Ciao, sono mamma di due bimbo uno di due anni e la piccola ha tre mesi appena è mi sento una mamma orribile. Non sopporto i miei bimbi i loro pianti mi mandano in crisi totale. Alzo la voce e piango. Cerco sempre di mantenere la calma ma mi sembra sempre più difficile. Non capisco perché non riesco ad essere normale.. questa situazione mi fa malissimo
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29 GIU 2025
· Questa risposta è stata utile per 9 persone
Buongiorno gentile Utente, le sue parole raccontano un dolore profondo, autentico, che merita tutta la comprensione possibile. Essere madre (soprattutto di due bimbi così piccoli, e così vicini d’età) è una delle sfide più intense e impegnative che una persona possa affrontare. E il fatto che si senta sopraffatta, in difficoltà, non la rende una “mamma orribile”, ma una mamma che sta vivendo un momento di grande vulnerabilità, come tante altre, anche se spesso queste emozioni restano in silenzio, nascoste.
La verità è che il pianto dei bambini, quando è continuo, imprevedibile e intenso, può attivare reazioni emotive molto forti, anche nelle madri più amorevoli. Non è una questione di “normalità” o di “essere sbagliata”, ma di carico mentale, fisico, emotivo. Lei non è sbagliata. Sta solo attraversando un tratto di strada molto faticoso, con risorse che probabilmente oggi le sembrano insufficienti.
Il fatto che lei pianga, che alzi la voce, non dice nulla di definitivo su di lei come madre. Dice invece che ha bisogno di sostegno, di uno spazio dove anche lei possa essere accolta, vista, contenuta. È molto difficile prendersi cura degli altri – anche dei propri figli – se prima non ci si sente almeno un po' sostenuti, visti, ascoltati come persone, non solo come “mamme”.
Non posso ovviamente fare una diagnosi qui, ma quello che descrive potrebbe essere una condizione comune nel post-partum, come una depressione postnatale o un esaurimento legato alla deprivazione di sonno, allo stress, all’assenza di reti di supporto. E anche se non fosse nulla di clinico, ma solo il peso della stanchezza accumulata, il messaggio resta lo stesso: non è sola, e può farsi aiutare.
Parlare con uno psicologo in questo momento potrebbe offrirle un aiuto concreto, non solo per stare meglio, ma per ritrovare uno spazio per sé, dove poter nominare tutte quelle emozioni che forse ha tenuto dentro a lungo per senso di colpa o paura di essere giudicata. Il coraggio che ha avuto nello scrivere qui è lo stesso che può guidarla verso un percorso di cura.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
17 LUG 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gma Mamma, dalle sue parole sento quanta fatica e dolore stà vivendo. Intanto dovremo pensare a lei, ad abbassare il livello di stress e fatica che comporta la cura di due bimbi piccoli. Le suggerisco intanto di farsi aiutare, c'è un compagno, una nonna, un'amica cara che per qualche ora le può dare il cambio? Se possibile le suggerisco di fare movimento, camminare o ballare o nuotare e staccare con il ruolo di mamma anche mentalmente per qualche ora al giorno. Accettare che reggere il pianto di due bimbi è molto faticoso e che un urlo liberatorio fa bene a lei e dà il senso del limite ai figli. Le auguro veramente di cuore di trovare aiuto e di alleggerire la sua situazione di madre! Cordialmente dott lorenzo truffi
14 LUG 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
si è una mamma in crisi che merita un aiuto, merita di capire la crisi ed elaborarla. Per il suo bene e per il bene dei suoi figli.
Chieda aiuto, intraprenda una psicoterapia
Cordiali saluti
Alice Noseda
14 LUG 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ciao mamma in crisi,
Grazie per aver trovato il coraggio di scrivere queste parole, che raccontano tutta la fatica che stai attraversando.
Non sei una mamma orribile, ma sei una mamma stanca, provata e immersa in una fase intensissima e delicata della vita: due bimbi molto piccoli, di cui uno appena nato, che richiedono una presenza costante, fisica ed emotiva. È umano sentirsi sopraffatti.
Il pianto dei bimbi può essere una vera e propria "miccia" accesa, soprattutto quando il corpo e la mente non hanno più spazio per riposare o per sentire altro. Non sei meno madre per questo, e di certo non sei "anormale".
