La sessualità nell'infertilità di coppia

L’esperienza dell’infertilità colpisce non solo la vita relazionale e sessuale della coppia, ma anche gli ambiti psicosociali in cui vive, che possono quindi interferire in modo significati

23 MAR 2020 · Tempo di lettura: min.
La sessualità nell'infertilità di coppia

L'esperienza dell'infertilità colpisce non solo la vita relazionale e sessuale della coppia, ma anche gli ambiti psicosociali in cui vive, che possono quindi interferire in modo significativo con il benessere personale e la relazione, poiché il desiderio di genitorialità non si riesce a realizzare.

Sapere di non poter avere un figlio può rappresentare una crescita per la coppia, poiché i partner creano un fronte comune di sostegno, ma a volte anche una fine del rapporto.

Prima però facciamo un po' di chiarezza sul concetto di infertilità, spesso confuso con la sterilità: l'infertilità viene definita come l'incapacità di ottenere una gravidanza dopo 12 mesi di rapporti sessuali frequenti e non protetti, a volte indipendenti da cause mediche o biologiche.

La sterilità invece viene definita una condizione fisica di impossibilità permanente, sia femminile che maschile, rendendo impossibile il concepimento.

Succede cosi frequentemente che, nel caso in cui la coppia presenti difficoltà legate alla propria fertilità, l'esperienza dell'intimità sessuale venga vissuta in modo diverso dal solito da parte di entrambi i partner.

Questo avviene poiché questa esperienza inaspettata può portare a una crisi evolutiva della coppia creando assenza di comunicazione, tensioni e conflitti.¡ Questa crisi evolutiva viene vissuta con sentimenti e reazioni contrastanti tra uomo e donna.

Gli uomini tendono ad associare la loro virilità e potenza sessuale alla capacità fecondativa, poiché con la prima eiaculazione si presenta nella mente maschile una certezza del binomio virilità-fertilità.

Ne consegue che la scoperta di infertilità crei un forte shock ma anche sentimenti di rabbia, che nell'uomo vengono poco elaborati, con la tendenza a concentrarsi su altre attività.

Le donne invece si sentono difettose, poiché non riescono a realizzare una parte della loro identità femminile, quel ruolo sociale di donna-madre che viene richiesto alla donna.

Quindi vi è un calo di autostima e una sensazione di perdita di efficacia oltre che capacità di controllo (gravidanza) sulla propria vita di coppia (Testa & Graziottin, 2006).

Questo, sia nell'uomo che nella donna, incide anche sulla percezione di sé come come sessualmente privi di attrattiva, incapaci e impotenti.

La donna inoltre vorrebbe conferme, confronti e comunicazioni frequenti che però l'uomo fatica a dare, poiché le reazioni sono opposte.

Si arriva quindi ad una crisi, poiché una parte evolutiva e progettuale viene meno, e dall'altra parte le conseguenze incidono sulla sessualità, andando cosi a perdere il significato della coppia e dell'unione.

Spesso si arriva a finalizzare l'attività sessuale a scopi riproduttivi, perdendo cosi due dimensioni importanti e fondamentali:

L'affetto e il piacere, ciò che solitamente orienta il sesso in una coppia solida e innamorata.

Si incorre (sia per chi utilizza metodi di PMA, sia per persone che provano metodi naturali di concepimento) in una medicalizzazione della sessualità, rischiando di perdere la dimensione ludica e affettiva del rapporto amoroso.

"Finalizzare l'attività sessuale alla procreazione piuttosto che al piacere è uno dei meccanismi che più influenzano la sessualità" (Testa & Graziottin, 2004)

Il sesso viene prescritto come un compito da eseguire in modo da valutarne i risultati. Ai partner possono essere suggeriti quindi i giorni, le ore e le posizioni più indicate a favorire il concepimento, in concomitanza con l'ovulazione della donna.

Queste pratiche facilitano l'associazione tra sessualità e concepimento, rischiando di rendere la coppia incapace di apprezzare il piacere di stare insieme (Luisi, Righetti, 2007).

Infatti il sesso a comando, la masturbazione dopo l'astinenza, per attribuire un valore riproduttivo ad una eventuale performance sessuale, ecc, mortificano la spontaneità a tal punto da provocare un'inibizione.

Allo stesso tempo la richiesta di una prestazione finalizzata al concepimento, crea momentanee disfunzioni sessuali (vaginismo, dispareunia, eiaculazione precoce, anorgasmia, mancanza di desiderio). Infatti l'ansia da prestazione, i momenti di sessualità decisa e programmata, la mancanza di desiderio, creano spesso reazioni avverse e nell'uomo una minore potenza spermatica.

Spesso lo stress emotivo nella relazione nasce dall'idea di non fare più l'amore, ma di fare un bambino. Questo comportamento/pensiero crea un frequente calo del desiderio con deficit erettivi e ansia da prestazione nell'uomo, nel periodo in cui però la donna, supposta fertile, percepisce il massimo del suo desiderio. Questo, a volte inconsciamente, spesso accade non desiderando più il partner nei periodi invece cosiddetti infertili, manifestando in tali periodi deficit di lubrificazione, dolori durante i rapporti e alterazioni del vissuto orgasmico. Vien da sé che questa alternanza di problematiche sessuali tra uomo e donna vanno a danneggiare sia l'armonia di coppia che le possibilità di gravidanze.

Sulle disfunzioni sessuali ci sarebbe tanto da dire, infatti a volte sono proprio le disfunzioni sessuali a portare a periodi anche prolungati di infertilità di coppia (Costa, 2001). Si consiglia solitamente, prima di intraprendere percorsi post-diagnosi, una consulenza psico-sessuologica in contemporanea a quella medica per essere sicuri ci sia una diagnosi di infertilità e non disfunzioni sessuali o forti blocchi mentali concomitanti a periodi di stress.

Per concludere ricordiamo quanto spesso si sottovaluti la potenza della soddisfazione sessuale in una coppia, anche ai fini del concepimento.

Infatti è dimostrato che avere rapporti più spontanei e soddisfacenti permette la produzione di spermatozoi migliori ed in numero più elevato negli uomini; poi l'orgasmo della donna, e dunque il piacere sessuale, aiuta il risucchio di spermatozoi in utero attraverso le contrazioni delle pareti vaginali.

"Some researchers believe that the main reason for 80 % of marital

discords is the sexual dissatisfaction of the couple . Factors such

as age, duration of marriage, duration of fertility problem, duration

of treatment and frequency of intercourse have influence on

sexual arousal, lubrication, orgasm and sexual satisfaction" (M.

Amiri, A. Khosravi, R. Chaman, H. Vahedi, Z. Sadeki, 2016)

Ovvero si fa riferimento a ricerche che sostengono che la maggior parte delle discordie in un matrimonio siano legate ad una insoddisfazione sessuale della coppia, e come l'infertilità e la sua medicalizzazione influenzino in modo negativo tale soddisfazione legata alla qualità del rapporto e all'orgasmo. Se si pensa come ad oggi la scienza abbia dimostrato che insoddisfazioni mentali e stress incidano sulla maggior parte delle problematiche corporee, ci si rende conto di quanto a livello ormonale e sessuale, la soddisfazione di coppia incida a volte anche sul concepimento.

Quindi è importante riprendere possesso della coppia, di ciò che vi ha unito, dei vostri affetti e vivere la sessualità con amore, gioco e piacere.

PUBBLICITÀ

Scritto da

Dott.ssa Giada Viprati

Lascia un commento

PUBBLICITÀ

ultimi articoli su terapia di coppia

PUBBLICITÀ