Vuole cambiare scuola perché lo prendono in giro e non riesce a relazionarsi

Inviata da MASSIMO · 30 mar 2015 Psicologia infantile

Buongiorno, mio figlio ha 16 anni, oggi segue la terza superiore; è un ragazzo estroverso e ha problemi di relazione e con le attività sportive ed è in cura da un psicologo, in questo ultimo periodo vuole cambiare scuola perché si sente in difficoltà con alcuni suoi compagni ripetenti, mi racconta che a volte gli dicono che è un disabile, premetto che mio figlio ha la media del 7, come posso aiutarlo?
grazie mille

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Miglior risposta 30 MAR 2015

Salve Massimo,
dal momento che suo figlio è già seguito da uno psicologo, direi che la cosa più idonea sia rivolgere queste domande allo psicologo stesso. Essendo ancora minorenne ha il diritto di chiedere periodicamente informazioni sull'andamento del percorso e di formulare i suoi dubbi al terapeuta. E non sottovaluti nemmeno il confronto e dialogo con suo figlio, per comprendere a fondo le sue motivazioni e timori. In generale, se ben supportato da ragioni valide, tra cui una seria presa in considerazione dell'ambiente in cui è attualmente inserito (presenza di reali episodi di bullismo e derisioni, presenza o meno di supporto da parte di insegnanti ecc..) un cambio scuola potrebbe anche essere una valida alternativa per agevolare il benessere e la riuscita scolastica di suo figlio.
un caro saluto,
dott.ssa Chiara Francesconi

Anonimo-127163 Psicologo a Fano

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31 MAR 2015

Salve sig. Massimo
l'adolescenza è un momento di passaggio molto complicato per i ragazzi, il carattere si consolida in questo periodo.
E' comunque un passaggio difficoltoso con le insicurezze date dall'immaturità e dai cambiamenti fisiologici-ormonali.
Talvolta la soluzione più semplice è la più idonea, apprezzi la sincerità di suo figlio di aver raccontato la sua situzione relazionale con i compagni di scuola, purtroppo non sempre i ragazzi per vergona o paura hanno il coraggio di ammettere le proprie difficoltà.
Mi sento di consigliarle di prendere in considerazione la possibilità di fargli cambiare scuola, per il prossimo anno, in fine la serenità di suo figlio viene prima di ogni cosa.
L'allontananento dall'ambiente stressante è il primo passo e sono convinta che gioverà anche alla terapia con il suo psicologo, perchè si sentirà compreso e protetto dai genitori non sentendosi più sotto pressione.
Cordiali saluti
auguro il meglio a suo figlio, e sicuramente lei come genitore farà la cosa giusta.

Studio Psicologia Giuridica Criminologia e Psicodiagnosi Psicologo a Roma

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31 MAR 2015

La collega le ha dato dei saggi suggerimenti.
Mario Mengheri

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31 MAR 2015

Gentile Genitore
a mio parer sarebbe utile che suo figlio imparasse ad affrontare queste difficoltà di relazione con i compagni che lo molestano.
In un'altra scuola potrebbero capitare le stesse cose, o simili e quindi sarebbe magari solo uno spostare il problema.
Penso che la cosa sia da discutere con serenità tra voi due (magari anche col supporto della psicologa che lo segue).
Sarebbe davvero importante cercare di lavorare con suo figlio nel fargli acquisire maggior distacco emotivo dai suoi molestatori e capacità difensive.
Migliore autostima nel valutare i suoi potenziali e nell'accettazione di sè come persona di valore e unica!
Un caro saluto
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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31 MAR 2015

Provi come primo passo a parlarne con il coordinatore di classe a scuola, chiedendo un appuntamento. Alcuni istituti hanno una maggiore attenzione alle dinamiche relazionali della classe e hanno progetti di prevenzione al bullismo. Magari la situazione può rientrare e divenire più gestibile. In questa direzione può anche provare a confrontarsi con lo psicologo che segue suo figlio. Non tutti i colleghi però, come metodo di lavoro e formazione, sono disposti a fare un lavoro di rete con la famiglia e la scuola, oppure potrebbe non essere opportuno, in base agli obiettivi della psicoterapia in corso.

Dott. Alessio Orlando Psicologo a Ferrara

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31 MAR 2015

Gentile Massimo, essendo suo figlio già seguito da uno psicologo, che lo conosce, nè conosce la storia, è certamente questo professionista la persona al momento più indicata a cui rivolgere le sue preoccupazioni in merito ed i suoi dubbi. Sono opportuni, infatti, nelle terapie con i minori, anche con gli adolescenti, degli incontri periodici con entrambi i genitori, per fare il punto del lavoro terapeutico e anche per dare degli spunti psico-educativi che facciano perno sulla famiglia, ambiente dove del resto il ragazzo passa gran parte del suo tempo. Rispetto al cambio scuola, si confronti con il collega che lo segue, ed assieme saprete prendere la decisione più idonea al benessere del ragazzo. Un cordiale saluto,
dott.ssa Annalisa Sammaciccio, psicologa psicoterapeuta, Padova

Dott.ssa Annalisa Sammaciccio Psicologo a Padova

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31 MAR 2015

Gentile Signor Massimo, innanzitutto bisognerebbe valutare il vissuto del ragazzo in merito a tali esperienze per tentare un azione supportiva, li' dove sia possibile, per riuscire a gestire la situazione incrementando la stima di se'. Poi bisognerebbe agire sull'ambiente e segnalare adeguatamente il problema a chi di competenza nella scuola al fine di comprendere anche che tipi di atti vengono compiuti e se essi rientrano nell'area di una perseguibilita' penale. Spero di esserle stato utile. Un caro saluto. Dott. Francesco Zanfardino.

Dott. Francesco Zanfardino Psicologo a Napoli

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31 MAR 2015

Gentile Massimo, sono d'accordo con la collega quando le consiglia di richiedere un colloquio con il terapeuta che segue suo figlio in quanto minorenne. Un confronto anche con suo figlio potrebbe essere utile per cercare di comprendere meglio il suo mondo e come vive le relazioni con i suoi pari. Potrebbe confrontarsi anche con gli insegnanti avrebbe in tal modo un quadro davvero completo della situazione. Se il disagio di suo figlio dovesse continuare a persistere valuterei l'opzione di cambiare scuola.
cari saluti
dott.ssa Barnaba - Taranto

Dott.ssa Barnaba Valentina Psicologo a Taranto

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31 MAR 2015

Buongiorno Sig.Massimo,
il mio consiglio è quello di far portare la difficoltà che sta vivendo suo figlio in questo periodo direttamente allo psicologo che lo segue, così da confrontarsi e aiutarlo ad avere chiavi di lettura diverse della situazione. Analizzando insieme tutti gli aspetti coinvolti troveranno sicuramente la scelta più funzionale.
Dott.ssa Claudia Brambilla

Dott.ssa Claudia Brambilla Psicologo a Sarnico

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