Sei una persona che ha bisogno di cura, ascolto e forse anche di un luogo in cui poter parlare liberamente di tutto questo, senza sentirsi giudicata. Anche chi accudisce ha bisogno di essere accudito, anche chi ama tanto può sentirsi esausto.
Se senti che tutto questo ti sta facendo troppo male, forse è il momento di chiedere un supporto psicologico.
Sono qui se vuoi parlarne.
10 LUG 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara mamma, credo che il suo sentire sia molto importante. A volte, diventando mamme, ci si sente una grande responsabilità tutta sulle proprie spalle. Il peso da portare non è sempre leggero e può causare senso di colpa, solitudine, bassa autostima, rabbia e confusione. Mi sento molto vicina al suo pensiero, capisco che essere mamme non è una missione semplice, mamme di due bimbi piccoli ancora di più. Quello che sta provando e come si sta sentendo a volte, non la fa essere una mamma terribile, ma semplicemente una mamma che sta attraversando un periodo complesso. è un periodo di cambiamento, di riassestamento sia ormonale che psico-fisico, andare in crisi è umano e normale. Spesso non dormire, o dormire male, essere chiamata tantissime volte al giorno da due bambini e vivere per loro h24 può causare questo stato di malessere. Trovare uno spazio solo per Lei, anche se sembra impossibile, si può fare e diventa l'ancora di salvezza per stare meglio come donna prima di tutto e poi come mamma. Vedrà che lavorare su se stessa, sul suo benessere, aiuterà anche il suo essere mamma: mamma vera che prova dei sentimenti, a volte positivi e in altri momenti negativi. L'aiuto psicologico potrebbe aiutare a comprendere questi campanelli di allarme che sta vivendo e a fare qualcosa per se stessa, che la aiuti a stare meglio e a relazionarsi con maggiore calma con i suoi figli. Concedersi un percorso di sostegno è la più grande forma di amore verso se stessa e i suoi figli (che la amano e la ameranno sempre per come è, nonostante tutto e tutti)!
Buona fortuna, rimango a disposizione
un caloroso saluto
Dott.ssa Deborah Lazetera
6 LUG 2025
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Cara mamma in crisi, confesso che le tue parole mi hanno commosso e mi hanno ricordato i momenti in cui anche io, mamma di un bimbo piccolo, mi sono trovata sola e in difficoltà. In quei momenti ci si sente solo sopraffatte, stanche, smarrite, SOLE.
Quello che stai vivendo ( e che pure io ho vissuto) non ti rende una mamma orribile, ma una mamma umana, provata da un periodo estremamente delicato.
Hai due bimbi piccolissimi, uno dei quali è un neonato. Il tuo corpo, la tua mente, le tue emozioni sono ancora in uno stato di profondo adattamento. I pianti continui, la mancanza di sonno, le richieste incessanti… tutto questo può diventare travolgente, soprattutto se manca uno spazio di ascolto per te.
Sentirsi in crisi, piangere, alzare la voce, non sono segni di fallimento: sono solo i campanelli d'allarme, segnali del tuo bisogno urgente di cura e sostegno. Ogni madre ( ogni essere umano) ha un limite, anche se spesso non si dà il permesso di riconoscerlo.
Tu sei assolutamente NORMALE. Solo che stai attraversando un momento faticosissimo. Ma non devi farcela da sola. Cerca una rete di sostegno intorno a te, genitori, parenti, vicini, amiche che possano darti una mano. Per me è stato fondamentale l'aiuto e la presenza di una vicina di casa anziana, che ha capito le mie difficoltà più di mia madre.
Ti incoraggio davvero con tutto il cuore a cercare prima di tutto questo tipo di aiuto fattivo e, oltre a questo, ricorda che un supporto psicologico e un percorso di accompagnamento in questa fase può aiutarti a ritrovare un po' di respiro, a recuperare un tempo che sia solo per te, a comprendere meglio cosa ti sta accadendo dentro. Sei una donna e un essere umano, NON SOLO una mamma. E concederti un percorso di sostegno è la più grande forma di amore verso te stessa e verso i tuoi figli. Coraggio.
