AIUTO PSICOLOGICO MARITTIMO

Inviata da Mattia93 · 30 gen 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Buongiorno,

Sono un marittimo, da 11 anni il mio lavoro si svolge a bordo delle navi. All’epoca appena diplomato scelsi io questa strada ma sino ad oggi, sposato e con una figlia appena venuta appena al mondo sento sempre una sensazione di profondo dolore quando parto che perdura per settimane, alternato da momenti di distrazione dovuta al lavoro con altri, di profonda solitudine. Non riesco ad abituarmi all’idea di lasciare mia moglie e da poco anche nostra figlia…spesso penso all’idea di mollare tutto ma, di fatto, non so fare altro nella vita che il navigante. Mi sento sempre logorare dentro…cerco distrazioni in film, musica ma nulla. C’é qualche metodo per guardare con più speranza alla vita e vedere il bicchiere “mezzo pieno” anziché sempre “mezzo vuoto?” Grazie mille

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Miglior risposta 26 FEB 2024

Gentilissimo,

il bicchiere "mezzo pieno" può essere la sua capacità ed esperienza lavorativa, l'essersi sposato ed essere diventato papà.
Il bicchiere "mezzo vuoto" probabilmente è da ricondurre ai sacrifici della lontananza dalla famiglia per svolgere ancora questo lavoro e la scarsa fiducia sulle sue capacità e la possibilità di un cambiamento ("spesso penso alla possibilità di mollare tutto ma, di fatto, non so fare altro nella vita che il navigante"). Ed è proprio su questo che potrebbe lavorare: la sua autostima; riconoscendo che in questi anni ha maturato capacità e competenze che possono essere spendibili in altri lavori più in linea con le sue nuove esigenze affettive-familiari. Può farcela! E un aiuto psicologico può aiutarla a tirare fuori le sue risorse, migliorando così la sua vita.

I migliori auguri

Dott.ssa Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Annalisa De Filippo Psicologo a Sesto San Giovanni

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19 FEB 2024

Buongiorno, immagino sia difficile la situazione che riporta, separarsi dalle persone amate non è facile, e nel corso della vita le priorità cambiano. Sembra che sia in un momento di cambiamento e non è facile gestirlo e comprendere come muoversi, e questo porta anche a volersi distrare in altro. Ha pensato di affrontare un percorso psicologico per trattare tutto ciò? Se vuole rimango disponibile.

Dott.ssa Erica Farolfi Psicologo a Forlì

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14 FEB 2024

Gentile Mattia93, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso allo stare per tanto tempo lontano dai suoi affetti.
Sento una certa sfiducia verso la possibilità di cambiare la sua vita attuale, tuttavia a volte abbiamo risorse che fatichiamo a vedere e che possono essere spese in altri settori.
Le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e individuare quale strada vuole percorrere nella vita, identificando i suoi punti di forza.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero

Dott.ssa Elena Sinistrero Psicologo a Torino

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13 FEB 2024

Buongiorno Mattia93, grazie per aver condiviso con noi il suo problema.
Il dolore che sta manifestando è qualcosa a cui bisogna dare attenzione, la sua attuale situazione porta solamente emozioni negative a cui bisogna dare voce.
Ciò che le consiglio è di intraprendere un percorso di psicoterapia in cui le insegnerà a navigare dentro se stesso e nelle sue emozioni e arrivare a vedere finalmente quel bicchiere “mezzo pieno” e accettare con serenità ciò che sente.
Rimango a sua disposizione anche online.
Dott.ssa Angela Megale.

