Il Centro di Psicoterapia della coppia di Porta San Felice ha sede a Bologna ed è diretto dal Dottor Ravera e dalla Dottoressa Maria Montanari.
La dott.ssa Maria Montanari e il dott. Athos Ravera propongono una Terapia di Coppia che fa propri i principi teorici del modello Sistemico e del modello Analitico Junghiano.
Questo modello Sistemico- Analitico unico nel suo genere ci permette di intervenire sul rapporto di coppia in modo efficace e in tempi relativamente brevi,con un impegno economico contenuto.
E' questo un percorso che segue tappe e tempi studiati e codificati attentamente; il suo iter di base sarà reso operativo tenendo presente i tempi e le difficoltà di ogni coppia che si rivolgerà a noi.
Le prime sedute (da tre a sei) avranno una cadenza quindicinale, si proseguirà poi con una cadenza di una seduta ogni tre settimane o mensili.
La durata di ogni seduta è di 90 minuti ed il costo di 100€.
Richiediamo alla coppia una costanza e una perseveranza soprattutto in quei momenti in cui alla coppia sembrerà difficile mettersi in gioco. Proprio per questo motivo riteniamo fondamentale non posticipare o anticipare le sedute, perdendo l'opportunità di confrontarsi con il proprio partner alla presenza della coppia dei terapeuti.
L'impostazione teorica del nostro metodo si concretizza attraverso i seguenti strumenti psicologici, strumenti che rendono il nostro metodo efficace: il genogramma familiare,la rinarrazione,l'analisi dei meccanismi inconsci in modo particolare la proiezione e l'idealizzazione e la co-presenza di due terapeuti in seduta.
Di seguito vera spiegata la nascita del metodo, la sua impostazione teorica e la sua applicazione pratica.
Com'è nato il modello Sistemico - Analitico da noi proposto:
Questo percorso terapeutico da noi proposto è un percorso di cui abbiamo testato il successo nel corso negli anni. Ognuno di noi applicava singolarmente con le coppie il proprio modello derivante dalla sua specifica formazione, pur ottenendo buoni risultati, non ci sentivano pienamente soddisfatti. Fu così che un giorno discutendo dei nostri casi clinici, ci venne l'idea di incominciare a pensare e lavorare insieme.
Approcciarci al paziente secondo il modello sistemico ci aiutava a chiarire le relazioni all'interno della coppia, ma non poneva sufficientemente l'accento sulle istanze più profonde. Viceversa, pensare in termini Analitici Junghiani ci aiutava a focalizzare le strategie difensive inconsce dei singoli ma non riusciva a cogliere a pieno gli aspetti relazionali più sottili all'interno della coppia.
Abbiamo pensato che la sinergia dei due modelli, ci permettesse di mantenere l'attenzione sul gioco di coppia con maggior puntualità ed efficacia, infatti, le coppie nascono dall'incontro di due individualità inconsce.
Abbiamo tracciato un percorso con tappe ben determinate. Tenendo sempre presente, che una terapia di coppia è dispendiosa non solo emotivamente ma anche economicamente. Motivi di fronte ai quali spesso le coppie si arrendono e preferiscono lasciare che un qualche accadimento fortuito sani le ferite sofferte.
Il nostro punto di riferimento nel aver formulato questo modello ci è stato suggerito anche dalle coppie che vediamo da anni in mediazione, coppie già ormai divise, che hanno già intrapreso un percorso giudiziario di separazione, o coppie che sono arrivate al punto di non ritorno.
Durante questi colloqui, ci rendiamo conto, ormai inutilmente, che se avessimo potuto aiutarle in un tempo meno recente e con modalità adeguate, il rapporto molto probabilmente sarebbe potuto continuare in modo sano e proficuo per entrambi.
Ci spiace constare in questi casi, ormai troppo tardi, come la separazione e il conseguente divorzio impoveriscono psicologicamente ed economicamente.
Ciò nonostante va tenuto presente che la terapia di coppia stessa non va vista come terapia il cui unico sbocco è il continuare a stare assieme ma è nostra opinione che a volte è necessario per riprendere in mano la propria vita e far si che anche il partner riprenda la sua capire che è giunto il momento di separarsi.
