Come i genitori possono aiutare i propri figli ed entrare in contatto con loro

I genitori oggi sono sempre più in difficoltà a gestire il loro personale rapporto tra partner e con i loro figli, con non poche difficoltà ad entrarvici in contatto intimo.

5 NOV 2014 · Tempo di lettura: min.
Come i genitori possono aiutare i propri figli ed entrare in contatto con loro

Sono tempi difficili per i figli, e lo sono anche per i genitori. Negli ultimi vent'anni c'è stata una trasformazione della natura dell'infanzia che da un lato è diventato arduo per i figli imparare le lezioni fondamentali del cuore umano, e dall'altro si è alzata notevolmente la posta in gioco per quei genitori che erano abituati ad impartire queste lezioni alla prole.

A causre questo deterioramento ci sono agenti estremamente rilevanti.

Innanzitutto, la nuova vita economica impone ad entrambi i genitori di lavorare per mantenere e sostenere la propria famiglia più delle generazioni antecedenti, il che significa in senso pratico e concreto sempre minor tempo che i genitori possono dedicare ai propri figli. Inoltre sono aumentati gli spostamenti anche a causa del lavoro e, trasferitisi in quartieri non conosciuti e in assenza di parenti, si preferisce non lasciar giocare liberi in strada i propri bambini. E conseguentemente sempre maggiori sono le ore che i figli negli ultimi anni passano davanti ad un televisore o computer, per no parlare di cellulari, il che vuol dire che stanno sempre meno fori con i coetanei a giocare e fare esperienze.

Ecco quindi l'importanza di stare a contatto con i propri figli, trascorrendo del tempo prezioso con loro e insegnando loro a gestire le emozioni. In questo modo avranno delle risorse di coping e di risposta ad eventi stressanti maggiori di figli non allenati a gestire l'emotività.

Queste risorse permettono ai figli di avere maggiore capacità di calmarsi a seguito di arrabbiature e collere, di riprendersi velocemente dopo le delusioni e di rialzarsi più facilmente dopo una o più cadute.

In tal modo riescono a riprendersi anche meglio laddove vi siano crisi familiari, oggi sempre più frequenti, e che possono sfociare addirittura in divorzi.

Nella fine di un matrimonio con figli, questi ultimi vanno incontro a dei rischi sociologici importanti e notevoli, come il fallimento scolastico, l'emarginazione dal gruppo dei pari e dei coetanei, il calo di umore con annessi problemi di salute e i comportamenti antisociali.

Quindi i ragazzi che hanno imparato a gestire le proprie emozioni dai genitori riescono ad affrontare meglio l'evento traumatico del divorzio rispetto ad altri soggetti aventi la stessa esperienza ma senza la capacità di gestire la propria emotività.

L'approccio terapeutico dello Studio di Psicologia Arezzo condotto dal Dott. Tirinnanzi Paolo e dalla Dott.ssa Bianchi Alice sta proprio in questo aspetto relativo all'emotività, nel saperla gestire non solo a livello genitoriale, ma anche insegnandola ai propri figli, affinchè si alimentino in loro le risorse di coping per poter far fronte alle difficoltà che la vita di oggi offre.

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Scritto da

Dott. Paolo Tirinnanzi

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