Ho 38 anni e ritengo di essere un caso non semplice. Fin da bambino sono stato trattato da mio padre come un nemico, un intralcio, ricevendo solo umiliazioni anche davanti ad altre persone senza che nessuno muovesse un dito per difendermi e ho sempre ricercato nelle amicizie e nell'amore una sorta di compensazione affettiva, riuscendoci nel primo caso ma essendo un completo disastro nel secondo, nonostante un quasi matrimonio e altre innumerevoli relazioni. L'ultima esperienza è finita sette mesi fa e mi ha segnato in maniera definitiva. Ero straconvinto di aver trovato l'anima gemella, ci siamo voluti fortissimamente anche se il primo passo l'ho fatto io, ma dopo un breve quanto intensissimo legame sono stato liquidato con un "il mio interesse è diminuito invece di aumentare. Perdonami. Non so come ho fatto a non innamorarmi di una persona come te". La mia vita si è fermata in quel momento e credo di essere morto emotivamente nello stesso istante. Le avevo consegnato senza remore e riserve tutto ciò che mi era rimasto dentro sia a livello emotivo che a livello affettivo. Continuo da quel giorno a pensare seriamente di farla finita. Ci sono passato altre volte e sono stato tanto forte da elaborare il lutto, ma in questo caso il mio dolore non accenna a diminuire ma sta addirittura aumentando. Ho attacchi di panico violenti che possono durare anche molti minuti, non riesco a dormire e quando capita ho degli incubi, ho crisi di pianto improvvise, non ho più appetito. Non mi è mai bastato essere una persona sincera e corretta (e non sono nemmeno brutto), ma vengo sempre buttato via come se fossi spazzatura e questa volta non riesco a superare il trauma, anche perché non ho mai smesso di amare davvero questa donna. Dentro di me è rimasto solo il buio. Sono semplicemente disperato, logorato da questo immane dolore.
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3 MAG 2013
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Caro Alessio, c'è nella sua vita un copione che si ripete e del quale lei riporta inizio e continuazione, è stato "trattato male e umiliato" da suo padre, ora viene "buttato via" da questa donna.
Le esperienze che viviano da bambini ci segnano, spesso profondamente. Da adulti le ripetiamo inconsapevolmente, cerchiamo nuovi attori per rimettere in scena il dramma inziale, con la speranza, ogni volta, di risolverlo. Un pò come la speranza che l'ha spinta a consegnarsi a questa donna per poi collezionare l'ennesima delusione. Il cambiamento è possibile e avviene attraverso il riconoscimento di questi schemi (lei me sembra a buon punto) e il "taglio" dell'elastico che ci tiene ancorati ad essi. Un percorso psicologico può senz'altro esserle d'aiuto. Coraggio Alessio, ha 39 anni e una vita davanti da riscrivere! Se vuole ricevo a Milano e Bergamo, mi contatti per fissare una seduta, un caro saluto Dott.ssa Rossella Grassi
6 MAG 2013
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Gentile Alessio,
è evidente, da quanto scrive, la sofferenza che sta vivendo. Il suo umore è evidentemente basso e sarebbe necessario, a mio avviso, che lei contatti uno psicoterapeuta. Purtroppo consigli non gliene posso dare rispetto al da farsi però sono convinto che l'aiuto di un collega potrà esserle di giovamento.
Sperando di esserle stato d'aiuto, le porgo cordiali saluti.
6 MAG 2013
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Salve Alessio,
se c'è qualcosa nella sua vita che si ripete è importante compredere e affrontare qual'è il suo inconsapevole contributo che fa sì che le cose vadano a finire spesso in un certo modo. Bisogna vedere con quali aspettative ci si accosta alle relazioni e in che modo ci si avvicina agli altri. Afferma che nelle relazioni affettive cerca una compensazione rispetto al passato, dichiara di aver consegnato a questa persona "senza riserve e senza remore tutto ciò che aveva"; In questo modo cerca fuori da sè ciò che deve per prima cosa costruire interiormente e di mettere in mani altrui la responsabilità della sua vita rendendosi in questo modo vulnerabile. Essere sostenuto in questo momento doloroso e contemporaneamente fare un lavoro psicologico su di sè l'aiuterebbe. Contatti un collega della sua zona.
3 MAG 2013
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Ciao Alessio, devi assolutamente iniziare un percorso con uno psicologo!
Soprattutto prima di iniziare una nuova storia.
In bocca al lupo
Dr.Francesco Riccardi-Pesaro
3 MAG 2013
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Egregio signor Alessio,
solo un serio e competente psicoterapeuta potrà - dopo una necessaria consulenza professionale, in cui lei potrà fornire anche eventuali referti, dirle se il suo "caso" è guaribile o solo curabile ed in che misura. Tuttavia anche in caso di bassa curabilità lo specialista se anche formato in psicologia legale si esprimerà su possibili aiuti o sostegni comunque sicurezze lavorative riferibili ad invalidità psicologica (da accertare o escludere)
dr paolo zucconi, psicoterapeuta e sessuologo comportamentale a udine
3 MAG 2013
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caro Alessio,
la sua mail è molto toccante, si sente tutto il dolore e il peso della situazione che sta vivendo. La fine di una storia d'amore importante rischede un processo di elaborazione paragonabile a quello di un lutto. Mi sembra di capire che nel corso della sua vita alcuni tipi di situazione dolorosa si siano costantemente ripetuti, in modi simili tra loro, nello specifico per quel che riguarda le situazioni sentimentali.
Varrebbe senz'altro la pena che lei approfondisse le dinamiche, consce ed inconsce, che hanno condotto a questo, per comprenderle e poterle fonalmente cambiare, smettendo di sentirsene in balìa.
Con una buona psicoterapia potrebbe raccogliere i frutti sperati e meritati.
Un caro saluto
2 MAG 2013
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Salve Alessio,
se c'è qualcosa nella sua vita che si ripete è importante compredere e affrontare qual'è il suo inconsapevole contributo che fa sì che le cose vadano a finire spesso in un certo modo. Bisogna vedere con quali aspettative ci si accosta alle relazioni e in che modo ci si avvicina agli altri. Afferma che nelle relazioni affettive cerca una compensazione rispetto al passato, dichiara di aver consegnato a questa persona "senza riserve e senza remore tutto ciò che aveva"; In questo modo cerca fuori da sè ciò che deve per prima cosa costruire interiormente e di mettere in mani altrui la responsabilità della sua vita rendendosi in questo modo vulnerabile. Essere sostenuto in questo momento doloroso e contemporaneamente fare un lavoro psicologico su di sè l'aiuterebbe. Contatti un collega della sua zona.
Marcella Scamporrino, Roma
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2 MAG 2013
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Buonasera,
da quello che scrive traspare il profondo disagio, la tristezza e l'aver perso qualcosa di se stesso.
2 MAG 2013
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Caro alessio,
per cambiare le cose bisogna andare laddove le cose devono essere cambiate.
Al momento è tutto buio ed è necessario trovare qualcuno che stia nel buio con lei. Provi a rivolgersi a uno psicologo della sua zona che l'aiuti in questo momento di difficoltà.