Ho 32 anni ed ho passato una vita a non accettarmi. Nonostante una famiglia e molte persone che mi vogliono bene mi sento continuamente fuori posto. Da quando ne ho memoria non ho mai portato a termine nulla di quello che ho cominciato. Università, diete, collezioni di qualsiasi tipo. Ho difficoltà a rimanere incinta e nonostante più pareri mi abbiano consigliato di dimagrire al primo ostacolo mi fermo e torno a fregarmene: motivo per il quale dopo 10 anni il mio compagno ha deciso di lasciarmi. Non lo biasimo ma questi giorni di solitudine mi hanno fatto capire che il vero problema sono io e non so da dove cominciare.
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21 APR 2016
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Gentile Sara,
ciò che ti penalizza da tanto tempo è il basso livello di autostima che fa da comune denominatore a tutte le tue difficoltà, inclusa quella relazionale.
L'unica soluzione possibile, da attuare a questo punto senza ulteriori ritardi, è quella di intraprendere un percorso di psicoterapia preferibilmente cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
3 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Se veramente, Sara,
sei giunta alla consapevolezza di avere atteggiamenti e problemi interiori che ti ostacolano, questo devi considerarlo un grande traguardo perché è la base certa di una tua prossima evoluzione e grande miglioramento in tutto.
Tu cambierai il tuo modo di fare e inizierai col "prenderti più sul serio" e portare a termine le cose anche mettendo la giusta energia per raggiungere i tuoi obiettivi.
Ne deriverà più sicurezza e autostima.
Per fare anche in modo di velocizzare questo processo (che, ti ripeto, è già iniziato con la tua consapevolezza) potresti chiedere l'aiuto di uno psicoterapeuta che ti seguirà nel percorso.
Non perdere questa opportunità!
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta
26 APR 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve, come dice dalla sua richiesta ha maturato l'idea di avere alcune cose da chiarire e conoscere della sua persona e soprattutto imparare ad amarsi ed accettarsi, questo non è sempre semplice per tutti, forse lei non è stata abituata a farlo e ha bisogno di imparare. Prendere coscenza di avere la necessità di modificarsi è fondamentale, le suggerisco un supporto psicologico e nello specifico una psucoterapia di tipo cognitivo comportamentale che aiuta molto nella costruzione dell'autostima e nel suo caso anche per risolvere i citati problemi di peso.
saluti Dott.ssa Maria Antonella Schiavone
26 APR 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Sara,
32 anni sono troppo pochi per gettare la spugna sulla possibilità di fare della sua vita qualcosa di buono e bello. Non so se sia più la disistima, la pigrizia o l'essere dominata dal pensiero magico che qualunque cosa accada , avrà sempre qualcuno vicino per aiutarla a risolvere i problemi. Da quello che riferisce e dalla tonalità rassegnata che mi pare di cogliere tra le righe della sua richiesta di pareri e aiuto, ho l'impressione di trovarmi a contatto con quella che C.G. Jung, definiva "puella aeterna" cioè la "bambina perenne", colei che invischiata in un rapporto ancora troppo fusionale con le figure parentali( i genitori), non riesce a viversi come essere veramente adulto e continua a rimandare il momento della assunzione della responsabilità della propria crescita e della propria vita. Ecco perché sarebbe importante per lei, intraprendere un lavoro su se stessa, volto certo a rafforzare la sua autostima, ma soprattutto orientato ad esplorare e riconoscere, attraverso una indagine del profondo, le motivazioni che stanno alla radice delle sue problematiche . Ciò le sarà possibile solo intraprendendo una psicoterapia di stampo psicoanalitico.
26 APR 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Sara,
concordo con i colleghi quando le dicono che lei non è il problema, ma piuttosto "ha" un problema, nella specifico un problema legato alla sua autostima.
Quando si ha un'immagine di sè come persona "di poco valore, o "non ingrado di fare" o "incapace" ecc. si rischia di crearsi un sabotatore interno che impedisce di portare a termine le cose.
