uso cellulare

Inviata da Sole · 7 apr 2025 Crisi esistenziale

Buongiorno, sono la mamma di una ragazzina di 13 anni che da un anno ha iniziato ad essere ribelle, prepotente e con la quale è diventato molto difficile mantenere la calma e un dialogo costruttivo. Ha iniziato a studiare di meno, ad essere interessata a video e foto sui social e passa gran parte della giornata con il cellulare, a tal proposito le ho messo dei blocchi per i quali si lamenta e discutiamo praticamente ogni giorno. Da qualche settimana ha un fidanzatino che ci ha fatto conoscere, e i cui genitori hanno voluto conoscere mia figlia, con cui ha un bel rapporto. Temo, conoscendola ed essendo molto incuriosita sin da piccola, che possano approcciarsi precocemente al sesso, e non so come affrontare la situazione, vorrei avere un vostro parere e capire come è meglio muoversi. Credo di essere una persona aperta e con cui si puo' discutere di ogni cosa, pronta ad ascoltarla ma ho paura di essere invadente, tenete conto che a casa è successo di parlare della sessualita' quando era piccola e le avevamo anche preso dei libri, grazie mille

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Miglior risposta 29 APR 2025

Buongiorno Sole, come madre capisco la tua preoccupazione, ma come terapeuta posso dirti che a 13 anni è normale emerga una spinta all’indipendenza, spesso accompagnata da opposizione e provocazioni. Non significa che tua figlia non abbia bisogno di te, ma che sta cercando i suoi confini.
Tu cerca di mantenere poche regole chiare, spiegandole sempre il perché (es. sicurezza, rispetto, salute).
I blocchi sui social sono utili solo se accompagnati da dialogo continuo e coerente. Includi tua figlia nella definizione delle regole, così non le sentirà imposte ma condivise.Chiedile, ad esempio: “Cosa ti piace di quei contenuti?”
Hai fatto bene ad accogliere e conoscere il fidanzatino perchè questo crea fiducia.
E anche qui inizia una conversazione aperta con tua figlia, senza pressioni, chiedendo ad esempio: “Cosa pensi sia importante in una relazione?”.
Insomma rassicura, informa, ascolta più che proibire. Meglio parlare di sessualità con delicatezza prima che ci siano comportamenti concreti, senza moralismi.
Essere aperta, presente e non giudicante è già moltissimo. Non sei invadente se chiedi con rispetto, ascolti senza reagire e lasci spazio.
Lo so non è semplice, ma è l'unico modo per attraversare questa fase così impegnativa sia dal punto di vista dei ragazzi che dei genitori. Se senti il bisogno di un aiuto e un sostegno anche online) ricorda che io sono disponibile. Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani

Dott.ssa Marzia Mazzavillani Psicologo a Forlì

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25 APR 2025

Gentile Sole,

desidero ringraziarla per aver condiviso le difficoltà che sta vivendo nella relazione con sua figlia. L’età di passaggio che la ragazza sta attraversando comporta delle trasformazioni a livello fisico, mentale e di comportamento. In questa fase il gruppo di riferimento diventa quello degli amici e non più la famiglia. L’interesse per video foto e social potrebbero essere l’espressione di un desiderio di adesione a modelli ed interessi simili a quelli dei suoi pari. La ribellione e la prepotenza rendono certamente difficile relazionarsi con sua figlia e spingerla alla riflessione, ma fanno anche parte di un percorso di crescita ed affrancamento dalle figure genitoriali.

Se fino a qualche anno fa lo spazio all’interno della casa ed il riferimento alle figure adulte poteva essere rassicurante, ora forse è percepito ristretto. Il cammino che sua figlia sta compiendo verso la graduale autonomizzazione dai genitori la porta ad esplorare nuovi spazi virtuali per mezzo del telefonino ed anche ad aprirsi nuove relazioni interpersonali.

Mantenere un atteggiamento aperto, accogliente e di ascolto in cui la ragazza senta che lei è disponibile ed aperta a parlare di ogni cosa, pronta ad accogliere eventuali dubbi, perplessità o domande potrebbe essere il primo passo per approcciarsi alla tematica delle relazioni affettive aiutandola, eventualmente, a distinguere tra le differenti tipologie di relazione (amicale, affettiva, intima e sessuale). Come in una danza è importante che lei continui ad essere presente nella relazione alla giusta distanza: un po' lontana per sostenerla nel suo bisogno di autonomia e pronta ad accoglierla vicina a sé, quando ritornerà per sentirsi rassicurata e protetta.

Un caro saluto
Dott.ssa Laura Soldati


Dott.ssa Laura Soldati Psicologo a Riccione

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16 APR 2025

Buongiorno gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso una situazione così delicata e comprensibile per tanti genitori che vivono l’adolescenza dei propri figli come un passaggio complesso, spesso pieno di contraddizioni. Quello che descrive è in effetti un momento molto importante nello sviluppo di sua figlia: l’inizio dell’adolescenza è una fase di forti trasformazioni, in cui i ragazzi cercano di affermare la propria identità, anche attraverso la messa in discussione delle regole e dei legami familiari. Questo può manifestarsi, come nel suo caso, con atteggiamenti ribelli, comportamenti oppositivi, rifiuto del dialogo e interesse marcato per l’autonomia e per il mondo esterno, compresi i social e le relazioni sentimentali.

