Buongiorno a tutti. Ringrazio già chi vorrà almeno provare a darmi una risposta.
Sono un ragazzo di quasi 31, non ho delle vere e proprie amicizie e, soprattutto, non ho mai avuto una relazione sentimentale. La mia insicurezza, la mia timidezza e il mio sentirmi sempre inadeguato e non all'altezza, mi chiudono all'interno di un guscio dalla quale non riesco ad uscire. E più passa il tempo e più mi convinco che non ci sarà mai una via d'uscita a questo mio problema.
A volte riesco a non pensarci, cerco di resistere "buttandomi" nelle mie passioni (fortunatamente ne ho diverse) ma molto spesso l'idea di non avere una relazione, di non avere una donna con la quale condividere almeno un pezzo della mia vita, mi getta in stati di forte depressione (a volte anche sfiorando pensieri di gesti estremi).
Spero di trovare qualcuno col quale poter approfondire questo discorso. Grazie. Fabio
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3 GIU 2015
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Gentile Fabio,
dal suo intervento emergono chiaramente preoccupazione, disagio e sofferenza per una situazione che si trascina da tempo e che ora, forse più di prima, le pesa e non riesce a riequilibrare grazie ad impegni e passioni. Il desiderio di relazioni (amicali o sentimentali) e di condivisione con altri è parte integrante della natura umana ed è fondamentale un suo soddisfacimento.
Un elemento che indubbiamente gioca a suo favore è il riconoscere il suo stato di disagio e l'averlo approfondito identificando anche potenziali cause. Indubbiamente l'insicurezza e la timidezza cui lei fa riferimento possono essere elemento che la frena dall'investire in questo settore della sua vita. Potrebbe essere utile approfondire questa insicurezza definendola, ricercandone le origini, i fattori che la alimentano e le situazioni, gli strumenti, le modalità attraverso cui di contro potrebbe essere gestita. Potrebbe essere utile un approfondimento finalizzato a capire se ci sono altri elementi che giocano un ruolo. Sentirsi maggiormente a suo agio con se stesso è la base per potersi sperimentare con gli altri.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Stefania Valagussa
10 GIU 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Fabio,
capisco come si sente, deve essere molto doloroso. Penso che non è mai troppo tardi per rimettersi in gioco e dare alla propria vita una direzione diversa. Certo ci vorrà tempo, ma mi auguro che prenda in considerazione la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che l'aiuterà a scoprire l'origine delle sue difficoltà, a dare un significato alla sua storia personale e operare un possibile cambiamento.
Ho letto di recente una frase che vorrei regalarle: “tutto ciò che desidera è al di là della paura”
In bocca al lupo
Dr. Simona Nocera
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10 GIU 2015
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Gentilissimo Fabio,
dalle Sue parole si percepisce un senso di fatica, forse per il riproporsi di una stessa situazione da tempo. Lei stesso ha già un punto importante da approfondire: un'insicurezza e una timidezza che probabilmente la bloccano, soprattutto se si tratta di instaurare una relazione di tipo intimo e sentimentale. Ma più di tutto mi ha colpito il fatto che abbia sottolineato una vastità di interessi...mi verrebbe da chiederLe: come si sente quando si dedica a ciò che Le piace? In quel momento si sente timido ed insicuro o prova qualcosa di diverso? Perchè forse iniziando a rispondere a questi quesiti potrebbe individuare risorse importanti che possono fungere da input per sbloccare il circolo vizioso che si è creato. Per dare piacere e amore all'altro è importante dare piacere e amore a se stessi...
Le suggerirei di approfondire queste tematiche con un collega della Sua zona che potrà aiutarla nella ricerca dei Suoi lati migliori.
Sperando di averLe suscitato qualche spunto di riflessione, Le auguro in bocca al lupo!
10 GIU 2015
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Salve Fabio,
ho letto la sua richiesta e immagino che per lei sia davvero difficile sentirsi solo e sentire di non poter condividere nè con amici nè con una compagna la sua vita, le sue passioni e le sue emozioni.
Mi chiedo e le chiedo cosa la blocca nel creare delle relazioni? quale potrebbe essere il pericolo; poichè spesso paura e desiderio sono uniti, desideriamo tanto qualcosa e al tempo stesso la temiamo.
Potrebbe essere utile iniziare un percorso di sostegno psicologico mirato in cui l'obiettivo sia: capire e strutturare nuove strategie per relazionarmi con l'altro....quindi cosa veramente desidero per me stesso.
