Un uomo vedovo: come stargli vicino?

Inviata da Chiara · 26 mag 2014 Terapia di coppia

Buongiorno a tutti,
l'anno scorso avevo chiesto consiglio su come superare la mia incapacità di amare... Ebbene, ci sono riuscita!
Frequento ora un uomo con cui mi trovo molto bene, con cui ho raggiunto finalmente la serenità.
Chiederei solo un consiglio. Lui è vedovo da 2 anni e mezzo, la sua amatissima moglie è mancata improvvisamente per malattia.
So benissimo di essere "quella che è arrivata dopo", con tutto ciò che ne consegue, nel bene e nel male; la sua famiglia e i suoi amici mi vedono come una benedizione, colei che ha riportato il sorriso, ma il mio ruolo non è così semplice.
Devo rispettare lo spazio vuoto che la moglie ha lasciato, e lungi da me volerlo riempire, ma come posso affrontare le situazioni in cui sento che lui soffre ancora? So di non poter fare nulla, ma mi sento impotente...

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Miglior risposta 27 MAG 2014

Salve Viola.Se il suo uomo ha scelto di stare con lei probabilmente significa che ha elaborato il lutto della morte della moglie e si sente pronto a guardare avanti. Questo non vuol dire che non possano esserci momenti in cui lui pensa alla moglie, anzi è normale che ci siano visto che lei ha svolto un ruolo importante nella sua vita e ha occupato uno spazio importante. Come lei giustamente dice è fondamentale lasciare al suo compagno i propri spazi e rispettare questi spazi, ma nello stesso tempo stargli vicina. Risulta inoltre fondamentale che lei non si paragoni alla moglie morta e che non cerchi di sostituirla ma che costruiate insieme una storia "unica" che sia solo vostra. Probabilmente per il suo compagno questa è una fase di svolta perché con lei sta trovando un modo per rifarsi una vita e questa è una cosa bella che però può spaventarlo un po'. Se invece vede che la sofferenza del suo compagno è continua e costante e non lascia lo spazio allo sviluppo della vostra relazione, in quel caso può prendere in considerazione la possibilità consigliargli di rivolgersi a uno psicoterapeuta . Un caro saluto dott.ssa Lucia Firinu

Dott.ssa Firinu Lucia, Psicologo - Psicoterapeuta Psicologo a Cagliari

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21 LUG 2014

Buonasera a tutti, sono viola.
Purtroppo vi volevo far sapere che i miei timori si sono realizzati, la nostra storia è naufragata, dissolta come neve al sole.
La settimana scorsa è bastato, dopo un anno di storia, dirgli con decisione che volevo capire se e quando si andava a convivere (e un mio passaggio a lavorare part-time per raggiungerlo) e lui si è dileguato.
Prima ha espresso parere contrario, ribadendo però il fatto che non mi stava lasciando, dopo 48 ore invece ha miseramente ritrattato tutto, dicendomi che per lui "si è rotto qualcosa" e che non riesce più ad immaginarsi in una coppia, nonostante mi voglia molto bene. Avevo comunque già deciso di non continuare a frequentarlo, perchè non sono mai stata in grado di vivere una situazione in cui non credo più (amore, famiglia, lavoro... poco cambia).
A quel punto ho ripensato a tutte le volte in cui si accennava il discorso convivenza; era sua abitudine glissare, affermare che non avrei trovato un lavoro dove viveva lui, cambiare improvvisamente discorso, sentenziare che, economicamente, i nostri stipendi non bastavano.
Non ho mai avuto un vero spazio nella sua vita, solo un cantuccio piccolo piccolo. Ero un eterno presente, perpetrato all'infinito.
Anche durante il nostro ultimo incontro, già straziante di suo, lui ha trovato il modo di parlare della moglie morta, dicendomi che nemmeno al suo funerale lui ha pianto o si è mai lasciato andare.
La sua vicenda è terribile, ma secondo me la moglie defunta è un alibi; inattaccabile, molto facile da tirar fuori, ma pur sempre un alibi!
Che dire ancora? Io non prego le persone, ho provato in tutti i modi e con tutte le mie forze a stare vicino a quest'uomo dal cuore spezzato. Non mi vuole? Che stia senza! L'ho proibito a chiedere informazioni a mia sorella su come sto, cosa faccio e dove vado (mia sorella è una sua amica). Troppo ipocrita a voler stare lontano da me, sapendo ancora della mia vita...
Lo so che suona brutto ed egoistico, ma a me esce proprio dal cuore: "Vai a quel paese, tu e la tua povera moglie!"

