Vita privata psicoterapeuta
Che tipo di psicoterapeuta può essere uno che nella propria vita privata ha un marito, due amanti che incontra, ovviamente di nascosto e chatta in siti di incontri? Quali consigli potrà dare ai suoi pazienti?
Che tipo di psicoterapeuta può essere uno che nella propria vita privata ha un marito, due amanti che incontra, ovviamente di nascosto e chatta in siti di incontri? Quali consigli potrà dare ai suoi pazienti?
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Gentile Paolo,
non è una cosa utile esprimere giudizi sulla vita privata di uno psicoterapeuta (maschio o femmina che sia).
Se costui (o costei) non ispira fiducia, il paziente non ha da fare altro che cambiarlo senza rinunciare alla psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
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Gentile Paolo,
Nessuno psicoterapeuta si é mai spacciato per essere un santo o un asceta e solitamente durante una psicoterapia non vengono erogati consigli. Una cosa però é certa, il terapeuta dovrebbe cercare di condurre la propria vita privata in maniera riservata soprattutto rispetto ai propri pazienti, per evitare di confondere I piani ed inquinare il campo. Al contempo sarebbe anche corretto che la persona in terapia evitasse di indagare troppo nella.vita del proprio terapeuta. Quando avviene é di solito perché la persona in trattamento ha delle resistenze ed intende proprio screditare l'immagine del proprio terapeuta per potersi sganciare dal trattamento.
Cordialmente
Dott.ssa Silvia Picazio
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Buonasera Paolo, dal modo in cui ha posto la domanda devo immaginare che questo terapeuta esista realmente e la sua non sia una domanda ipotetica. Da premettere che io non sono proprio uno di quelli che difende, a prescindere, gli appartenenti alla mia categoria (la Categoria, invece, in senso astratto ma che opera nel quotidiano concreto sì) e questo lo si vede bene in alcuni miei post del passato. In ogni caso, lo psicoterapeuta non viene da Marte e, per quanto le aspettative sul suo comportamento/moralità/eticita' e tutto il resto siano (giustamente) alte e diverse rispetto magari ad altri mestieri, bisogna sempre scindere tra la vita privata e quella pubblica, nel senso, ad es., del momento in cui esercita il proprio lavoro. Lo stesso lavoro che ha potuto cominciare dopo ave ricevuto decenni (non anni) sia di formazione teorica che pratica che, soprattutto, personale (intendo qui sia la terapia personale che la supervisione). Tra l'altro, un terapeuta non offre consigli (come fanno alcune riviste particolari) ma mette a disposizione le sue conoscenze e, soprattutto, la sua persona per cercare di comprendere e, se possibile, risolvere il problema della persona sofferente che gli sta davanti (e questo è a prescindere, ribafisco, da quante mogli e amanti abbia nel proprio privato). Dunque, giudicare un professionista dalla sua sfera intima (certo, bisognerebbe anche capire come lei sia venuto in possesso di tali informazioni così intime a meno che non sia un amico/parente/partner stretto, etc.) non mi sembra di alcuna utilità (a meno che, naturalmente, non si stia parlando di rilevanza penali). Fortunatamente siamo liberi di scegliere un altro terapeuta che ci faccia emergere maggiore fiducia. Se la sua domanda è pura curiosità, credo di essere stato abbastanza chiaro sul mio personale (dunque non della categoria) punto di vista.
Buona fortuna
dott. Massimo Bedetti
Psicologo/Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma
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