Se vuole ne possiamo parlare insieme e può rivolgermi qualsiasi domanda nel caso le avesse.
Resto a disposizione
un caro saluto
Dott.ssa Eleonora Sellitto
9 GIU 2015
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Caro Fabio,
capisco come si sente, deve essere molto doloroso. Penso che non è mai troppo tardi per rimettersi in gioco e dare alla propria vita una direzione diversa. Certo ci vorrà tempo, ma mi auguro che prenda in considerazione la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che l'aiuterà a scoprire l'origine delle sue difficoltà, a dare un significato alla sua storia personale e operare un possibile cambiamento.
Ho letto di recente una frase che vorrei regalarle: “tutto ciò che desidera è al di là della paura”
In bocca al lupo
Dr. Simona Nocera
9 GIU 2015
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Buongiorno Fabio,
talvolta l'insicurezza ed il senso di inadeguatezza rispetto ad una prospettiva di relazione nasce da un'eccessiva idealizzazione di questa : si attribuisce alla relazione (di amicizia o di amore, o soltanto di affetto) un valore così grande da sentirsi ansiosi e preoccupati di sbagliare, a tal punto da risultarne " bloccati".
La strada giusta, però, è di avvicinarsi alle persone senza riporre troppe aspettative nell'incontro, ma vivendolo con curiosità, con un atteggiamento di ascolto e rispetto e come occasione di scambio di interessi, di opinioni, di contatti . Quello che poi può nascere eventualmente da ogni incontro è storia successiva che si costruisce poco a poco, o magari non si costruisce per nulla perché le strade non convergono. Ma pensarci prima con tanta ansia, non aiuta a realizzarsi nemmeno il contatto più disimpegnato e tranquillo che può avvenire anche in un luogo pubblico.
A partire da questa esigenza di maggiore senso di "leggerezza" nel riferirsi agli altri, potrebbe cominciare a pensare che le sue molte passioni possano costituire argomento di interesse e condivisione anche con altri, accomunati dagli stessi orientamenti. E probabilmente, a proposito di argomenti ed interessi di cui ha una maggiore esperienza, lei potrebbe sentirsi meno insicuro ed inadeguato. La maggiore sicurezza in se stessi, poi, non è cosa che si acquisisca dall'oggi al domani, ma proprio con l'accrescersi ed il moltiplicarsi dei contatti, il che fornisce una crescente "competenza sociale": di certo, restando isolato il suo sentimento di difficoltà non può essere superato, ma anzi lei contribuisce ad alimentarlo.
Non sia quindi troppo preoccupato (e focalizzato ) sull'interesse che un altro o un'altra possono dare a lei, ma sia lei interessato agli altri attorno a sé e desideroso di scambiare pensieri ed impressioni con gli altri. Le relazioni si costruiscono poi, e non con tutti: è per questo che bisogna moltiplicare le occasioni di incontro .
Esca dal suo guscio con un pizzico di fiducia in più per se stesso e per gli altri.
Auguri!!
dott.ssa paola miele caccavale
8 GIU 2015
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Ciao Fabio tu chiedi una risposta. Ma la domanda quale è? Se mai avrai una relazione? Sono certo che non puoi pensare che un altro abbia la risposta per te. Ma tu nel tuo dire hai dimostrato una buona capacità di autoanalisi e quindi sono io che chiedo a te cosa pensi tu a riguardo. Di certo possiamo pensare assieme che questa situazione ti sta un po stretta. Allora vediamo assieme in che modo " usare quel guscio che ti preserva". Posto che tutto è funzionale c'è da chiedersi a cosa ti serve quel guscio e se effettivamente sia un qualcosa da rompere o da preservare . Da come parli sembra un tuo "difetto" ma siamo sicuri che sia proprio così? O forse è il tuo modo di essere Fabio. Ciao Dr. Valerio Ancis
Ti è stata utile?
Grazie per la tua valutazione!
4 GIU 2015
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Caro Fabio,
le sue insicurezze, le sue difficoltà nel creare relazioni d'amicizia e sentimentali sicuramente risalgono alla sua storia passata, alle esperienze vissute durante l'infanzia e la fanciullezza. Per poter affrontare queste difficoltà e superarle, le consiglio di prendere in considerazione la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che l'aiuterà a scoprire l'origine delle sue difficoltà e ad affrontarle nel modo più appropriato, operando un cambiamento.
