Ansia e depressione perinatale: quello che le mamme non dicono

Diventare mamma. Si pone spesso l'attenzione sulla gioia di questo evento trascurando l'altra faccia della medaglia: anche paure e difficoltà possono caratterizzare questo momento della vita.

11 DIC 2018 · Tempo di lettura: min.
Ansia e depressione perinatale: quello che le mamme non dicono

Diventare mamma. Si pone spesso l'attenzione sulla gioia di questo avvenimento trascurando l'altra faccia della medaglia: anche paure e difficoltà caratterizzano questo evento tanto bello quanto stressante.

Diventare mamma è un percorso psichico profondo, una transizione che porta a una rivisitazione della propria storia infantile e richiede la messa in discussione di molti aspetti identitari, psicologici e relazionali al fine di poterli riadattare alla nuova struttura familiare; e ci può essere ambivalenza: la creazione di una nuova vita significa anche la perdita della vecchia. Entrano in gioco diversi fattori che, in base alla propria storia, possono essere di rischio o di protezione: l'identità femminile, il rapporto con la propria madre, le cure ricevute dai propri genitori; l'autostima, il supporto sociale, la soddisfazione coniugale (supporto emotivo e pratico); l'elaborazione di aspetti conflittuali connessi alla transizione alla genitorialità, l'eventuale presenza di eventi stressanti ravvicinati.

In questa fase della vita, molte donne manifestano una sofferenza psichica che può avere un impatto rilevante sulla sua vita, sul bambino, sulla sua relazione con il bambino e sulla famiglia. Si tratta però di un fenomeno in parte ancora sommerso: la società si aspetta dalla donna che la maternità la riempa di gioia ed entusiasmo, c'è un'immagine idealizzata della maternità dando così vita ad un tabù contro l'espressione di sentimenti e pensieri negativi che possono riguardare l'essere madre: nel timore di sentirsi diverse o giudicate inadeguate molte mamme vivono nel silenzio la propria sofferenza.

Le donne, invece, dovrebbero sentirsi libere di esternare ciò che provano: facendolo l'ansia e il senso di colpa associati a questi pensieri diminuiscono permettendo loro di sentirsi meglio; ad esempio si può provare sollievo nel sapere che le proprie incertezze sono condivise da altre donne che vivono paure simili. E' importante dare ascolto a ciò che si prova dentro di sè ed esternarlo sentendosi capite e supportate, in quanto l'isolamento può solo esacerbare le emozioni negative ed esporre le donne al rischio di sintomi più duraturi.

Rispetto al passato in cui si parlava prevalentemente di depressione post-parto, l'attenzione oggi si è spostata sul periodo perinatale, che si estende dalla gravidanza al primo anno di vita del bambino, e questo rappresenta un cambiamento culturale importante rispetto alla comprensione del disagio in questa fase delicata della vita: non solo post-parto ma anche gravidanza, non solo depressione ma anche ansia.

La gravidanza infatti rappresenta per la donna un periodo di profondi cambiamenti non solo fisici ma anche psicologici: cambiamenti del corpo, cambiamenti nella relazione emotiva-affettiva, responsabilità e incombenze di una nuova vita che sta per nascere. Tale periodo può essere caratterizzato da ansia con significato di attivazione e preparazione al parto e post-parto in cui ci si prenderà cura del bambino; le preoccupazioni possono riguardare il parto, il nascituro, il ruolo di madre e i cambiamenti della propria vita. Ma quando i livelli di ansia sono elevati interferendo con la capacità di affrontare la giornata allora è segnale di un malessere più significativo e che può esserci anche nel post-parto assumendo diverse forme. Può presentarsi anche una sintomatologia depressiva sia in gravidanza che nel post-parto con diversi livelli di intensità e caratterizzata ad esempio da crisi di pianto, sentimenti di tristezza, mancanza di energia, idee e preoccupazioni di non essere all'altezza del ruolo di madre.

E non dimentichiamoci del padre che, oltre ad essere importante nel ruolo di sostegno alla donna fin dalla gravidanza, può anch'egli sviluppare problematiche affettive nel periodo perinatale.

Tali sintomatologie sono espressione di un malessere da comprendere e ascoltare al fine di prevenire e aiutare bambini, mamme e papà ad affrontare nel miglior modo possibile l'evento nascita: se la mamma e il papà stanno meglio, anche il bambino ne giova positivamente. E un percorso di psicoterapia può aiutare ad affrontare il viaggio che porta dall'essere figli all'essere genitori, sciogliendo nodi critici e attivando risorse e competenze relazionali.

Dott.ssa Annalisa De Filippo, Psicologa Psicoterapeuta

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Scritto da

Dott.ssa Annalisa De Filippo

Psicologa Psicoterapeuta specializzata nel trattamento delle problematiche relazionali e nell'attivazione delle risorse delle persone. Con l'idea di rispondere ai diversi bisogni delle persone, nel 2009 fonda "Centro Pianeta Psicologia": un'equipe multidisciplinare che offre interventi integrati e individualizzati in campo psicologico con l'obiettivo di promuovere il benessere.

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Commenti 1
  • Ottavia

    Quali sono gli esercizi da fare per cercare un po’ di tranquillità in questa situazione ?

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