un marito che non si vuole curare

Inviata da Patrizia · 7 gen 2019 Terapia di coppia

Salve a tutti e grazie per l'attenzione che mi mostrerete.

Sono sposata da quasi due anni con un uomo meraviglioso, ma forse malato di bipolarismo. Il suo grosso problema è il sonno, meglio dire la mancanza di sonno, e per tale problema poi un bel giorno, per un nonnulla, esplode! E io sono la sua cavia, naturalmente è sempre colpa mia.

Premetto che non siamo giovanissimi, io ho 48 anni, lui 49.

All'inizio del matrimonio, sotto mia insistenza e per farmi contenta, si è fatto vedere in Centro di Igiene Mentale, e ha cominciato a curarsi sia con farmaci che con psicoterapia sia singola che di coppia. Il tutto è durato 8 mesi, ma poi, giustamente colpa mia, l'ho fatto arrabbiare, così non si è più presentato in reparto, ha smesso completamente le medicine, ha strappato tutti i referti medici, e non ne vuole più sapere.

Devo ammettere, che per i primi dieci giorni non è riuscito ad alzarsi dal letto, per tutti i sintomi di astinenza, ma poi, piano piano, è andato meglio, tanto che ha ripreso a lavorare (è artigiano) , e ripeteva che lui ne può uscire anche senza medicine, ecc. ecc.

Ma, la sua difficoltà a dormire c'è ancora ...era solo una questione di tempo...infatti è precipitato nella più cupa depressione. Non ha voglia di fare niente, sta 24 ore su 24 sul divano, con ta TV accesa sempre, non mi parla, non pranza, né cena con me (mangia biscotti, cioccolata, si fa una birra...ogni tanto si cucina due spaghetti aglio e olio..). Io in questo momento sono detestata!!!

Arriviamo al punto: Oggi mi ha minacciato di morte. Dice che non sopporta che gli faccio osservazione che è coricato sul divano da giorni (sono 6 con oggi), e la prossima volta che parlo mi spara in testa.

Come agire?

Mi allerto? Lo prendo sul serio? Oppure sono parole della malattia? E se è la malattia, come faccio ad aiutarlo se non vuole prendere farmaci e non si vuole presentare dal psichiatra??

Dove finisce la libertà di curarsi o meno? E, come richiedere, se é il caso, un ricovero forzato?

Sto scrivendo di domenica sera, domani è lunedì, e sono nel bivio, domani mattina Carabinieri? O vado a parlare con il psichiatra, o almeno mi presento in studio e ci provo?

Grazie mille

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Miglior risposta 11 GEN 2019

Gentile Patrizia,
probabilmente queste sono risposte rabbiose, sono le risposte di chi è stanco di sentire rivolgersi delle osservazioni o delle domande o di sentirsi dare dei consigli su come lui debba vivere la propria esistenza. Probabilmente non celano un reale pericolo per la vostra vita, ma sono sicuramente il segnale che lui in questo momento si trova nella condizione di non tollerare certi atteggiamenti.
Qual è l'idea di giornata ideale di suo marito? Cosa gli piace fare? Quali attività potete condividere insieme che lo fanno stare bene? Lei come potrebbe supportarlo senza essere inquisitoria o pressante? E come se la cavava lui senza farmaci prima che lei iniziasse a fargli delle osservazioni?
Se già non sta bene, non è il caso di forzarlo. Se lui non vuole parlare con un professionista, piuttosto vada lei da sola a parlare con un professionista: potrà darle sicuramente degli spunti preziosi per gestire al meglio tutta la situazione.
Obbligarlo a un ricovero forzato non è una buona soluzione, anzi, per quel che ha raccontato, penso che porterebbe lui a comportarsi con ancora maggiore ostilità nei suoi confronti.
Vi auguro tutto il meglio.

Cordiali saluti,

Elisa Canossa, psicologa psicoterapeuta a Padova, San Bonifacio (VR) e Sustinente (MN)

Dott.ssa Elisa Canossa Psicologo a Sustinente

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11 GEN 2019

PS. aggiungo che una situazione del genere richiederà in primis una grande pazienza da parte sua e capacità di tollerare anche le parole negative e comportamenti negativi da parte di lui. Anche in questo un professionista può supportarla per capire quali siano i comportamenti e atteggiamenti migliori da adottare con lui.

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