La sua preoccupazione è comprensibile, e anche molto sana. Sta cercando di trovare un equilibrio tra il rispetto della crescita di sua figlia e la protezione necessaria in una fase ancora fragile della vita. È molto positivo che ci siano stati, già da quando era più piccola, momenti di apertura sul tema della sessualità. Questo rappresenta un’importante base su cui costruire oggi un dialogo, seppur più difficile da mantenere stabile. Il fatto che lei si ponga il problema di non voler essere invadente è già un segnale di sensibilità e attenzione verso la relazione con sua figlia.

In questo momento, più che imporsi con controlli o punizioni, che potrebbero irrigidire ancora di più la comunicazione, potrebbe essere utile trovare uno spazio di ascolto autentico e non giudicante. Questo non significa evitare di porre dei limiti – che sono necessari e contenitivi – ma riuscire a condividerli con lei come atti di cura e responsabilità, piuttosto che come imposizioni. Il rischio è che, se percepisce solo regole senza dialogo, la sua naturale curiosità adolescenziale si sposti verso forme più nascoste e meno sicure.

Sul piano della sessualità, è importante che sua figlia possa continuare a vedere in lei un riferimento con cui parlare, anche di ciò che può generare imbarazzo. Un buon modo per avvicinarsi potrebbe essere partire da domande aperte, senza pressioni, magari commentando insieme una notizia, una scena da un film o qualcosa che accade nel mondo dei social che lei già frequenta. Questo può aprire una porta sul mondo interno di sua figlia e darle la possibilità di esprimersi, sentendosi rispettata e non giudicata.

Infine, se dovesse percepire che la distanza tra voi aumenta e il dialogo si interrompe in modo prolungato, un breve percorso di sostegno genitoriale può offrire strumenti pratici per gestire questa fase, proteggendo il legame e promuovendo la crescita serena di sua figlia.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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15 APR 2025

Gentile Sole, grazie per la sua preziosa condivisione.
L'adolescenza è un periodo delicato e di grandi cambiamenti, spesso esplosivi e poco controllati. Gli interessi che descrive di sua figlia sono in linea con il periodo storico ed è importante che i genitori tengano d'occhio questi movimenti.
Avere a che fare con un giovane adolescente è estremamente complesso e le sue preoccupazioni sono legittime come madre, forse varrebbe la pena raccontarle anche a sua figlia, puntando proprio sulla preoccupazione che avverte.

Eventualmente potrebbe valutare anche un percorso psicologico personale, al fine di esplorare cosa sta vivendo anche lei in questo periodo di cambiamenti e scoprire le strategie migliori per far fronte alle sue preoccupazioni. A volte lavorare su di sè, favorisce anche il benessere in ambito familiare e non solo personale.

Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero

Dott.ssa Elena Sinistrero Psicologo a Torino

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14 APR 2025

E se lei glielo dicesse di essere un po' preoccupata che vengano troppo anticipati i tempi?

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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14 APR 2025

La fase adolescenziale può essere complessa e spesso comporta ribellione e cambiamenti nel comportamento. È positivo che tu sia aperta al dialogo; continua a mantenere questa disponibilità, creando uno spazio sicuro per la comunicazione. Parla con tua figlia dei suoi interessi, compreso il fidanzato, senza giudizi. Affronta la sessualità in modo informato e rassicurante, chiedendo anche le sue opinioni. Stabilire regole chiare sull'uso del cellulare è importante, ma è altrettanto fondamentale coinvolgerla nel processo decisionale, per favorire responsabilità e fiducia.

Anonimo-194840 Psicologo a Arezzo

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13 APR 2025

Carissima Sole,
l’adolescenza è sicuramente una fase intensa e complessa, in cui i ragazzi cercano di costruire la propria identità, spesso attraverso atteggiamenti ribelli, oppositivi o chiusure che mettono a dura prova la relazione con i genitori. È importante tenere a mente che, dietro a quei comportamenti che sembrano respingere, c’è in realtà un profondo bisogno di essere visti, ascoltati e accompagnati. Il cambiamento che nota in sua figlia – minore interesse nello studio, forte attrazione per i social, maggiore impulsività – rientra nei segnali tipici di una fase in cui l’approvazione del gruppo e l’esplorazione del mondo esterno diventano prioritari. È naturale che lei senta il bisogno di porre dei limiti all’uso del cellulare e dei social, ma è altrettanto importante che questi limiti siano accompagnati da un dialogo aperto, che non venga percepito solo come controllo. Mostrarsi curiosa verso il mondo digitale che sua figlia frequenta, chiederle di spiegarle cosa la diverte o cosa segue, può diventare un’occasione per creare fiducia e sintonia, più che scontro.
Riguardo al fidanzatino, il fatto che lei vi abbia coinvolti e che ci sia stata una conoscenza reciproca tra le famiglie è un segnale molto positivo: significa che si sente abbastanza sicura da condividere questa parte della sua vita con voi. È naturale, conoscendola e sapendo che è una ragazza curiosa, che lei abbia timore di un eventuale approccio precoce alla sessualità. Ma proprio per questo, questa può diventare un’occasione preziosa per affrontare l’argomento con delicatezza e rispetto, creando uno spazio di confronto più che di giudizio.
Infine, è utile ricordare che in adolescenza i ragazzi mettono in discussione tutto, anche i genitori, per cercare di costruire una propria voce interiore. Ma questa voce si forma anche attraverso il modello che ricevono: se lei riesce, anche nei momenti più difficili, a mantenere un atteggiamento fermo ma empatico, paziente ma aperto, sua figlia ne farà tesoro. Ciò che oggi può sembrare distanza o scontro, spesso nel tempo diventa un ponte su cui tornare.
Mi tengo a disposizione su Roma ed online!

