Salve, sono una ragazza di 26 anni e ho iniziato un percorso di psicoterapia da 6 mesi. Già dalla seconda seduta ho provato una sorta di innamoramento per il mio psicologo, ma con lui non ne ho mai parlato per la troppa vergogna e anche perché ho paura di rovinare il rapporto che si è costruito fino ad ora. Vorrei il parere di persone più esperte e competenti, per capire se sia il caso di parlarne con il mio psicologo e se sì, come dirglielo in modo da non rendere la situazione troppo imbarazzante. Ringrazio in anticipo
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16 DIC 2019
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Salve Flinn,
la relazione terapeutica si distingue dalle altre relazioni proprio per il fatto che, in virtù del tipo di rapporto non personalmente coinvolto da parte del terapeuta, è del tutto privo di giudizio. Questa caratteristica lo rende unico e fa sì che, rispetto ad altri rapporti, in esso sia non solo possibile ma anzi utile confrontarsi liberamente circa tutto quello che accade, si sente o si pensa anche nella e della relazione stessa. Lo stesso sentimento di vergogna che lei prova al riguardo e la paura di rovinare il rapporto costruito finora potrebbero diventare così elementi su cui lavorare con il suo terapeuta, essendo probabilmente modalità che, come stanno esprimendosi nella relazione terapeutica, potrebbero probabilmente manifestarsi (o essersi manifestate) anche in altre relazioni al di fuori del setting terapeutico, limitando la sua libera espressione di sé.
Dunque, le suggerisco un bel respiro e, serenamente, condividere con il suo terapeuta questo contenuto per lei imbarazzante.
Un cordiale saluto
dr. Luca Flesia
16 DIC 2019
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Assolutamente normale e anzi utile, senza transfert la terapia rischierebbe di essere asettica ...importante dirlo al tuo terapeuta che saprà come lavorare su questo materiale... non devi vergognarti è una cosa che capita spesso e un terapeuta preparato è abituato a ben altro!!!
16 DIC 2019
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Cara Flinn, è normale, succede spessissimo e siamo formati anche per gestire questa eventualità.
Personalmente vorrei che un mio paziente me ne parlasse perchè se iniziano ad esserci segreti che ostacolano il processo terapeutico si rischia che l'efficacia possa essere in parte compromessa. Ne parli al collega; siamo abituati.
Un caro saluto, Luisa
16 DIC 2019
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Gentile Flinn,
Ciò che emerge in terapia è materiale utile per proseguire il lavoro su di se, la invito pertanto a parlarne con il professionista senza vergogna, vedrà che poi si sentirà più leggera.
Cari saluti
Dr.ssa Donatella Costa (Brescia e provincia)
16 DIC 2019
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Carissima,
Quello che stai sperimentando è più frequente di quanto pensi. Anzi, il transfert, se affrontato, è un potentissimo strumento terapeutico e può portarti a enormi progressi. Il tuo terapeuta è certamente pronto ad affrontarlo assieme a te. Inoltre la trasparenza non può che rendere più forte il legame terapeutico fra te e il tuo curante. Non avere timore, non c'è niente di male o di strano in ciò che provi.
In bocca al lupo per il tuo percorso.
16 DIC 2019
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lo psicologo è preparato anche a questo, gliene parli e troverete insieme una buona soluzione, altrimenti così rischia di portare avanti una terapia senza risolvere problemi ma aggiungendone altri