Tendenza al rimuginio ossessivo

Inviata da Chiara · 5 feb 2016 Disturbo ossessivo compulsivo

Buongiorno Dottori,
vi scrivo perché leggendo le vostre risposte ad altri consulti sono rimasta colpita da alcune risposte particolarmente sensibili e acute nel capire gli stati d'animo altrui seppur "filtrati" da una tastiera. Vorrei un vostro parere sul mio "problema" (quasi mai invalidante per la mia vita di tutti i giorni ma molto fastidioso): la rimuginazione ossessiva. E' un tratto che mi accompagna fin da bambina (ora ho 30 anni) e che mi sono resa conto si acutizza in momenti di stress e stanchezza. La cosa che più mi preoccupa però è che mi sono accorta che utilizzo inconsapevolmente il rimuginio come una sorta di "fuga" dal momento presente...mi spiego meglio: da piccola (o comunque fino verso i 25 anni) ho sempre avuto la tendenza a fantasticare e sognare ad occhi aperti e ritenendomi una persona creativa e sensibile ciò mi aiutava a non sentire in modo troppo violento l'impatto con il mondo e la realtà, era insomma una sorta di rete di sicurezza che attutiva le inevitabili cadute...ora questa rete di sicurezza si è trasformata in una gabbia perché è vero che continuo a "distrarmi" dal momento presente in periodi stressanti o situazioni difficili, ma ciò non è per niente piacevole anzi la cura è diventata peggiore del male..! È come se avessi perso la capacità di sognare ad occhi aperti per stare continuamente all'erta e focalizzata su problemi reali o possibili...e non è piacevole oltre che molto stancante...secondo voi come mai mi succede ciò? E come posso evitare di rimuginare e ritornare a pensare a cose piacevoli quando sento la necessità di "staccare"? Grazie in anticipo a chi mi risponderà!

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Miglior risposta 6 FEB 2016

Buongiorno Chiara,
A quanto ho capito il problema è che questo rimuginio è invadente e sempre presente; non le consente mai di rilassarsi e lasciarsi andare a fantasticherie.

Un consiglio che le do è quello di provare la meditazione. In particolare la vipassana è molto indicata perché le permette di stare in contatto con quello che accade nel qui e ora e di lasciare andare.

Probabilmente la meditazione da sola potrebbe non bastare, immagino che questo rimuginio serva a farla fuggire da alcune emozioni poco piacevoli ma questa fuga è probabile che contribuisca a farle mantenere lo status quo.

Mi spiego meglio: nella mia fantasia questa fuga le potrebbe permettere di stare in situazioni che non le piacciono poi granché e contemporaneamente questo continuo essere da un'altra parte non le permette di prendere una decisione e cambiare così la situazione in corso.
Come ho scritto è una fantasia quindi non la prenda come verità.

Potrebbe effettivamente pensare di contattare uno psicoterapeuta che la aiuti a superare questo rimuginio e a ricontattare le sue fantasie.

Rimango a sua disposizione
Dott. Daniele Benedetti

Dott. Daniele Benedetti Psicologo a Firenze

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14 FEB 2016

Cara Chiara
Sognare ad occhi aperti è una piacevole attività adolescenziale che,tra l,altro,ha una sua ragion d'essere nell'età maggiormente esposta alle incertezze e al rifiuto degli aspetti realistici della vita,per i quali non si ha la giusta maturità per affrontarli e risolverli. Una volta adulti,in età della logica ragione,continuare a fantasticare potrebbe significare che non siè raggiunti la consapevolezza adulta e la capacità di discernere i problemi giornalieri di sopravvivenza con una realtà virtuale lontana da quella normale oggettività giornaliera.E' come se si volesse rifiutare l'idea di essere adulti.Rivolgiti pure ad uno psicologo,se pensi che ti possa aiutare
Dr.LUCIANO DI RIENZO

Luciano Di Rienzo Psicologo a Avellino

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12 FEB 2016

Gentile Chiara,
la ringrazio per il feedback positivo a cui noi psicoterapeuti (penso di interpretare anche il pensiero di molti colleghi) non siamo troppo abituati.
Anch'io ritengo che la sua fragilità ossessiva con la modalità del "fantasticare e sognare ad occhi aperti" sia stata molto più funzionale al suo bisogno quando lei era una bambina e comunque fino ad una certa età.
Suppongo che con l'età più adulta e il relativo maggiore carico di responsabilità e quindi di stress, questo meccanismo di difesa che lei chiama "rete di sicurezza" sia diventato meno efficiente sicchè non riesce più ad alleggerirla ed allontanare la mente dai problemi presenti.
Forse oggi questi richiedono di essere affrontati diversamente, con risorse che lei ancora non ha e per le quali è consigliabile un percorso di psicoterapia.
Anche la ripetitività ed intrusività di questi pensieri di fuga richiedono di essere trattati in psicoterapia per cui vi è un duplice buon motivo per iniziare questa esperienza di cura.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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9 FEB 2016