Dott.ssa Chiara Quinto Psicologo a Roma

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11 APR 2025

Gentile Sole,
grazie innanzitutto per la sua condivisione. Comprendo la sua confusione e la difficoltà ad approcciarsi a questa fase di vita così delicata, in cui gli adolescenti cercano di ridefinire la loro identità: cercano infatti di distaccarsi gradualmente dalla loro famiglia per testare le loro autonomie e la capacità di riuscire a farcela da soli, pur sapendo di avere sempre un paracadute (la presenza costante dei propri genitori) nel caso in cui falliscano. Credo che quello che sta succedendo a sua figlia sia proprio questo: sente il bisogno di trasgredire le regole che fino a poco tempo prima rispettava fermamente proprio per mettersi alla prova, discute e rifiuta gli obblighi perché li percepisce come una restrizione della sua libertà. In realtà, quel che noi sappiamo è che sua figlia, per quanto stia crescendo, ne ha ancora bisogno e servono per ricordarle che lei, in quanto genitrice, è lì, presente e costante, a prescindere da tutto. Sicuramente, affinché sua figlia possa interiorizzarle e non semplicemente accettarle in maniera passiva è importante che queste siano negoziate e discusse, così da comprenderne il senso.
Sicuramente il fatto di parlarvi del suo fidanzato e di avervelo presentato è una rappresentazione di fiducia da parte di vostra figlia, che sottende anche il desiderio di essere sostenuta in questo percorso: è importante che lasciate a vostra figlia la possibilità di fare esperienza del mondo esterno facendo leva sui valori che le avete trasmesso durante la crescita, ma rimandandole che siete presenti per lei, per rispondere ai suoi dubbi e per aiutarla di fronte alle difficoltà (anche in ambito sessuale) nel caso in cui avesse bisogno. E' importante che lei sappia che può sbagliare, ma che voi sarete comunque pronti per sostenerla, dandole la possibilità di poter sempre accedere ad un dialogo aperto.
Credo che fino ad ora lei stia facendo bene, si è dimostrata disponibile, attenta e soprattutto si sta ponendo delle domande con il fine di riuscire a fare del proprio meglio. In questo modo ha preparato un terreno fertile su cui sua figlia ha affondato le radici e da cui sta partendo per fare esperienza del mondo.

Un caro saluto,
Dott.ssa Francesca Romana Mosca

Dott.ssa Francesca Romana Mosca Psicologo a Roma

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10 APR 2025

Buongiorno Sole,

la ringrazio per aver deciso di condividere qui il suo vissuto.
Sua figlia è in una fase di vita delicata, caratterizzata da un forte bisogno di sentirsi liberi di esplorare il mondo. I comportamenti che descrive, comuni in molti adolescenti, sono in linea con questo bisogno e con la necessità di mettere un confine ben chiaro per proteggere il proprio spazio personale da quello dei genitori e per conquistare una propria autonomia. Spesso gli adolescenti tracciano questo confine in modo molto netto, con degli agiti decisi, a volte anche ribelli.
Tuttavia, accanto al bisogno di autonomia c'è un altrettanto forte bisogno di essere sostenuti in questa fase di vita, di sentire di appartenere alla propria famiglia, di poterla considerare un solido punto di partenza ma anche un rifugio dove poter tornare quando il mondo fuori è difficile.
Il fatto che abbia voluto presentarvi il suo ragazzo è un aspetto che mette in luce la fiducia che vostra figlia nutre nei vostri confronti e il suo tentativo di integrare il mondo esterno con le sue figure di riferimento.
Credo che, da genitori, sia importante che voi possiate starle accanto in questa fase. Starle accanto può voler dire rispettare il suo bisogno di spazio, ma farle capire che voi siete comunque lì con lei; può voler dire immergersi un po' nel suo mondo e cercare un linguaggio nuovo per comunicare; può voler dire avere fiducia nel fatto che, nella sessualità e in altre aree, lei agisca responsabilmente e insieme fornirle strumenti che possano aiutarla a farlo; può voler dire ascoltarla, assecondare i suoi bisogni e al contempo darle delle regole che la possano aiutare a sentire che c'è qualcuno che la guarda e che le offre un contenimento.
Credo che sua figlia abbia bisogno che voi ci siate e di avere la consapevolezza che può andare per il mondo, ma munita di un ottimo paracadute!