Dott.ssa Angela Megale Psicologo a Reggio Calabria

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12 FEB 2024

Buongiorno. Il dolore, quello fisico, è un meccanismo adattivo che serve ad evitare che il corpo subisca traumi o che venga riparato. Il dolore emotivo non è diverso. Questo dolore le sta dicendo delle cose. Piuttosto che scacciarlo, lo ascolti, consapevolizzi tutti i pensieri che esso porta con sé. Probabilmente le sta dicendo qualcosa sul suo presente e anche sul suo futuro.
Tenga solo conto di una cosa. Il dolore fisico, se il trauma è persistente ad un certo punto cessa di segnalare la sua presenza. Il dolore emotivo, anche su questo non è diverso, prima o poi scomparirà probabilmente portando con sé una buona parte delle sue emozioni e dei suoi sentimenti.
Lei dice che non saprebbe fare altro nella vita oltre che il marittimo. A dire il vero mi riesce difficile crederlo, non fosse altro perché il lavoro che fa richiede competenze che possono essere impiegate in altri lavori.
La invito pertanto a domandarsi cosa pensa e prova nell'immaginare di cambiare lavoro. Come cambierebbero le sue relazioni? Non solo rispetto a sua moglie e sua figlia, ma anche in merito ai suoi colleghi e alla sua famiglia di origine...

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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12 FEB 2024

Gentile Mattia,
conosce il suo lavoro, non ha mai fatto altro e 11 anni fa questa decisione era per lei la via giusta. Le cose cambiano a da quello che scrive questo cambiamento è fatto di profondo dolore perché ora non è più la persona di 11 anni fa ma un padre ed un marito. Ciò che vive mi arriva come se stesse vivendo una frattura. Un modo per ascoltarsi è prendersi cura di queste sensazioni dolorose, della paura (...) di affrontare il cambiamento e di quanto ora vuole di diverso per lei. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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12 FEB 2024

Buongiorno Mattia93,

qualsiasi cambiamento implica un po' di sana paura, ma è tramite il fronteggiamento della stessa che potrà dirigersi verso la crescita e il miglioramento personale.
Comprendo il suo dolore e l'incapacità di riuscire a distrarsi, ma sappia che ognuno di noi ha al suo interno risorse, che molto spesso disconosce. Il fatto di aver fatto il navigante da 11 anni, non esclude che lei possa benissimo fare dell'altro. Si affidi a un professionista per fare ordine e comprendere quale sia per lei la direzione più giusta e soddisfacente da seguire.

Resto a disposizione per ulteriori dubbi e/o chiarimenti,
Dott.ssa Gloria Casella

Gloria Casella Psicologo a Patti

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11 FEB 2024

Gentile Mattia,
quando lei ha scelto il lavoro di marittimo era poco più che un ragazzo e probabilmente non aveva nessun progetto di formare una famiglia ma quando poi ha conosciuto sua moglie suppongo che avrà valutato con lei la sua situazione lavorativa accettandola e/o sottostimandone il peso del lato negativo di dover stare periodi più o meno lunghi lontano da casa.
Ritengo che adesso sia necessario innanzitutto un nuovo confronto con sua moglie che divide con lei sia la responsabilità e la gioia della genitorialità che il disagio della lontananza a causa della tipologia del suo lavoro.
Sulla base di un approfondimento dei diversi aspetti di questa personale delicata situazione, magari con l'aiuto di un esperto, sarà opportuno arrivare ad una soluzione che le permetta o di mantenere con maggiore resilienza il lavoro che già fa esplorando la possibilità legale di qualche agevolazione per poter stare meno tempo lontano dalla sua bambina oppure di perseguire coraggiosamente una diversa attività lavorativa che le consenta di stare più vicino alla famiglia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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10 FEB 2024

Buonasera,
comprendo assolutamente la sua sofferenza. Consideri come la vita le stia ponendo attualmente un dilemma che le genera conflitti, in particolare a causa del fatto che la realtà pone la scelta tra la posizione di padre e quella professionale, senza, ai suoi occhi, ponderare la possibilità che i due ruoli coincidano.
Ritengo che un percorso di psicoterapia breve possa aiutarla a fare chiarezza circa i suoi bisogni attuali predominanti, cui rispondere prontamente. Allo stesso tempo, un percorso potrebbe aiutarla a prendere consapevolezza di quali risorse e strumenti possiede, sia nella direzione di considerare altre possibili soluzioni lavorative, sia nella possibilità di affrontare il suo lavoro attuale più serenamente.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero

Dott.ssa Elisa Folliero Psicologo a Spino d'Adda

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10 FEB 2024

Gentile Mattia,
sta navigando nel mare della sua vita, e sta vivendo il mal di mare più arduo da fronteggiare, il conflitto interno e la mancanza, la crescita..
le direi di gioire di questo suo stesso attrito,
le causa sofferenza ma la mette davanti al suo sentire, le segnala dove lei vuole dirigersi, e dove vorrebbe - dirottare - la sua "navigazione", fin qui sembrava tracciata ma ora desidererebbe
- mollare tutto - come afferma.