Rimango a sua disposizione.
D.ssa Maria Concetta Culcasi
4 GIU 2015
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Gentile Fabio,
intanto grazie per la condivisione di questo suo dolore. La condivizione della propria vita con un'altra persona è un'aspettativa di vita per molti. Il suo desiderio di condivisione mi sembra molto forte, è importante capire cosa la blocca nell'entrare in relazione con l'altro. Sicuramente uno psicoterapeuta relazionale, specializzato nei processi comunicativi può accompagnarla in un percorso volto ad un miglioramento di sè per il raggiungimento di un maggior benessere.
un caro saluto
Dott.ssa Monica Salvadore
4 GIU 2015
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Caro Fabio,
leggendo la sua richiesta comprendo quanto sia doloroso per lei ammettere di non avere mai avuto una relazione. Unirsi a qualcuno con cui, lei giustamente afferma, "condividere un pezzo di vita" è un desiderio del tutto legittimo, tuttavia non sempre questo può essere gratificato nei modi e nei tempi che ci si aspetta.
Intanto é ottima la sua presa di coscienza rispetto ai processi di inadeguatezza che mette in atto quindi, partendo da questo, potrà facilmente approfondire le origini e i motivi per i quali per lei é difficile entrare in relazione. Per fare ciò le consiglio di rivolgersi ad un professionista psicoterapeuta,che con un approccio a sfondo relazionale, potrà scoprire insieme a lei le modalità relazionali che le appartengono e pertanto aiutarla a cambiarle.
Imparare ad entrare in relazione e condividere una reciproca intimità non é sicuramente semplice ed immediato ma c'è sempre il tempo per riuscirci!
Si prenda cura di questo e troverà un sollievo al dolore che sente ora.
Rimango a sua disposizione, anche privatamente.
3 GIU 2015
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Caro Fabio,
le difficoltà relazionali che ci hai descritto sono, attualmente, molto comuni. Non tutti, però, riescono a riconoscerle e comunicarle come sei riuscito a fare tu.
Le tue difficoltà potrebbero dipendere da un'autostima un pò sbilanciata verso gli aspetti di te che consideri negativi, oppure da esperienze relazionali (in famiglia, a scuola, negli ambienti sportivi...) che in passato non sono state soddisfacenti come desideravi, rendendoti insicuro e sfiduciato.
Potrebbe essere molto utile un lavoro sulle competenze sociali, l'assertività, la costruzione di un'autostima equilibrata. Ti suggerisco di rivolgerti ad uno psicologo che può affiancare questo lavoro ad un buon sostegno psicologico.
3 GIU 2015
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Gentile Fabio,
ha mai pensato di approfondire e risolvere i fattori psicologici presumibilmente alla base delle sue insicurezze e timidezza? Ciò dovrebbe senz'altro aiutarla ed è un percorso possibile, anche se si dovesse riandare indietro nel tempo.
Al riguardo le segnalo ad es. un articolo sull'imprinting che può trovare sul mio sito professionale.
Ci sono poi approcci come la Strategica Breve che possono darle efficaci strumenti per migliorare la situazione del presente. Non esiti a contattare uno/a psicologo psicoterapeuta: la solitudine è un fattore di rischio per la salute oltre che in genere fonte di discreta sofferenza.
cordiali saluti
3 GIU 2015
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Salve Fabio, credo che sarebbe interessante ed opportuno approfondire quanto prima con uno psicoterapeuta i motivi per cui non riesce ad avere relazioni sentimentali e di amicizia. Nonostante lei abbia fortunatamente diverse passioni a cui dedicarsi, so quanto doloroso possa essere non avere vicino persone con cui condividere queste passioni. Un percorso di psicoterapia potrebbe avere l'obiettivo generale di comprendere emotivamente i motivi della suo sentirsi inadeguato e, allo stesso tempo, costruire una relazione terapeutica di fiducia e sicurezza grazie alla quale sentire di poter uscire dal "guscio" di cui parla, valorizzare la sua spontaneità e favorire la sua ricerca di relazioni "sufficientemente" soddisfacenti. Le consiglierei un terapeuta ad indirizzo psicoanalitico relazionale. Resto a disposizione per ulteriori domande. Un grosso in bocca al lupo.
Dott. Massimo Perrini - Psicologo Psicoterapeuta Psicoanalista Relazionale a Roma.