Inconsciamente infatti tendiamo a confermare l'immagine interna che abbiamo di noi quindi, se c'è una rappresentazione di sè di poco valore il "sabotatore interno" farà sì che ci comporteremo in modo da confermare tale rappresentazione, ovviamente senza volerlo razionalmente.
Consigliabile quindi è comprendere da dove arriva una tale immagine di sè, cosa ha dato origine alla scarsa autostima (prima che iniziassero i fallimenti), attraverso un percorso terapeutico che dia significato e ordine alla sua storia emotiva.
Si ricordi infatti che non sono solo i traumi o le esperienze traumatiche infantili a influire sullo sviluppo della personalità.
La maggior parte delle volte dipende dalla rappresentazione interna delle relazioni primarie anche se queste sono in linea di massima sane.
I miei sinceri auguri.
Michele Vecera
Psicologo - Psicoterapeuta a orientamento Psicodinamico
Cagliari
22 APR 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Sara, credo che per lei il primo passo sia trovare una sufficiente motivazione interna al cambiamento. Qualunque tentativo volesse cominciare (psicoterapia, consulti specialistici, confronto familiare e amicale, etc.) potrebbe non bastare se lei stessa si aspetta una soluzione dall'esterno. Nessuno può essere aiutato se non vuole essere aiutato. Dunque, provi a darsi degli obiettivi a breve-medio-lungo termine e cominci a raggiungerli (un primo, piccolo, obiettivo raggiunto potrebbe essere la base per un altro obiettivo, un po' più grande da raggiungere, e così via). Dovrebbe cominciare, attraverso questi step, a crearsi un'immagine di sé stessa che riesce a terminare le cose, in modo che anche l'autostima possa essere nutrita. Soprattutto, cominci a tarare questi obiettivi su ciò che vuole/desidera/ha bisogno lei, piuttosto che le persone che la circondano. Ma dovrebbe cominciare ad esporsi di più a mettersi alla prova...
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti
Psicologo-Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma
22 APR 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Sara,
concordo a pieno con il collega.. lei non "é" il problema, ma probabilmente "ha" un problema. Può sembrare questione di piccoli termini, ma in realtà in sentirsi e l'avere sono due aspetti differenti a livello psicologico.. sui problemi che in questo momento (o che magari ci portiamo dietro da tempo) è ben possibile lavorare ed ottenere miglioramenti! E' molto differente per il modo in cui risuona interiormente il riconoscere di aver fatto degli errori, dall'essere sbagliati! Tutti facciamo errori.. dovremmo passare per una fase di perdono e accettazione di noi stessi e allo stesso tempo di rimessa in gioco, di voglia di migliorare, di capire come poter agire diversamente.Un percorso terapeutico potrebbe esserle molto utile, si rivolga ad un collega della sua zona.
un caro saluto,
dott.ssa Chiara Francesconi
psicoterapeuta cognitivo comportamentale
22 APR 2016
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Cara Sara,
nelle tue parole finali del tuo scritto, c'è la chiave di ciò che dovresti fare, ossia il "non so da dove cominciare", indica invece che tu hai già iniziato. Probabilmente fai fatica a mentalizzarlo, a renderlo concreto, ma la tua richiesta di aiuto è chiara ed esplicita a noi terapeuti, e credo anche a te. Devi cercare solo di passare all'azione, iniziando un percorso terapeutico.
Quando vuoi puoi contattarmi.
Dott.ssa Manuela Tamma
21 APR 2016
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Buongiorno Sara,
la tua storia, se pur descritta brevemente, è ricca di significati e dolore...
Inizia ad elaborarlo ed alleggerirti di questo pesante fardello.
Cerca un terapeuta, inizia un percorso.
Il problema non siamo "noi", a volte "noi" abbiamo un problema.
a disposizione
Dott. Fabio Glielmi
Psicologo - Psicoterapeuta
Roma