torna o no

Inviata da ELLE_7 · 18 set 2020

Salve,
vi scrivo per avere dei consigli vista la poca lucidità dovuta al periodo sentimentale che sto affrontando.
Sono fidanzata da due anni (abbiamo 30 anni) e entrambi indipendenti e lontani dalle proprie famiglie. Premetto che il rapporto ha spesso avuto alti e bassi (caratteriali) ma mai da avere dubbi sulla fedeltà di entrambi (fiducia si)… Fino a che lo scorso anno sono andata a trovare qualche giorno i miei (lui ha fatto in modo di non avere le ferie insieme a me essendo la prima occasione che avevamo ma ha preferito andare dai suoi dando priorità a compleanni in famiglia a feste di celibato di amici all’Estero.) Detto ciò durante la mia vacanza (prima della sua) i primi giorni ci siamo sentiti spesso e dopo qualche giorno scatta in lui gelosia o mancanza di fiducia nei miei confronti perche “mi stavo divertendo a detta sua-prchè ero al mare con mia sorella” e oltre a trattarmi con freddezza non rispondeva quasi piu ai miei messaggi o chiamate…
Al mio rientro discutendo della situazione, del fatto che io non mi sentivo valorizzata nè apprezzata (problemi che giacevano da tempo ad es. non mi ha mai detto ti amo se non rispondendo “anch’io o complimenti ricevuti pochissssime volte ogni volta che usciamo il suo sguardo verso altre donne dura sempre più del normale e cosi che aumentavano in me insicurezze e poca fiducia vs lui) sentivo da parte sua chiusura totale di voler risolvere, capire e affrontare in modo adulto e costruttivo la situazione. Da li a pochi giorni avevo il presentimento che qualcosa fosse accaduto e una mattina controllo il suo telefono e trovo chat con piu ragazze in cui venivano invitate da lui ad uscire e in particolar modo con una (chat frequente) in cui lei faceva intendere che ci fosse stato dell’altro – cosa da lui ammessa più avanti, ma solo virtuale.
Dopo essermi vista crollare il cielo addosso decido di allontanarmi e bloccarlo ovunque. Dura qualche settimana (lui non mi cerca ma si disattiva dai social per qualche settimana) e al rientro dalla sua vacanza ci vediamo per un confronto dopo ciò che era successo e lui con le lacrime negli occhi mi chiedeva scusa e che non voleva perdermi (comportamento inaspettato visto il silenzio del periodo e lui persona fredda e razionale).
La riapacificazione dura qualche settimana e poco dopo altre situazioni simili di chat, a detta sua mai uscito con nessuna, ma gli credo.
Premetto che la mia voglia di convivere con questa persona era tanta già da tempo (io abito da sola, lui con altri coinquilini) ma lui si è sempre categoricamente rifiutato.
Dopo questi accaduti io lo lascio di nuovo e qualche settimana dopo ritorna dicendomi che anziché perdermi sarebbe venuto a vivere con me – ma sempre poco convinto.
A novembre decidiamo di convivere, io lo perdono e un mese dopo lui, non essendo soddisfatto del suo lavoro decide di abbandonarlo con la speranza di trovare ciò per cui aspirava, ma nel frattempo con il lockdown tutto si è bloccato e le nostre incomprensioni sono aumentate per il tempo “forzato” trascorso insieme (sfido chiunque in quella situazione ad andare sempre d’accordo).
Detto ciò alla prima opportunità che si presenta per uscire lui desidera andare via per un po’ portandosi via tutto cosi da capire se era ancora innamorato di me… Ragionando insieme decide di stare dai suoi in un’altra città e a parte i primi due giorni in cui litigvamo gli ho detto che era meglio non sentirsi per capire… Siamo stati cosi tre settimane (periodo piu lungo lontani e senza sentirci). Il periodo è servito molto anche a me a guardare questa relazione e a gurdarmi, assumendomi la responsabilità nel non dar troppo spazio a lui che si sentiva soffocato (premetto che i primi mesi in cui era disoccupato si arrabbiava che io andassi a lavorare e io per “sensi di colpa” che lui non avesse amici o lavoro evitavo di incontare i miei – in realtà essendo da poco entrambi in questa città abbiamo pochissimi amici. Lui, vedendo il mio atteggiamento non aggressivo verbalmente decide di ritornare… Questo dura tre mesi e 10 gg fa appena trovato un altro lavoro ad ogni discussione veniva fuori “vado via” “non ho piu pazienza di sopportarti” etcetc… Infatti appena firmato il contratto di lavoro ha deciso di andare via prendendosi una casa con altro coinquilino. Sapendo che gli sarei mancata, l’unica sua proposta e soluzione ai problemi era di vivere in case separate con ognuno i propri spazi, ma per me e inaccettabile dopo aver avuto una convivenza, dopo aver fatto progetti di vita insieme (piu io che lui – non si esprimeva mai, difetto che aveva gia ammesso in passato) non torno indietro a fare i “fidanzatini” solo perché ho una persona poco matura per affrontare i problemi.
Quindi gli ho detto che non avrei accettato la storia da “separati” e che avrei dato un tempo alla nostra relazione e a entrambi per riprovare. Un tempo che non ho avuto il coraggio di stabilire ad alta voce (pensavo un mese)… quando è andato via mi ha lasciato una lettera in cui mi riempiva di complimenti (mai fatti prima) e con frase finale “spero di esserne un giorno all’altezza”… Il che mi ha fatto riaccendere le speranze ma intanto l’ho bloccato ovunque, non so se questo tempo sarò costruttivo per stare insieme (cosa che spero-ovvero che lui torni e mi dica di aver fatto una ca***ta) o al contrario che non mi fa dormire la notte.
Avrei bisogno di consigli, se vista dall’esterno ci sono possibilità che torniamo insieme (in una casa nuova da lui scelta come diceva prima di andarsene ma senza promettere mai) oppure questo tempo è utile solo per abituarsi all’assenza vista la sua vita quasi del tutto nuova-casa,lavoro mancanza di amici...
Grazie in anticipo a chi mi consiglia e scusate la lunghezza e lo sfogo del messaggio.

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Miglior risposta 19 SET 2020

Buongiorno,
é molto difficile dall'esterno capire che possibilità avete come coppia. Mi colpisce molto quanto questi primi due anni siano stati tumultuosi e altalenanti. Sembrano esserci stati movimenti poco condivisi: lei ha presto voglia di convivere, lui quanto ha avvertito questa come una forzatura, una sorta di aut-aut? O vieni a vivere con me o mi perdi? Un progetto insieme va condiviso e prima di progettare è importante che ognuno possa mettere sul tavolo i propri bisogni e desideri e accolga quelli dell'altro, alla ricerca di una mediazione che porti ad un percorso comune. La forzatura eccessiva poi si paga, il sacrificio di parti di sè crea malessere. Provi ad utilizzare questo tempo per riflettere ancora su quello che le ha dato finora la vostra storia e sulle sue aspettative: la cosa più importante per lei è che lui torni oppure che voi possiate trovare il modo di stare bene insieme, senza ostinarsi, se così non può essere?
Le auguro giorni più sereni.
Dott.ssa Franca Vocaturi

Franca Vocaturi Psicologo a Torino

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