L'attesa che incatena

Le situazioni di confusione, le attese costanti, le risposte mai avute che ti lasciano in bilico, etc lasciano costantemente in una condizione di incertezza che non ci fa sentire liberi nelle scelte e nel futuro.

29 APR 2024 · Tempo di lettura: min.
L'attesa che incatena

"Sai come il diavolo tortura le anime nell'inferno? Le mantiene in attesa"

CG Jung

Per affrontare delle situazioni difficili si mettono in gioco delle modalità personali di reazione, modalità apprese nel corso degli anni che tramite prove ed errori si è potuto constatare siano le migliori per affrontare un ostacolo, a volte tali risposte sono disfunzionali ed il meccanismo di risposta viene mantenuto in nome di una ipotetica soluzione funzionale del problema che non si mantiene e non perdura nel tempo. Dopo questa breve permessa quindi si può presuppore che ognuno ha una personale risposta allo stimolo e soprattutto un proprio tempo di reazione a quest'ultimo, tale aspetto ha una connotazione caratteriale ed una parte appresa durante l'arco della vita.

Come affrontare l'incertezza?

Quando ci si trova davanti a non risposte, ci si trova davanti a persone che mettono dubbi ed incertezze il nostro cervello ci spinge a farci delle domande, domande alle quali quasi sicuramente non avremmo risposta certa.

Allo stesso tempo però non è corretto insistere ed opprimere per avere risposte. Così facendo si indispone o addirittura si pressa chi ci sta difronte. Tale atteggiamento pertanto potrebbe essere controproducente, anche in quanto non sappiamo le motivazioni che spingano l'interlocutore ad attuare determinati comportamenti e soprattutto non sarà il nostro incessante bisogno di risposta a far si che lui li modifichi!

Purtroppo la lettura del pensiero dell'altro non è una dote diffusa nel mondo ed almeno che non si sia supereroi è improbabile che anche questa sia la soluzione a chi ci tiene in bilico con risposte date a metà.

Il "non sapere" su un argomento che preme, l'incertezza, il rimanere in attesa di risposte, il ricevere risposte indecifrabili, mette in discussione prima di tutto noi stessi, con i nostri pensieri, i nostri atteggiamenti: "Perché non mi ha ancora risposto? Cosa potrei aver fatto per non farla rispondere?", "Se avessi fatto così magari mi avrebbe risposto?", etc. Si entra così in un circolo vizioso grazie a parole che decantano libertà tendo legati.

Libertà del tutto illusoria evidentemente, sino a quando non ci si rende conto della necessità di andar oltre alla domanda che si era posta. Che sia vita privata, proposta di matrimonio, richieste sul lavoro, contratti a tempo determinato in cui non si è a conoscenza di cosa succederà dopo, risposte di alcuni esami, qualsiasi sia la situazione, l'attesa risulta pesante e di difficile gestione.

Come affrontare l'incertezza?

Se si riflette l'attesa risulta ancora più problematica dell'esito e della risposta stessa. C'è quindi la necessità di imparare a non subire passivamente questo tempo "vuoto" ma a viverlo semplicemente occupandolo con qualcosa di utile per noi e per la nostra crescita personale. L'aiuto esterno serve principalmente a non arenarsi in una situazione in costante bilico, ma andare avanti nonostante la condizione in cui ci si ritrova, non vivendo nell'attesa di risposte ma focalizzandosi sulle certezze e sulle condizioni gestibili in autonomia.

Fattore essenziale è il non fermarsi. Non dar modo all'attesa di consumarci e farci restare immobili, privandoci di energia che si potrebbe spendere in mille altri modi. Arrivare al distacco da quello che fanno gli altri, da quello che pensano gli altri.

Che sia una donna/uomo che sta riflettendo sulla relazione e vi dice "aspettami per un po', poi vedremo", che sia l'attesa del rinnovo del contratto di lavoro in cui il direttore ancora non ha risposto, che sia l'attesa di una risposta di "si" ad una proposta di matrimonio, che sia una qualunque risposta che vi tiene in sospeso andate avanti, passate oltre, e se la risposta arriverà non è detto che a voi interesserà ancora.

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Scritto da

Dott.ssa Patrizi Chiara

Bibliografia

  • Jung, C (1932). Recensione sull'Ulisse di James Joyce. Europaische Revue. 
  • Verrocchio, M (2013).  Manuela di psicologia clinica, Piccin-Nuova Libraria.
  • Pavlov, I (2011). Riflessi condizionati, Bollati Boringhieri; 5° edizione.

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