Violenza psicologica da madre verso figlia
Salve,
Premetto che io sono un testimone dei fatti, la cui vittima è la mia fidanzata (V.).
Sono ormai molti mesi che, almeno una volta a settimana, la madre le urla contro per i motivi più futili, spesso anche coprendola di insulti.
La cosa ultimamente è degenerata parecchio. Ho intenzione di sporgere denuncia ma non posso aspettare che succeda nuovamente con me presente per registrare gli abusi, perciò ho deciso di di chiedere prima aiuto qui.
Arrivo alla denuncia perché noi due abbiamo provato in tutti i modi un dialogo. Il più delle volte venivamo accolti da un misto di:
accuse verso comportamenti della mia ragazza completamente innocui anzi legittimi ma descritti con un tono aggressivo come se fossero sbagliati (parliamo di risposte come "ieri ti sei comprata due magliette!" alla domanda "perché mi urli contro? cosa ti ho fatto di male?");
lamentele confuse su cose assolutamente incoerenti con l'abuso (la rumorosità dei vicini l'altro ieri o il terremoto avvenuto di recente);
negazioni delle violenze o, peggio, legittimazioni con frasi come "io sono tua madre", "io ti preparo i pasti e ti lavo i vestiti" (di cui la prima neanche vera visto che V. neanche pranza, e la sera quasi tutta la settimana tornando dal lavoro trova la madre a letto a dormire - che puntualmente si alza dopo che lei è andata a letto - e il padre a guardare la TV, che le dice semplicemente "ci sono il pane e gli affettati, fatti un panino").
Addirittura per compleanno di sua madre ci siamo fatti convincere dal padre ad andare tutti insieme ad un costosissimo ristorante di pesce, ovviamente a nostre spese. Speravamo scioccamente che potesse migliorare la situazione.
Anche il padre è vittima anche lui delle stesse serie di urla e insulti quando la figlia non c'è, ma credo sia anche complice. Nel momento in cui V. tenta di far notare alla madre i suoi atteggiamenti aggressivi lui è subito pronto a difenderla. Come già detto V. non mangia quasi mai cibi cotti (paradossalmente la madre non vuole che lei cucini nulla), mentre il padre non solo ne mangia, ma mangia anche molto più di tre pasti al giorno.
Gli abusi stessi avvengono per i motivi più futili. Quando siamo tornati dalle ferie V. ha ritrovato rotti la matita per il trucco appena comprata e il temperamatite. Questo proprio senza motivo, o forse perché per la prima volta ha passato le vacanze lontano dai suoi genitori.
Un paio di settimane V. fa ci ha messo un po' ad accendere il forno a gas con l'accendino. La madre allora l'ha preso e gliel'ha premuto contro la coscia. Siamo stati tempestivi a mettere del ghiaccio e per fortuna non ha riportato ustioni, ma resta, credo, la gravità del fatto.
Ieri ha nascosto una lampadina della stanza di V. oltre che altre cose di sua proprietà, ha usato i suoi due barattolini di crema per le mani come posacenere (in uno solo abbiamo trovato sette o otto sigarette) e li ha messi insieme ad altre cose ancora in una busta, legandola con il panno antipolvere del mio portatile appena comprato per gli studi universitari. Tutto questo perché non trova più il tappo del bidet ed è convinta che lo abbiamo preso noi.
Nella stanza della figlia ci passa la maggior parte del tempo quando lei non c'è, innumerevoli volte abbiamo trovato a terra cenere di sigaretta, a volte anche sulla scrivania.
Lamenta il fatto che V. abbia dovuto comprare due casseforti, ovviamente perché non fa altro che frugare nella sua stanza quando lei non c'è. Ogni volta che torna a casa trova il portafogli aperto nella borsa, mi ha detto che deve tenersi le monete contate per i caffè della settimana, altrimenti non ce le ritrova tutte.
Ho già detto che sua madre non cucina per la figlia (solo per il marito) e che tenta di impedire che sia lei a cucinare. Domenica sera è stata una delle poche volte che ha potuto cucinare lei, perché aveva comprato delle bistecche per tutti per cena. Durante la cena però la madre le rivela che quelle le ha comprate lei, e V. non è più riuscita a trovare quelle che aveva preso. Quest'ultima vicenda forse è di poco conto ma credo che riassuma abbastanza bene quelle che dal mio punto di vista sembrano manie di controllo.
A volte cerca anche di metterci uno contro l'altro. Inizialmente le bastava mostrarsi una persona normale con me, faceva sempre sembrare che i litigi con V. nascessero a causa sua. Ultimamente ha tentato con modi più diretti ma altrettanto subdoli, come dirmi che V. fuma di nascosto. Sa che abbiamo entrambi molto a cuore questa faccenda visto che io ho fatto del mio meglio per aiutarla a smettere, e in quel periodo invece sua madre faceva di tutto per farla continuare a fumare.
Sono al corrente di tutto questo perché i genitori di V. mi hanno offerto un letto in cambio di aiuti economici visto che ho trovato lavoro da quelle parti e il padre è disoccupato. Sono qui da più di un anno ormai. Trovo abbastanza imbarazzante la mia situazione. Un amico di famiglia e anche mio padre gli hanno dato contatti per lavori che però lui non ha mai chiamato. Lavori semplici e regolari, tassista e settore trasporti.
A proposito di aiuti economici, quando servono soldi e li chiede a sua figlia non li chiede mai gentilmente. Comincia a urlare che "glieli deve dare", poi la insulta, e va avanti per tanto.
Ieri sera V. ha pianto per tre quarti d'ora. La sua autostima è a pezzi, si chiede in continuazione perché non possa essere felice. Io faccio quello che posso per consolarla ma ultimamente è sempre più difficile.
Nel frattempo per cercare di risolvere la situazione sto cercando un prestito per poter pagare l'anticipo di un affitto e andarcene, non siamo riusciti ad accumulare un risparmio fin'ora.
Non so più che fare.