Buongiorno, sono una ragazza di 20 anni. Mia madre, non avendo mai lavorato è stata sempre presente. Mio padre no, è come se non l'avessi mai avuto. È vero, lavorava dalla mattina dalle 6 fino alle 18 di sera, quindi io, non ho mai preteso fosse presente. Però il sabato e la domenica non lavora, volevo che fosse almeno in quei giorni. Invece no, la sua vita era solo il lavoro. Tornava da lavora, mangiava, metteva il pigiama e dormiva. Mio padre è sempre stato assente, in tutti i miei ambiti, molte volte si è dimenticato il mio compleanno. Da bambina vedevo i miei zii, i genitori dei miei amici, giocare con i figli, il mio in 20 anni non mi ha mai abbracciato. Anzi, mi ha sempre umiliato: non so fare niente, non mi sposerò mai ecc, sono una fallita ecc
Ora io sono da due anni in depressione(prendo psicofarmaci) senza mai aver capito la causa. Quindi vi chiedo:
Un padre assente può portare ad avere una figlia depressa e senza autostima? E con una mancanza d'amore?
Perchè è vero, alla fine sono cresciuta, non ne ho bisogno più di tutto ciò. Ma c'è il mio lato bambina che non ha avuto una figura maschile..
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
21 NOV 2019
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Alex,
Purtroppo la presenza "assente" di una figura familiare spesso può rivelarsi più dolorosa dell'assenza stessa. Il non essere considerati importanti, e a volte quasi di peso, può lasciare tracce indelebili in una personalità che si forma. Il bambino si chiede: ma se valgo così poco per un genitore che mi dovrebbe amare a prescindere da come sono, quanto posso valere per gli altri che mi sono estranei?
È importante elaborare queste valutazioni errate che possono facilmente tradursi in senso di inadeguatezza che di per sé tende a tradursi in fallimenti nella propria vita. Ma a volte un genitore ama come può, e soprattutto come ha imparato a farlo, e non sempre ciò è in sintonia con i nostri bisogni.
Le suggerisco di affidarsi a un bravo terapeuta e mi creda se le dico che ne trarrà un grande giovamento.
Le faccio j miei più sentiti auguri.
Dott. Panzera
19 NOV 2019
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Alex, nella mia esperienza clinica ho avuto modo di constatare, purtroppo, quanti e quali danni può arrecare un padre non sufficientemente valido. Per una ragazza è forse ancora di più che per un ragazzo. Non solo suo padre è stato assente, ma anaffetivo e squalificante. Sarebbe appunto bastato un abbraccio ogni tanto, la sua presenza una sola ora a settimana, e le cose sarebbero state diverse. Più che alla depressione, tutto ciò porta appunto alla mancanza di autostima, di sicurezza e di fiducia in voi stesse, così comuni nelle donne. E, ancor più, mina la capacità di volersi bene. Perché dice di non aver capito la causa? A me sembra l'abbia capito. Come suggerisce la Collega, si prenda spazi e modi per fare un lavoro su di sé con un/na terapeuta che sia empatica e supportiva.
Cordialmente
dr. Leopoldo Tacchini
19 NOV 2019
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno. Lei ha risposto da sé alla sua domanda. Il genitore del sesso opposto è anche oggetto del primo grande innamoramento. Se non è interessato all'amore della figlia e non lo accoglie provoca un dolore molto grande e la convinzione che non si può essere amati. Cerchi un bravo terapeuta per riscoprire i suoi sentimenti e per farli rifiorire. Allora non avrà più bisogno di psicofarmaci! Pensare che ha 20 anni soffre così tanto mi fà molta rabbia!
19 NOV 2019
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Alex,
non è possibile stabilire una relazione diretta di causa-effetto tra il rapporto che ha con suo padre e i sintomi depressivi. Noi esseri umani siamo complessi e ci sono molti fattori che insieme concorrono nel generare un disagio psicologico.
Sicuramente la relazione con i nostri genitori influisce su diversi aspetti: sull’immagine che abbiamo di noi stessi e la nostra autostima; su come viviamo e regoliamo le emozioni; su come chiediamo aiuto quando siamo in difficoltà; su cosa ci aspettiamo dagli altri con cui siamo in relazione.
Svolgere una psicoterapia può esserle utile per comprendere che impatto ha avuto su di lei la relazione con suo padre e anche per migliorare i sintomi depressivi di cui soffre. La psicoterapia infatti non esclude l’assunzione di farmaci, anzi è complementare alla terapia farmacologica perché permette di individuare da dove ha origine il disturbo e di lavorare proprio sulle cause del problema (non solo sui sintomi).
Resto a sua disposizione,
Dott.ssa Irene Capello.
19 NOV 2019
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Alex,
la relazione che lei descrive di avere con suo padre sicuramente le ha lasciato dei segni profondi. Si può ipotizzare che la sua (di suo padre) mancanza di affetto, supporto e partecipazione nella sua vita possano avere influito direttamente sul suo senso di autostima e sul suoi disagi emotivi-affettivi. Nonostante ciò, per afferrare la sua depressione è necessario che lei si confronti con uno psicoterapeuta per indagare a fondo nella sua storia di vita e rielaborare le questioni che la fanno stare male. Inoltre, se lei prende psicofarmaci è fondamentale un accompagnamento psicoterapeutico al fine di affrontare la depressione, perché la medicina da sola non agisce sulle cause del disturbo, bensì sollevano i sintomi.
19 NOV 2019
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Alex e piacere di conoscerti. Quando si parla di persone, si parla di complessità e quindi stabilire rapporti di causa-effetto a priori è un po' rischioso. Tuttavia, mi sento di dirti, molto anche sulla base della mia esperienza, che la figura paterna (così come quella materna) e il messaggio che questa figura rimanda nella relazione può avere un grosso impatto sui figli.
Tutto dipende dal significato che viene dato a quell'assenza; come il figlio la vive; cosa ci legge dentro, quanto la sente frustrante in funzione dei propri bisogni affettivi. Difficilmente di fronte a un genitore assente, un figlio reagisce bene; è normale; i nostri genitori sono le nostre basi sicure e quando vengono a mancare, in un modo o nell'altro, una reazione da parte dei figli c'è nel cercare di dare un senso a quella mancanza.
Le suggerisco di pensare di intraprendere un percorso psicologico per aiutarla a superare questo suo senso di vulnerabilità che sente come mancanza di autostima e depressione (o tristezza forte?). Un caro saluto, Luisa