La mediazione familiare: strumento preventivo del conflitto nella separazione

Obiettivo principale del proceso di mediazione familiare è quello di incrementare la capacità di negoziazione, attivando la riapertura dei canali di comunicazione nella coppia che si separa.

15 FEB 2022 · Tempo di lettura: min.
La mediazione familiare: strumento preventivo del conflitto nella separazione

Può accadere che l'illusione di una felicità coniugale si sgretoli giorno dopo giorno e davanti ai due coniugi si materializzi sempre di più nitidamente una realtà cupa e oppressiva, che porta necessariamente all'interruzione del rapporto coniugale. Mettere fine ad una relazione di coppia non è mai semplice ed è spesso doloroso: la separazione si delinea come un evento critico capace di produrre un forte stato di stress dovuto al contrapporsi di due esigenze, ossia il bisogno della libertà dalla relazione e quella contraria di tipo conservativo di restare all'interno della relazione.

Il soggetto si trova a vivere un vero e proprio caos emozionale, dove si alternano rabbia, angoscia, paura, impotenza, senso di colpa, ma anche il senso di liberazione, il piacere e il dolore del ricordo. Non di rado la rabbia, la tristezza e la delusione innescano forme di acting out attraverso cui la famiglia manifesta in vario modo la conflittualità.

Il conflitto che ne deriva fa sì che le dispute determinino una centralizzazione verso la relazione coniugale, collocando di conseguenza i figli in una zona d'ombra. Per la coppia, accettare la fine di un rapporto richiede un processo psicologico lungo e difficile ma quando nella separazione sono coinvolti i figli è indispensabile ricostruire rapidamente il proprio ruolo genitoriale e ridefinire la struttura familiare. Raggiungere un accordo a volte non è semplice, ma è fondamentale per il futuro e il benessere dei minori, per i quali la mancanza di serenità, potrebbe avere ricadute sull'autostima, sulle competenze sociali e anche sul rendimento scolastico.

Il conflitto, se gestito in maniera adeguata, può diventare una risorsa di cambiamento e portare all'instaurazione di nuovi equilibri. È a partire da questo presupposto che la mediazione familiare si propone di aiutare i genitori durante la separazione nel trovare il modo di comunicare e cooperare per raggiungere insieme accordi e soluzioni condivise, partendo dal presupposto che sono loro stessi i migliori conoscitori delle proprie esigenze e di quelle dei loro figli. Alla base della mediazione familiare c'è la consapevolezza che le persone, pur nello sconvolgimento emotivo ed organizzativo determinato dalla crisi della relazione di coppia, abbiano comunque la capacità di autodeterminarsi e di stabilire cosa sia meglio per loro e per la loro famiglia, evitando di delegare tale delicato compito ad un soggetto terzo a ciò incaricato, avvocato o giudice che sia. Ed è proprio questa capacità che rende gli accordi raggiunti all'esito di un percorso di mediazione familiare stabili e durevoli nel tempo.

Altro elemento importante in merito al ruolo attivo della mediazione familiare preventiva nell'ambito dei conflitti familiari, è rappresentata dal fatto che la coppia che decide di intraprendere questo percorso, imparando a stare nel conflitto in maniera positiva ed a gestirlo in funzione del mantenimento del dialogo e delle relazioni familiari, sarà sempre in grado di rinegoziare l'accordo raggiunto affinchè possa mantenere la sua funzionalità anche di fronte agli inevitabili cambiamenti cui la famiglia andrà incontro nel suo ciclo di vita. La mediazione familiare rappresenta senza dubbio una valida alternativa alla tradizionale via giudiziaria: il suo scopo è quello di consentire ai coniugi che scelgono di porre fine al proprio vincolo matrimoniale di raggiungere, in prima persona degli accordi di separazione e di essere artefici della riorganizzazione familiare che andrà a regolare la vita futura loro e dei loro figli...

La mediazione familiare s'inserisce e opera nei contesti in cui l'incapacità di gestire lo scontro in maniera positiva e di trasformarlo in un'occasione costruttiva di confronto con l'altro preclude la possibilità di raggiungere un buon accordo di separazione. Durante il percorso il mediatore promuove l'empowerment quale strumento di sostegno e riconoscimento, lavorando con le parti sulla trasformazione della relazione e del conflitto che avviene all'interno di essa.La mediazione familiare è dunque convinzione che l'individuo sia il "miglior esperto di se stesso" e quindi possa autonomamente riuscire a riorganizzarsi e superare le trasformazioni della vita quotidiana.

È un processo evolutivo – tra passato, presente e futuro – che sollecita le parti a porre le basi per una nuova fiducia reciproca e ad agire per la costruzione di un diverso progetto di vita, spostando la propria attenzione dalla dipendenza all'autonomia, dalla passività all'autodeterminazione. È un percorso di supporto e prevenzione del disagio, in particolare dei figli, che offre ai coniugi separati o in fase di separazione un contesto strutturato dove poter superare gli aspetti distruttivi del conflitto, favorendo un'evoluzione positiva e funzionale della situazione dopo la rottura del legame coniugale. Con la mediazione si introduce una logica nuova, che invece di ricercare un vincente ed un perdente, si favorisce il perseguimento di un guadagno comune per genitori e figli; tappa preliminare di questo percorso sarà porre i figli e i loro bisogni al centro di ogni trattativa per trovare soluzioni comuni che tutelino la salute e il benessere psicologico degli stessi.

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Scritto da

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Bibliografia

  • "Il dolore del divorzio" Giancarlo Francini. Ed Franco Angeli
  • "Dai figli non si divorzia" Anna Oliverio Ferraris. Ed: Rizzoli
  • "L'amore e il conflitto". Franco Pastore. Ed Armando

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