I professionisti non possono modificare, cancellare o pagare le opinioni. Il nostro team di moderazione dei contenuti si occupa di garantire la veridicità delle opinioni pubblicate. Controlla tutte le informazioni sulle opinioni
qui .
08 Febbraio 2024
Giulia
Paziente verificato
08 Febbraio 2024
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Ho smesso di parlare. C’è stato un momento nella mia vita in cui parlare era così doloroso, che anche pronunciare un sì o un no mi provocavano strazio. Non che ci fosse silenzio nel mio cuore, al contrario, tutte quelle parole cupe, pesanti, che non riuscivo a pronunciare, perchè insomma chi mai nel mondo avrebbe voluto o potuto ascoltare?; queste si affastellavano nel mio intimo e mi schiacciavano. Visto che non potevo pronunciarle a volte provavo a seguirle, e allora mi trascinavo in abissi profondissimi, freddi perchè senza speranza, scuri, dove non si poteva distinguere se ci fossero altre persone. Nuotavo al buio e stavo molto male.
Avevo smesso di parlare. Se non potevo dire le parole così grandi che mi imprigionavano, e chi poi?, cosa valeva sforzarsi per rispondere a domande tanto banali (ma anche quelle facevano male): hai fame? hai sonno? Come stai?
Sto senza parole. Senza suoni. In un silenzio fitto e denso che mi terrorizzava, anche oggi mi spaventa.
Quando ricordo quel momento, e non lo faccio volentieri, mi riviene spesso in mente un racconto di mia mamma della mia infanzia. Per riderne insieme mi raccontava di quella volta, io bambina che da poco stavo imparando a parlare, eravamo andati in gita alle grotte di Frasassi. Mi diceva del suo imbarazzo perchè ai richiami della guida, che chiedeva il silenzio per la natura fragile del luogo, lei non riusciva a farmi star zitta. E così a suo dire andò tutta la visita, con lei che mi chiedeva di “stare zitta e buona” e io che le rispondevo “buona sì, zitta no!”
Quel silenzio asfittico dei ventitrè anni sarà durato un mesetto su per giù. Il tempo di un’estate; agosto, il mese più caldo, più luminoso, il più chiuso. Quanto tempo ci ho messo a prepararlo?
Nemmeno scrivevo, per cercare di schiarire i pensieri, come altre volte avevo fatto, come oggi provo, non tanto per capire, ma per ricordare. Almeno non ho ritrovato cose scritte in quei giorni. Forse allora invece volevo capire: mi lanciavo in queste cavalcate solitarie nel nulla, nel non senso del mondo che mi sembrava, e questo non è cambiato, troppo ingiusto, troppo assurdo. Leggevo, leggevo, studente in filosofia, tenevo a portata di mano Camus e Hannah Arendt. Avrei dovuto scrivere una tesi su di lei, ma figuriamoci, non sono nemmeno mai riuscita a formularle una domanda. Mi commuovevano le sue parole, l’opera tutta, la vita, ma ero sorda al dialogo. Non parlavo davvero con nessuno.
Persi il sonno e questo mi mandava ai matti. Sono sempre stata una dormigliona e non poter chiudere occhio per diverse notti consecutive mi sconvolgeva. Mio babbo mi accompagnò dal medico di base e (pensare!) forse suggerì persino che avrebbe potuto farmi bene una terapia psicologica. “Aaaah ma queste cose son lunghe…”, la risposta del dottore e mi prescrisse un sonnifero. Non durai che un giorno, forse due, con quello. Mi faceva sentire rintronata per qualche ora di sonno dal quale comunque mi svegliavo stanca. E allora no, che di anestetici ne avevo già di mio, già avevo iniziato a centellinare le parole, poi più nulla.
Fossi andata avanti su quella china chissà se a un certo punto non avrei persino smesso di muovermi? Il suicidio no, non lo prendevo in considerazione, anche se leggevo Camus. Non volevo vivere e non volevo morire. Oppure sì, volevo vivere, ma lo slancio vitale aveva perso di un colpo ogni appoggio, tutta la terra mi era mancata insieme e mi sentivo tremendamente sola. La violenza mi faceva, come ora, ribrezzo.
____________________________________________________________________________
Cara Valentina,
lascia che ti ringrazi, e non perchè non voglia esser grata a me stessa per prima, in questo lungo cammino (il dottore “ma queste cose son lunghe…” come se la lunghezza possa mai portar danno alla bellezza), che proprio non mi sento di finire. Mi preparo ad aprire una nuova tappa, un altro capitolo, una storia futura. E non è che abbia meno timore nel cuore o provi una più piccola incertezza della prima volta che ti sono venuta a cercare. Meno confusione? No, anche quella c’è tutta. La realtà è così difficile da osservare già di suo, ma i fatti del cuore, timidi, evanescenti, spesso invisibili ai più; me stessa compresa, quando tante volte la mente, pratica e svelta, corre rapida sugli eventi e lascia indietro, ad arrancare, le cose più importanti. Questa vita delle emozioni, questi sentimenti che chiedono il tempo di farsi ascoltare. Ho imparato molto bene a tirar dritto, a non fermarmi, a non sentire, impietosa, piuttosto che rallentare e guardare. Vabbè, ma queste cose me le sto dicendo più per me che a te, perdo il punto…
Ti ringrazio perchè una volta durante questi anni di terapia, mentre parlavamo dell’episodio del mio silenzio, e ne abbiamo parlato spesso, mi hai proposto un’interpretazione che mi è piaciuta subito. Che questo silenzio era in realtà uno sciopero delle parole, e quindi una protesta perché, per quanto ci provassi, non avevo ancora trovato qualcuno che si prendesse la briga di ascoltare cosa avevo da dire. Così, in extremis, con questo silenzio rumoroso avrei cercato di attirare l’attenzione su quel grande malessere che soffrivo per il non essere stata troppe volte ascoltata. Dicevo: “Eccomi!” “Sono qui, perchè non mi vedete?”
Non so quanto abbia funzionato questo richiamo. So che in capo a un mese di questo sciopero ero annichilita, tanto insensibile al mondo da non poterne più: sono uscita, ho iniziato la terapia.
Francesco il mio primo terapeuta, non l’ha mai chiamata depressione. Mi parlava di tristezza, e poi di tutte le altre emozioni; che tanto io tutte le avevo messe da parte, tutte le avevo cancellate. Mi sono rimessa in piedi, ma traballavo parecchio. Epperò qui oggi io lo posso dire che era una depressione, pure vestita dall’immagine eroica dello sciopero che mi hai regalato; si trattava di un dolore persistente e sordo che mi aveva isolato così tanto dagli altri. Abbiamo anche parlato del fatto che ci può essere una predisposizione personale alla depressione, una tendenza, come certe persone tendono per biologia a ingrassare più di altre. E che sia per genetica o che per educazione, di esempi troppi ne ho avuti nella mia famiglia (mia zia, mio padre). Riflettendo su questa tristezza così avvolgente, ho sperimentato che ci sono modi e modi di viverla. Se invece di fuggirla o respingerla la accolgo e seguo il suo ciclo, che ha sempre una certa durata, è possibile entrare e uscine senza dover ricorrere alle anestesie.
