Tendenza all'isolamento

Inviata da Paolo · 12 lug 2021

Salve. Ho 20 anni e sono piuttosto introverso e riservato. Non posso dire di aver avuto esperienze altamente traumatiche ma credo di essere diventato più evasivo a causa di frequenti e spiacevoli esperienze che mi hanno fatto perdere la fiducia nelle persone in generale.

Spesso ho sentito come se l'ambiente reputasse deprecabili le mie inclinazioni caratteriali e non ricordo di nessuno che le considerasse sotto una luce positiva.

La situazione si autolimenta perché meno comunico e più vengo incompreso, e dunque comunico ancora meno.
D'altronde non saprei come riuscirci visto che non riesco a comunicare proprio perché non ho più molta fiducia nella maggior parte delle persone.
Ormai tendo ad isolarmi anche dalle persone con cui potrei trovarmi bene perché è diventato l'unico comportamento che conosco.

Il prossimo anno mi trasferirò per frequentare l'università e virtualmente posso ricominciare da zero, vorrei evitare che la situazione si comprometta nuovamente, ma non so esattamente come fare. Spero che possiate darmi qualche dritta.

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Miglior risposta 13 LUG 2021

Buongiorno Paolo,
Non è necessario aver vissuto esperienze traumatiche nelle relazioni per assumere un comportamento evitante e difensivo. L’accumularsi di esperienze deludenti provoca ferite in ciascuno di noi che, se non rielaborate bene, condizionano il comportamento. Hai davanti la possibilità di cambiare contesto e di rimetterti in gioco e questo è certamente positivo. Ricorda che le amicizie si scelgono in base a se stessi: non possiamo piacere a tutti, ma possiamo stare bene con tutti in modo diverso e scegliere con chi confidarci e condividere il nostro mondo interiore. Tutto parte da se stessi: il primo importante passo è stare bene con se stessi.
Rimango a disposizione e ti auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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13 LUG 2021

Gentile Paolo,
Aldous Huxley disse che "la vita non è ciò che ci accade, ma ciò che facciamo con ciò che ci accade". E' normale che esperienze spiacevoli le abbiano fatto perdere fiducia. Potrebbe essere utile capire se si è passati da una fiducia incondizionata, poi tradita, che ha fatto spostare sul lato opposto della mancanza di fiducia. Se fosse accaduto questo, potrebbe essere fatto un lavoro sul significato della fiducia per lei e sulla modalità in cui si dà fiducia alle persone.
Rivolgersi ad un/una professionista potrebbe aiutarla a elaborare le delusioni rispetto alle vicende interpersonali passate e i vissuti emotivi correlati, valutare strategie comunicative diverse, scoprire se c'è qualcosa da imparare non solo su ciò ci si può aspettare dagli altri, ma anche su come funzionano le nostre aspettative sugli altri e come queste influenzano il nostro rapporto con loro.
Le faccio tanti auguri.
Dott. Giovanni Iacoviello

Dott. Giovanni Iacoviello Psicologo a Bergamo

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13 LUG 2021

Caro Paolo,
rannicchiarsi nella propria comfort zone può essere molto rassicurante, soprattutto per difendersi dalle situazioni che vengono reputate spiacevoli o potenzialmente "pericolose". È chiaro che questo sia un atteggiamento del tutto inconsapevole che viene notato solo dopo essere stato messo in pratica. Trovo, però, molto significativo che proprio adesso lei stia facendo luce su questo aspetto di sé e trovo importante che desideri migliorare questa sfera della sua vita, anche in vista di questo grande cambiamento che è il trasferimento in un'altra città.
Purtroppo o per fortuna, non esistono "dritte" da suggerire: migliorare si può, ma è necessario iniziare un lavoro di "ristrutturazione" di se stessi, per capire e comprendere il funzionamento di quei meccanismi automatici che, ad un certo punto della nostra vita, viviamo come disfunzionali.
Un percorso psicologico può essere un valido spunto...

Un caro saluto,
Dott.ssa Federica Beglini

Dott.ssa Federica Beglini Psicologo a Milano

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13 LUG 2021

Buongiorno Paolo,
ognuno di noi ha il suo carattere, chi più introverso, chi più estroverso e questo, insieme alle esperienze vissute ed alle aspettative che nutriamo nei confronti degli altri condiziona il nostro comportamento e di conseguenza le nostre relazioni sociali.
Spesso esperienze negative ed incomprensione da parte degli altri creano disagio e isolamento: la persona si chiude in se stessa ed evita anche persone con cui potrebbe stare bene, si crea un vero e proprio circolo vizioso che un percorso terapeutico saprebbe spezzare a favore di un approccio meno rigido con le persone lavorando allo stesso tempo sull'importanza che ha per lei il giudizio degli altri ed il suo sentimento di inadeguatezza.
Faccia questo passo e vedrà che il trasferimento potrebbe realmente diventare la possibilità di ricominciare da capo scrivendo un nuovo capitolo della sua storia personale.
Resto a disposizione,
auguri,
Dott.ssa Elena Cutillo

Dott.ssa Elena Cutillo Psicologo a Pavia

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13 LUG 2021

Buongiorno Paolo,
È come se ti trovassi dentro un processo circolare che si autoalimenta. È importante riuscire a romperlo andando a lavorare sui pensieri disfunzionali che ti portano a mettere in atto sempre lo stesso tipo di comportamento, ossia l'isolamento.
Per fare questo può essere utile un aiuto, in modo da poter iniziare il percorso universitario con maggiore serenità e consapevolezza.
Rimango disposizione per ulteriori informazioni.

Dott.ssa Chiara Jasparro

Dott.ssa Chiara Jasparro Psicologo a Milano

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13 LUG 2021

Caro Paolo,

alla luce della sua narrazione pare essersi creato un loop in cui meno comunica e meno viene compreso dagli altri; il solo modo per spezzare questo circolo che si autoalimenta è esplorare, grazie a un percorso psicologico, l'origine della sua sfiducia nelle altre persone. Cosa le hanno fatto per arrivare a chiudersi ermeticamente in se stesso? Se vorrà intraprendere questo viaggio alla conoscenza di sé, sono a sua completa disposizione anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice.

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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