Sono a disposizione se lo desideri. Un caro saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
4 LUG 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno.
Innanzitutto, empatizzo con la difficile situazione che sta vivendo. Difatti, spesso accade che non si senta il sufficiente supporto esterno, in qualità di madre di bambini piccoli e in quanto tali molto richiestivi, avvertendo piuttosto le richieste e le aspettative intrinseche al ruolo materno.
Un percorso di psicoterapia breve potrebbe esserle d'aiuto per chiarire, innanzitutto, l'origine delle criticità sul versante emotivo, che sta attualmente avvertendo. Difatti, talvolta, capita che, nella fase di crescita di bambini molto piccoli, si finisca per oscurare o non dare sufficiente attenzione/valore ai propri bisogni in quanto persona altra dal ruolo di madre; a lungo andare, la soppressione dei propri bisogni può dar adito ad instabilità emotive, del genere che ha descritto lei.
Un percorso di terapia breve focale potrebbe esserle di supporto nell'individuare, successivamente al primo processo, adeguate strategie di gestione emotiva, oltreché di sufficiente attenzione e soddisfacimento dei bisogni personali; se necessario, infine, un percorso psicoterapico può essere funzionale a ristabilire un'immagine di sé centrata su una percezione di adeguatezza personale e non di difettosità/inadeguatezza, in quanto madre.
Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero
3 LUG 2025
· Questa risposta è stata utile per 8 persone
Gentilissima,
io credo che sia una mamma in difficoltà e non una mamma orribile, altrimenti non ci starebbe così male e non scriverebbe qui alla ricerca di un aiuto. Come lei stessa intitola la richiesta, è una mamma in crisi ma da questa crisi può uscirne chiedendo un aiuto professionale. Credo inoltre sia opportuno avere il supporto di persone vicine nella gestione di due bimbi piccoli che, oltre ad essere una fonte di gioia, può essere anche difficile e stressante. I migliori auguri.
Dott.ssa Annalisa De Filippo, Psicologa Psicoterapeuta
3 LUG 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera
Comprendo come si sente e vorrei tranquillizzarla spiegandole che quella che descrive e’ una situazione comune a moltissime mamme. Non si deve sentire una “mamma orribile” ma una mamma!
I suoi figli sono ancora molto piccoli per cui l’attenzione che deve dare loro è continua e costante, come pure la preoccupazione, l’ansia e il sentirsi sopraffatta.
Immagino che il suo compagno sia consapevole della sua difficoltà e si prenda le sue responsabilità da padre senza lasciare tutto a lei. In caso contrario le suggerisco di parlare con lui perché il primo passo per essere dei bravi genitori e crescere al meglio i figli, e’ essere complici e collaborativi l’uno con l’altro.
Le consiglio di rivolgere ad uno psicologo per aiutarla ad elaborare questo suo malessere che se non trattato potrebbe diventare sempre più importante per lei è sempre più difficile da gestire.
Non si deve vergognare e non si deve sentire in colpa: lei è una buona madre che si sta preoccupando per i suoi figli e per la sua salute mentale. Segno di responsabile e amore per la famiglia.
Spero di esserle stata d’aiuto
rimango a sua disposizione
2 LUG 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
condivido le parole dei colleghi quando dicono che il diventare madre è un cambiamento che richiede davvero molte risorse ed è un percorso a volte accidentato. Il "racconto sociale" del diventare madre come un qualcosa di solo piacevole, di facile, quasi automatico, non è assolutamente realistico.
Quindi, innanzitutto, sentirsi in crisi e sopraffatte non equivale in alcun modo all'essere una cattiva madre, né essere anormale. Certo, poi questo malessere merita una comprensione migliore per poterle permettere di vivere la maternità in maniera più piacevole, seppur tra gli alti e bassi inevitabili e tra le crisi che potranno comparire qua e là.
Credo possa essere un buon momento per parlare con un professionista. In un momento così delicato e proprio per via di un momento così delicato, e forse possibile riuscire ad avvicinarsi a questioni molto importanti e profonde di se stessi. Diventare madre smuove tanto. Varrebbe la pena poter cogliere insieme ad un terapeuta proprio quel che si smuove, in modo che la maternità possa essere fonte anche di gioie e non solo di pesanti angosce.