Con affetto e augurandovi il meglio,
dott.ssa Margherita Clemente

Dott.ssa Margherita Clemente Psicologo a Bergamo

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9 APR 2025

Buongiorno, grazie per aver condiviso con tanta chiarezza e sensibilità la situazione con sua figlia. Quello che sta vivendo è molto comune tra i genitori di adolescenti: una fase complessa in cui i figli iniziano a costruire la propria identità, spesso attraverso opposizione, curiosità e sperimentazione.
La ribellione, l’uso intenso del cellulare, l’interesse per i social, l’innamoramento e la curiosità sessuale sono tutti aspetti normali del percorso di crescita a questa età. Non sono segnali che “qualcosa non va”, ma semmai che sua figlia sta attraversando un passaggio delicato in cui prova a definire sé stessa, anche rispetto alle regole e ai limiti imposti dai genitori.
Il fatto che sua figlia abbia presentato il fidanzato e che i genitori di lui abbiano voluto conoscerla è un ottimo segnale. Significa che c’è ancora fiducia e trasparenza il che non è per nulla scontato in una relazione genitore-figlio.
Il suo ruolo è quello di restare una figura stabile, presente e aperta, anche quando ci sono conflitti. Non sempre le figlie adolescenti vogliono parlare, ma sanno che possono farlo, e questo è il punto cruciale.
Sulla sessualità la sua preoccupazione è più che comprensibile, e la buona notizia è che ha già posto le basi giuste parlandone in passato. Ora il tema può essere ripreso con più concretezza, ma senza pressioni. Ad esempio, può dire qualcosa del tipo:
“So che sei abbastanza grande da capire certe cose, e mi fido di te. Volevo solo dirti che, se dovessero nascere delle curiosità o dei dubbi sul tuo corpo, sulla sessualità o anche sul rapporto con il tuo ragazzo, io sono qui. Non per controllarti, ma per aiutarti a viverle nel modo più sereno possibile.” Così facendo, non forza la conversazione, ma lascia la porta aperta. L’educazione sessuale non è solo “tecnica” ma anche emotiva, relazionale e valoriale. È importante trasmettere che l’intimità non è solo una questione di “quando farlo”, ma di come sentirsi rispettati, sicuri e pronti.
È giusto stabilire dei limiti nell’uso del cellulare, ma il rischio è che diventino terreno di scontro quotidiano. Se possibile, provi a spostare l’attenzione dal divieto al dialogo. Così facendo non parte dal giudizio, ma entra nel suo mondo per comprenderlo, creando uno spazio di confronto, anche sulle influenze dannose che può trovare online (sessualizzazione precoce, modelli tossici, ecc.).
Lei sta già facendo molto bene: è attenta, presente, disposta ad ascoltare. Forse il passo successivo è fidarsi del lavoro che ha già fatto e continuare a esserle vicina non tanto come “controllore”, ma come punto di riferimento stabile e coerente.
Se vuole, possiamo pensare insieme a una frase concreta per iniziare un dialogo con sua figlia su uno di questi temi e valutare un possibile incontro incentrato sulla psicosessualità che possa affiancarla in questo percorso.
Resto a disposizione se vuole approfondire. E se sente che la situazione a casa diventa troppo difficile da gestire da sola, possiamo anche valutare un supporto psicologico familiare, almeno per qualche incontro.
Un caro saluto.

Dario Papa.

Dario Papa Psicologo a San Nicola la Strada

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9 APR 2025

Quello che sta vivendo è un passaggio molto delicato, ma comune e importante nella crescita di una figlia adolescente. Provo a darle alcune riflessioni e suggerimenti che potrebbero aiutarla a muoversi con maggiore serenità.
A 13 anni, sua figlia sta vivendo una fase in cui cerca di affermare la propria identità e autonomia. È normale che si manifestino atteggiamenti di ribellione, sfida dell’autorità, chiusura, oppure l’interesse marcato verso la sfera relazionale e sessuale. Questi segnali indicano semplicemente un processo di costruzione personale.
E comprensione certo il bisogno di controllo da parte dei genitori, specie quando ci si accorge che il tempo passato online condiziona lo studio, il sonno o le relazioni. I limiti sono giusti e importanti, ma andrebbero accompagnati da un dialogo continuo, dove si spiega perché certe restrizioni esistono, e si dà spazio anche al punto di vista dell’adolescente. È utile anche proporre delle alternative: attività insieme, momenti offline, esperienze gratificanti fuori dallo schermo.
Il fatto che sua figlia abbia voluto farvi conoscere il ragazzo e che ci sia stato un contatto tra famiglie è un segnale positivo: c’è una base di fiducia. L’interesse verso la sessualità è naturale e inizia spesso proprio in questa fascia di età. La cosa migliore è non evitare l’argomento, ma affrontarlo con naturalezza e rispetto. vietare o spaventare, è importante.infine, se i conflitti diventano troppo frequenti o il dialogo sembra bloccato, non è un fallimento: potrebbe essere utile coinvolgere una figura esterna anche solo per qualche incontro orientativo. Spesso gli adolescenti si aprono più facilmente con un adulto “neutro”.

Dott.ssa Andreina Maisto Psicologo a Giugliano in Campania

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8 APR 2025

Buongiorno e grazie per la fiducia con cui ci scrive. La sua preoccupazione è più che comprensibile, e la sua attenzione verso sua figlia e il desiderio di creare un dialogo costruttivo e rispettoso sono già un segnale molto importante di una genitorialità consapevole e amorevole.

Quello che sta vivendo sua figlia è un momento molto delicato: l’adolescenza. È una fase in cui si cerca autonomia, identità, confronto con i pari, e spesso ci si ribella proprio a ciò che è più vicino: i genitori. Questo comportamento può sembrare un rigetto, ma in realtà è un modo, a volte disordinato, di affermarsi e di capire chi si è.

