Tornare o stare all’estero
Buongiorno,
sono moglie e mamma ho 32 anni e vivo all’estero da 10 anni con mio marito e le mie due figlie di 6 e 2 anni. Mio marito l’ho conosciuto all’estero, è stato amore a prima vista. Ha un’attività qui con suo zio ed è impegnato tutti i giorni 7 mesi all’anno.
Da qualche anno penso di voler tornare in Italia, ma ho sempre messo da parte il mio desiderio, per la famiglia.
Mi sono sempre resa conto che il pensiero principale per mio marito è il suo lavoro, e personalmente mi sono sentita sempre in secondo piano, ma nonostante tutto sono stata con lui perché innamorata.
Dopo la nascita della nostra seconda figlia, fine 2020, sono caduta in depressione e mi ero convinta che volevo cambiarle il nome, che ho scelto per far contenta mia figlia. Mi sono ripresa nel 2022, sia perché avevo l’idea di un altro figlio, e anche perché mi sono voluta aiutare truccandomi tutti i giorni, comprandomi oggetti che volevo, e anche mettendo da parte mio marito, visto che spesso era indisponibile, per non rimanerci male. Diciamo che ho cercato di star bene da sola, e per un periodo è stato così. Purtroppo qui all’estero non ho amicizie, ma conoscenze, e anche se c’ho provato con tutte le mie forze, credo di essere arrivata al punto di non volerci provare più.
Mio marito in questo non si sente coinvolto: non gli interessa avere amici e dice che con noi sta bene così. Non abbiamo hobby ed è un pantofolaio. Quella che facciamo non è vita: niente amici o famiglia vicino. Siamo solo noi.
In queste vacanze, quando ho riabbracciato la mia mamma, con la quale ho un bel rapporto, ho sentito proprio quell’affetto di cui sentivo il bisogno, tant’è che ho parlato di nuovo a mio marito, uscita già fuori durante il primo periodo della mia depressione, del mio desiderio di tornare a vivere in Italia. Da parte sua è stato un categorico no. Davanti ai suoi rifiuti sarei voluta morire in quei giorni. Ho trovato un modo per riprendermi durante le vacanze. Rientrati già avevo una tristezza che nei giorni successivi si è espressa con pianti, apatia, giornate passate a letto, e discussioni che non hanno portato a molto. Purtroppo lui non ha modo per parlare e le sue parole mi hanno ferita molto. L’idea di andarmene da qui non mi ha abbandonato, ma ho paura di pentirmene perché la mia famiglia ne rimetterebbe, le bambine non vedrebbero il papà quotidianamente vista la distanza, anche se nei 5 mesi in cui lui non lavora potrebbe raggiungerci.
In pratica, mi sento nel mezzo di una decisione, che vede da una parte l’unione della nostra famiglia, e dall’altra la distanza e le difficoltà connesse, esempio trovare un nuovo lavoro, sperare di farcela ecc. Sento anche la pressione di mio marito, che dice che non vuole vedermi col muso, ma quando parla percepisco che lui non vuole che me ne vado via e anche sminuire quello che per me è importante, mi da la sensazione che nulla è davvero importante.
Stiamo facendo una terapia di coppia ma penso che ne inizierò una individuale, visto che mio marito la vede inutile e crede che sia utile che ricominci a prendere i medicinali.
Grazie per l’ascolto.
Cordialmente