Transfert negativo

Inviata da Bribri · 19 ott 2015 Orientamento professionale

Gentili psicologi, vorrei porvi una domanda: può succedere in terapia di provare dei sentimenti negativi nei confronti del terapeuta? Potrebbe essere segno che la terapia non sta funzionando, che non si sia creato il giusto feeling con il terapeuta?

Premetto che sono in cura da un anno per disturbo da conversione.
Il problema della mia terapia è che alle volte non mi sento capita, non mi sento spronata però non dico niente.. Sto zitta e vado avanti. Poi, come al solito , arriva il momento che mi stanco/scoccio e mi allontano emotivamente dalla persona in questione. So che è un aspetto sul quale lavorare ma come faccio a farlo se adesso non mi sento motivata a continuare?

Grazie a chiunque risponderà.
Ovviamente affronterò la questione anche in seduta però volevo avere una sorta di parere esterno sulla questione del "trasfert negativo".

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Miglior risposta 19 OTT 2015

Gentile Bribri
certamente nei confronti del terapeuta si può instaurare un transfert negativo.
Se lei pensa che verso il suo terapeuta si sia instaurato un transfert negativo è segno che la terapia sta procedendo per il verso giusto: si sono cioè riattivati vissuti e sentimenti provati a suo tempo verso altre figure d'attaccamento significative.
Non ha idea di quanto possa essere utile parlarne in terapia con il/la terapeuta, in modo da ricollocare i sentimenti provati verso il terapeuta al "posto giusto".
Al contrario, non parlarne, potrebbe mettere a rischio il buon esito della terapia ed esporla ad un drop-out.
Le consiglio di non proteggere il suo terapeuta, di parlare tranquillamente dei suoi vissuti, anche se negativi. Noi terapeuti siamo stati addestrati, durante i lunghi anni di training, a gestire questo tipo di situazioni e a utilizzarle in favore del paziente.
Cordialmente
Dott.ssa Stefania D'Antuono

Dott.ssa Anna Stefania D'antuono Psicologo a Venezia

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21 OTT 2015

Bribri
la sua motivazione a continuare la terapia può essere strettamente correlata a quanto lei riesce a comunicare questa sensazione di "distanza" e freddezza del suo terapeuta al terapeuta stesso.
In questo momento gli imput che lei può dare in terapia sono fondamentali per poter procedere correttamente: più lei racconterà mettendo in luce le sue emozioni, più il terapeuta potrà correlare le stesse a precedenti vissuti mostrandole realtà emotive nascoste che stanno venendo a galla.
Attraverso questi sottili meccanismi la terapia trae la sua vitalità e non mancherà di portare rinnovamento.
Quindi si apra sempre più e dia questo contributo con grande fiducia.
Auguri
Dott Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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21 OTT 2015

Ringrazio tutti per la celere risposta. Non ho avuto ancor modo di parlare con il terapeuta peró sono dell'idea che cambiare "aiuto" al primo ostacolo non sia così giusto anche perché io tendo a farlo in tutte le relazioni importanti che ho/ho avuto. In più facendo un analisi di tipo psicodinamico so che comunque i tempi di guarigione sono un pó più lunghi rispetto ad altri indirizzi. Sicuramente se le cose non andranno bene credo che sarà anche il terapeuta stesso a dirmelo. Quello che più mi importava sapere era solo se , fasi di negatività nei confronti del terapeuta fossero ammissibili. Grazie ancora.

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20 OTT 2015

Cara Bribri,
il presupposto di un percorso terapeutico è che si crei una relazione empatica che generi comprensione tra paziente e terapeuta. Se questo non avviene non ha senso continuare un percorso con una persona con cui questa dinamica non si è instaurata.
A tal proposito è importante sottolineare che se questo non è avvenuto non significa che non sia necessariamente responsabilità di uno dei due ma che, semplicemente, quell'esperto nello specifico potrebbe non essere la persona più adatta a te, ma magari può esserlo per tanti altri. Trova il coraggio di parlarne con lui/lei e sentiti libera di fare ciò che senti. Sarà un bell'esercizio di coraggio per te.

Buona vita,
Dr.ssa Ilaria Terrone, Bari

Dott.ssa Ilaria Terrone Psicologo a Bari

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20 OTT 2015

Gentile Bibri,
può succedere in terapia, di provare sentimenti negativi ,(transfert negativo), nei confronti del terapeuta, così come, può succedere di provare sentimenti positivi ( transfert positivo). Le consiglio di parlarne liberamente in terapia, vedrà che, quando lo farà, allontanerà da sé il momento che si " stanca/scoccia" o, come scrive lei: " alle volte non mi sento capita".Raccontarsi e aprirsi col terapeuta, le permetterà di andare avanti con la terapia e raggiungere i suoi obiettivi terapeutici.
Cordiali saluti
Dott.ssa Mirella(Maria) Colagrande

Dott.ssa Mirella (Maria) Colagrande Psicologo a Conversano

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20 OTT 2015

Gentile Bribri,
Rispondendo alla sua domanda Si è possibile instaurare un transfert negativi verso il terapeuta. Bisognerebbe esaminare più attentamente cosa significa per lei non sentirsi motivata e scocciata e in quali momenti particolari della terapia o della seduta ciò succede. Ogni avvenimento che capita in terapia, così come anche nella vita quotidiana, ha un senso e nasconde dei significati e delle spiegazioni. Sicuramente farà bene a parlarne con il terapeuta in questione e probabilmente capirà cosa muove il suo inconscio.
Buona scoperta!
Dott.ssa Anna Gallucci

Dott.ssa Anna Gallucci Psicologo a Vicenza

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19 OTT 2015

Gentile lettrice,
il "transfert negativo", alias sentimenti di rabbia nei confronti del terapeuta, non è indice di per sè di una cattiva psicoterapia così come il "transfert positivo", cioè sentimenti di ammirazione, non è necessariamente indice di una buona psicoterapia.
Detto ciò, è importante che lei non tenga per sè queste sue emozioni col rischio di stancarsi/scocciarsi e abbandonare prematuramente la terapia ma ne parli in seduta senza preoccuparsi minimamente di poter offendere o ferire il suo terapeuta che anzi molto probabilmente apprezzerà la cosa perchè avrà modo così di poterle far arrivare altri preziosi insight.
Si ricordi che ogni psicoterapia, per poter portare dei benefici sostanziali e duraturi al paziente, deve essere portata avanti fino al raggiungimento degli obbiettivi terapeutici.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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