Alcuni punti da cui partire:

1. Comunicazione aperta ma non invasiva
È bello che lei si consideri una persona aperta: questo è fondamentale. In questa fase, però, è importante che sua figlia senta di avere spazi di libertà, anche nella comunicazione. A volte più si spinge per sapere, più l’adolescente si chiude. Un buon approccio può essere quello di non fare domande dirette o giudicanti, ma piuttosto creare contesti in cui può sentirsi libera di raccontarsi: ad esempio parlando di un film, di una canzone o di una notizia, e vedere se emerge qualcosa da lei. Un clima non giudicante è ciò che permette ai figli di tornare a parlarci anche delle cose più difficili.

2. Regole sul cellulare: meglio condivise che imposte
Il controllo sul cellulare è un terreno spesso conflittuale. È importante che ci siano limiti, certo, ma anche che siano condivisi il più possibile. Se sua figlia percepisce le regole come una punizione o un atto di sfiducia, tenderà a ribellarsi di più. Le può essere utile dirle che i limiti non sono perché "non mi fido", ma perché vuoi proteggerla da contenuti o dinamiche che potrebbero farle male. Può essere utile proporle di parlarne insieme e, magari, concordare insieme alcune regole con la possibilità di rivederle nel tempo, se si dimostra responsabile.

3. La questione affettiva e sessuale
La presenza di un fidanzatino è sicuramente una novità significativa, ma non per forza allarmante. Il fatto che vi abbia coinvolti è già molto positivo: vuol dire che non si sta chiudendo, e questo è un segno di fiducia. Detto ciò, la sua curiosità verso la sessualità è naturale e, anzi, sana. Il rischio non è tanto che sua figlia si approcci al sesso, ma che lo faccia senza essere pronta, o senza sentirsi libera di parlarne se qualcosa la turba.
E qui entra in gioco l’educazione sessuale e affettiva: più sarà informata, più sarà consapevole e capace di fare scelte rispettose di sé. Potreste riprendere insieme i libri che aveva da piccola e cercarne altri più adatti alla sua età attuale. Ci sono anche contenuti online, video e podcast pensati per adolescenti che parlano di sessualità in modo rispettoso e inclusivo. Se lei è d’accordo, potreste guardarli insieme o chiederle se ne conosce qualcuno.

4. Fiducia e confini
Mostrare fiducia non vuol dire lasciare fare tutto, ma far capire che può sbagliare, e che voi ci sarete comunque. La cosa più importante è che sappia che, qualunque cosa accada, può parlarne con voi. Un dialogo autentico e la sensazione di non essere giudicata sono gli strumenti migliori per aiutarla a gestire relazioni, emozioni e scelte personali.

In sintesi, alcuni suggerimenti pratici:

- Parli con sua figlia non del cellulare, ma di quello che guarda o segue: chi le piace, cosa la incuriosisce.
- Provi a fare domande aperte, non inquisitorie, tipo: “Com’è stare con X? Ti fa sentire bene?”
- Rassicuratela che parlare di sesso e sentimenti non è una cosa sbagliata o imbarazzante.

Potrebbe anche valutare, se lo desidera, un breve percorso di educazione affettiva insieme a un professionista: a volte gli adolescenti ascoltano più facilmente se certe cose vengono da figure esterne.

Dott. Mirko Manzella Psicologo a Trieste

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8 APR 2025

Buongiorno,
la ringrazio per il modo sincero e attento con cui ha raccontato la situazione. Si percepisce chiaramente il suo desiderio di essere una madre presente, capace di ascoltare e accompagnare sua figlia in questa fase così delicata della crescita.

L’adolescenza è, per sua natura, un tempo di trasformazione, in cui i ragazzi mettono alla prova i confini, sperimentano forme di opposizione e iniziano a cercare la propria identità, anche attraverso conflitti con le figure genitoriali. Quello che oggi può sembrare solo “ribellione” o “prepotenza” spesso è l’espressione di un bisogno più profondo: quello di essere riconosciuti nella propria individualità nascente. È un passaggio complesso sia per loro che per i genitori, che si trovano a dover imparare a stare in una relazione nuova, meno direttiva e più dialogica, pur mantenendo una guida autorevole.

La sua preoccupazione rispetto alla sessualità è legittima, e dimostra quanto le stia a cuore che sua figlia possa vivere le sue esperienze con consapevolezza, rispetto e sicurezza. Il fatto che in passato abbiate già parlato di questi temi, anche con l’aiuto di libri, è un ottimo punto di partenza: c’è già un terreno costruito, che ora può essere coltivato in modo più maturo e vicino alla realtà attuale della ragazza.

L’invito è a restare in ascolto non tanto per “controllare” o “prevenire”, quanto per comprendere il vissuto di sua figlia: cosa cerca nel rapporto con il fidanzatino? Cosa rappresentano per lei i social? Come sta vivendo questo momento di cambiamento? Anche i suoi silenzi, le chiusure, le opposizioni sono espressioni di qualcosa che merita spazio. È importante che lei continui a esserci come presenza affidabile, che pone limiti quando necessario, ma che lascia anche spiragli per un dialogo non giudicante.

Rispetto al tema della sessualità, può essere utile aprire la porta a un confronto che non parta dalla paura o dal rischio, ma dalla curiosità genuina per ciò che lei sta vivendo. A volte una domanda semplice, come “Come ti senti in questa nuova relazione?”, può avvicinare più di mille raccomandazioni. E se si dovesse aprire la possibilità, può essere prezioso tornare a parlare di rispetto reciproco, di consenso, di emozioni, più che solo di aspetti tecnici o morali.