Ci sarebbe da capire se quel che avverte è mosso da un "senso di colpa" che imputa a se stesso
( nel considerare tra se e se il tempo che trascorre lontano da sua moglie e da sua figlia, il timore di "perdere" del tempo che considera prezioso ) o se il desiderio di mollare tutto corrisponde a pieno alla nuova rotta che desidera intraprendere, ovvero non sente più soddisfazione nel suo lavoro attuale e non le va più accettare il compromesso della distanza.

Come lei stesso riporta, al tempo della scelta aveva altri anni e un'altra realtà, è comprensibile che ad oggi non senta più di "sacrificare" le sue energie lontano da chi ama, la vita presenta continue variazioni, soprattutto quando siamo noi stessi a mutare e crescere, per questo quando ci presenta nuovi scenari può emergerne un effetto positivo ( il bicchiere mezzo pieno ) significa che stiamo avanzando e che non siamo immobili verso noi stessi;
nel contempo le nuove realtà necessitano di continui aggiustamenti e considerazioni da parte nostra ( dove capita di vedere il bicchiere mezzo vuoto ) proprio quando ci risulta complesso trovare il modo e la determinazione di "cambiare rotta".

Posso dirle che se non proviamo a dirigerci verso il mutamento che sentiamo di fare finiremo per vedere il bicchiere sempre più vuoto ( non perché lo sia ) ma perché ci staremo sforzando di vederlo pieno.

A prescindere dalla strada che sentirà di intraprendere, lei resta al timone della sua vita,
magari sta soltanto aspettando l'onda giusta che la sospinga ancor di più e la aiuti a rendere ancor più manifesto il suo desiderio.

Auguro il meglio a lei e alla sua giovane famiglia.
Cordialmente
Dott.ssa Serena Renzo

Dott.ssa Serena Renzo Psicologo a Padova

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9 FEB 2024

Mattia, il suo dolore arriva forte e intenso mentre leggo le sue parole.
Mi commuove il desiderio che traspare di volersi vivere la sua famiglia con maggior presenza e quotidianità.
Provo tenerezza per il suo pensare di non saper fare altro nella vita.
Spero si dia la possibilità di esplorare e scoprire, con l'aiuto di un* professionista, nuove risorse dentro di lei per indirizzare il timone dove il suo cuore desidera.

Con fiducia.
Dr.ssa Francesca Gonella

Dr.ssa Francesca Gonella Psicologo a Vicenza

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9 FEB 2024

Gentilissimo Mattia, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrivi, e comprendo quanto possa essere difficile gestire affetti, famiglia e lavoro, soprattutto in condizioni lavorative particolari. Credo che intraprendere dei colloqui di terapia potrebbe aiutarti ad esplorare e comprendere a fondo le motivazioni sottostanti questa tua sensazione e malessere, nonchè delle strategie per fronteggiarlo.
Resto a disposizione!
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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9 FEB 2024

Caro Mattia,
Mi colpisce molto quando dice di non saper fare altro nella vita se non il navigante come se si stesse infliggendo una condanna dicendo a se stesso di non poter riuscire a fare altro. Sulla base di quali fatti afferma ciò? Se per tutta la vita ha fatto questo lavoro, avere difficoltà nel vedersi in altre vesti è normale ma ciò non significa che non ha le capacità per cambiare professione. Oltretutto ha ancora trent'anni! Credo che ci siano delle motivazioni più profonde che la limitano dal lasciare la strada del navigante, motivazioni che potrebbe essere utile esplorare in un percorso psicologico. Resto a disposizione offrendole la possibilità di usufruire di un primo colloquio gratuito online.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita

