voglio capire se sono in depressione
ogni giorno sembra un loop, non so se sono triste, felice o arrabbiato, penso che la mia vita sia meglio finirla qua, le cose che mi piacevano prima adesso non me ne frega più
ogni giorno sembra un loop, non so se sono triste, felice o arrabbiato, penso che la mia vita sia meglio finirla qua, le cose che mi piacevano prima adesso non me ne frega più
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Caro Lele,
quando tutto sembra un loop e le emozioni diventano confuse o spente, può essere molto difficile vedere una via d’uscita.
Il fatto che abbia trovato la forza di esprimere ciò che prova è già un passo importante. Anche se ora le sembra che nulla abbia senso, questo stato non è permanente né irrisolvibile. Ci sono percorsi di supporto che possono aiutarla a ritrovare un legame con ciò che è importante per lei e ad alleviare questo peso interiore.
Le consiglio caldamente di parlarne con una persona di fiducia, un amico, un familiare o un professionista.
Esistono realtà pronte ad ascoltarla e sostenerla, non deve affrontare tutto da solo.
Se desidera approfondire, resto a disposizione. Non è solo.
Un caro saluto,
Dott.ssa Curci Laura
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Buongiorno lele,
con così pochi elementi risulta difficile poterla aiutare.
Chiedo aiuto ad un professionista della sua città
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Gent.mo Lele, non esiste alcun altro modo per capire cos Le sta succedendo che confrontarsi con un professionista che attraverso la relazione interpersonale basata su parole e/o silenzi possa leggere e interpretare il suo stato inconscio per determinare cosa l'ha portata fin lì. Non conosco la sua età, comunque l'abbandono del suo percorso di vita la priverebbe della possibilità reale di ritornare a provare interessi e piaceri per le cose di prima e per l'infinità delle altre delle quali ancora non aveva fatto conoscenza. Altre possibilità dovrebbe concedersele. Molti altri sentieri di vita possono aprirsi di fronte alla nostra mente.
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Gentile lele, grazie per aver condiviso con noi una parte così importante di sè. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso alle difficoltà nel riconoscere quello che prova e alla perdita di entusiasmo per ciò che prima le piaceva.
Dalle informazioni che racconta, la situazione sembra complessa, ma non è possibile fare diagnosi online: le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e sentirsi più efficace nella sua quotidianità.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
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Gentile Lele,
è importante non solo capire se lei sta attraversando una fase depressiva con confusione emotiva e perdita di interesse per le cose che prima le piacevano ma anche come affrontare tutto ciò e superare questo malessere sapendo che il tono dell'umore è normalmente paragonabile ad una linea ondulata piuttosto che ad una linea retta.
Questa consapevolezza è fondamentale per neutralizzare il sentimento di "hopelessness" che può portare a pensieri/atti autolesionistici.
Pertanto, la esorto a farsi coraggio ed intraprendere un percorso psicoterapeutico preferibilmente cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
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Buonasera Lele,
Le sue parole esprimono indubbiamente uno stato di sofferenza che meriterebbe un rapido approfondimento. Le consiglio di rivolgersi a un professionista per cercare di mettere un po' di chiarezza e alleviare i dubbi che la stanno assalendo.
Per aspera ad astra
Dott. Gianmarco Massaro
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Salve Lele,
da ciò che ci scrive, emerge un senso di vuoto e di confusione emotiva che la sta accompagnando da un po’, quasi come se le sue giornate fossero diventate un loop, ripetitive e prive di colore. Mi ha colpito molto quando dice “le cose che mi piacevano prima adesso non me ne frega più”, perché questo potrebbe indicare quella perdita di interesse — chiamata anedonia — che spesso si accompagna a uno stato di profonda tristezza.
Anche il fatto che non riesca più a distinguere se si sente triste, felice o arrabbiato mi fa pensare che le sue emozioni, in questo momento, siano come appannate, difficili da riconoscere e gestire. È un'esperienza che può far sentire estremamente soli, come se fosse bloccato in uno spazio sospeso, ma la cosa importante è che lei ha già fatto il primo passo: parlarne.
Da quando ha iniziato a sentire che tutto ha perso significato? C’è stato un momento preciso, un cambiamento, o è stata una sensazione che si è insinuata piano piano? E quel pensiero che "la vita sia meglio finirla qua", come si presenta? È costante, o emerge nei momenti di maggiore sconforto?
Per capire ciò che domanda Lele, le consiglierei un percorso di terapia, per dare un senso a quello che sta provando, imparare a riconoscere le emozioni anche quando sembrano sfuggenti, e individuare quei piccoli spiragli — che ora forse le sembrano invisibili — dai quali possiamo ripartire.