La sua posizione è già molto solida: essere una madre che si interroga, che vuole comprendere, che non pretende di avere tutto sotto controllo, è il miglior punto di partenza per una relazione educativa autentica.

Se desidera, possiamo pensare insieme a modalità più specifiche per affrontare alcune situazioni quotidiane.
Le auguro una buona giornata.
Dott.ssa Roberta Falchi

Roberta Falchi Psicologo a Treviso

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8 APR 2025

Gentile Sole,

quello che descrive è un momento delicato e complesso, ma anche profondamente significativo nella vita di sua figlia e nella vostra relazione. L’ingresso nell’adolescenza è spesso segnato da un’apparente rottura: il dialogo si fa teso, la ribellione prende il posto dell’obbedienza, il mondo interno dell’adolescente si fa improvvisamente misterioso e, talvolta, impenetrabile. Ma questa rottura non è un vero taglio: è una riorganizzazione.

Sua figlia, nel diventare soggetto, cerca uno spazio nuovo, che non può più essere quello dell’infanzia. La prepotenza, la sfida, il rifiuto del limite, l’esplorazione della sessualità e dei social, sono tutte forme con cui tenta, spesso goffamente, di farsi un posto nel mondo — di capire chi è, cosa desidera, dove finisce il suo corpo e inizia quello dell’altro.

I limiti che lei pone, come i blocchi sul cellulare, sono importanti. Non perché servano a controllare, ma perché mostrano che c’è un adulto che regge la scena, che si prende la responsabilità di dire “no” quando è necessario, pur sapendo che questo “no” non sarà accolto con gratitudine. In adolescenza, il conflitto non è un fallimento, ma una forma di legame. È un modo con cui sua figlia la interroga: “Tu ci sei, anche se io ti respingo? Sei in grado di tenere il punto, anche se io urlo e mi oppongo?”.

Sul tema della sessualità, è prezioso che in passato abbiate parlato e condiviso letture: questo ha seminato qualcosa. L’importante ora è non avere l’illusione di controllare tutto. Non si può impedire il desiderio, né anticipare tutte le sue forme. Ma si può continuare a essere una presenza affidabile, che non giudica, ma resta. Che sa aprire spazi di parola quando l’altro è pronto a parlare.

È proprio il rischio di essere invadenti che può bloccare il dialogo: piuttosto che cercare risposte dirette, potrebbe essere utile porre domande aperte, anche ammettendo la propria difficoltà (“Non so bene come parlarne, ma mi sembra importante farlo… tu come vivi questa cosa?”). È nel rispetto di questo mistero che sua figlia potrà sentirsi riconosciuta come soggetto, non come oggetto da proteggere o controllare.

La fiducia, in adolescenza, non è mai cieca, ma è una scommessa. Non si tratta di “lasciar fare”, ma di stare lì, nel ruolo non facile dell’adulto che accoglie e orienta, anche senza avere tutte le risposte.

Resto a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Cisternino

Dott.ssa Francesca Cisternino Psicologo a Milano

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8 APR 2025

Gentile Mamma, e’ un’eta’ critica quella che sta attraversando sua figlia, credo sia davvero fisiologico che abbia un atteggiamento ‘ribelle’ come lo definisce lei, come se sfuggisse al suo ‘controllo’. Non per questo non potere trovare un punto di incontro che sia anche condiviso. Sicuramente dare delle direttive da parte sua che siano chiare ma anche condivise con sua figlia.
Lei si definisce aperta al dialogo e questo e’ un ottimo punto di partenza! Sua figlia si sentira’ compresa (anche rispetto al delicato passaggio che sta affrontando) ma con delle regole sulle quali potete anche parlarne insieme.
Fermezza con comprensione da parte sua.
Per quanto riguarda l’argomento dei primi approcci sessuali, posso consigliarle di cercare di cogliere un momento nel quale sua figlia puo’ essere piu’ ben disposta al dialogo (lei e’ la mamma e lo capira’ sicuramente) e anche in questo caso sfoderare la sua grande dote di ascoltatrice! Con i termini adatti all’eta’ di sua figlia, con delicatezza e pazienza. Ascolti prima cosa ha da dirle… non sia troppo ‘diretta’ nelle domande, ponga il discorso in tono scherzoso e umoristico, e vedra’ che sara’ sua figlia stessa a chiederle di parlarne.

Rimango a disposizione per qualsiasi cosa.
Paola Catalano

Dott.ssa Paola Catalano Psicologo a Conegliano

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8 APR 2025

Buongiorno Sole, ho letto il tuo scritto e mi rendo conto della difficoltà che affronti nel tentare di approcciarti con una figlia di 13 anni. E’ indiscusso che in questa età i cambiamenti e le sensazioni di come si senta è un continuo cambiamento e messa in discussione. Tu da buon genitore ti stai ponendo delle giuste domande e le modalità di approccio non sono mai giuste o sbagliate. Approcciarti con delicatezza e provando ad offrire informazioni o la tua disponibilità sul campo della sessualità, non può che fare bene. A quell’età vanno avanti per passa parole, sentito dire o “provato” da qualche amica o confidente. Non dare mai niente per scontato. E’ evidente che non si può ignorare la realtà. Attraverso la comunicazione aperta, facendo leva sul buon senso e sulla giusta osservazione della ragazza (sue reazioni), certamente riuscirai a trovare la chiave di svolta, ed aprire un canale con cui affrontare tale argomento. Spero che le mie parole ti siano state utili. Per eventuali chiarimenti o contatti sono a Tua disposizione, anche per eventuali terapie online.
Cordiali saluti
Dr.ssa Maria S.I. Meledandri