Dott.ssa Antonella Vita Psicologo a Padova

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9 FEB 2024

Buongiorno Mattia,
grazie per la sua condivisione. È difficile pensare a come potersi abituare di fronte alla nascita di una figlia, evento che porta con sè anche la nascita di due genitori, nel suo caso. Ogni storia di vita è caratterizzata da cambiamenti e spesso gli eventi ci portano a rivalutare le scelte che abbiamo preso in passato. Sarebbe importante concentrarsi sul dolore che descrive piuttosto che cercare una distrazione allo stesso. Un supporto psicologico potrebbe aiutarla ad entrare in contatto con le emozioni che sta vivendo. Il metodo per vedere il bicchiere mezzo pieno è solo suo. L’amore per la sua famiglia la aiuterà a continuare a riempirlo.
Rimango a disposizione anche online.
Dottoressa Laura Galati

Dott.ssa Laura Galati Psicologo a Torino

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9 FEB 2024

Buongiorno
il lavoro che lei ha scelto é ,probabilmente, stato dettato da una sua passione o interesse verso il mare e il desiderio di vedere orizzonti diversi da quelli nei quali é cresciuto. E' comprensibile ora il dolore nel partire per il suo lavoro e le mansioni alle quali é legato, dopo aver studiato e messo a frutto le sue fatiche, avendo l'impressione di lasciare le persone che ama. Quando avete deciso di consolidare la vostra unione, colei che le é moglie, era conscia del fatto che il suo lavoro l'avrebbe portata a sostenere dei periodi di lontananza fisica , perchè conosceva il lavoro che lei svolge e le implicazioni che avrebbe portato, ed ha deciso comunque di sposarla. Significa che si sente strutturata per questa realtà con tutto ciò che comporta. Il problema é che ora lei descrive il suo stato d'animo che é cambiato rispetto a prima é sente il distacco dalla moglie e figlia come un abbandono, cosa che non é, poichè lei va a svolgere un compito che la porta a rendere autosufficiente la sua famiglia, e si distacca fisicamente, per alcuni periodi , da loro ma non li sta abbandonando, anzi ne sta avendo cura, grazie a ciò che fa. Inoltre con gli attuali mezzi di comunicazione può godere di una vicinanza virtuale che una volta era impensabile. Ripeto, lei sta avendo cura della sua famiglia non la sta lasciando, ne vada fiero. Lei parte non abbandona nessuno, lei contribuisce al benessere delle due persone più importanti della sua vita affettiva. Può essere utile a mitigare il sua dolore, lo scrivere ogni giorno ciò che sente e ciò che vive vive in merito a questa realtà, anche poche righe ma scriverle, e non al cellulare, ma a mano, perché risulta emotivamente più intimo. Si ricordi che lei ha scelto una sua passione e, come tale,non il mare come qualcosa che divide ma come un alleato nel poter avere una vita e una famiglia. Lei non é solo, lei è circondato da colleghi/e , figlia, moglie, familiari, cioé ha una rete sociale e affettiva ben strutturata con la quale interagisce. Trovi qualcuno/a che le ispira fiducia o esperienza e ne parli. Senz'altro l'argomento in questione lo hanno affrontato in molti, in diverse mansioni, chi lavora sugli aerei, chi nell'edilizia, andando per mesi via per costruire, insomma vi sono moltissimi lavori che portano lontano da casa per periodi più o meno lunghi, per cui parlarne non dovrebbe essere difficile. Se poi può intrattenere un rapporto con uno psicologo/a meglio ancora poichè la potrà aiutare a superare questo momento di sconforto in modo più efficace. Non cerchi la distrazione ma la consapevolezza di svolgere un lavoro che le ha permesso di avere una famiglia e poterne aver cura. non é poco.
Cordialmente
Dott.Giancarlo Mellano.

Dott. Giancarlo Mellano Psicologo a Padova

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8 FEB 2024

Buonasera Mattia,
mi colpisce molto il suo racconto e provo tenerezza per il forte legame con sua moglie e la vostra piccola figlia. Non so se sia possibile vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, a volte la vera sfida è vedere il bicchiere: con i suoi pieni di gioia e i suoi vuoti di dolore. La mancanza che sente per i suoi legami le dà la misura di quanto siamo forti e sentiti. Con la nascita di una figlia cambiano improvvisamente le priorità e la vita di sempre viene stravolta: spero che riesca a trovare una professionista con cui creare un nuovo adattamento che comprenda il suo lavoro e questa grande novità di essere padre!

Dott.ssa Virginia Engolini Psicologo a Lucca

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