Addirittura sembra se ne possa parlare, come sto facendo, o ci sto provando. Resta uno dei miei più temuti fantasmi…
Questo fantasma mi ha spinto a cercarti, tre anni fa o giù di lì. Lo vedevo volteggiarmi davanti, all’orizzonte. Non volevo morirne, di nuovo. Non volevo, ancora, ricorrere a quella medicina, la sola che sapevo usare proprio bene, l’anestesia dei sentimenti, che a forza di cancellare ricordi, fatti, persone addirittura, cancellava tutto.
Ora che ci penso ci ho messo del tempo a trovarti. Del tempo per capire che avevo bisogno di una donna a guidarmi. Dell’altro a scegliere quale (ho scartato delle candidate). Sono orgogliosa di come e quanto la mia coscienza femminista sia cresciuta negli anni, si sia evoluta. Lo farà ancora, ne sono sicura. Certo mia mamma aveva piantato dei semi, che somigliavano però più a precetti per l’autodifesa. A vent’anni nemmeno sognavo quello che sento, e come agisco per quello che sento, su questi temi, oggi.
Il secondo grazie, l’altro momento che non posso dimenticare di questa avventura così intensa, è per un istante che nemmeno sospettavo di aver il bisogno di ricevere. E’ stato l’altr’anno, un po’ di più forse, nei giorni lunghissimi e infiniti duranti i quali mia nonna, la mamma di mia mamma, moriva. Una lunghissima morte iniziata molto tempo prima, anni, quando diverse ischemie l’avevano paralizzata nel corpo e privata della parola e dei ricordi. Così a una grande età e con tanto penare si avvicinava alla fine, e andava via un respiro alla volta. Ero andata a trovarla perchè ci tenevo a salutarla in vita ed era molto che non la vedevo tra la pandemia e il tempo che corre in fretta. Andai sola in un fine settimana, partii col treno il sabato mattina per tornare la domenica sera. Fu un viaggio faticosissimo. Tanto che arrivata in stazione a Fano la sera, appena posato un piede a terra iniziai a piangere. Un pianto di stanchezza, di dolore, di tristezza, ma pure di sollievo, di felicità di essere di nuovo a casa, di aver messo tanti chilometri tra me e questa famiglia dove non si può mostrare la fragilità, dove le lacrime sono sempre frenate o interrotte, dove il dolore profondo non può mai essere dirompente, così difficile da condividere, così spaventoso e temibile più della morte stessa.
Piansi poi per tutto il breve cammino verso casa e così in lacrime che scendevano a fiumi mi accolse Alex, compagno e marito, e aspettammo insieme che finissero. Piangevo per me, non per la nonna. Per la fatica di essere sempre disponibile, sempre pronta a capire, ad ascoltare, a consolare, a stare vicina. Nella famiglia dove sono cresciuta non c’è mai stato spazio, non a sufficienza per me, per dire cosa provavo, le scosse che sentivo, e tante volte tante domande andavano a vuoto inevase. Tante volte mi sono pianta addosso, autocommiserandomi, consolandomi come potevo, convinta al fondo che non si potesse chiedere ad altri la stessa comprensione, vivendo il dolore come un’oscenità, un tabù, da ricacciare negli abissi, da nascondere perchè indecente e di cui sopra tutto aver paura, fuggire sempre. Posso dire, con tanta esperienza alle spalle, che come tecnica fa schifo e, certo per me, non funziona. Non per questo mi sento oggi così ferrata nell’esercizio della condivisione, anzi, dopo tanti anni spesi a convincersi della futilità di tutta la faccenda, mi sento arrugginita, impacciata e fuori tempo. Sgambetto e inciampo, ma non mi sembra grave perchè poi in qualche modo, con un po’ di riflessione, riesco per lo più a vedere cosa mi ha fregato, cerco un rimedio e vado avanti. Nell’ascoltarmi, aspettarmi, prendere il tempo, le sue spiacevolezze, mi sento davvero una principiante.
Mi sono allungata, dove volevo arrivare invece è alla mattina successiva, quando avevamo il nostro appuntamento settimanale. Reduce e scossa dal viaggio credo di aver fatto appena in tempo, infilandomi nello studio, a sussurare in un soffio che quel giorno avevo bisogno di piangere e sono scoppiata in singhiozzi. Ampi, copiosi, e seguivano le lacrime calde come non si fossero fermate dalla sera prima. E io non mi ricordo ora le esatte parole che mi hai detto, forse nemmeno il concetto, ma sono arrivate salde e dolcissime, come un abbraccio sincero; potenti, che pure nel mio pianto fragoroso, sono risuonate chiare e alte. Ho vissuto in quel momento la comprensione e la compassione, ed è stato bellissimo. Liberatorio. Consolante, perchè allora è possibile. (sono ben convinta che lo sia! ma così poco abituata…).
Così mi conserverò con cura questo ricordo per sperimentarlo di nuovo quando ne avrò bisogno: per saperlo chiedere e ricevere a piene mani, e per restituirlo a chi vorrò aiutare.
09 Gennaio 2024
Jessica
Paziente verificato
09 Gennaio 2024
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Questo percorso è stato tante cose. Sono passata attraverso il buio e ho capito che l'obbiettivo non era non averne più paura; il vero obiettivo era tenere gli occhi aperti, guardarlo, comprenderlo, affrontarlo e anche accettare l'istinto di volerli chiudere ancora quegli occhi a volte. Ora so che non è stata colpa mia. Ora so che posso prendermi cura di me stessa e che posso prendermi cura anche degli altri, i miei pazienti. So che sbaglierò e che posso trattare quegli sbagli come qualcosa di prezioso. So che posso darmi il permesso di esistere per come sono e che questo permesso è anche degli altri. Grazie di cuore per questo pezzetto di strada insieme
13 Ottobre 2023
Alessandra
Paziente verificato
13 Ottobre 2023
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Grazie.
È stato un percorso indispensabile per una decisa presa di consapevolezza.
Con l'aiuto della dott.ssa ho imparato a guardarmi dentro,vivere il dolore, e riscoprire quei valori che ora guidano ogni mia scelta.
La confusione si è dissolta e tutto ora è più nitido.
Grazie, sempre.
22 Marzo 2023
Catia
Paziente verificato
22 Marzo 2023
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Iniziare un percorso di psicoterapia non è mai semplice,io ho scelto di farlo quando ho capito che avevo bisogno di parlare con qualcuno che fosse diverso dai soliti visi,poi ho incontrato Valentina,e quella scelta non semplice è stata la cosa più saggia e valorosa che ho fatto per me.
Siamo andati da lei in due,io e mio figlio in pancia di diversi mesi.La non accettazione di questa gravidanza è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso per poi svuotarlo completamente.
Siamo partite da un presente difficilissimo,andate indietro nel passato per scoprire che la mia vita era piene di catene e ognuna portava un nome: giudizio,evitamento, rigidità,giusto, sbagliato,sta' brutto,severità.
A memoria la cosa più frustrante nel tempo sta' in tutte le volte che ho detto "SI VA BENE",solo perché non volevo creare disturbo,non volevo creare sgradevolezza quando avrei voluto dire tutt'altro.
Io non riuscivo ad essere me stessa,e pur di non fare rumore rimanevo ferma,non pendevo né da una parte né dall'altra.
La tragedia è stato accorgermene in un momento così delicato.
Valentina mi ha accolta come un'amica,senza filtri ne giudizi,mi ha arricchito di nuovi strumenti per vivere la mia nuova vita,ho trovato un valore e un rispetto di me che non sapevo esistessero.