Dr.ssa Maria Serafina Ines Meledandri Psicologo a San Giorgio di Piano

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8 APR 2025

Gentilissima Sole, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e comprendo come possa essere faticoso rapportarsi con sua figlia, essendo lei entrata in quel periodo così complesso che è l'adolescenza, dove la parola d'ordine sembra essere ribellione. Credo che, dato che da quello che ha scritto, traspare la sua attenzione come genitore, sia importante parlare con lei di questo tema così delicato che è la sessualità. Potrebbe essere complesso ed imbarazzante per entrambe, ma se si utilizza il linguaggio adeguato all'età e soprattutto si rispettano i tempi di ascolto della ragazza (potrebbero volerci diversi approcci prima che diventi disponibile all'ascolto), sicuramente farà un gran bene ad entrambe.
Resto a disposizione nel caso servano dei suggerimenti,
cordiali saluti
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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8 APR 2025

buongiorno Sig.ra sicuramente mettere blocchi al cellulare e limitarne l'uso giornaliero sono elementi educativi essenziali per il benessere psicologico di sua figlia (anche se lei non se ne rende conto, gli e lo potete spiegare).tutti gli studi hanno mostrato che l'utilizzo eccessivo del telefonino e l'influenza dei social può creare danni al cervello degli adolescenti, quindi siete assolutamente nel giusto. Sul discorso sessualità è utile affrontare direttamente il discorso proponendo una discussione sul tema e parlando chiaramente dei metodi contraccettivi e dell'importanza del rispetto dei tempi di ciascuno.
questo è quello che farei con mia figlia.
buona giornata
dott.ssa Somaschini

Dottoressa Elena Somaschini Psicologo a Legnano

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8 APR 2025

Gentile Signora è del tutto evidente che la sua ragazza sta iniziando quel lungo percorso di individuazione/separazione che si concluderà con l'acquisizione della completa autonomia, tale processo è chiamato nella nostra cultura adolescenza. Detto questo sicuramente in questa fase i genitori vivono in apprensione perchè è evidente che le esperienze fatte in questo periodo sono cruciali per una piena e sana vita adulta. In ogni caso Lei signora mi sembra essere sulla buona strada sia per quanto riguarda il porre dei limiti, che in maniera convinta mi sembra ponga a comportamenti molto frequenti al giorno d'oggi ma che indubbiamente potrebbero ostacolare una crescita cosciente del proprio valore come persona e del valore di chi ci sta intorno. La sua passione sicuramente se da un lato può urtare la ragazza dall'altro, sotto sotto, le farà capire che in fondo chi le sta vicina si prende cura di lei. La ribellione, d'altro canto, è tipica della fase di cui stiamo parlando e dalla sua gestione si crea una nuovo rapporto, un nuovo equilibrio relazionale più consono alla fase della vita.
D'altro lato gentile signora mi sembra siate sulla buona strada anche per il fatto che sua figlia le ha fatto conoscere il suo fidanzatino e ha un buon rapporto con i suoi genitori. L'atteggiamento che mi sembra più opportuno, oltre alle giuste rimostranze per le perdite di tempo con i social, sia quello di valorizzare la sua correttezza e spontaneità incoraggiando queste prime prove di autonomia. Tenendo presente che tale autonomia è in una fase sperimentale, per periodi che vedranno di nuovo sua figlia chiedere l'appoggio e il consiglio degli adulti. E' in questi momenti che dovrà affrontare sicuramente la questione del sesso, chiarendo prima con se stessa la sua posizione rispetto alla sessualità tra i giovani e quindi tranquillamente cercare di comprendere il più possibile quelle che sono le esigenze e le richieste di sua figlia.
Mi sembra assolutamente in grado e in questo dovrà sicuramente essere aiutata e sostenuta da che le sta vicino, il suo partner, in mancanza di questo dalle persone alle quali maggiormente si appoggia, quali per esempio propri familiari.
Un cordiale saluto
Dott. Gabriele Leardi

Dott. Gabriele Leardi Psicologo a Roma

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8 APR 2025

Buongiorno sig.ra Sole,

comprendo bene le sue difficoltà e preoccupazioni riguardo al comportamento di sua figlia. L'adolescenza è una fase delicata di transizione, spesso caratterizzata da atteggiamenti di ribellione e ricerca di autonomia che, per quanto difficili da gestire, sono necessari al ragazzo o alla ragazza per esplorare e definire la propria identità. I conflitti che si generano in questa fase, seppur faticosi, rappresentano una normale tappa di sviluppo in cui i giovani cercano di affermare la propria individualità rispetto ai genitori.

Per quanto riguarda l'uso del cellulare, trovo comprensibili le sue preoccupazioni e penso che i limiti posti siano giusti e funzionali al benessere e alla sicurezza di sua figlia. È normale che lei protesti contro queste regole, ma mantenere fermezza e allo stesso tempo spiegare con serenità le ragioni di queste scelte aiuta a far comprendere che non si tratta di un capriccio, bensì di una scelta educativa per proteggerla dai pericoli reali della rete.