Non è la fine, anche se oggi può sembrarlo. È il punto da cui possiamo iniziare a ricostruire, un passo alla volta.
Mi tengo a disposizione su Roma ed online, un caro saluto!
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Buongiorno, senza dubbio i sintomi che lei elenca in maniera così concisa sembrano suggerire uno stato clinico che è bene approfondire con un professionista. La invito a rivolgersi ad uno psicoterapeuta per valutare la situazione e ricevere indicazioni più precise. Se invece prevale l'idea "che sia meglio finirla qua", come lei dice, e sente che l'impulso si fa più forte, le consiglio di rivolgersi ad uno psichiatra perchè è fondamentale prima di tutto salvaguardarla. un saluto
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Buongiorno Lele,
La sensazione di perdita di senso delle cose e il tono dell'umore piatto possono suggerire una fase depressiva, che d'altra parte non implica necessariamente una depressione clinica. Due sono le cose importanti da tenere presente: la prima e' che non e' possibile fare una diagnosi in questa sede e ancor meno un'autodiagnosi sulla base di quanto letto online, e' necessario un colloquio con un terapeuta per questo, e la seconda e' che, qualunque sia la causa del suo malessere, e' necessaria un'azione da parte sua per uscire dallo stato d'animo in cui si trova. Scelga qui un* terapeuta che Le ispiri fiducia o si rivolga al consultorio pubblico nella sua zona; il primo passo e' quello che Le costera' piu' fatica, ma e' uno sforzo che sicuramente vale la pena fare.
Un caro saluto,
Francesca Calvano
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Buongiorno Lele. Le sensazioni che riporta possono far pensare ad uno stato depressivo. Occorre valutare la sua situazione con il colloquio e attraverso alcuni test specifici che possono restituirle un quadro chiaro della sua attuale situazione. Fa bene a voler capire. La qualità della vita può migliorare intraprendendo un percorso di sostegno. In bocca al lupo. Eloisa Boasso
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Salve Lele,
ho letto il tuo messaggio e mi dispiace molto per il tuo stato di sofferenza ed immagino quanto non è stato facile decidere di scrivere qui ma se l'hai fatto è perché magari anche a livello inconscio in realtà non pensi realmente che sarebbe meglio finire qui con la tua vita e spero davvero che sia cosi. Quello che stai vivendo molto probabilmente è dovuto ad una o più situazioni che ti hanno provocato dolore o che magari per te è difficile accettare e per tale ragione ti consiglio di rivolgerti ad uno psicologo clinico o psicoterapeuta che in seguito ad una consulenza può effettuare una valutazione diagnostica e consigliarti come puoi intervenire per risolvere il tuo problema.
Da quanto dice, un eventuale diagnosi potrebbe essere la presenza di un disturbo depressivo ma talvolta si può soffrire di un disturbo chiamato anedonia e consiste nella perdita di interesse o l'incapacità di provare piacere nello svolgimento di attività solitamente gratificanti; può essere inquadrata, dunque, come una forma di appiattimento dello stato emotivo ed affettivo. L'anedonia può essere un tratto caratteristico della depressione come di altri disturbi dell'umore o altri disturbi ancora o semplicemente essere presente da sola nella vita della persona che ne soffre senza presentare un disturbo specifico. Io le suggerisco di provare ad effettuare una consulenza con uno psicologo clinico e se fosse poi valutare di intraprendere un percorso di sostegno psicologico all'interno del quale avrà modo di esprimere e indagare la sua sfera emotiva, quali sono le cause e i fattori di mantenimento ed aggravamento del suo disagio, ritrovare il suo equilibrio psicofisico ed emotivo.
Se vuole io resto a sua completa disposizione, può scrivermi senza alcuna esitazione sarò ben lieta di poterle rispondere e se fosse aiutare.
Io lavoro a Roma ogni mercoledì presso lo studio e tutti i giorni dal lunedì al venerdì tramite modalità online sia con pazienti/clienti della mia città sia di altre città. Prima consulenza sia online sia in studio è sempre gratuita.
Le auguro di riuscire a ritrovare la gioia di vivere e il suo benessere psicofisico ed emotivo.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilardi Chiara
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Credo che quello che stai vivendo sia molto pesante, mi dispiace. Per capire se sei in depressione bisogna fare una consulenza con uno psicologo clinico o psicoterapeuta che effettua una valutazione diagnostica.
Quello che riporti potrebbe avere a che fare con tratti dei disturbi dell'umore, tuttavia non è sufficiente per porre diagnosi, che è un processo complesso che si svolge in sedute con un professionista psicologo.
A prescindere dal tipo di diagnosi, il desiderio di capire e il malessere che stai vivendo sono motivi legittimi e preziosi per andare in terapia e prenderti cura di te.