Grazie anche a lei per l'amore che ho saputo maturare per mio figlio.
Spesso la penso,e porto con me i suoi fantastici esempi che hanno sempre calzato.
Catia
06 Febbraio 2023
Lucia
Paziente verificato
06 Febbraio 2023
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
La psicoterapia è un viaggio che ho scelto di intraprendere per darmi quella possibilità che ho sempre rimandato. E’ un dono che ho fatto a me stessa perché nella mia anima, nella mia mente e nel mio corpo ho sentito una richiesta di aiuto che non riuscivo più a tacere e non potevo più ignorare.
In quel momento ho capito che le strade erano due: continuare ad affrontare la vita come ho sempre fatto e conosciuto oppure ascoltare quella voce, prendermi per mano e scegliere una strada diversa per vedere cosa c’era oltre.
E’stato un atto di coraggio e di fiducia ma quello che ne è derivato è ancora più grande.
Riguardando indietro posso dire che non sono più la stessa persona all’inizio di questa “avventura”.
Il percorso non è stata una strada in discesa.
Mi sono messa in gioco, sono caduta e mi son fatta male.
Ho dato voce e un nome al dolore, l’ho vissuto più volte.
Ho cercato risposte e compreso che non sempre una risposta c’è.
Ho toccato le mie paure più profonde e aperto quei cassetti nascosti chiusi a chiave.
Ho trovato un rifugio sicuro quando ero travolta nella tempesta e mi sono sentita smarrita.
Ho condiviso uno spazio libero da giudizi dove finalmente riuscivo ad essere ascoltata e le mie parole avevano un valore.
La psicoterapia è stato quello strumento che mi ha guidata quando non c’era luce e mi ha aiutata a dare spazio e tempo a nuove parti di me, riconoscendo tante sfaccettature.
A volte avevo l’impressione di sedermi davanti a me stessa, ma in un’altra versione.
Un viaggio introspettivo pieno di emozioni.
Ora posso dire che mi sento più consapevole, aperta e fiduciosa.
Ho imparato a credere in me e non giudicarmi sempre.
Ho scoperto una forza in me che non credevo di avere e a far sentire la mia voce.
Ho incontrato le mie fragilità e ho capito che mi rendono unica.
Le ho accolte, le ho abbracciate e mi sono amata di più.
Questo è quello che ha significato per me la psicoterapia.
Grazie Dott.ssa Valentina per essere stata il mio specchio e le sue sfaccettature.
02 Dicembre 2022
Barbara
Paziente verificato
02 Dicembre 2022
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Da che ho memoria ho avuto sempre problemi con il cibo, lo visto sempre come un nemico da combattere ma, ahimè, ho sempre perso le battaglie, fino ad ora, si perché, dopo innumerevoli volte che ho iniziato una dieta, da sola o seguita da un nutrizionista, anche se inizialmente avevano successo, poi miseramente tornavo punto e a capo, non solo riprendendo i chili persi ma addirittura aggiungendone altri. Sono passati anni facendo così, poi grazie a mia figlia, a cui non importava assolutamente il mio volume ma mi vedeva insoddisfatta, mi ha convinto a riprovarci per l' ennesima volta consigliandomi di andare da un nutrizionista suo amico. Tommaso, così si chiama l'ennesimo nutrizionista, dopo le prime volte di consulto si è reso conto che, pur non avendo disturbi alimentari palesi, forse mi sarebbe servito un supporto psicologico, e così con il suo tramite ho conosciuto Valentina. Devo dire che ci ho messo qualche mese per decidermi ad intraprendere questo percorso, poi ho preso coraggio ed ho chiamato per il primo appuntamento. Valentina da subito è stata chiara sul protocollo delle sedute, che devo dire inizialmente mi sembrava piuttosto rigido, ma con il tempo è stato via via più fluido. È uscito fuori un mondo. Ho pianto tanto, ci sono stati momenti lunghi di completo silenzio, ma Valentina non ha mai forzato la mano, anzi mi ha accompagnato ad una nuova consapevolezza. Dopo più di un anno di terapia ho avuto una folgorazione, il cibo non era il problema ma la soluzione. Soluzione a tutto ciò che non riuscivo ad esprimere, era un rifugio confortante. Ora non dico che sono dimagrita ma la cosa non è più così importante perché ora, grazie a Valentina e alla terapia, so gestire meglio le mie emozioni e riesco a comunicare ciò che non mi fa star bene, diciamo che riesco a comunicare senza aggressività ciò che non fa per me. Il cammino è lungo ma ora ho gli strumenti per intraprenderlo con serenità e sono sicura che il resto avverrà di conseguenza.
Grazie Valentina e grazie Tommaso per la tua empatia
19 Aprile 2022
Yz
Paziente verificato
19 Aprile 2022
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
E’ stato come un viaggio mai fatto prima, uno scoprire cose mai viste, conoscere nuove opportunità, avere in mano strumenti nuovi e mai utilizzati.
Un viaggio si piacevole ma anche doloroso, il riscoprire momenti di vita in modo diverso, essere consapevoli delle cose che ti han fatto male e del perché ti han fatto male non è sempre piacevole.
Ne esco diverso anche se non totalmente, ma credo che quello che ho imparato mi aiuterà ad andare avanti, ripenserò alle situazioni che mi mettevano in difficoltà con un atteggiamento nuovo.
Alla fine di tutto è come se avessi conseguito un diploma, forse non ho avuto abbastanza coraggio per “continuare gli studi”, ma molti la laurea la conseguono anche dopo diversi anni che hanno conseguito il diploma per cui tutto può ancora accadere….
