Felicità al lavoro: i passi per trovare la tua strada verso la realizzazione professionale

Ognuno di noi ha una propria idea di felicità, se pensa al proprio lavoro. Nella maggior parte dei casi, le persone pensano al denaro, alle gratificazioni materiali e al “successo”.

2 SET 2021 · Tempo di lettura: min.
Felicità al lavoro: i passi per trovare la tua strada verso la realizzazione professionale

Il nostro lavoro, la professione che decidiamo di svolgere, non è solo una mera fonte di sostentamento economico. Certo, uno degli scopi dell'attività lavorativa è anche - e soprattutto - quello di soddisfare il nostro bisogno di sicurezza e i bisogni di primari di sopravvivenza, ma rappresenta anche molto altro.

Il lavoro è l'attività che occupa la maggior parte del nostro tempo e contribuisce alla costruzione della nostra identità, tanto che molto spesso finiamo per identificarci pienamente con il ruolo lavorativo che ricopriamo. È un luogo in cui portiamo le nostre competenze, instauriamo relazioni e, perché no, viviamo emozioni.

A volte "nutrienti", che ci gratificano e contribuiscono alla nostra autostima e al senso di auto-efficacia, e a volte "svilenti", che svolgono un'azione completamente opposta alle precedenti.

La mia esperienza personale, e quella delle persone che mi sono trovata a supportare nella ricerca di un impiego o nella consulenza di carriera, mi hanno portato ad avere conferma del fatto che ciò che proviamo al lavoro è un sentire molto soggettivo, e che ognuno reagisce alle situazioni lavorative in modo altrettanto personale. C'è chi vive un ambiente competitivo e sfidante come uno stimolo e diventa più performante, e chi invece va in ansia e non ottiene alcun risultato, se non insonnia e un bel carico di stress.

Cos'è quindi che fa davvero la differenza e porta felicità nel nostro lavoro?

Se la tua idea di lavoro felice è quella di una occupazione che non comporti sfide quotidiane, una certa dose di fatica (fisica e/o mentale) problemi da risolvere o relazioni a volte complicate (col capo o i colleghi), mi dispiace ma credo che la delusione sia inevitabile perché il lavoro perfetto non esiste.

Ma ti rincuoro: quel lavoro così imperfetto, può essere davvero perfetto per te, se quello che fai si lega ai tuoi bisogni e significati personali, se ti fa sentire realizzato e se quelle attività che svolgi tutti i giorni hanno un senso. Ce l'hanno per te.

E questo non dipende dal tipo di lavoro: che tu sia operaio, medico, astronauta, impiegato, commessa o insegnante, sono i valori e le motivazioni ad avere un ruolo determinante per la tua soddisfazione e benessere personale, oltre che professionale.

Un'attività lavorativa non coerente con quello in cui credi e con gli aspetti professionali che ti motivano, rischia di generare uno stato di malessere e frustrazione anche a livello personale.

La felicità è "perseguire lo scopo della tua esistenza", come sosteneva Aristotele.

E questo vale anche per il lavoro che si sceglie di fare.

Cambiare lavoro o la prospettiva da cui si guarda la propria attività lavorativa è possibile, attraverso un percorso che ti accompagni verso la consapevolezza di:

  • qual è il reale problema e in che modo influisce sul tuo vissuto lavorativo, fare chiarezza nella confusione;
  • cosa tu puoi fare per cambiare la situazione, individuare nuove strategie per affrontare le difficoltà sul lavoro;
  • cosa sai fare e come lo sai fare (competenze hard), l'unicità che porti sul lavoro (soft skills);
  • cosa ti motiva, qual è il tuo "perché" per cui ti alzi al mattino, i tuoi valori e bisogni;
  • cosa ti blocca nel cambiamento, individuando e pianificando i piccoli passi verso l'obiettivo;
  • quali sono le risorse necessarie per dare alla tua vita lavorativa la direzione che desideri e che se ancora non lo sai, sono già in te!

L'infelicità arriva quando credi di "dover" rimanere in un lavoro che non ti valorizza, che non ti permette di esprimere il tuo "saper fare" e nel modo in cui sai farlo; quando credi di non avere altre possibilità, di non avere capacità e il coraggio di cambiare. Dietro tutto questo si nasconde la paura di meritare qualcosa di più o di diverso da quello che hai; come quando ti dici che "ormai è troppo tardi".

Ma tu puoi scegliere di ascoltarti e definire una nuova direzione.

Puoi essere tu il protagonista del cambiamento che desideri per te.

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Scritto da

Dott.ssa Melania Rivalta

Bibliografia

  • Achor S. (2016), "Il vantaggio della felicità. I sette principi della psicologia positiva che alimentano il successo e le performance", Scuola di Palo Alto.
  • Bill Burnet e Dave Evans (2016), "Designing Your Life: How to Build a Well-Lived, Joyful Life", New York Times Bestseller.

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