1 LUG 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno.
Dispiace molto che lei stia affrontando queste difficoltà. Tenga presente che l'accudimento di un bambino molto piccolo può essere un'esperienza di un'intensità emotiva enorme che comporta degli spazi di fusionalità e simbiosi a livello psichico e che può rimettere in gioco, e tendenzialmente rimette in gioco, l'esperienza di sé come lattante che è stata in qualche modo mantenuta nella memoria, anche se non consapevolmente, con tutte le eventuali turbolenze che ci sono state in quel determinato periodo così precoce della propria storia personale.
Il senso di colpa che sperimenta è comprensibile, dal momento che su un altro livello probabilmente si sente responsabile e percepisce di non riuscire ad essere una madre sufficientemente accudente e teme che ciò possa avere la sua pericolosità rispetto allo sviluppo del bambino.
Tenga presente che tuttavia in quanto umani non siamo perfetti, possono esserci degli intoppi e si può cercare di riparare a questi intoppi e mancanze, sempre in base a quelle che sono le proprie possibilità.
Non si senta una madre snaturata e indegna e non si giudichi troppo severamente. Il fatto che lei sia stata capace di prendere atto di questa sua difficoltà è un ottimo punto di partenza.
Le suggerisco tuttavia di richiedere e usufruire di un aiuto specialistico di un bravo professionista per poter meglio affrontare questo delicato momento con un ausilio competente, che possa supportarla in questo complesso e difficile compito.
Se vuole mi può contattare, anche semplicemente per chiedere indicazioni per la ricerca di un buon professionista nella sua zona.
Un caro saluto
1 LUG 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve signora,
quello che descrive è molto più comune di quanto non pensi ed assolutamente normale: i suoi figli sono molto piccoli, necessitano ancora di molte cure e sono completamente dipendenti da lei. Questo può portare allo stato di crisi che prova, in quanto non ha avuto il tempo di "abituarsi" ai nuovi ritmi dopo il primogenito che si è trovata a ricominciare da capo con la seconda.
Detto ciò, data la sofferenza che descrive, credo che potrebbe esserle utile un percorso di sostegno psicologico che la aiuti ad affrontare questo periodo complesso e le permette di esprimere le proprie emozioni in uno spazio sicuro.
Resto a disposizione,
dr.ssa Alessia Foronchi
28 GIU 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve, essere una mamma è complicato spesso molte persone nascondono o negano le proprie difficoltà. Portarle fuori, essere onesti e chiedere aiuto è già segno che lei è una buona madre, ma si trova in un momento di difficoltà. Con un buon supporto che la aiuti potrà trovare le giuste strategie per stare meglio.
27 GIU 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
La ringrazio per il coraggio che ha deciso di regalare attraverso queste sue parole che sembrano trasmettere un senso di paura e sconforto davanti ad un ruolo così importante come quello materno, nonché una grande preoccupazione legata al suo ruolo e ai suoi figli. Sono bambini molto piccoli e questo richiede attenzioni costanti nei loro confronti: sembra che lei stia percependo la stanchezza tipica di questo ruolo, arrivando ad essere esausta e sentendosi inadatta, ma la sua richiesta d'aiuto fa percepire il bisogno di staccare un attimo da una situazione che sembra non darle un attimo di respiro.
Quello che sta descrivendo, dunque, è frutto di un sovraccarico emotivo dal quale sente di non potersi "negare".
Sarebbe opportuno approfondire questa stanchezza e le risorse che ha accanto e che si potrebbe provare ad attivare davanti ad una situazione così delicata come quella della maternità. Una terapia individuale potrebbe aiutarla a trovare quell'attimo di respiro che sta cercando, approfondendo queste sensazioni e provando a trovare strategie alternative per farsi aiutare e gestire tutto al meglio.
Spero di esserle stata utile e rimango disponibile per ulteriori approfondimenti, anche online.
Un saluto,
Dott.ssa Paola Cutrupi
27 GIU 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara mamma, ti rispondo da psicologa ma anche da mamma.
Mi sento di dire innanzitutto che ciò che stai affrontando è un momento della vita, faticoso, ma passeggero e comune a moltissime mamme. Capisco il dolore che senti, amiamo i nostri figli ma allo stesso tempo in periodi sotto stress percepiamo solo la fatica e perdiamo la serenità dello stare insieme. I tuoi due bimbi sono molto piccoli e la differenza d'età è poca, il tuo "grande" ha due anni per cui ha ancora tanto bisogno di contatto fisico e può essere che l'arrivo della sorellina lo abbia un po' destabilizzato, dall'altra la piccolina di tre mesi ha altrettanto bisogno di molto contatto e presenza fisica.