15 Aprile 2022
Donatella
Paziente verificato
15 Aprile 2022
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
ANONIMO : La mia sofferenza ha radici molto profonde e devo andare indietro di molti anni. Nel 2013 ho iniziato ad avere delle crisi per me nuove, non riuscivo a dominare erano loro che dominavano me. Poi ho scoperto che erano attacchi di panico. Ho consultato medici ma senza grandi risultati. Allora mi sono avvicinata alla psicoterapia ma, la prima esperienza non è stata positiva, anche perché non sono riuscita ad aprirmi fino in fondo e ho mollato! Ero titubante a riprovarci ma , con l'aiuto di mio marito e mia figlia ho provato a cercare un 'altra psicoterapeuta. Ed ho trovato la dottoressa Valentina, verso la quale ho avvertito una certa empatia e capito che mi potevo fidare. Infatti con lei sono riuscita ad aprirmi, a raccontare cose che non avevo mai detto a nessuno. Quando sono arrivata la prima volta avevo tanta confusione in testa, non sapevo da dove cominciare. Fino ad allora gli avvenimenti della mia vita avevano preso il sopravvento su di me ,condizionandola totalmente. Avevo tanti sensi di colpa e per tanto tempo ho sopportato tante situazioni senza darlo a vedere a nessuno. Il fatto di dedicarmi agli altri e quindi far si che questi stessero bene ha fatto si che mi sono persa come persona. Stavo malissimo, ero spenta dentro, vedevo che tutto quello che facevo era dovuto senza mai che queste persone si ponessero la domanda di come stessi io. Ma come si dice è difficile togliere sangue da una rapa. La difficoltà nell' affrontare tutto ciò che mi si presentava faceva si che come autodifesa ho usato l' evitamento per non soffrire. Per lungo tempo è stato in parte la mia salvezza ma, anche la mia condanna. Non riuscivo più ad uscire da questo circolo vizioso, ero come ingabbiata, fino a quando tutto questo è crollato e sono iniziate le crisi. Con la psicoterapia e la persona giusta sono riuscita piano piano a capire che anche io occupo spazio e quindi esisto. Con i giusti consigli ho preso coraggio nell' affrontare le situazioni e non soccombere sempre, a costo anche di essere sgradevole. Ma la cosa importante è che con l' aiuto della dottoressa Valentina sono riuscita ad elaborare le sofferenze del passato. Quelle faranno sempre parte della mia vita, nessuno le potrà cancellare. Ho dato loro uno spazio, diciamo che ho fatto un po' di ordine nella mia vita, come in una cassettiera, ogni cosa al suo posto. In questo anno ho capito l' importanza di vivere le emozioni delle quali la vita ne è piena . Vanno vissute pienamente anche se ti fanno soffrire, se ti fanno paura, ho se ti fanno gioire. E vanno condivise con chi ti sta vicino e non mostrarsi sempre di essere forte e saper superare ogni cosa sapendo di non esserne capace. Non si deve aver vergogna nel mostrarsi fragili,siamo esseri umani e come tali si può soffrire o gioire delle cose che la vita ci pone davanti. Questo anno di terapia si avvia alla conclusione per far strada ad un nuovo cammino della mia vita; questa volta sulle mie gambe ma, arricchita di nuovi mezzi per poterla affrontare. Per anni ho portato sulle spalle un macignodal quale ora sono riuscita a liberarmi e questa sensazione di leggerezza e serenità sa veramente di buono. In questo momento sapendo che da oggi i nostri incontri finiscono e le strade si dividono ho una sensazione di tristezza ma ,so anche che per qualsiasi cosa ora so a chi rivolgermi. Alla mia dottoressa Valentina, la persona che mi ha aiutata a stare meglio e che per un anno si è dedicata a me accompagnandomi passo dopo passo verso la luce devo dire con tutto il cuore GRAZIE.
04 Aprile 2022
Rodolfo
Paziente verificato
04 Aprile 2022
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Sono venuto dalla dott.ssa Valentina Strippoli un anno fa, dopo essermi prima recato presso un medico psichiatra (che mi ha consigliato la psicoterapia) e dopo il consiglio di un amico. Ero in una crisi emergenziale, dove non riuscivo ad andare avanti nel mio percorso di studi/lavorativo e personale/quotidiano – dal finire la tesi, trovare un lavoro, guidare la macchina, fino a vivere la mia sessualità - anche in seguito a sempre più frequenti attacchi di ansia: per fortuna già conoscevo molte delle cause profonde di questa sintomatologia, e anche con Valentina sono subito stato lucido già dai primi colloqui nel descrivere ciò che non andava nella mia vita, per quindi trasformare queste disfunzionalità in obiettivi specifici su cui lavorare insieme.
Non è stato facile né veloce come credevo, in quanto si trattava di ridarsi dei diritti - la dignità come persona, come individuo - che io mi stavo negando. Valentina mi ha fatto capire che molti pattern comportamentali disfunzionali e, soprattutto, giudizi severi che io avevo nei miei confronti avevano irrefutabilmente radici nel passato familiare, educativo, in cui tra l’altro si inseriva un grave lutto subito in età adolescenziale: ma proprio nei ricordi del passato (per quanto filtrati dal presente) ho avuto modo di capire che dietro a delle mie reazioni spontanee, cui si sono collegati pensieri liberatori pieni di energia vitale, si è sempre nascosta una mia parte di me che mi ha tenuto in vita, che mi ha dato un’incredibile potenza vitale per andare avanti; non solo, ho avuto modo di capire soprattutto che questa energia liberatoria, vitale, poteva essere recuperata e rivendicata nel presente, fatta propria, in altre parole resa funzionale per equilibrare la parte severa e giudicante di me che aveva dominato i miei comportamenti e pensieri fino ad ora.
Il mio percorso terapeutico ha avuto alti e bassi: da periodi in cui volevo prendermi delle pause, da una mia voglia di basi certe e chiarezza nei confronti della direttività che ho alcune volte visto nell’indirizzo terapeutico di Valentina, fino ad arrivare a momenti in cui sentivo che senza la psicoterapia non avrei potuto cambiare la mia vita, tanto che ho sentito alcune volte la seduta terapeutica come occasione per spronarmi nel finire delle deadline quotidiane, come rispondere a delle mail importanti. I passi più importanti, però, sono venuti da me, ancora una volta da reazioni spontanee, cui ho dato dignità e importanza anche parlandone con Valentina e inserendoli come successi nel percorso di vita e di questo anno di psicoterapia.
Allo stesso modo dei passi in avanti, dei successi, si sono inseriti i fallimenti, l’altro punto cruciale di svolta nel mio anno di terapia, perché è da questi che ho avuto modo di vedere sempre più chiaramente il fatto che un mio pattern disfunzionale - perché applicato sempre e comunque, indiscriminatamente - continua ad essere l’evitamento. Se la psicoterapia è davvero - come io credo e come posso dire con sicurezza a un anno di distanza - un investimento per il futuro, dove si acquisiscono degli strumenti di introspezione funzionale utili per tutta la vita, io penso di aver acquisito come strumento il saper riconoscere quando sto evitando, quando sto usando il rifugiarmi nelle fantasie per allontanarmi pericolosamente dalla realtà, quando finisco addirittura per non alzarmi dal letto o azzerare i pensieri con dei videogiochi dentro casa o fuori casa con delle maschere sociali in cui il premio derivante dal diventare sempre più bravo a indossarle è l’apprezzamento delle altre persone.
Qui si inserisce il lavoro fatto con Valentina (e subito da lei individuato) sulla dignità, sui propri diritti: si tratta cioè di lavorare in relazioni sempre più chiare anzitutto con se stessi, anche nella ricerca di un partner, in cui si deve contemplare il fallimento in caso di incompatibilità; si tratta poi di capire che il non uscire da certi ambienti, in primis quello familiare, è una forma di evitamento, perché si continua un circolo vizioso in cui si rimane dentro per via di ricatti emotivi, aspettative altrui ben lontane dalle proprie, non capendo che in ballo non c’è solo l’autonomia, ma la responsabilizzazione (a partire dal fare la spesa, dal rifare il letto, insomma dalla quotidianità e dalla costruzione di uno spazio anzitutto di privacy) che viene, in un qualche modo, dal diventare genitori di se stessi, se ci si sente ancora in una fase di esplorazione, di insicurezza, una fase cioè ancora “adolescenziale”.
Un anno di psicoterapia non basta, forse; tuttavia, traendo delle conclusioni ad oggi, è lavorando sugli obiettivi che essa ha dato i migliori risultati nel mio caso, e senza Valentina certamente io non avrei potuto inserire in uno schema più grande delle mie disfunzionalità questi miei obiettivi, uno schema che nel corso delle sedute si è sempre dimostrato sempre più affrontabile come percorso graduale, fatto di accettazione (io sono anzitutto una persona empatica e per questo voglio essere conosciuto, questo voglio rivendicare anzitutto!) e ridimensionamento della percezione che avevo rispetto a possibili cambiamenti comportamentali e di introspezione (non più giudicante). Tramite questi strumenti acquisiti il modo di fare introspezione è cambiato in senso positivo: sono terminati i blocchi, gli attacchi d’ansia! Ora si tratta di usare questi strumenti anche per cambiare nella pratica la mia vita, per far sì che questa ritrovata serenità e rivendicazione, orgoglio - il contrario, direi l’antidoto dell’evitamento! - nei pensieri possa attecchire e produrre frutti nella realtà, e non allontanarmi e allontanarli da essa.
