Buonasera, sono una ragazza di 23 anni, oggi ho dato l'ultimo esame e sono prossima alla laurea, sono fidanzata da 1 anno con un ragazzo che mi ama ed è presente, ho una famiglia alle spalle che mi vuole bene e mi sostiene, idem amiche, diciamo che non mi manca nulla.
In passato ho attraversato momenti difficili dalla separazione dei miei genitori, a esperienze con persone grandi.. la mia sofferenza mi ha portato ad oggi a compiere passi importanti.
Eppure, non riesco ad essere orgogliosa e soddisfatta di me stessa.
Ho degli obbiettivi, delle ambizioni ma dentro di me è come se non realizzassi tutto quello che ho e che riesco ad ottenere, anzi più ottengo e più non riesco a godere dei miei risultati, penso sempre di dover avere di più. Perchè? Cosa c'è che non va in me?
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4 LUG 2022
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Gentile Nenya,
lei accenna a momenti difficili del passato che probabilmante l'hanno responsabilizzata precocemente e resa fortemente desiderosa di raggiungere quelli che lei considera traguardi importanti ma allo stesso tempo l'hanno resa diffidente, triste ed incapace di godere delle cose semplici della vita.
Pertanto ritengo che un'esperienza di psicoterapia potrebbe esserle di aiuto per la sua crescita personale ed emotiva e per ritrovare un migliore equilibrio psicologico.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
17 LUG 2022
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Ciao,
da come scrivi mi domando se forse stai cercando fuori un qualcosa che parte dentro di te. Non so che rapporto hai con le emozioni e sarebbe utile capire meglio la sofferenza a cui accennavi. La "carriera" (in senso ampio) può essere un qualcosa che ci dà soddisfazioni permettendoci allo stesso tempo di non guardare dentro noi stessi, di fermarci a capire come ci sentiamo.
Le esperienze che hai avuto con persone grandi potrebbe darci qualche altra informazione. Forse il cercare qualcosa che le figure adulte della tua vita (i tuoi) non sono riuscite a darti o ad esprimerti.
Potresti provare un percorso per capire meglio i tuoi sentimenti.
Resto a disposizione.
Un caro saluto
4 LUG 2022
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Gent.ma
parla di una sofferenza personale e familiare che ha origini nel passato ma che lei ha anche saputo fronteggiare in modo costruttivo, nel tempo è riuscita grazie alle sue risorse a costruirsi un percorso di vita, lavorativo e sentimentale, soddisfacente.
Tuttavia questa sofferenza sembra anche aver influito nel tempo sulla percezione di sé e del suo valore personale.
Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla a lavorare sugli schemi emotivi e cognitivi disfunzionali e ottenere un maggior benessere psicologico.
4 LUG 2022
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Buongiorno Nenya.
Può capitare che nonostante tutto, nonostante una vita piena, appagante, in teoria perfetta, ci sia sempre qualcosa che non va. Come se: "sì, è tutto perfetto, però sento che qualcosa manchi. Come sentissi un vuoto. Come se qualunque cosa possa fare, non è abbastanza!". Come se ne viene fuori? Un modo potrebbe essere abbassare le aspettative, cioè accontentarsi; oppure cercare di scoprire ciò che realmente mi rende felice. Non che tutti si sia felice nel solito modo, anzi! Ci sarebbe da trovare la mia personalissima strada che mi rende felice. E come si fa? Cercando e continuando a mantenere viva questa idea. Non mi dilungo, rimango in attesa di riscontro. Cordialmente Dott. Savasta.