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Buongiorno Lele,
sembra che tu ti senta intrappolato in una routine senza fine, senza riuscire a distinguere le emozioni o a trovare interesse in ciò che prima ti appassionava. Momenti di difficoltà possono capitare a tutti, ma quando il senso di vuoto diventa opprimente, è importante chiedere un aiuto professionale per capire le radici del problema. Questi stati d’animo, infatti, possono essere segnali di un malessere profondo, che merita ascolto e attenzione. A volte, ciò che sembra insormontabile può essere affrontato con il giusto supporto e gli strumenti adeguati.
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Ciao Lele! Immagino che soffri davvero tanto se no non scriveresti quello che hai scritto. Se sei nel fango per uscire dal fango purtroppo devi camminare nel fango..a punta verso la riva facendoti aiutare da qualcuno, meglio un professionista. Credimi è meglio puntare a fare passare il dolore che a fare passare la vita. Due grandezze neanche da mettere vicine! Non mollare, cerca qualcosa di bello in te, che c'è senz'altro, e comincia da lì.
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Caro Lele, fa parte dell'umana esistenza provare sentimenti di vuoto: la nostra psiche ha bisogno di nutrimento al pari del nostro corpo, ed è necessario ascoltarla, la sofferenza Le sta dicendo che c'è qualcosa da cambiare e per farlo bisogna comprendere in profondità cosa manca, di cosa è fatto questo senso di vuoto. C'è chi trova risposta nella spiritualità e chi invece ha bisogno di un supporto professionale, ma qualunque scelta faccia l'importante è farla...il primo passo può cambiare la vita!
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Gentile Lele ,
da quello che scrive non si può capire quale è la sua attuale condizione e tanto meno se si tratta di depressione.
Ritengo che sia molto rischioso fare diagnosi sulla base di ciò che viene scritto: talvolta può anche essere uno sfogo dovuto al momento. Da quelle poche parole che lei ha scritto mi sembra di leggere molta rabbia dettata probabilmente da un senso di insofferenza verso quelle situazioni della sua vita che attualmente lei non tollera più. Le consiglio di cercare l'aiuto di un professionista che possa fornirle il sostegno che in questo momento potrebbe esserle utile anche solo per fare chiarezza circa le emozioni che attualmente lei sta vivendo .
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordiali saluti
Dott. Assunta Dardo
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Buongiorno gentile Lele, quello che sta descrivendo è un senso di vuoto e di smarrimento che può diventare molto pesante da sopportare, soprattutto quando sembra che nulla abbia più valore o significato, e potrebbe essere ricondotto ad uno stato depressivo. È una condizione che non deve affrontare da solo. Il fatto che lei abbia scritto questo messaggio è già un segnale importante: dentro di lei c'è una parte che cerca aiuto, che vuole essere ascoltata e compresa.
Il senso di apatia, il ripetersi delle giornate tutte uguali, la perdita di interesse per ciò che prima le piaceva sono segnali da non sottovalutare. A volte la mente, quando è sovraccarica di sofferenza, cerca di spegnere tutto per non sentire il dolore. Ma questo non significa che non ci siano vie d’uscita.
Le suggerisco con forza di rivolgersi a un professionista, che sia uno psicologo o uno psichiatra, perché quello che sta vivendo può essere affrontato e trasformato. Parlarne con qualcuno che può aiutarla a dare un senso a quello che sta provando potrebbe essere il primo passo per ritrovare un po’ di luce in questo momento buio.
Se il pensiero di farla finita diventa troppo pressante, non esiti a chiedere aiuto immediato a qualcuno di fidato o a contattare un servizio di emergenza. Non è debolezza, è un atto di cura verso sé stesso. Anche se ora può sembrare impossibile, esistono modi per stare meglio, e lei merita di trovarli.
Dott. Luca Vocino
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Salve Lele, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
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Salve,
Da quello che scrive si percepisce un grossa difficoltà nell'affrontare la quotidianità. Probabilmente sta affrontando un periodo di forte crisi interna.
Non so se sia giusto classificarla come depressione, quello che si le consiglio è di rivolgersi ad un professionista che la possa aiutare a comprendere la natura del suo malessere.
Cari saluti
MP
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buongiorno Lele,
i sintomi che descrivi, il malessere esistenziale che stai vivendo e i pensieri correlati ad esso, portano a consigliarti di cercare un sostegno professionale (psicologico o psicoterapeutico) per affrontare senza indugio questa fase della tua vita.
Alcuni sintomi che descrivi possono rientrare in una fase depressiva ma non che tu sia sofferente di questa patologia (inoltre non é possibile una diagnosi in questa sede).