04 Febbraio 2022
#paziente
Paziente verificato
04 Febbraio 2022
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Ho iniziato il mio percorso con Valentina in un periodo della mia vita in cui mi ero resa conto di incappare sempre nello stesso problema, un circolo vizioso che mi sembrava senza uscita. Ho navigato su Google e mi sono imbattuta nella sua pagina, dopo aver contattato diversi terapeuti ho scelto lei perchè la sua voce al telefono e il suo modo di approcciarsi ad una futura eventuale paziente mi avevano fatto una buona impressione: empatia e comprensione. Ho affrontato con lei un percorso di alcuni anni, difficile e doloroso solo come la scoperta e il porsi di fronte a se stessi può essere. La Dott.ssa Valentina è diventata il mio supporto, la mia guida, mi ha aiutato a guardarmi dentro e a scendere a patti con le parti più spaventose che ogni persona possiede. E' sempre stata sincera, corretta, empatica, pronta ad accogliere me, come sua paziente, all'interno di una relazione terapeutica che mi ha permesso di comprendere cosa significa sentirsi accolti, rispettati, mi ha guidato alla scoperta della mia adulta sana, ponendosi come esempio, come guida. Mi capita di pensare a lei anche ora che il nostro percorso è terminato: "Cosa mi direbbe Valentina? Su cosa mi farebbe riflettere?", la terapia è una scoperta meravigliosa, dolorosa, che, se interiorizzata, aiuta a vivere la propria vita con una consapevolezza che tutti dovremmo avere: scegliere consapevolmente è il nostro più grande diritto e dovere. Consiglio vivamente la Dott.ssa Valentina, sa ascoltare l'io bambino, prendersene cura e fare nascere fiori dove, prima, c'erano solo piccoli semi, al buio, semi di cui neppure ero consapevole. La sua fiducia nelle mie potenzialità, il suo rispetto, la sua stima di me come persona mi hanno fatta maturare e lì, dove prima c'era solo buio, c'è uno splendido fiore. Il lavoro su noi stessi richiede impegno: "Fa più rumore un albero che cade dell'erba che cresce" mi ha detto una volta, ora mi sento un campo pieno di fili d'erba, che, anche senza che me ne accorgessi sono cresciuti, verdi, forti e rigogliosi, curati dall'impegno messo nel rapporto terapeutico, da una terapeuta empatica, vigile, comprensiva, delicata, sincera e scrupolosa. Grazie Valentina per tutte le cose che mi hai aiutato a comprendere e per essere stata la mia guida in questi anni.
30 Luglio 2021
Elisa
Paziente verificato
30 Luglio 2021
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
“ La sensazione di sentirsi nel bel mezzo di una rotatoria…. Giri giri ma non trovi una strada che ti renda serena”
Così mi sentivo prima di conoscere la Dott.ssa Valentina Strippoli.
È grazie a lei che ora non solo ho trovato “ l’uscita” ma ho anche trovato la forza di imboccare tutte le uscite della rotatoria… Ho imparato a sentire le mie emozioni e a lasciarle vivere , perché dando forma alle emozioni affronto ciò che può accadermi di bello e di brutto nella vita affrontando la vita nel miglior modo possibile.
Oltre alla sua competenza, conoscenza ed esperienza, la dott.ssa possiede la capacità di metterti a tuo agio dai primi minuti della seduta.
Svolge il suo lavoro con grande passione e tutto ciò si percepisce durante le sedute.
Non ci sono parole per ringraziarti …mi hai portato a vivere le cose con un’altra prospettiva…la mia prospettiva e non quella inculcata dei miei genitori o quella che la società si aspetta da noi o ci impone.
Grazie di cuore Valentina
09 Giugno 2021
Giampaolo
Paziente verificato
09 Giugno 2021
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Non tutte le armi sono temibili. Non tutte sono oggetti studiati apposta per “contundere”, esistono armi più sofisticate che se ben usate ti aiutano ad affrontare le cose della vita. Ma per poterle padroneggiare ad arte devi averci un “maestro d’armi” di quelli capaci, di quelli che sanno davvero il fatto loro. La mia “maestra d’armi” si chiama Valentina. La sua “palestra” è una stanza come tante, con i libri messi qua e là sugli scaffali, una finestra luminosa, diplomi vari appesi alle pareti, un paio di poltrone comode e dei quadri. Uno di questi è pieno di giallo, giallo di fiori e azzurro e sembra messo apposta per stimolare la concentrazione. O la voglia di mondo.
In quella stanza ti senti così a tuo agio che dopo un po' che ci vai è come sedersi sulle nuvole. Non che mi ci sia mai seduto sulle nuvole. Ma mi immagino che sia un po' così.
Nella stanza, anche se sei fermo, in realtà cammini. Dal primo giorno che ci entri cammini, anche se non te ne accorgi subito, anche se non sai bene dove stai andando. Ma sai che ti puoi fidare. Un po' ti ci vuole per capirlo, ma è esattamente dal primo giorno che cominci il tuo percorso. Certo non è facile, come tutte le cose belle del resto. Immaginate di essere in una specie di videogame, di quelli che man mano che vai a vanti, acquisisci forza e padronanza e consapevolezza delle tue potenzialità e conoscenza delle armi che hai a disposizione.
E quando hai armi buone in mano e sai come usarle i mostri, che sono quelli che in fondo ti hanno portato là, non sono più mostri. Sono solo le cose normali della vita che ti si parano davanti. E il bello è che quelle armi sono roba tua, ce le avevi di “default” e non lo sapevi. Consapevolezza è una parola chiave. Empatia e professionalità altre parole chiave. E, di mio, aggiungerei il sorriso di Valentina. Il percorso è finito ed è stata una delle scelte più azzeccate della mia vita. Se tornassi indietro? Beh, non aspetterei che le cose della vita diventino mostri, lo farei prima il percorso, prima che l’ansia ti impedisca di uscire di casa, prima che il panico si impadronisca di te, prima che le gallerie che imbocchi con l’auto sembrino le fauci nere di quei mostri di cui vi dicevo prima. Il percorso è finito e la prima cosa che realizzi è che a un certo punto la tua guida ti ha lasciato la mano e tu lo hai finito da solo. Ma quando è successo che ti ha lasciato la mano non te ne sei accorto. Il percorso è finito. E un po' ti dispiace e ha l’effetto di certi amori estivi che finiscono a settembre e ci hai preso solo il bello. Grazie di tutto.
