Trauma e memoria?
Sono una ragazza di 23 anni ed in seguito a degli episodi pesanti successi nella mia famiglia, accuso serie difficoltà nello studiare e nell'impegnarmi (premetto che ho qualche sintomo di depressione). L'anno scorso sono stata picchiata da mio padre ed allontanata di casa. Questo perché mia madre, dopo averlo tradito, è riuscita a costruire un castello di bugie sul mio conto, per riuscire a mettere in cattiva luce me a favore suo e riguadagnare la fiducia di mio padre (che aveva scoperto il tradimento). Sono andata via di casa per un periodo (in cui ho sofferto molto per un senso di solitudine e rifiuto) e poi mi sono trasferita in una nuova città per cominciare la magistrale. I miei sono rimasti insieme anche se spesso litigano, e per salvare le apparenze recitano a fare la coppia felice con amici e parenti. Il mio rapporto con loro è ridotto al minimo dialogo e ovviamente non si parla mai dell'anno scorso.
Spesso questi episodi mi vengono in mente e cerco di reprimere tutto, di non pensarci e "soffocare" la memoria per stare più tranquilla ed evitare attacchi di rabbia. Il problema è quando devo usare la memoria per lo studio: in quel caso fatico a ricordare le cose, non ho capacità di ragionamento e concentrazione. è come se nella mia testa non ci fosse spazio, mi demoralizzo e non concludo nulla. Ovviamente questo ha compromesso molto i miei esami e l'autostima nelle mie capacità.
È quindi possibile che in seguito ad eventi pesanti/traumi le capacità intellettuali subiscano dei danni? (a livello psicologico o anche fisico). Come posso risolvere il problema? Sono comunque in attesa di riprendere la terapia che avevo interrotto l'anno scorso prima del mio trasferimento.