Mio figlio ha 17 mesi e da un mese a questa parte manifesta episodi incontrollabili di rabbia se non gli lasciamo fare tutto quello che vuole, si rotola a terra dando testate, piange ecc. Io pediatra mi parla dei terribili 2 anni, che è una fase ma vorrei sapere come va affrontata. Come gestire i suoi e i nostri no,
È il caso di farlo vedere da uno psicologo infantile? Io suo comportamento è normale?
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16 APR 2021
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Gentile Libuna,
capisco la sua preoccupazione di fronte al comportamneto del suo bambino.
Quando suo figlio si comporta nel modo da lei descritto, è comprensibile che il genitore si senta incapace, cattivo e confuso.
E' un momento fisiologico per il bambino, perchè sta sperimentado il proprio potere ed autonomiasui e dai genitori, ma non sa ancora prendere bene le misure. Così possono esserci reazioni eccessive, che richiedono amorevoli , ma fermi interventi da parte dei genitori.
Piò essere utile pensare che il suo bambino, da un lato ha bisogno di essere lasciato sperimentare, dall'altro ha bisogno di essere accolto nel momento del suo fallimento o difficoltà.
Bisognerebbe essere disponibili, accompagnandolo, supportandolo nella ricerca, ma contemporaneamente ponedogli dei limiti per evitare che si faccia male, sia in senso fisico, che psicologico.
In questo compito, un confronto con uno psicologo può essere utile, sia per sostegno per i genitori, sia per essere aiutati nell'individuare gli interventi più adeguati per il bambino.
Vedrà che se superate bene questo momento, le cose si sitemeranno in fretta.
Un augurio
Giordana Milani
16 APR 2021
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Gentile Libuna,
gestire e regolare l'emotività di un bambino piccolo è uno dei compiti più difficili ma irrinunciabili di un genitore, si tratta di dare contenimento emotivo di fronte alla frustrazione, alla rabbia, alla paura, come anche all'eccessiva euforia che scuote il bambino senza sapersi regolare da solo.
La fase dei 'no' è dura, le restrizioni in cui ci siamo trovati da più di un anno ormai hanno stravolto la nostra normalità per cui i nostri equilibri psicofisici sono stati e sono tutt'ora messi a dura prova.
Suo figlio era davvero piccolo quando è iniziata la pandemia e questo fattore, come forse anche altri fattori legati al suo contesto familiare e sociale, possono incidere sulle sue reazioni.
Bisogna imparare a gestire come genitori le nostre emozioni per prima cosa, per poi aiutare suo figlio nel regolare le sue emozioni.
Penso che una consulenza psicologica iniziale potrebbe aiutarla in questo processo e, se vuole, può contattarmi.
Con il mio percorso di studi e di psicoterapia potrei aiutarla, anche online.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Raffaella Ramazzotti
psicologa psicoterapeuta sistemico-relazionale
Istruttrice di interventi basati sulla Mindfulness
16 APR 2021
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Carissima,
i due anni sono noti dal punto di vista dell'auto-affermazione. Perciò è chiaro che i comportamenti che descrive sono normali...
A mio avviso, sarebbe una buona idea quella di richiedere qualche consulenza sulla genitorialità che vi possa guidare nella gestione delle difficoltà con vostro figlio, adesso e per il futuro.
Tenga presente che il cervello del suo bambino in questa fase si sta modificando e sta maturando, perciò mette in atto comportamenti nuovi ed assertivi che gli consentiranno sia di misurarsi con le prime piccole spinte verso il mondo esterno, sia di sperimentare nuove modalità per esercitare il proprio potere... ove possa...
Ovviamente lui non ha cognizione degli ambiti in cui può imporsi e, laddove trovi un divieto, questo gli genera una frustrazione alla quale poi segue la crisi di pianto e rabbia! Inoltre non ha ancora gli strumenti per regolare la propria rabbia.
Le spiego (a grandi linee) queste cose perché, per voi genitori, è importante avere nella mente vostro figlio e quali siano i suoi bisogni in questi momenti e cioè:
- piccole prese di autonomia;
- esercizio del proprio potere;
- auto-affermazione.
Questo esercizio del tenere in mente serve ad empatizzare con lui e a contenerlo emotivamente...
Cercate anche di impiegare sempre le stesse modalità di "intervento" in modo da rendere prevedibili le situazioni per il bambino.
In questo modo darete il via ad un circolo virtuoso in cui, piano piano e con pazienza, potrete aiutare il vostro bambino a regolare le sue emozioni.
Su quanto concedergli in termini di permissività, cercate di valutare momento per momento e mantenete una coerenza condivisa.
Spero di esserle stata utile.
Restando a disposizione per ulteriori eventuali chiarimenti, la saluto cordialmente.
Dott.ssa Verusca Giuntini