06 Marzo 2021
Gabriele
Paziente verificato
06 Marzo 2021
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
SOFFRIVO DI ATTACCHI DI PANICO , LA MIA VITA ERA INIZIATA A LIMITARSI , MI SONO DECISO CON MOLTO SCETTICISMO DI ANDARE DALLA PSICOLOGA E HO SCELTO LA DOTT.SSA VALENTINA STRIPPOLI. DA QUEL MOMENTO MI HA CAMBIATO LA VITA , VEDERLA DA ALTRE SFACCETTATURE E SOPRATTUTTO COMPRENDERLA ED ACETTARLA. LA RIGIDITA.' DELL'EDUCAZIONE DEI GENITORI , IL GIUDIZIO DEGLI ALTRI E QUINDI I CONDIZIONAMENTI CHE CI VENGONO IMPOSTI DAL MONDO IN CUI VIVIAMO MI HA CREATO UNA GABBIA ATTORNO A ME , DELLE BARRIERE, DEGLI OSTACOLI APPARENTEMENTE INSORMONTABILI . GRAZIE A LEI HO INIZIATO UN PERCORSO E PIANO PIANO TUTTE LE MIE PAURE SI SONO SGRETOLATE . LA COSA CHE MI HA STUPITO DI PIU' E' STATO LO SCOPRIRE UN MIO LATO NARCISISTA CHE IO CREDEVO ASSOLUTAMENTE DI NON AVERE CHE HA CONDIZIONATO TUTTA LA MIA VITA , VOLERE ESSERE SPECIALE , IL PIU' BRAVO DI TUTTI , AVERE TUTTO SOTTO CONTROLLO , INVECE SONO COME TUTTI GLI ALTRI UMANI, UNA PERSONA CHE OGNI GIORNO CERCA DI AFFRONTARE LA VITA NEL MIGLIORE MODO POSSIBILE . LA MEDICINA PER LA NOSTRA CURA SIAMO NOI STESSI . ADESSO GUARDO IL FUTURO CON PIU' SERENITA', LEI MI HA DATO GLI STRUMENTI PER AFFRONTARE E GESTIRE I PROBLEMI MA SO CHE LA COSA PIU' IMPORTANTE DI TUTTO E' CURARE IL MIO BENESSERE, METTERLO AL PRIMO POSTO . IN FUTURO NON SO DIRE SE AVRO' BISOGNO DI ANDARE IN TERAPIA MA DI SICURO SAPRO' A CHI RIVOLGERMI.IL MIO CONSIGLIO E' QUINDI ANDARE DALLA PSICOLOGA . GRAZIE DI CUORE DOTT.SSA VALENTINA.
28 Febbraio 2021
Jessica
Paziente verificato
28 Febbraio 2021
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Vorrei raccontare la mia esperienza con la d.ssa Strippoli attraverso una favola trovata sul web, di cui purtroppo non sono in grado di riportare la fonte.
C'era una volta un bambino che tutti gli anni andava in vacanza dai nonni coi suoi genitori. Tutti e tre prendevano il treno per raggiungere la destinazione.
All'età di 15 anni quel bambino ormai ragazzo, chiese ai genitori di poter andare da solo a trovare i nonni.
I genitori acconsentirono e lo accompagnarono in stazione a prendere il treno.
All'arrivo del treno, il padre diede un foglietto al ragazzo dicendogli che in qualsiasi momento avesse avuto bisogno di aiuto, ne avrebbe dovuto leggere il contenuto.
Il viaggio iniziò. Il ragazzo era felice di fare quell'esperienza, ma man mano che scorreva il tempo, cominciava a salirgli una sensazione di malessere. Erano paura e ansia. Era la prima volta che si staccava dai genitori, temeva gli succedesse qualcosa di brutto, inoltre sul vagone i passeggeri non erano affatto affettuosi con lui. Quando il malessere diventò angoscia, il ragazzo si mise a piangere disperato, non sapendo più come gestire le emozioni che provava. Poi si ricordò del biglietto del padre e tirò fuori dal taschino il biglietto.
Lesse: figliolo, sono nell'ultima carrozza.
Per me è questo il senso della psicoterapia. Sapere che in qualsiasi momento ne abbiamo bisogno, possiamo chiedere e ricevere aiuto.
Sono stata fortunata che la d.ssa Strippoli fosse nell'ultima carrozza del mio treno.
Infinitamente grata.
Jessica Tonelli
28 Febbraio 2021
Jessica
Paziente verificato
28 Febbraio 2021
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Vorrei raccontare la mia esperienza con la d.ssa Strippoli attraverso una favola trovata sul web, di cui purtroppo non sono in grado di riportare la fonte.
C'era una volta un bambino che tutti gli anni andava in vacanza dai nonni coi suoi genitori. Tutti e tre prendevano il treno per raggiungere la destinazione.
All'età di 15 anni quel bambino ormai ragazzo, chiese ai genitori di poter andare da solo a trovare i nonni.
I genitori acconsentirono e lo accompagnarono in stazione a prendere il treno.
All'arrivo del treno, il padre diede un foglietto al ragazzo dicendogli che in qualsiasi momento avesse avuto bisogno di aiuto, ne avrebbe dovuto leggere il contenuto.
Il viaggio iniziò. Il ragazzo era felice di fare quell'esperienza, ma man mano che scorreva il tempo, cominciava a salirgli una sensazione di malessere. Erano paura e ansia. Era la prima volta che si staccava dai genitori, temeva gli succedesse qualcosa di brutto, inoltre sul vagone i passeggeri non erano affatto affettuosi con lui. Quando il malessere diventò angoscia, il ragazzo si mise a piangere disperato, non sapendo più come gestire le emozioni che provava. Poi si ricordò del biglietto del padre e tirò fuori dal taschino il biglietto.
Lesse:.
Per me è questo il senso della psicoterapia. Sapere che in qualsiasi momento ne abbiamo bisogno, possiamo chiedere e ricevere aiuto.
Sono stata fortunata che la d.ssa Strippoli fosse nell'ultima carrozza del mio treno.
Infinitamente grata.
Jessica Tonelli
08 Febbraio 2021
Martina
Paziente verificato
08 Febbraio 2021
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Circa un anno fa, ho deciso di affidarmi alla dottoressa Valentina Strippoli.
Le avevo provate tutte; visite mediche, dottori, pronto soccorso: per tutti stavo bene e non avevo niente, ma io mi sentivo male.
Facevo visite sperando mi trovassero qualcosa da poter curare con delle medicine per porre fine al mio malessere; ed ogni volta tornavo a casa delusa perché il mio fisico stava bene e non riuscivo così a curarmi come pensavo.
Fino a quando ho detto "basta, voglio risolvere questo problema" e ho deciso di iniziare la psicoterapia.
La mia vita si era fermata tutta d'un colpo. Non mi riconoscevo più, non riuscivo a fare una passeggiata, a fare la spesa, a stare sola in casa che la mia testa cominciava a girare, vertigini fortissime, tachicardia e tutto ciò mi destabilizzava.
Non riuscivo a capire il perché di tutto questo e soprattutto mi chiedevo: perché a me? Cosa ho di strano? Vedevo gli altri stare bene, mi sembravano così felici. Io invece mi sentivo diversa e perennemente in ansia per tutto e con un malessere fisico che non mi permetteva di alzarmi dal divano.
Lungo il mio percorso con Valentina ho scoperto me stessa. Piano piano tutte quelle spiacevoli manifestazioni sono sparite. Ho capito tante cose e soprattutto ciò che pensavo fosse "sbagliato" di me, in realtà si è rivelato non un difetto ma un pregio.
Valentina mi ha aiutato a vedere le cose sotto altre prospettive che non avevo mai considerato e mi ha aperto la mente, liberandomi dagli schemi che la società e la famiglia mi avevano fatto credere.
