Disturbo Traumatico dello Sviluppo

Dati di ricerca mostrano la manifestazione ed i risvolti sulla pratica clinica della diagnosi di Disturbo Traumatico dello Sviluppo.

4 APR 2017 · Tempo di lettura: min.
Disturbo Traumatico dello Sviluppo

Da tempo i clinici osservano che pazienti sopravvissuti a traumi interpersonali infantili manifestano sintomi di disregolazione quali: problemi nel gestire stati emotivi estremi, comportamento distruttivo, sintomi somatoformi, conflitti o ritiro relazionale, e impoverimento dell'identità.

G. Liotti, occupandosi da svariati anni di questa tipologia di disturbo definisce tale quadro sindromico Disturbo da Stress Post Traumatico complesso (cPTSD),evidenziandone come elementi cardine:sentimenti di vuoto, impotenza, colpa; ostilità, irritabilità e sfiducia in sé e negli altri, sentimenti di indegnità che conducono ad isolamento sociale e vergogna; stati mentali dissociativi; perdita di coerenza nelle rappresentazioni di sé; sintomi somatoformi; problemi di regolazione emotiva; vulnerabilità ad atti auto-lesivi e aggressioni esterne; dipendenza coesistente con "fobia dell'attaccamento".Sostanziali evidenze indicano che i bambini traumatizzati sono a rischio di sviluppare queste disregolazioni biopsicosociali in aggiunta o in assenza di PTSD. La disregolazione presente nei bambini e negli adolescenti plurivittimizzati non conduce a pluridiagnosi e non rientra neanche nel PTSD oppure in altri disordini psichiatrici,da ciò la necessità clinica di avere un quadro sindromico di riferimento.

A tal proposito Ford J. D. e coll. (2013) hanno intervistato 472 professionisti che si occupano di bambini tra cui psicologi, assistenti sociali, pediatri, educatori, al fine di valutare i criteri proposti per la diagnosi del disturbo traumatico dello sviluppo sulla base dell'utilità di tale diagnosi per la formulazione del caso clinico e la successiva pianificazione del trattamento, e sulla base della discriminabilità ovvero delle differenze rispetto a criteri diagnostici relativi ad altri disturbi psichici.

Gli item dell'intervista sono stati creati in riferimento alle formulazioni del disturbo traumatico dello sviluppo da parte di esperti provenienti dal National Child Traumatic Stress Network. Gli item utilizzati, dunque, corrispondono a quelli che potrebbero essere i criteri del disturbo: A- 6 item relativi alla vittimizzazione interpersonale; B- 9 item relativi a sintomi di disregolazione emotiva o somatica; C- 7 item relativi a sintomi da disregolazione cognitiva o comportamentale; D- 7 item relativi a sintomi di disregolazione relazionale o autodisregolazione. In aggiunta ad essi, sono stati inclusi item, tratti dal DSM, contenenti sintomi di altri disturbi psichici quali: PTSD, disturbi d'ansia, depressione, disturbi della condotta, disturbi dello spettro autistico e psicotici, disturbo da abuso di sostanze.I risultati mostrano che il disturbo traumatico dello sviluppo si manifesta con una sintomatologia distinguibile dagli altri disturbi; con sette sintomi giudicati specifici, tra cui la credenza di essere danneggiati in maniera permanente, l'aspettativa di una perdita di attaccamento irrisolvibile e l'aspettativa di tradimento.

Dunque, la valutazione di clinici che si occupano di bambini indica che i criteri deldisturbo traumatico dello sviluppo possono essere clinicamente utili e sebbene vi siano alcune sovrapposizioni con altri disturbi psichiatrici, riuscirebbero comunque a permetterne la discriminazione. Ad oggi, nel DSM V, non è presente una categoria diagnostica che definisca tali pazienti sebbene in ambito clinico siano chiaramente identificabili in base alle caratteristiche sopracitate e sia nota l'eziologia del disturbo; ovviamente la presenza di tali pazienti ha già richiesto lo sviluppo di terapie adeguate al trattamento della disregolazione postraumatica complessa.Cosa comporterebbe formalizzare la diagnosi? Con molta probabilità favorirebbe ulteriori progressi in termini terapeutici, così come è avvenuto per il PTSD dal momento della sua definizione diagnostica.

Bibliografia

D'Andrea W; Ford J D; Stolbach B at al. Understanding interpersonal trauma in children: why we need a developmentally appropriate trauma diagnosis. Am J Orthopsychiatry. 2012.

Ford J D. Treatment implications of altered neurobiology, affect regulation and information processing following child maltreatment. Psychiatr Ann. 2005.

Ford J D; Connor D F; Hawke J. Complex trauma among psychiatrically impaired children: a cross-sectional, chart review study. J Clin Psychiatry. 2009.

Ford J D; Grasso D; Greene C; Levine J; Spinazzola J; van der Koolk B. Clinical significance of a proposed developmental Trauma Disorder Diagnosis: results of an International Survey of Clinicians. J ClinPsychiatry 74:8, August 2013.

Liotti G; Farina B. Sviluppi traumatici. Cortina Raffaello. 2011.

Van der Hart O; Nijenhuis E R S; Steele K. The Haunted Self, Structural Dissociation and the Treatment of Chronic Traumatization. W.W. Norton and Company. 2006.

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Scritto da

Dott.ssa Graziella Pisano

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, esperta in disturbi dello spettro autistico e in neuropsicologia. È laureata con lode presso l'Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli e specializzata con lode presso la Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC). Esercita presso il mio studio a Frattamaggiore (NA).

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