Le coppie che decidono di intraprendere una terapia, si sentono confuse, le domande che più frequentemente emergono sono le seguenti:
Perché una relazione, un tempo serena ora porta sofferenza e disagio?
Perché non riesco più a sentirmi compreso/a?
Perché ora guardo quell'uomo, o a quella donna e mi sembra di non riconoscerlo o non riconoscerla più?
Come scrive, la psicanalista Jole Baldaro Verde, nel suo bel libro:
"Illusioni d'Amore. Le Motivazioni Inconsce nella scelta del Partner"
"Spesso alla donna o all'uomo di cui ci s'innamora, o di cui si vuole credere di essere innamorati, si prestano i vestiti d'oro e argento della principessa o del cavaliere del sogno e ci si illude che sia proprio lei-lui."
Per dare risposta a queste domande abbiamo scelto un Percorso Terapeutico con particolari caratteristiche e modalità che permettano alla coppia di impadronirsi di nuovi strumenti per affrontare i momenti di difficoltà presenti e futuri.
Abbiamo pensato che unire le nostre formazioni diverse e complementari ci avrebbe dato maggiori possibilità per aiutare i nostri pazienti in coppia.
Le nostre formazioni:
La Dott.ssa Maria Montanari ha una formazione Sistemica Familiare e Mediatrice Familiare, il Dott. Athos Ravera ha invece una formazione Analitica. La psicoanalisi è psicologia del profondo,la sistemica è psicologia degli intrecci familiari.
La Dott.ssa Montanari, attraverso la sua formazione e la sua esperienza nel settore della mediazione familiare ( separazioni e divorzi ), consentirà a sua volta di integrare la lettura del profondo con una rivisitazione delle relazioni oggi presenti e delle criticità portate dalla coppia.
Il Dott. Ravera ha la professionalità di rileggere le dinamiche di coppia secondo il pensiero della psicologia dinamica, permettendo così di fare affiorare ciò che l'inconscio sta comunicando alla coppia e ai terapeuti.
Due modelli, la cui sinergia offre letture e interpretazioni ad ampio respiro.
Gli strumenti teorici e pratici di cui ci avvaliamo sono i seguenti:
La Coterapia:
Abbiamo scelto di lavorare in coppia, per Co- Terapia si intende la presenza in seduta di due terapeuti.
La Co- Terapia è considerata vincente, soprattutto se attuata da un terapeuta maschio e un terapeuta femmina che fanno da specchio alla coppia, contribuendo ad un maggiore equilibrio delle sedute
Il Genogramma :
Attraverso il quale i partner hanno, per la prima volta nella loro vita di coppia, la possibilità di conoscere i reciproci script familiari. Lo script è ciò che ogni famiglia insegna e trasmette all'individuo in merito alle modalità di conduzione delle relazioni.
Conoscerli è utile per capire come reagiamo e interpretiamo le richieste del nostro partner.
Il Genogramma familiare è il romanzo della vita di ognuno di noi. Nel momento in cui il paziente racconta la sua storia, il tempo si ferma.
Il partner e i terapeuti vengono riportati nel passato, si viene a creare incredibilmente una atmosfera magica, che permette agli avi di riprendere vita, di riprendere la parola e di raccontarci cosa hanno pensato, quali messaggi e quali eredità hanno lasciato alla propria discendenza.
La Rinarrazione:
La coppia avrà la possibilità con l'aiuto dei terapeuti di creare una nuova storia della coppia che, da premesse diverse, diventi curativa.
Teniamo presente che l'uomo è la sua storia!
Infatti l'uomo è in relazione a ciò che narra di sé e a come si narra.
Così vale per la coppia. La coppia si presenta con una sua storia, storia che spesso si è identificata solo con le sue problematiche e per questo è portatrice di sofferenza. Liberare la storia della coppia dalla sua rigidità, far sì che non diventi una profezia che si auto avvera, vivificarla, è compito della Ri- Narrazione.