4 LUG 2022
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Buongiorno,
Questo tuo messaggio mi ricorda molto una citazione di Nietzsche il quale diceva:
Esistono due tipi di persone quelle che nascono già sicure di sé come se avessero ricevuto l’autostima in dono dalla nascita, e questi sono gli stolti; le seconde invece sono le persone che tutti i giorni devono convincere lo scettico che é dentro di loro del proprio valore e queste sono le persone intelligenti. Lo scettico di per se é un ottima voce motivazionale, però molto probabilmente in te si é trasformato in un inquisite interno che dice che comunque fai non fai abbastanza, e non ti fa godere dei tuoi risultati nelle varie aree della tua vita. In questi casi va indagato innanzitutto cosa fai tu per gestire questa situazione per poi passare a far voce a ciò che il tuo inquisite ti recrimina.
Dott.ssa Silvestri Giorgia
Psicologa e Psicoterapeuta in formazione
Ricevo a piove di sacco e on line
4 LUG 2022
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Buongiorno,
Probabilmente si porta dentro delle convinzioni profonde su di sé che non la fanno essere in sintonia con il bello che la circonda.
L’immagine di noi stessi si costruisce a partire dalle esperienze primarie (quelle dell’infanzia): lì impariamo a definirci persone amabili o non amabili; adeguate o inadeguate... e così via.
Altri eventi importanti e di un certo impatto possono minare la sicurezza di sé, quali per esempio una separazione.
La incoraggio a farsi aiutare con un percorso di psicoterapia che possa farle rielaborare eventuali ferite e tornare ad assaporare il gusto dei risultati raggiunti
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi
4 LUG 2022
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Gentile Nenya, non c'è nulla che non vada in lei, solo potrebbe avere bisogno di un sostegno psicologico per focalizzarsi meglio sui suoi bisogno. Non voglio entrare troppo nello specifico perchè potrebbe risultare riduttivo ma c'è un meccanismo preciso che fa si che ogni volta che raggiungiamo un obiettivo non ci permettiamo di goderci il momento ed entriamo subito in ansia per quello che sarà il prossimo. Se deciderà di intraprendere un percorso psicologico potrà lavorare sulle sue dinamiche interne che creano questa situazione cortocircuitale. Ovviamente dovrà lavorare su quello che lei chiede a se stessa e sulle sue aspettative, ma anche su alcune dinamiche più profonde.
4 LUG 2022
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Salve Nenya, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
4 LUG 2022
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Buongiorno nenya,
Per rispondere alle sue domande "perché?cosa c'è
che non va in me" sarebbe necessario rivolgersi a un esperto in psicoterapia e iniziare un percorso che sicuramente la aiuterà a trovare le risposte.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Claudia Tedde
4 LUG 2022
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Cara Nenya,
quando la nostra strada è lastricata di esperienze forti, che ci hanno costretto più volte a camminare sui cocci, diventiamo camminatori risoluti, certo, ma sviluppiamo dentro di noi dei meccanismi di prevenzione del dolore. Abbiamo subito tanto, ma dobbiamo comuqnue andare avanti, ecco che diventa indispensabile bloccare qualsiasi emozione per evitare la paralisi, l'ansia o la paura.
Da "camminatori di vita" navigati abbiamo sviluppato ritmo e cadenza perfetta, così come piante dei piedi dure e robuste. Ecco perché, quando dai cocci passiamo alla soffice erba dei prati, per noi, cambia poco o nulla.
Lo scopo della vita è, da giovani, resistere alla durezza degli eventi, da adulti, invece, è riconquistare la sensazione pura delle emozioni, vivendole in pieno.
4 LUG 2022
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Cara Nenya, non credo che in lei ci sia qualcosa che non va. Lei è una giovane donna che ha tutte le carte in regola per essere soddisfatta da quello che ha in questo momento della sua vita, ma ha anche raccontato di aver attraversato dei momenti difficili.. Magari sono proprio questi che la portano a voler sempre di più. Gli episodi difficili del nostro passato, per quanto remoti, possono influenzare il nostro presente. Potrebbe esserle utile lavorare su sè stessa, magari all'interno di un consulto psicologico, per provare a comprendere cosa la porti a volere sempre di più.
Resto a disposizione, un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni