Psicologia infantile
Spesso la psicologia infantile viene confusa con la pedagogia e la pedagogia clinica, scienze quest'ultime dignitose, ma a me interessa diversificarne gli interventi. Ambedue sono discipline che si occupano del benessere e dello sviluppo dell'individuo, ma si differenziano per scopi, approcci e ambiti di intervento. non si escludono possibilità di collaborazione per intervenire e risolvere le cause del disagio. Ecco una panoramica per comprenderle meglio. 1. Psicologia infantile La psicologia infantile è un ramo della psicologia che si occupa dello sviluppo emotivo, cognitivo, comportamentale e sociale del bambino dalla nascita all'adolescenza. Obiettivi principali Comprendere come i bambini pensano, sentono e agiscono nelle diverse fasi della crescita. Individuare eventuali difficoltà o disturbi psicologici, emotivi, comportamentali o relazionali. Promuovere il benessere psicologico del bambino. Metodologia e intervento Valutazione psicologica: Osservazione, colloqui e test psicometrici per analizzare aspetti come il QI, l'apprendimento, l'attaccamento o il comportamento. Terapia: Trattamento di difficoltà psicologiche o comportamentali, come ansia, disturbi dell'attenzione, depressione o disturbi dello spettro autistico. Consulenza familiare: Lavoro con genitori e familiari per migliorare le dinamiche relazionali e di supporto al bambino. Focus scientifico: La psicologia infantile si basa su principi scientifici, utilizzando ricerche empiriche per sviluppare strumenti di intervento. Ambiti di applicazione Cliniche, ospedali, scuole, studi privati. Collaborazione con insegnanti, pediatri e altre figure professionali per creare interventi integrati. 2. Pedagogia clinica La pedagogia clinica è una disciplina di carattere educativo e formativo che si concentra sull'individuo nella sua globalità, considerando non solo il bambino, ma anche adolescenti e adulti. Il focus è sull’educazione, la riabilitazione e il potenziamento delle risorse personali. Obiettivi principali Favorire lo sviluppo armonico della persona, in ambito educativo, relazionale e formativo. Intervenire su difficoltà di apprendimento, disagio scolastico o difficoltà relazionali senza necessariamente diagnosticare disturbi clinici. Potenziare l’autonomia e le capacità del soggetto attraverso un approccio educativo. Metodologia e intervento Attività educative e formative: Laboratori e percorsi personalizzati che promuovono l’apprendimento, la creatività e la socialità. Interventi non medici: La pedagogia clinica non tratta patologie, ma lavora su difficoltà relazionali o di apprendimento attraverso approcci educativi. Osservazione e analisi globale: Studio dell’individuo nella sua unicità e nel contesto di appartenenza. Focus olistico: Si concentra sull'integrazione mente-corpo e sull'importanza dell'ambiente nella crescita. Ambiti di applicazione Scuole, centri educativi, centri di recupero, contesti familiari. Interventi in contesti non strettamente sanitari, ma educativi o sociali. Integrazione tra le due discipline La psicologia infantile e la pedagogia clinica possono collaborare per fornire un approccio integrato e personalizzato. Ad esempio: Un bambino con difficoltà di apprendimento potrebbe beneficiare di un percorso psicologico per affrontare l’ansia scolastica e, al contempo, di un supporto pedagogico per sviluppare nuove strategie di studio. In contesti scolastici, un pedagogista clinico può lavorare sull’integrazione sociale di un bambino, mentre uno psicologo affronta problematiche emotive sottostanti. Entrambe le discipline offrono contributi preziosi per il benessere e lo sviluppo, ma con approcci e prospettive complementari.
Da 60
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