Università, perché diventa una malattia?
Salve, scrivo in questo forum cercando per l'ennesima volta di capire, di trovare risposte che nessuno mi sa dare o che forse non riesco ad accettare. Tanti studenti come me vivono male la permanenza all'università. Quello che sto passando io è quello che tanti prima di me hanno provato o stanno provando, veramente tanti. Gente che a 24 anni o più si trova ben lontana dalla meta, con tante difficoltà, che chi non ha non capisce e attribuisce alla mancanza di volontà o alla stupidità(quando è più una questione caratteriale). Ed eccomi a 24 anni, quindi, in una facoltà che mi piace, ma che non mi appassiona completamente( giurisprudenza). Piena di dubbi sul futuro , con tanti esami arretrati, una media autunnale che non mi fa certo stare meglio. Mi trovo a non saper più che pesci pigliare. Studiare è diventato una tortura per le ansie che si porta dietro. Ansia di insuccesso, insoddisfazione, ansia di pensare che forse si sta perdendo solo tempo e la stanchezza di chi dopo mesi di stenti si vede un muro di no come risposta. Il guaio è che ho provato a fare liste, a raccogliere consigli su come capire cosa voglio dalla vita. Ho cercato modi diversi per studiare e per portare a termine ciò che ho iniziato, per stimolare la motivazione o evitare il tragico loop della distrazione. Ho ascoltato tanti consigli e mi sono rialzata dopo ogni bocciatura, tante situazioni difficili da concentrare in un messaggio, ma credetemi che ho pensato tanto a tutto questo e alle possibili soluzioni. Cosa fare, accettare di essere limitata e mollare perdendo la fiducia nella mia persona ? No. Non riesco a pensarlo, non voglio arrendermi. Cambiare indirizzo?non saprei per cosa e pur avendone idea potrei ricredermi ancora, gli stessi problemi potrebbero ripresentarsi. Voglio trovare una soluzione, quella che per alcuni a un certo punto arriva e a me sembra sfuggire, non voglio arrendermi allo stipendio in nero,da fame che abbiamo al sud anche con una laurea. Mi sento con le ali tappate e le catene ai piedi. So che dovrei andare da uno psicologo ma non ho le possibilità economiche per supportare tutto questo e quindi sto qui senza vedere un'uscita a scrivere sapendo comunque che deve partire da me e che però questa me non sa più dove trovare la forza e la motivazione, nonostante il supporto valido dei cari.