E' stato un percorso lungo e difficile, ma ne è valsa la pena.
Non c'è cosa più bella di conoscere se stessi e capirsi, sentirsi normali e accettarsi soprattutto nei momenti difficili.
Grazie agli strumenti che Valentina mi ha fatto scoprire mi sento una persona nuova e le domande che mi facevo prima ora non ci sono più.
28 Maggio 2020
Davide
Paziente verificato
28 Maggio 2020
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
La vita è un film la cui trama non è affatto scontata e possono presentarsi momenti particolarmente sfidanti in cui la sensazione è quella che ci si trovi innanzi a ostacoli insormontabili, che non vi siano vie d’uscita e si debba esser costretti solamente ad arrendersi e subire le avversità che ci affliggono.
In uno di questi frangenti mi sono visto a dover contemporaneamente gestire la perdita dell’unico genitore ancora in vita dopo una serie di lunghe e gravi patologie che gli avevano progressivamente procurato una totale infermità, la frustrazione per un rapporto di coppia che soffriva, dopo due decenni, la mancanza di condivisione dei bisogni e comunicazione e mi aveva portato a cercare fuori le mura domestiche complicità e affetto che non trovavo più al loro interno, una situazione professionale vissuta con grande precarietà, frustrazione ed origine di moltissima ansia a livello di stress emotivi.
Spinto da questo disagio ho, per mia fortuna, scelto di farmi aiutare da Valentina, ispirato dal suo sorriso solare e dalla freschezza della sua giovane età, il cui atteggiamento e modo di rapportarsi mi ha immediatamente messo a mio agio e il cui contributo è stato fondamentale per una riscoperta delle enormi risorse di cui la nostra mente dispone ma che troppo spesso finisce per trascurare.
Ho così iniziato un percorso che mi ha portato a realizzare che molti degli ostacoli con cui finiamo per confrontarci, a volte in maniera lacerante, sono in realtà auto sabotaggi da noi stessi creati e che non ci sono situazioni, pur gravi che siano, per le quali non si possano elaborare risposte e soluzioni che ci consentano di uscirne con consapevolezza e fiducia.
Valentina è stata fondamentale nell’aiutarmi da un lato a guardare dentro me stesso e dall’altro a considerare eventi, stati d’animo e circostanze da prospettive diverse dalle mie abituali.
Ho riscoperto un nuovo me, ho imparato ad accettare ed amare anche le mie debolezze e imperfezioni ed essere tollerante con queste e con la naturale legittimità di emozioni, bisogni ed errori cui non avevo mai dedicato l’ascolto che richiedevano.
Ho concluso questa esperienza terapeutica con un senso di forte gratificazione, una rinnovata autostima, tanta fiducia in me stesso e nel futuro e sono assolutamente grato di aver trovato il coraggio e la decisione di volerla affrontare; è stata senz’altro una delle migliori scelte compiute per il benessere mio e delle persone a me più vicine e che mi stanno a cuore.
Vorrei che questa mia testimonianza possa essere utile anche ad altri che si trovino a doversi confrontare con inquietudini analoghe.
26 Marzo 2020
Sara
Paziente verificato
26 Marzo 2020
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
La dottoressa ha risposto prontamente alla mia richiesta e mi ha subito fornito un chiaro piano di sviluppo della sua terapia. Siamo appena agli inizi ma il primo impatto è stato molto positivo e professionale.
20 Gennaio 2020
Ivan
Paziente verificato
20 Gennaio 2020
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Ho iniziato la psicoterapia dopo un calvario durato due anni girando in lungo e in largo per capire che cosa avevo. Tutto è iniziato dopo una banale influenza dove non riuscivo più a riprendermi… ero senza forze dolori muscolari, giramenti di testa, svenimenti, tachicardie (ancora non ne ero a conoscenza, ma erano attacchi di panico) fischi alle orecchie che mi perseguitavano anche dopo qualche mese.
Ho fatto moltissimi controlli ed esami per capire che cosa mi stava succedendo, ma tutti gli esami e i medici specialisti che incontravo non mi chiarivano la situazione anzi ero sempre più in confusione perché dalle visite non risultava nulla… solo dopo un po' andando per esclusione ho contattato una psichiatra che dopo un brevissimo colloquio mi disse che soffrivo di depressione e quindi mi prescrisse degli antidepressivi e degli ansiolitici. Ovviamente fino ad allora mi ero curato solo con le medicine per ogni malattia/malessere quindi per me era normale e andai avanti per 1 anno; risultato: aumento di peso, ben 16kg, non avevo più attacchi di panico ma mi sentivo ancora male e senza forze… la psichiatra voleva vederci chiaro mi disse che non era normale e mi fece fare altri esami e controlli, ma anche qui nulla, allora mi disse che soffrivo di fibromialgia (malattia cronica) e voleva prescrivermi altri medicinali oltre a quelli che già stavo prendendo (gli avrei dovuti prendere a vita); a questo punto la svolta, stanco e non soddisfatto della terapia psichiatrica perché i medicinali mi davano troppi effetti indesiderati, iniziai ad informarmi e a cercare uno psicologo; volevo cambiare il modo di curarmi, dopo una ricerca ho contattato Valentina Strippoli, quindi abbiamo fissato un appuntamento.
Dopo 3 incontri abbiamo deciso di iniziare la psicoterapia, Valentina mi è sembrata fin da subito una professionista, rassicurante ed empatica.
Non ero mai stato da uno psicologo quindi non sapevo come si sarebbero svolte le sedute; nella mia testa pensavo che con un paio di sedute si sarebbe risolto tutto, che con qualche “parola magica” mi sarei sentito meglio; insomma avevo interpretato la psicoterapia come una vera e propria “pillola” che sarebbe servita a farmi guarire.
La psicoterapia non funziona così, il percorso è lungo e a volte molto “duro”, è difficile accettare il fatto che sei stato cresciuto da dei “modelli” che ti hanno condizionato nei comportamenti portandoti a “non volerti bene”, ma la voglia di stare meglio mi ha dato la forza di continuare; non voglio entrare nello specifico della mia terapia, ma posso solo dire che ho scoperto di ignorare e sopprimere inconsciamente sentimenti ed emozioni per troppo tempo, non ascoltando i mie bisogni, questo mi ha portato a stare male e quindi a cedere fisicamente, il mio fisico mi aveva dato un segnale e mi ha fatto capire che c’era qualcosa che non andava. Il primo passo è stato quello di diminuire e terminare poi gradatamente i farmaci (una mia scelta), poi dopo un anno e mezzo (frequenza settimanale) ho terminato la terapia, ora sto molto meglio. Valentina mi ha dato gli “strumenti” per affrontare al meglio la vita, e lo ha fatto con professionalità dimostrando anche molta umanità; la “medicina” per far funzionare la cura siamo noi stessi.
In futuro non so dire se avrò ancora bisogno di una terapia, ma di sicuro saprò a chi rivolgermi.
02 Giugno 2019
Undy89
Paziente verificato
02 Giugno 2019
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
La psicoterapia per me è un luogo fantastico nel quale ho trovato la possibilità di dare alla luce tante versioni di me stessa, senza i condizionamenti che ci vengono solitamente imposti dal mondo che ci circonda.
Sono arrivata in studio la prima volta con tanta disperazione, tanta paura ma anche con una grande speranza in sottofondo che aveva la voce fioca ma che non smetteva mai di sfiorarmi la mano durante il mio cammino.
