Vorrei cominciare a capire...
Salve a tutti,
giunto ormai ai 30 anni mi trovo a dover affrontare un problema che porto con me da molti anni ormai e che riguarda la mia sessualità e il mio orientamento sessuale. In sintesi, seppure possa sembrare strano, ancora non sono sicuro se potermi definire omo, etero o bisessuale.
Nella mia vita ho avuto contatti sessuali con ambo i sessi. Quando ero adolescente i primi contatti sono stati con un ragazzo, mio amico dell'epoca, con il quale si facevano certi "giochi", ma nulla che arrivasse ad un rapporto sessuale completo. Nel frattempo mi interessavano comunque le ragazze, sebbene non riuscissi a trovare la "fidanzatina" di turno essenzialmente perché non ero molto attraente e perché non ci "sapevo fare" come gli altri. L'immancabile onanismo adolescenziale era comunque a base prevalentemente eterosessuale. In seguito, intorno ai vent'anni, ho cominciato a frequentare finalmente una ragazza e pian piano me ne sono innamorato, restando con lei per 5 anni e superando quindi la mia quasi totale verginità. Lei mi adorava e avrebbe davvero trascorso tutta la vita con me. Tuttavia - e chiarisco subito che non è stato questo il motivo per il quale decisi di troncare questa storia - l'interesse verso il mio stesso sesso si è riproposto, o per meglio dire è comparso visto che in precedenza non avevo praticamente mai guardato un ragazzo con attrazione sessuale. Ho cominciato a frequentare il mondo delle chat gay, anche perché volevo capire dove andassi a parare e dopo un po' sono cominciati i primi incontri. E qui è necessario un altro chiarimento: soprattutto all'inizio l'approccio verso persone dello stesso sesso è nato sulla base di interessi feticistici e poi pian piano di dominazione/sottomissione da ambo i lati. Col tempo evidentemente ho cominciato a fare anche altro, ma comunque nulla che si avvicinasse ad un rapporto completo, da attivo o da passivo. A distanza di altro tempo ho provato anche a fare ciò ma con "scarsissimi" risultati. Non ero appagato e anzi spesso non riuscivo proprio a farlo ed il ruolo passivo (assunto praticamente una sola volta) semplicemente non mi piace, lo detesto.
Parallelamente ho avuto altre frequentazioni con ragazze, per durate più o meno brevi, con le quali mi sono sentito sicuramente più coinvolto, anche emotivamente.
Devo aggiungere che da sempre ho una libido piuttosto altalenante, a prescindere dal sesso del partner, con periodi di grande eccitazione e desiderio e periodi invece quasi "morti" da questo punto di vista.
Sono andato avanti così per parecchio tempo, fino a quando non ho incontrato un ragazzo, conosciuto inizialmente sempre online, che mi ha fatto capire che tra due uomini ci può essere anche un sentimento. Si è innamorato di me e tuttora mi è molto vicino. Anch'io provo sincero affetto per lui e lo stimo molto ma non riesco a sentirmi appagato. Sebbene non abbia rapporti sessuali - ma qualche frequentazione sì - con ragazze da quasi tre anni, il pensiero di voler stare con una donna non riesco a togliermelo dalla testa. Ogni tanto mi si ripropone, e non solo a livello ideale (avere una relazione c.d. "normale" è oggettivamente un pensiero attrattivo) ma anche a livello propriamente sessuale. Ripenso spesso alle ragazze con cui sono stato e alle sensazioni prettamente fisiche, oltre che sentimentali, che provavo e mi capita di provare attrazione per nuove ragazze, sebbene poi mi astenga dal "provarci" per rispetto di lui e per una cronica angoscia dell'essere rifiutato che anche in passato mi ha limitato parecchio negli approcci col gentil sesso.
Si aggiunga inoltre che attualmente vivo un periodo molto difficile sul piano personale: alcune sventure familiari, cambiamento importante di vita, difficoltà nel trovare un lavoro decente e quindi anche difficoltà economiche, nonostante i grandi sacrifici che faccio ormai da dieci anni pur avendo conseguito una laurea, una specializzazione, un master e alcune esperienze formative e lavorative . Una situazione, insomma, in cui ho certamente bisogno di una persona che stia accanto a me. L'idea di restare da solo mi angoscia abbastanza, nonostante abbia un carattere forte che mi ha permesso di affrontare le situazioni che ho dovuto fronteggiare in passato.
Finora ho sempre tenuto nascosta a parenti ed amici questa relazione e non tanto per paura del coming out - che oggi più che mai non mi comporterebbe grandi problemi dal momento che ho perso entrambi i genitori e dunque non dovrei dare "spiegazioni" a nessuno - quanto perché inconsciamente l'ho vista sempre come temporanea. La mia testa è sempre stata proiettata verso una vita "normale", con una donna, a maggior ragione da quando non ho più famiglia.
Aggiungo, infine, un dato di cui mi sono reso conto da poco: anche col ragazzo di cui ho parlato (e meno che mai con quelli che ho incontrato in passato) non riesco ad essere "affettuoso", "amorevole", "protettivo", "spensierato", "coinvolto"....insomma "felice" come mi è capitato di esserlo quando stavo con ragazze.
Spero che qualcuno di voi riesca non dico a offrirmi una soluzione (che via internet sarebbe impossibile) ma quanto meno a fare un po' di luce sulla mia situazione.
Io davvero non ci sto capendo più nulla!