La famiglia tradizionale non c'è più: a scuola di nuove famiglie
L’osservazione del contesto sociale ci pone di fronte alla presenza di variegate realtà familiari. Famiglia è molto più di una coppia eterosessuale con figli. Famiglia è legame, sentimento.
L'osservazione del contesto sociale ci pone di fronte alla presenza di variegate realtà familiari. Negli ultimi anni i nuclei familiari di tipo tradizionale sono stati affiancati da differenti modelli familiari, in continua diffusione.
Famiglia è molto più di una coppia eterosessuale con figli. Famiglia è legame, sentimento e stabilità, non discriminabile sulla base del genere sessuale o della struttura familiare. Sono vari e differenti i modi di essere famiglia oggigiorno e con essi scompare il presupposto che per anni ha caratterizzato la famiglia tradizionale, ossia la convinzione che la genitorialità debba necessariamente essere legata alla filiazione.
La scuola è lo specchio delle società e per questo riflette le tipologie familiari che in essa si dipanano: famiglie allargate, nuclei monoparentali, famiglie ricomposte, genitori affidatari, unioni nate dall'incontro di etnie miste e non in ultimo, i nuclei familiari omogenitoriali.
Le perplessità dell'opinione pubblica in merito alla genitorialità omosessuale sono state diffusamente smentite dalle ricerche internazionali, ragion per cui i figli di tali tipologie familiari non saranno necessariamente adulti omosessuali, sofferenti di depressione o emarginati. Una grande responsabilità è in questo caso quella della scuola che ha il compito di scardinare i pregiudizi nei primi anni di vita dei bambini, aprendo loro alla diversità, offrendo spiegazioni esaustive e scevre da pregiudizi.
La scuola come luogo di confronto
La scuola è il luogo istituzionale d'incontro nel quale avviene il confronto tra le diverse realtà. Il contesto scolastico non è esente da problematiche emergenti nel confronto con la genitorialità omosessuale e i propri figli, siano esse carenze nell'offerta didattico/formativa o criticità legate ad imbarazzo e pregiudizio. Tali mancanze e criticità sono emerse nelle ricerche internazionali, così come nelle modeste ricerche operate a livello nazionale, riguardanti le esperienze delle famiglie LGBT nel contesto scolastico. Sono pochi gli strumenti a disposizione degli educatori e degli insegnanti per operare al fine di abbattere le barriere discriminatorie e pregiudizievoli nel contesto scolastico, in modo da spianare la strada alla comunicazione proficua con le famiglie e mirare a relazioni sane tra i bambini.
Risorse limitate
La responsabilità di cui sono investite le insegnanti è enorme ma il bagaglio di conoscenze personali e risorse di cui dispongono è oggigiorno limitato. La didattica appare ora legata esclusivamente alla tradizione, nella quale non sono contemplate le differenti realtà familiari presenti nel contesto sociale. Ciò che non compare nei libri di testo è sovente accantonato e celato, al fine di non creare ripercussioni nel rapporto con le famiglie. Eppure, le conoscenze apprese alla scuola primaria e la flessibilità cognitiva alla quale i bambini sono abituati tra i banchi di scuola, saranno eredità preziose che grazie al lavoro operato per abbattere i pregiudizi, modelleranno un importante bagaglio di esperienza.
Occorre realizzare le conquiste con i gomiti, se necessario, perché non si può prescindere dal portare rispetto primariamente ai bambini che in tali realtà vivono, circondati dai pregiudizi e dai limiti imposti loro dal contesto.
Ai bambini è doveroso dunque proporre un ampio ventaglio di offerte, sia a scuola sia in famiglia, affinché possano maturare più esperienze possibili, non filtrate dai pregiudizi degli adulti.
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