Ora spetta a me riprendere in mano la mia vita, le mie abitudini e i miei ricordi. Purtroppo nei miei vissuti non esiste una persona che mi lascia non avendomi trattato male, non avendomi ingannata e/o tradita. Non ho le armi per combattere, mi servono coltelli e io ho fucili! Non capisco!! Che senso ha lasciarsi quando ci si vuole bene?

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21 LUG 2014

Buonasera a tutti, sono viola.
Purtroppo vi volevo far sapere che i miei timori si sono realizzati, la nostra storia è naufragata, dissolta come neve al sole.
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Prima ha espresso parere contrario, ribadendo però il fatto che non mi stava lasciando, dopo 48 ore invece ha miseramente ritrattato tutto, dicendomi che per lui "si è rotto qualcosa" e che non riesce più ad immaginarsi in una coppia, nonostante mi voglia molto bene. Avevo comunque già deciso di non continuare a frequentarlo, perchè non sono mai stata in grado di vivere una situazione in cui non credo più (amore, famiglia, lavoro... poco cambia).
A quel punto ho ripensato a tutte le volte in cui si accennava il discorso convivenza; era sua abitudine glissare, affermare che non avrei trovato un lavoro dove viveva lui, cambiare improvvisamente discorso, sentenziare che, economicamente, i nostri stipendi non bastavano.
Non ho mai avuto un vero spazio nella sua vita, solo un cantuccio piccolo piccolo. Ero un eterno presente, perpetrato all'infinito.
Anche durante il nostro ultimo incontro, già straziante di suo, lui ha trovato il modo di parlare della moglie morta, dicendomi che nemmeno al suo funerale lui ha pianto o si è mai lasciato andare.
La sua vicenda è terribile, ma secondo me la moglie defunta è un alibi; inattaccabile, molto facile da tirar fuori, ma pur sempre un alibi!
Che dire ancora? Io non prego le persone, ho provato in tutti i modi e con tutte le mie forze a stare vicino a quest'uomo dal cuore spezzato. Non mi vuole? Che stia senza! L'ho proibito a chiedere informazioni a mia sorella su come sto, cosa faccio e dove vado (mia sorella è una sua amica). Troppo ipocrita a voler stare lontano da me, sapendo ancora della mia vita...
Lo so che suona brutto ed egoistico, ma a me esce proprio dal cuore: "Vai a quel paese, tu e la tua povera moglie!"

Ora spetta a me riprendere in mano la mia vita, le mie abitudini e i miei ricordi. Purtroppo nei miei vissuti non esiste una persona che mi lascia non avendomi trattato male, non avendomi ingannata e/o tradita. Non ho le armi per combattere, mi servono coltelli e io ho fucili! Non capisco!! Che senso ha lasciarsi quando ci si vuole bene?