Credevo di essere sbagliata, avevo una visione drasticamente negativa di me ed ero eccessivamente giudicante nei mie confronti.
Ero in cerca di risposte, ambivo a una sorta di guarigione, volevo annullare la me stessa inadeguata e diventare l'ideale di me stessa che mi avrebbe reso orgogliosa di quello che sarei diventata.
Queste aspettative mi davano la forza di continuare il mio viaggio, perché la terapia questo è per me: "un viaggio a tappe infinite alla scoperta di noi stessi".
Nonostante tutto però era una continua delusione perché ogni volta le aspettative erano disattese, non c'era mai quel senso di risolto ed ogni volta la tentazione di mollare che mi assaliva perché dopo tanto impegno e tanta sofferenza non sentivo altro che disperazione e impotenza.
Ma ad oggi io posso dire di amare me stessa come mai avrei creduto di fare, non vorrei annullare nessuna delle mie parti buie, non vorrei sentirmi risolta, non vorrei cancellare nessuna mia imperfezione .....vorrei solo sentirmi IO ed è una sensazione impagabile perché mi amo a prescindere, anzi amo maggiormente le mie parti dolorose e misteriose perché mi hanno resa me stessa e mi renderanno una nuova me in futuro.
Io sono molto di più di una definizione, di un giudizio, di un comportamento, di una patologia....: io sono una storia nel bel mezzo di una trama, della quale non sempre ho potuto fare la narratrice perché altri hanno scelto per me provocandomi gioie e grandi sofferenze, ma posso usare la mia storia per vivere un'esistenza piena perché solo quando hai il coraggio di guardarla per intero puoi sentirti unito e spinto dal desiderio di vivere per te stesso.
Credo che ognuno sia straordinariamente unico e complesso in tutto il suo essere, nella sua totalità c'è tutto quello che gli serve (non c'è nulla da escludere), non ci sono parti buone e meno buone....siamo come un puzzle ricco di frammenti che ci sono serviti nelle tappe del nostro percorso...e noi siamo il nostro percorso ....sta poi a noi scegliere giorno per giorno come proseguire il cammino, quali frammenti usare e quali aggiungere per rendere sempre più ricco il nostro puzzle.
Valentina è una professionista competente senza dubbio fortemente orientata ad aiutare il paziente facendolo sentire al sicuro e comprendendo nel profondo la sua sofferenza.
Molto spesso è riuscita a cogliere perfettamente le mie istanze, ma ciò che più mi ha aiutato nel mio percorso è stata l'umanità che ha dimostrato nel mettere a nudo i suoi limiti...quella umanità e e quei limiti che tutti abbiamo e che troppo spesso non prendendoli in considerazione, rischiano di farci sentire responsabili per colpe che non sono nostre, ci consumano e ci imprigionano in circoli viziosi, togliendoci la lucidità di seguire l'unica strada possibile: LA NOSTRA...
Posso soltanto aggiungere....BUON VIAGGIO!
13 Maggio 2019
Anonimo
Paziente verificato
13 Maggio 2019
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Ho deciso di iniziare la terapia circa 5 mesi fa, non sapendo bene cosa aspettarmi.
Soffro di un disturbo d’ansia chiamato tricotillomania e forse speravo di riuscire a superarlo nel giro di qualche mese, ma ovviamemte non e’ stato così.
Per queste cose ci vuole tempo, non si annulla con qualche seduta un meccanismo insito in te da 13 anni.
Lo psicologo non e’ una specie di mago, ma una persona che ti aiuta, una persona con cui puoi confidarti, una persona che ti tratta come una persona normale a tutti gli effetti.
E la Dottoressa Strippoli e’ stata questo, mi ha accompagnato in questa mia prima terapia lasciandomi libera nell’agire e libera nel raccontarle i miei pensieri.
Per me e’ stato molto difficile, forse perché non mi aspettavo tutto questo, ma d’altronde finché non provi una determinata situazione non sai mai come sia realmente..
Dopo circa 15 sedute sono arrivata alla conclusione che non era il momento giusto per me, non ero ancora mentalmente pronta per affrontarla.
Perché la terapia oltre a richiedere un impegno fisico, richiede anche un grandissimo impegno mentale. Ed io ancora non ero pronta.
Ma non mi pento assolutamente di questi mesi perché la dottoressa Strippoli ma ha aiutata moltissimo.
Mi ha fatto scoprire cose del passato che magari non avrei voluto scoprire e mi ha fatto capire cose di me che da sola non sarei mai riuscita a capire.
Anche se la terapia e’ durata relativamente poco indubbiamente sento di aver avuto già una crescita personale.
Anche se questo non e’ il mio momento so che questa e’ la strada giusta, e so che più avanti tornerò in terapia. E chissà magari ne farò anche più di una.
Il mio consiglio spassionato e’ di provare questa esperienza, perché vi può solo aiutare. Poi a smettere si fa sempre in tempo dato che non c’è nessuna costrizione.
Chi decide di andare in terapia e’ il più sano, e non il più malato.
15 Dicembre 2014
Roberta
Paziente verificato
15 Dicembre 2014
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
molto proffesionale fa sentire a proprio agio
12 Settembre 2014
Paolo
Paziente verificato
12 Settembre 2014
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Sono quasi giunto a termine del mio percorso con la dottoressa e devo dire che sono felicissimo di essermi fatto seguire da una persona così decisa ad aiutare chi come me soffre di disturbi di panico.Gia dal primo incontro è subito riuscita a mettermi a mio agio facendo si di poter continuare il percorso che mi avrebbe aiutato a migliorare la mia vita. Ora tutto procede nel migliore dei modi e vivo una vita più felice e tranquilla.Un grazie di cuore a Valentina per il suo aiuto.
22 Gennaio 2014
Filippo
Paziente verificato
22 Gennaio 2014
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Al primo incontro ho avuto una buona impressione.
11 Novembre 2012
Maurizio
Paziente verificato
11 Novembre 2012
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
ottima professionista, ho avuto una buona visione della dottoressa in quanto ha saputo cogliere il miei punti negativi, non ho ancora deciso di cominciare una " cura" perchè sono in attesa di un colloquio con un altro professionista già in appuntamento,Maurizio
19 Ottobre 2012
Paola
Paziente verificato
19 Ottobre 2012
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
La dottoressa è molto competente e riesce a porre subito in agio la persona che si trova di fronte.
Nel complesso la prima impressione è stata molto positiva, soprattutto dal punto di vista "umano".
14 Maggio 2012
William
Paziente verificato
14 Maggio 2012
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Educata, disponibile, gentile
23 Aprile 2012
Segreti10
Paziente verificato
23 Aprile 2012
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Pur con il normale distacco professionale,dimostra calore, determinazione nel prendersi a cuore il problema, mettendoci veramente del suo. Complimenti
23 Aprile 2012
Segreti10
Paziente verificato
23 Aprile 2012
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Accattivante, coinvolgente. Dimostra di metterci veramente del suo. Nella sua brevissima risposta ho avuto la sensazione che sia pur con il dovuto distacco professionale prenda a cuore i problemi del cliente.
18 Aprile 2012
Valval
Paziente verificato
18 Aprile 2012
Opinione su D.ssa Valentina Strippoli
Molto professionale, disponibile e tempestiva