Ciao a tutti, ho 25 anni e soffro di Vaginismo dall'adolescenza. Ricordo che ho sempre avuto una certa paura del sesso, e la prima volta di certo non mi ha aiutata affatto. Da quel giorno ho cominciato ad avere problemi ad avere rapporti sessuali.
È una cosa che non mi ha mai preoccupata, perché non mi interessava particolarmente avere un ragazzo. Ma ora, ammetto che la cosa sta cominciando a darmi fastidio, finisco per rifiutare le relazioni e ho perso molte persone con cui potevo intraprendere una bella relazione.
Ho già letto tutto sul Vaginismo, e finisco per scoppiare in lacrime, sono andata da una sessuologa, al consultorio, ma non mi trovo bene con lei... è come se sottovalutasse la situazione. Non posso permettermi una sessuologa a pagamento e neanche quei dilatatori che vengono per guarire il Vaginismo, non so se dirlo a mia madre, così da aiutarmi magari con le spese.
Non so proprio cosa fare.
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15 MAG 2019
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Marika,
comprendo il disagio e la difficoltà nell'affrontare l'argomento ma...
la mamma è la persona piu' indicata per parlare di questo problema, insieme potrete affrontare la situazione e decidere la strategia migliore.
Consultare una professionista e decidere un intervento mirato le consentirà di vivere la sessualità con equilibrio ed armonia.
I miei migliori auguri
Dr.ssa Donatella Costa
14 MAG 2019
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera Marika, da quel che riferisce, credo che debba confidarsi con sua mamma per poi, in due, decidere come affrontare la situazione. Posso intuire emozioni quali imbarazzo, disagio e altro nel dover parlare di queste cose a sua madre (naturalmente, lei, può rivolgersi direttamente ad un centro pubblico dove la possano aiutare, tuttavia, sua madre o una persona di sua fiducia, potrebbe non farla sentire sola nell'affrontare questo momento). Il vaginismo (tolte eventuali problematiche organiche) è un sintomo del suo mondo emotivo che sta richiamando la sua attenzione. Per questo, la invito a non evitare di affrontare tale sofferenza ma, con l'aiuto di qualcuno per lei importante, si può rivolgere o a strutture con medici sessuologi (se preferisce, una donna), oppure può iniziare una psicoterapia, prima di sostegno (che l'aiuti ad interfacciarsi con questa sensibilità) e poi una terapia che l'aiuti a delineare più chiaramente i termini di ciò che la fa stare male, comprenderne le cause e trovare le modalità di gestione (emotive soprattutto e poi cognitive e comportamentali).
Buona fortuna
dott. Massimo Bedetti
Psicologo/ Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma