Tornare sui propri passi: lavoro
Buonasera a tutti,
pochi mesi fa ho cambiato lavoro, passando da una piccola realtà che ho visto nascere e crescere come dipendente ad un’altra molto grande, strutturata, prestigiosa.
I motivi del cambio sono stati essenzialmente due: dispiacere nel non aver ricevuto una soddisfazione economica quasi “promessa” qualche tempo prima, e la carenza di possibilità di crescita verticale.
Ho lasciato (in buoni rapporti) un ambiente meraviglioso, in cui ci si sentiva a casa e in cui tutti i dipendenti erano considerati parte di un grande progetto, di una grande famiglia.
Nella realtà attuale è tutto diverso: sì, guadagno parecchio di più, ho dei benefit, ma l’ambiente è completamente asettico, non c’è colore, cuore, allegria. Si entra la mattina, e si esce la sera senza che umanamente ci sia nulla da raccontare. Un piccolo ingranaggio all’interno di una macchina enorme.
Dopo pochi mesi sono già abbastanza certo di voler guardare altrove: questo ambiente non fa per me.
Ebbene: ho saputo che nella vecchia, piccola azienda, si è aperta una posizione di livello medio-alto, almeno rispetto alla mia vecchia funzione. So che l’azienda sarebbe disposta a provare a parlare con me per darmi questa opportunità, ma…
Sarei disposto a guadagnare meno e a rimettermi in gioco. Sarei felice, perché nel mio ambiente, dove posso sentirmi me stesso.
Quello che non riesco a farmi proprio “scendere” è l’orgoglio: quando me ne sono andato nessuno ha provato a muovere un dito per provare a trattenermi.
Dovrei provare a rientrare dopo pochi mesi oppure devo ascoltare l’orgoglio? Cosa sbaglio nella valutazione psicologica della situazione, secondo voi?