Leggendo queste tue poche righe, senza conoscerci e poter approfondire, mi verrebbe da chiederti se hai se hai degli aiuti esterni e nel caso tu non li avessi, avresti tutto il diritto di chiederli. Che sia il papà, la nonna, la baby sitter, ma chiedi aiuto, non c'è nulla di male, questo favorirebbe sicuramente il tuo stato mentale.
Altro aspetto, più pratico, che ti chiederei sarebbe se utilizzi con la piccolina la fascia o comunque un modo per portarla con te. La fascia grazie al contatto pelle a pelle, il profumo della mamma e il poter sentire il tuo battito, favorirebbe la tranquillità della tua bimba e ridurrebbe decisamente il pianto, ma allo stesso tempo questo ti permetterebbe di seguire il tuo bimbo e avere le mani libere per altro.
26 GIU 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile mamma,
la ringrazio per aver condiviso con noi una parte così delicata e carica di dolore della sua esperienza.
Dalle sue parole non emerge affatto “una mamma orribile”, ma una mamma stanca, sopraffatta, che sta facendo del suo meglio e che ha semplicemente bisogno di ritrovare uno spazio per sé.
In pochi messaggi è difficile entrare davvero nel profondo di ciò che sta vivendo, ma sento forte il bisogno di sostegno che sta esprimendo. Per questo motivo, le consiglio di valutare un percorso di supporto psicologico: potrebbe rappresentare un primo passo per ritrovare un po’ di sollievo, ascolto e cura per sé.
Nel frattempo, non esiti a cercare aiuto anche tra le persone a lei vicine. Chiedere supporto non è un segno di debolezza, ma un atto di consapevolezza.
Resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Kelly MacMillan
26 GIU 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentilissima,
la ringrazio per la fiducia con cui ha condiviso questo momento così delicato. Quello che sta vivendo è profondamente umano, e Le assicuro che non è sola.
Essere madre di due bambini molto piccoli – uno di appena due anni e l’altro di tre mesi – è una condizione estremamente impegnativa. Le richieste costanti, la mancanza di sonno, le emozioni forti e spesso contrastanti, possono mettere a dura prova anche la persona più equilibrata.
Il fatto che si senta in difficoltà, che a volte perda la calma o si lasci sopraffare dal pianto, non la rende una madre orribile, ma una madre stanca, provata e probabilmente anche molto sola in questo momento. La reazione di alzare la voce o sentirsi frustrata è un segnale: il Suo corpo e la Sua mente stanno chiedendo ascolto, cura, e soprattutto supporto.
Si chiedeva perché non riesce a sentirsi “normale”. In realtà, quello che descrive può rientrare in un quadro molto comune nel post-partum, che può comprendere sintomi di stress acuto, sovraccarico emotivo, o anche – in alcuni casi – segnali di depressione post-partum. Non si tratta di una colpa, ma di una condizione che merita attenzione e aiuto professionale, non giudizio.
Le consiglio con grande serenità di valutare un confronto con uno psicologo o uno psicoterapeuta specializzato nel sostegno perinatale o nella genitorialità. Parlare, essere ascoltata senza paura di essere fraintesa o giudicata, può rappresentare un primo, fondamentale passo verso un benessere maggiore per Lei e, di riflesso, per i Suoi bambini.
Chiedere aiuto non è debolezza, ma un atto di grande coraggio e amore.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca
25 GIU 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
grazie per aver descritto la sua situazione con tanta sincerità. Credo sia opportuno uno spazio di supporto psicologico che le permetta di esprimere le sue difficoltà senza giudizio. Essere sopraffatti non solo è possibile,ma è normale. Con un aiuto lei può affrontare e superare questo periodo.
25 GIU 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ciao, grazie per il coraggio che hai avuto nel condividere questo momento così difficile. Quello che stai vivendo non fa di te una mamma orribile, ma una persona estremamente stanca, sotto pressione e probabilmente sola con emozioni molto forti che non trovano spazio per essere ascoltate e contenute.
