Possono terapeuta e paziente innamorarsi davvero o è sempre comunque un sentimento 'non vero' da analizzare come transfert o controtransfert? Esiste la possibilità che ci sia un amore reale fra paziente e terapeuta come accade fra qualsiasi uomo e donna? Perché pare sia sempre e soltanto transfert/controtransfert da analizzare accuratamente ,che sia addirittura spiegato come un sentimento che non si prova per il terapeuta stesso ma per altri del passato come il padre etc etc...assurdo mi pare. Che mi potete dire a proposito?
Grazie Stellina
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16 GEN 2016
· Questa risposta è stata utile per 7 persone
Cara Stellina
Credo che tra paziente e terapeuta possano esistere casi di innamoramento anche reciproco autentico e non solo frutto di transfert e controtransfert.
Ci sono libri specialistici in merito che spiegano anche come riconoscere queste situazioni ed inoltre bisogna anche dire che tutte le questioni di transfert e controtranfert nate insieme alla psicoanalisi;( tra l'altro furono le donne analizzate, alcune colte pazienti, a porre per prime queste esperienze emozionali all'evidenza, poi concettualizzate dai Padri), dicevo che questi studi hanno subito molti cambiamenti nel tempo e i concetti di transfert e controtransfert si sono poi notevolmente evoluti.
Chiaramente qui non possiamo in dettaglio spiegare concetti altamente specialistici.
Comunque sia, data la particolare relazione tra i due che si instaura in psicoterapia, e data la destinazione del processo terapeutico che prevede la conquista del benessere del paziente, NoN è assolutamente possibile agire, nel setting terapeutico, una relazione sentimentale.
Quindi, qualora i due dovessero, una volta liquidate le emozioni trensferali, giungere a comprensione che il loro sentimento è autentico, la terapia sarà immediatamente interrotta.
A quel punto i due non saranno più paziente e terapeuta ma due persone qualunqui e quello che succederà poi tra loro, saranno cose loro.
Spero aver dato qualche spunto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta
22 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 6 persone
Gentile utente,
lo psicoterapeuta si trova nella condizione di essere un esperto riguardo al tema delle relazioni e quindi anche della relazione d'amore.
Come tale sa che laddove c'è uno sbilanciamento psicologico ( e nella relazione paziente-terapeuta c'è uno sbilanciamento psicologico ovvio ) questo sentimento sarebbe non solo inquinato e condizionato dal bisogno del paziente ma anche andrebbe contro il dovere deontologico del terapeuta di curare il paziente aiutandolo a sviluppare le sue risorse anzichè manipolare i suoi bisogni.
Se poi fosse il terapeuta ad essere attratto troppo dal paziente dovrebbe inviare ad altro collega il paziente stesso e chiedersi se è in grado di fare bene il suo lavoro.
E' per questo che il codice deontologico degli psicologi condanna decisamente una relazione non professionale tra paziente e terapeuta.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
19 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Se è vero che il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce non si può dire che un sentimento sia vero o non vero. Il punto è un altro: la relazione tra psicoterapeuta e paziente è molto intensa e il transfert e controtransfert non sono solo parole ma reali concreti fatti psichici che vanno analizzati. L'obiettivo di una psicoterapia e ancor di più di una psicoterapia psicoanalitica sarebbe seriamente compromesso dall'agire i sentimenti, sia di affetto che, eventualmente, di ostilità. Quindi non ci sono alternative: o si prosegue il lavoro di liberazione interiore e quindi di benessere psichico oppure lo si interrompe e allora ognuno è libero di agire come crede. Ma sarebbe un vero peccato perchè un sentimento intenso verso il terapeuta, se non agito, può essere di grande aiuto nel felice proseguimento della terapia e nel raggiungimento degli obiettivi per cui la si è iniziata. Cordialmente Dr. Marco Tartari, Asti
17 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Vorrei essere molto chiara col dire che anche qualora lo stesso terapeuta si trovasse nelle condizioni da te descritte, deve, nel suo delicatissimo ruolo, far rientrare il fenomeno nella situazione transferale e se non ci riesce, passare il caso ad altro collega. Ti ho presentato un possibile caso limite che obbligatoriamente deve escludere qualsiasi passaggio all'atto. Pertanto, considera che qualsiasi sentimento possa intercorrere tra paziente e terapeuta, va contestualizzato come speciale occasione terapeutica.Si tratta di una regola fondamentale che va rispettata non tanto da un regolamento o da una legge ma da un qualcosa che impedisce il passaggio ad una storia personale. Nel luogo specifico della terapia è più che ovvio che emerga una dipendenza affettiva non risolta ed in tale luogo soltanto può essere superata attraverso una profonda collaborazione anche se intrisa di lacrime.Spero di essere stata chiara e comunque resto a disposizione se manca qualcosa.
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta
17 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Stellina,
i sentimenti tra paziente e terapeuta possono sfociare in amore sincero ma è assai più facile che il sentimento dell'amore nasconda altri significati. Le relazioni d'aiuto, terapeutiche e tutte quelle che implicano una cura da parte di un professionista determinano un grado di fiducia e gratitudine che può essere interpretato come amore in particolari circostanze.
Il sentimento va analizzato, é così che si comprende ciò che l'ha generato.
17 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Lettrice,
come in altri contesti professionali, è possibile che tra professionista e cliente nasca un sentimento. Tuttavia, nel caso dello psicologo (ma a mio avviso anche del medico e di altre professioni d'aiuto), si possono confondere l'amore passionale per altri tipi di amore (ad esempio gratitudine, accettazione) o per il bisogno di essere amati. Questi diversi sentimenti hanno origine perchè attraverso la relazione terapeutica si ravvivano i propri modi di relazionarsi con una figura di accudimento.
Ecco perchè è il caso di andarci cauti e non prendere tutto per amore passionale.