L'analisi dei meccanismi inconsci dell'innamoramento, Proiezione e Idealizzazione:
Durante la terapia saranno tenuti presenti dai terapeuti anche alcuni aspetti inconsci che riguardano la psicologia dell'innamoramento che ha dato vita al formarsi della coppia: gli aspetti proiettivi e di idealizzazione.
Per Proiezione si intende quel meccanismo totalmente inconscio attraverso il quale, sentimenti, impulsi e pensieri che ci appartengono di segno sia positivo che negativo vengono trasferiti ad altre persone.
Quando ci innamoriamo, tendiamo a trasferire inconsciamente, caratteristiche positive che ci appartengono al nostro oggetto d'amore.
Nel pensiero Junghiano alla proiezione, è attribuito non solo l'aspetto difensivo, ma soprattutto conoscitivo.
Infatti, è proprio attraverso questo meccanismo che contenuti che ci appartengono e che sono totalmente inconsci giungono alla nostra coscienza con la possibilità di essere conosciuti.
Secondo la Psicologia Analitica Junghiana tutto ciò che è inconscio, tendiamo a proiettarlo, soprattutto quei contenuti che fanno parte di noi ma che preferiamo per motivi difensivi vedere a livello cosciente come molto distanti da noi stessi.
Diciamo che l'alterità che ci caratterizza tendiamo a proiettarla in modo più massivo. Dobbiamo tenere presente che l'alterità per eccellenza è rappresentata dai nostri aspetti contro sessuali della nostra psiche, chiamati da Jung Anima e Animus.
Per Anima nella Psicologia Analitica Junghiana s'intende quell'immagine inconscia che ogni uomo ha della figura femminile, immagine che si è formata attraverso la sedimentazione delle esperienze che il soggetto ha avuto in questo suo relazionarsi sia concreto che simbolico.
Viceversa per Animus s'intende l'immagine maschile che ogni donna ha dell'uomo e che si è formata analogamente all'Anima.
Nell'innamoramento queste immagini sono proiettate reciprocamente.
E' di facile comprensione a questo punto come l'innamoramento è sempre rifondazione della propria identità ed almeno per certi aspetti conoscenza di sé, ma purtroppo, spesso non si accompagna a conoscenza reale dell'altro.
Un secondo meccanismo tipico dell'innamoramento , che spesso non ci aiuta a conoscere l'altro nella sua dimensione più umana è quello che Freud ha chiamato "Ideale dell'Io".
L'ideale dell'Io si forma nel seguente modo:
Quando siamo bambini, pensiamo di essere unici e di essere in grado di poter realizzare qualsiasi cosa.
Crescendo ci rendiamo conto che le cose non stanno proprio così, quando ci rendiamo conto di non essere perfetti tentiamo di sostituire il nostro narcisismo, con una idealizzazione , l'Ideale dell'Io.
L'ideale dell'Io si forma attraverso quelle dinamiche del bambino nella relazione con i genitori attraverso una trama complessa di rispecchiamenti reciproci e identificazioni.
Infatti,le aspirazioni dei genitori nei confronti del figlio, gli aspetti idealizzati della madre e del padre contribuiscono alla formazione dell'Ideale dell'Io.
Anche nell'innamoramento il partner attraverso una serie di meccanismi psicologi complessi giunge ad incarnare nell'oggetto d'amore il suo "Ideale dell'Io", scambiandolo per reale, in questo modo l'Oggetto d'Amore ai suoi occhi acquisisce sembianze divine .
Il soggetto innamorato è momentaneamente depauperato e reso inferiore al cospetto di questa sua creazione.
Se l'Idealizzazione del partner è processo fisiologico nell'innamoramento, è anche vero che nelle persone più mature, psicologicamente evolute, glia spetti idealizzati del partner non si discostano troppo dalla realtà, mentre nelle persone con problematiche affettive l'idealizzazione di certe qualità del partner assumono contenuti assai distanti dalla persona amata.
Per concludere, la conoscenza di queste dinamiche ci può aiutare a ristabilire una relazione più realistica e meno conflittuale di coppia.
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