Essere madre di due bimbi così piccoli, di cui uno ha appena tre mesi, è tra le esperienze più intense che una persona possa vivere. Il pianto continuo, la mancanza di sonno, il carico mentale ed emotivo costante, possono spingere chiunque al limite, anche chi ha tutte le risorse del mondo. Il fatto che tu alzi la voce o pianga non significa che non ami i tuoi figli. Significa che sei esausta e probabilmente hai bisogno di aiuto, supporto, comprensione, non giudizio.
Non sei sbagliata.
Sei umana. E stai affrontando qualcosa che non è affatto semplice.
Quello che descrivi potrebbe avere a che fare anche con un possibile esaurimento emotivo o una forma di depressione post-partum, che può manifestarsi anche nei mesi successivi al parto, specie se c'è già un altro bambino piccolo da accudire. Non è raro, non è colpa tua e, soprattutto, può migliorare, ma serve aiuto.
Cosa puoi fare ora:
- Parla con qualcuno di fiducia, anche solo per sfogarti senza paura di essere giudicata: un'amica, una parente, il tuo partner.
- Contatta uno/a psicologo/a o un centro per il sostegno alla maternità. Anche solo una chiacchierata può alleggerire tanto il peso che porti addosso.
- Chiedi aiuto concreto, anche per un’ora al giorno: che qualcuno tenga i bambini mentre tu ti fai una doccia, dormi, cammini.
- Permettiti di essere imperfetta. Non c’è una “mamma normale”. C’è solo una mamma reale. Stanca, ma che si sta facendo in quattro per esserci. E questa sei tu.
25 GIU 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara mamma in crisi,
non sei orribile, sei stanca ed esausta. Due bimbi così piccoli assorbono tutto, e non è strano sentirsi sopraffatti. Il fatto che tu te ne renda conto e ne soffra dice molto di te: sei presente, anche nella fatica. Nella maniera più assoluta non sei sbagliata. Forse solo troppo sola in questo momento così difficile. Chiedere aiuto non è debolezza, è cura, per te e anche per loro. Non lo dici, ma magari mettici pure che devi pensare alla casa e a tutto il resto. E' una fatica improba.
Riesci a chiedere aiuto? Parlo di un aiuto pratico a cui far fare le cose e per sollevarti in qualche momento dalla presenza di tutti e due i cuccioli.
Se hai necessità di essere seguita per trovare un po' di sollievo e calma in questo periodo faticoso puoi chiedere aiuto ad un professionista. Se vuoi io ci sono
25 GIU 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno a lei,
la maternità, come sta sperimentando, al di là di alcuni luoghi comuni che la descrivono come un'isola felice, può diventare un'esperienza tutt'altro che semplice. Vorrei porle una serie di domande, ad esempio se può contare sull'aiuto del padre dei suoi figli, su quello dei suoi familiari o di qualche amica/o affidabile. È importante poter contare sul sostegno concreto di qualcuno perché allevare due bambini piccoli, di cui uno neonato, è estremamente impegnativo. Se non ha aiuti in questo senso valuti come muoversi per poterli avere almeno per qualche tempo. Detto ciò, i sentimenti che lei esprime potrebbero (uso questo termine perché per essere più preciso dovrei conoscerla) collegarsi ad alcuni fattori da non sottovalutare. Mi riferisco al fatto che il parto porta con sé dei cambiamenti importanti nell'umore della mamma e che sono in grandissima parte indipendenti dalla sua volontà. Lei ha partorito da soli tre mesi, si trova pertanto all'interno di questi cambiamenti, ripeto, indipendenti dalla volontà. Ne parli col suo medico e valuti con lui la possibilità di un aiuto specialistico. Potrebbe chiedere un sostegno psicologico ma anche uno farmacologico nel caso ci fosse la necessità di ripristinare in tempi rapidi il suo umore. Stia tranquilla, non c'è niente di così inconsueto nel suo vissuto, una certa percentuale (non bassa) di neo mamme vive la sua stessa identica condizione. Situazione che, se affrontata senza tentennamenti o indecisioni, si supera molto più facilmente di quanto si pensi. Cerchi un consultorio oltre che il suo medico di famiglia. Li la sapranno certamente aiutare.