Il fatto che sua figlia abbia un fidanzatino può essere un'occasione positiva per sperimentare relazioni significative e imparare il rispetto reciproco e il valore delle emozioni. La sua preoccupazione riguardo un eventuale approccio precoce alla sessualità è molto comune e comprensibile. È importante che la comunicazione sul tema della sessualità rimanga aperta e rispettosa, evitando però pressioni o intrusioni che potrebbero portarla a chiudersi. Visto che avete già affrontato questo argomento in passato, le consiglierei di riprendere il dialogo con naturalezza e senza allarmismi, ribadendo la sua disponibilità ad ascoltare dubbi, curiosità o domande in qualsiasi momento. Potrebbe inoltre enfatizzare il tema del consenso, del rispetto del proprio corpo e delle emozioni, e dell'importanza di vivere ogni esperienza solo quando ci si sente davvero pronti e consapevoli.

Lei sembra già essere una mamma sensibile, aperta e disponibile all'ascolto: questa è già una risorsa preziosa per affrontare questo momento delicato della vita di sua figlia.

Un cordiale saluto.

Dott.ssa Lucrezia Navarra

Lucrezia Navarra Psicologo a Bassano del Grappa

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8 APR 2025

Buongiorno, innanzitutto grazie per la sua condivisione. Mi sentirei di rassicurarla sul fatto che non è assolutamente invadente, anzi sta svolgendo il suo ruolo di madre di una figlia nell'età dell'adolescenza.Sicuramente si è accorta quanto questa fase sia complessa, ma l'adolescente ha bisogno di un contenitore, un punto di riferimento da cui partire e tornare durante le sue esplorazioni e prime esperienze affettive. Nonostante sia cambiata la comunicazione rispetto a qualche tempo fa, continui a ricercare un dialogo o comunque ad osservare sua figlia e a supportarla nella sua crescita. Nel caso, sono disponibile anche on line per sedute di sostegno genitoriale. Cordiali saluti. Dottoressa Patrizia Buffoni

Dott.ssa Patrizia Buffoni Psicologo a Gallarate

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8 APR 2025

Buongiorno, comprendo quanto possa essere, in certi momenti, difficile e faticosa la relazione con sua figlia. È l'adolescenza, una fase della vita nella quale è fisiologici affermare se stessi, entrare in conflitto e ribellarsi alle regole. È un momento di differenziazione ed autoaffermazione, necessario alla crescita ed alla costruzione dell'identità. I genitori devono sostenere questa tensione, cercando il difficile equilibrio tra flessibilità e rigore, tra regole ed eccezioni. Non è semplice. Non c'è un manuale. Dovete esser voi a nutrire una relazione fatta di dialogo, rispetto ed accompagnamento all'indipendenza. Anche attraverso regole che sono portatrici di valori. Vostra figlia deciderà da sola cosa vivere, anche con questo fidanzato. Quello che può essere importante è trasmetterle che voi ci siete, che la ascoltate, che la contente, anche nella sua ribellione. Un caro saluto, Dott.ssa Giulia Buscemi

Dott.ssa Giulia Buscemi Psicologo a Palermo

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8 APR 2025

Buongiorno, è una situazione comune a molte famiglie, mi contatti per parlarne professionalmente in studio.
Possiamo conoscerci anche in un primo incontro gratuito.
A presto
Dott. Marco Benfatto

Dott. Marco Benfatto Psicologo a Vigonza

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8 APR 2025

Buongiorno Sole,
La rottura, ribellione degli schemi in adolescenza è una fase fisiologica che mette a dura prova i genitori perché si trovano di fronte ad una persona completamente nuova, diversa da quella a cui erano abituati fino ad una manciata di anni prima. Per ciò che riguarda il sesso, sicuramente la via da lei indicata è quella giusta, cioè mantenere, sempre, un dialogo, cercando di non tralasciare le emozioni, forti e variegate, coinvolte in questa fase. Se dovesse ritenerlo utile, può anche pensare di consultare un professionista, per esternare quelle che sono le sue paure e angosce in merito. Come mamma. Sacrosante.

Dott.ssa Veronica Bancala Psicologo a Orbetello

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8 APR 2025

Buongiorno,
innanzitutto un aspetto da tenere in considerazione riguarda l'età che sta affrontando, infatti l'età adolescenziale potrebbe portare con sé delle criticità, quindi potrebbero essere dei normali comportamenti tipici dell'età, per quanto possano essere difficili da genitore.
In merito alla questione dialogo, è importante capire come la ragazza si sente, cosa sta vivendo, lasciandole il giusto spazio e dimostrando la presenza e l'apertura al dialogo.
Riguardo l'uso del cellulare, quando vengono imposti dei limiti e la percezione è di essere controllati dall'esterno, ci sarà una maggiore difficoltà nell'accettazione di quelle regole, quindi maggiore opposizione. In queste situazioni le regole è bene che siano condivise, ponendo dei limiti ma concordati; alle volte un'attività che si utilizza è di creare un foglio simile ad un contratto in cui si stabilisce il tempo e la modalità d'uso.
Rispetto alla sessualità, poiché si pone come una persona intenta all'ascolto, anche in questo caso è bene che ci sia l'ascolto, quindi potrebbe essere utile provare a parlare con la massima tranquillità tutto ciò che concerne questo tema.

Resto a disposizione, anche online, per ulteriori confronti!
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angelica Venanzetti

Dott.ssa Angelica Venanzetti Psicologo a Roma

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