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29 MAG 2014

Gazie delle vostre risposte. La dott.ssa Ceccucci ha capito quale ruolo io interpreti, ma La Dott.ssa Rizzi ha centrato esattamente il mio stato d'animo e la reale situazione. Il vuoto lasciato dalla moglie è grande, ed è una grossa zona d'ombra.
Ho provato qualche volta a chiedere timidamente qualcosa su questa vicenda (quello che so mi è stato racontato da amici e colleghi), ma lui non vuole condividerla con me, e mi ha detto anche molto bruscamente che io devo starne fuori. Ha condiviso qualcosa con mia madre ma non con me, come se avesse paura.
La moglie è un punto fermo, non si tocca. Lei è mancata mentre era incinta, quindi per lui il discorso figli è chiuso; lei è morta in ospedale, e ora per lui è impossibile anche solo passarci davanti.
Sono tante le volte in cui, a casa sua, mi fermo a guardare la fotografia di sua moglie, lei sola e io sola, due donne che amano lo stesso uomo, in due tempi diversi, ma collegati.
So bene che a lui servirebbe un supporto psicologico per darsi pace e rielaborare questo mare di sofferenza (io sto finendo la mia psicoterapia), ma non posso essere io a convincerlo.
Abitiamo a 200 km di distanza e credo che questa condizione sia strumentale; sono fisicamente lontana, con un lavoro che non mi consente trasferimenti e che lo lascia fisicamente libero. Non credo che sia contemplata una convivenza in futuro, o almeno questo è il mio sentore.
Lei vicina e io lontana, lei passato e io presente.
Con le ustioni amorose che mi porto dietro, sono già strafelice di aver raggiunto questo status quo, ma non posso fare a meno di chiedermi se anche per me esiste un posto.

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29 MAG 2014

Qual è lo spazio vuoto che lei deve assolutamente rispettare?Gliel'ha detto lui o lo sente lei?Se non ne avete parlato,ci provi,comunicare chiaramente e dire come si sta,chiarisce sempre un sacco di fraintendimenti.Anche perché,spesso,capita di buttare sull'altrto quello che proviamo noi.Mi spiego meglio.Potrebbe anche essere che per lei sia imbarazzante e faticoso sentirsi "la seconda",e quindi pensa che per lui sia cosi.Chiaramente è solo un'ipotesi.Penso che la tristezza sia legittima,è un vuoto che rimane di una vita insieme,una perdita...tutti i lutti sono traumi!!!!Da quanto tempo è successo?Le piacerebbe condividere con lui alcuni ricordi della loro vita insieme?Forse la condivisione aiuterebbe sia lei che lui ad affrontare un argomento tabù-forse-per entrambi.Ci provi!!!Forse lui sarebbe solo felice di parlargliene,no????E mi creda,lui le è riconoscente di sicuro,senza la sua presenza,Viola,la sua vita sarebbe finita,invece lei gli ha dato speranza,compagnia e amore!!!!Saluti.Dr.ssa Carolina Rizzi

Dott.ssa Carolina Rizzi Psicologo a Milano

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28 MAG 2014

Cara Viola
è molto bello il "ruolo umano" che lei ora sta vivendo vicino a quest'uomo rappresentando per lui e per il suo entourage di amici una figura di grande positività che ha avuto l'importante capacità di causare una nuova apertura in questo cuore ferito e chiuso nel dolore.
Il fatto che la precedente moglie del suo uomo sia stata come lei dice "amatissima" è un fatto della massima importanza che ci dice che Lui ha una grande capacità d'amare, una capacità che ora si è riattivata grazie a lei e che lui certo sta riversando su di lei e sulla vita.
Comprendo che ci saranno tuttavia momenti di penombra dove lui sarà perso in qualche ricordo ma, la prego, non veda questo come un essere esclusa e non si consideri la "seconda arrivata" o quanto altro. In questi momenti lui mette in atto la capacità di conservare le cose belle una capacità che certo non disattiva il di lui amore per lei ma lo rafforza nella comprensione di quanto sia bello, dolce e meraviglioso avere una donna accanto.
Dunque lungi dal sentirsi di dover sopportare l'assenza di lui perso nel ricordo, valuti al massimo la serenità e la gioia dei momenti insieme che sono un dono inestimabile ..pensi quanto deve essere forte il suo amore per lei avendola accettata nel ruolo di Donna Amatissima che ora è al suo fianco.
Non si lasci prendere dunque da ombre e mostri la massima dolcezza nel rispetto di lui e .. ..anzi faccia ancora di più, provi ad amare quest'uomo anche da parte di colei che ora non può più esprimere amore in questa dimensione spazio temporale.
Riuscire a farlo sarà molto bello.
Con un abbraccio la saluto
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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