Un caro saluto,
Dott. Antonello Mosso
25 GIU 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile utente, non credo assolutamente che lei sia una mamma "orribile", per usare le sue parole. Ritengo che lei sia solamente,
ed è assolutamente comprensibile, stanca e affaticata perché sta affrontando una situazione estremamente impegnativa.
Sicuramente, i suoi bambini risentono della tensione e del disagio che lei prova, ma non è sentendosi brutte persone e provando un profondo senso di colpa che si risolve la situazione. Lei ha il sacrosanto diritto di chiedere aiuto ai suoi familiari; non cerchi di caricare su di sé il peso della situazione per non gravare sugli altri. Proprio perché lei è una madre responsabile e attenta, chieda aiuto alle persone intorno a lei o a chi, comunque le possa dare una mano. Non esiti a farlo, per il benessere suo e dei suoi bambini.
Resto a disposizione per eventuali ulteriori suggerimenti. Dott.ssa Daniela Noccioli.
25 GIU 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ciao mamma.
Ascolto e accolgo tutto il tuo malessere e il senso di impotenza che stai vivendo.
Sei in equilibrio tra l'essere mamma di un neonato e l'essere mamma di un bambino. Sono due età molto richiestive che hanno necessità diverse. Quindi, è assolutamente comprensibile che ti senti sopraffatta da tutta questa situazione.
Il fatto che tu sia stata in grado di ascoltare questi tuoi sentimenti e di chiedere aiuto fa di te una brava mamma. Questa è una tua risorsa: usala e falla fruttare. Prenditi cura di te, affinché tu possa prenderti cura dei tuoi bimbi. Ci sono psicologi specializzati in genitorialità che possono aiutarti in questo percorso.
Intanto, se hai bisogno di tempo per chiedere un aiuto più concreto, posso darti un piccolo suggerimento. Quando ti capita di alzare la voce con i tuoi bambini, ma senti che non era il modo giusto per affrontare la situazione, non è tutto perduto. Hai a disposizione un’arma molto potente: la riparazione. Puoi provare a ristabilire un’affettività positiva con tuo figlio, puoi chiedergli scusa perché “anche agli adulti capita di essere molto agitati, anche agli adulti capita di sbagliare, ma insieme possiamo ritrovarci”, parole di affetto “la mamma ti vuole bene anche se a volte sembra arrabbiata o stanca”, un abbraccio positivo con tuo figlio, prendervi qualche minuto per coccole e giochi. Tutto questo può aiutarti a ristabilire un momento positivo con i tuoi bambini. Se non ci riesci, datti tempo per fare piccoli passi.
Ma soprattutto: accogli il tuo malessere, prenditi cura di te e chiedi aiuto.
Non esiste il genitore perfetto, ma esiste il genitore sufficientemente buono.
Resto a disposizione per qualsiasi richiesta.
Dott.ssa Simona Lombardi
25 GIU 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Grazie della condivisione, diventare mamma è senz'altro un fatto naturale ma quando accade entrano in campo tante emozioni che sono nostre che ci portiamo dentro da quando siamo bambine che influenzano molto il rapporto con i figli.
Bisogna escludere una forma depr
25 GIU 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara,
i primi mesi e anni di vita dei bambini sono i più difficili per i genitori, specialmente per le mamme, che spesso si ritrovano con un carico maggiore sia a livello concreto che emotivo. Inoltre, i genitori oggi sono particolarmente attenti ad essere "bravi": leggono libri sull'età evolutiva, si confrontano con altri genitori, fanno di tutto per rendere i loro figli "felici". La realtà è che la genitorialità non ha solo luci, ma presenta diverse ombre, diverse sfide: il genitore, soprattutto nei primi anni di vita dei figli, trova il suo spazio personale fortemente ridotto dalla necessità di prendersi cura di un Altro che dipende, almeno inizialmente, completamente da lei/lui.
Le scrivo questo innanzitutto per normalizzare il suo vissuto, ma non per banalizzarlo: ci saranno, probabilmente, delle aspettative su lei stessa che la schiacciano in questo momento, per cui credo sia opportuno trovare uno spazio di ascolto tutto per Sè.
A disposizione,
Dott.ssa Di Tillio Tania