Appunto per questa sofferenza che stai vivendo é bene che non si corra il rischio di cronicizzarla e che la si affronti non in solitudine ma con un aiuto professionale e condividendola con le persone care, per riottenere una serenità mentale e una capacità di trarre piacere dalla vita quotidiana, riconoscendo nuovamente i propri piaceri, le proprie attitudini, ridestare passioni sopite (arte ,sport attivo etc.) ed uscire dal "loop" nel quale ti senti imprigionato ora.
Il primo passo é stato fatto, scrivendo in questo spazio e ricevendo pareri e suggerimenti competenti, ora continua iniziando un percorso.
Un cordiale saluto
dott. Giancarlo Mellano
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Gent.mo Lele,
quello che scrive, così conciso e immediato mi porta a consigliarle una visita psichiatrica nel più breve tempo possibile, per valutare se sia di fronte a uno squilibrio psico chimico da riequilibrare con farmaci prima di procedere con un eventuale percorso di psicoterapia.
AG
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Buongiorno Lele,
ti invito a chiedere aiuto e a intraprendere un percorso psicoterapeutico dopve potrai imparare a stare a contatto delle tue emozioni e
saper padroneggiare nel tempo grazie all' accompagnamento di un terapeuta a tua scelta .
Disponibile anche online.
Cordialmente.
Dr.ssa Alessandra Petrachi
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Buongiorno Lele,
grazie di aver condiviso con noi questo stallo le sembra di vivere.
Forse questa richiesta è proprio il primo passo per entrare nel vortice, lavorarci e trovare una via di uscita.
Parla di emozioni che non riesce a comprendere e di soluzioni drastiche che seguono certamente il vortice del loop, ma la sua richiesta apre ad altre possibilità.
Sono certa che il miglior modo per capire la sua situazione sia l'avvio di un percorso psicologico con un professionista che sia in grado di aiutarla a capire (come chiede) e nel frattempo insieme possiate costruire un percorso che la faccia uscire dal loop in cui si trova.
Restando a disposizione,
le auguro una buona giornata
dott.ssa Laura Prandini
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Innanzitutto, ti ringrazio per aver condiviso le tue riflessioni. Capisco quanto possa essere difficile affrontare questi pensieri e queste sensazioni.
Quello che descrivi potrebbe effettivamente essere il riflesso di uno stato di sofferenza psicologica che merita attenzione. Il fatto che tu ti senta intrappolato in un loop quotidiano, che le emozioni siano confuse e che le cose che ti piacevano in passato ora non suscitino più interesse, sono segnali che potrebbero essere associati alla depressione. Anche i pensieri riguardo alla vita e alla sua fine indicano senz’altro un momento di grande difficoltà emotiva.
Tuttavia, è importante sottolineare che una diagnosi accurata di depressione non può essere fatta in modo adeguato senza un incontro diretto e una valutazione approfondita da parte di un professionista. Ogni persona vive e interpreta i propri sintomi in modo unico, un percorso terapeutico ti permetterebbe di esplorare a fondo le cause di queste emozioni e trovare soluzioni adeguate per comprendere meglio la tua condizione, elaborando strategie personalizzate per affrontarla.
Ti auguro di trovare il sostegno di cui hai bisogno, e ricordati che chiedere aiuto è un passo molto importante verso il benessere. Anche condividere qui questo malessere che provi è stato sicuramente coraggioso da parte tua. Per qualsiasi cosa, resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Agnese Giuliani
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Buongiorno,
purtroppo la depressione presenta una componente genetica di base ma è sopratutto gli eventi della vita e come noi siamo stati capaci di affrontarli ed uscirne da certe situazioni che predispone nelle persone a sviluppare sintomi come rabbia, senso d'inadeguatezza , incapacità di essere motivati su obbiettivi e desideri esterni, insonnia notturna o ipersonnia, senso di stanchezza continua nonostante un buon riposo,etc. che un tempo ci rendevano più entusiasti e propositivi nella vita. L'ambiente da cui proveniamo e che ci circonda attualmente incide moltissimo: come ci è stato insegnato ad accogliere ed affrontare le ingiustizie della vita, senza farci sentire sbagliati o incapaci, il farci sentire accolti nelle nostre scelte di vita, vivere il cambio di scelte lavorative e/o di partner della vita come un salto evolutivo e non come fallimento ed errore,... Tutto questo necessita una maggior consapevolezza dei propri pensieri ed emozioni ed accogliere anche quella parte che vorrebbe buttare tutto via, come il volersi spegnere completamente come meccanismi tipici dell'umore basso. Da tale situazione si può emergere come una Sfinge e con l'aiuto di Professionisti la situazione di dolore può diventare una fonte di forte risorsa.
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