Cara Chiara
la tua lettera mi ha colpita perché parla di tre cose molto importanti e molto diverse tra loro.
Prima di risponderti però voglio anche io ringraziarti per il gentile riscontro al nostro sito e al nostro impegno. E' bello che qualcuno ne riconosca il valore...
Ora veniamo a te, nel tuo scritto, ci sono tre diverse "situazioni mentali" meglio sarebbe dire stati psichici che tu però stai considerando allo stesso livello mentre invece sono tre cose bene distinte.
Da un lato abbiamo il "rimuginio mentale" di cui parli all'inizio della lettera e che è la cosa che ti preoccupa al momento.
Poi abbiamo " la tendenza a fantasticare e sognare ad occhi aperti e ritenendomi una persona creativa e sensibile ciò mi aiutava a non sentire in modo troppo violento l'impatto con il mondo e la realtà" e qui ho riportato quanto scritto da te in riferimento all'infanzia,
Poi abbiamo, nel finale della tua lettera, quella che chiami "continua distrazione dal momento presente" e la riferisci a situazioni di stress ecc.
Quindi non possiamo fare di queste tre cose un unico calderone.
Carissima, quello che facevi da bambina era seguire la tua indole sognatrice e fantasiosa che, a mio modesto parere, devi aver sostituito oggi con questo fastidioso rimuginare (cosa assai diversa dal fantasticare); sono veramente due stati mentali quasi opposti, perché il sognare e il fantasticare, aprono la mente su piani più alti e incantevoli; il rimuginare è un tipo di pensiero chiuso e ripiegato su se stesso, dunque chiude la mente e la imprigiona.
Nel momento che sei molto stressata e affaticata la tua mente, che non sa più fantasticare, si chiude e ripiega nel rimuginare.
Certamente il rimuginio, insieme allo stress ti portano tensione e distrazione.
Insomma ragazza cara devi riimparare una modalità che ti è propria, ma la vita è tanto difficile vero?... e soffoca l'incantevole...
Vai a prendere questo libro: L'Incanto quotidiano di ThomasMoore
Editore: Sonzogno
Credo possa essere una buona cura per la tua Anima.
Diversamente da quanto si pensa e come ben afferma questo autorevolissimo autore (mistico e analista Junghiano) l'incanto è assolutamente necessario alla vita e dona senso e motivazione, anche ad es. in un lavoro normalmente ritenuto banale.
Spero davvero di esserti stata di aiuto.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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6 FEB 2016

Salve...è utile un approfondimento poiché la rimuginazione è un aspetto depressivo, ma bisogna capire se ci sono aree strutturali della personalità che creano una fragilità dell'Io.

Anonimo-154655 Psicologo a Marcianise

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6 FEB 2016

Gentile Chiara,
se sente che ciò che prima la faceva sentire in armonia con se stessa, come qualcosa che la sta allontanando dalla realtà, come un qualcosa che ora stride, significa che qualcosa è accaduto nell'equilibrio che fino ad ora si era creata e che si sta facendo sentire.
Mi sembra che sia anche un momento propizio per rivolgersi ad un terapeuta, in modo che possa così aiutarla a trovare una modalità di sentire più consona al suo desiderio e alla sua soggettività.
Le consiglio un analista lacaniano.

A disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Fornari Daniela

Dott.ssa Daniela Fornari Psicologo a Iseo

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6 FEB 2016

Gentile lettrice,
complimenti perla Sua consapevolezza. Succede proprio questo, quei comportamenti ed emozioni che una volta erano adeguati ed appropriati alla situazione, cambiata la situazione, sono dei problemi.
Semplicemente, si tratta di modificare queste Sue abitudini radicate.
Al posto Suo mi affiderei ad una/un professionista competente, da sola non puo' farcela, ma se ne esce.
Coraggio.
Dott.ssa Daria P.

Anonimo-157342 Psicologo a Montebelluna

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6 FEB 2016

Cara Chiara,
Intanto la ringrazio per il feedback estremante positivo nei nostri confronti, è molto importante che il nostro lavoro venga apprezzato seppur con il forte limite della virtualità. Detto questo mi focalizzo sulla problematica da lei riportata dicendole che il rimuginio incessante si potrebbe collocare in termini clinici all'interno di un quadro ossessivo, talvolta accompagnato anche da compulsioni (le quali si verificando quando non ci si limita solo ai pensieri ripetivi ma questi sfociano nella necessità di metter in atto comportamenti altrettanto ripetitivi e avvertiti come indispensabili per il benessere psicofisico dalla persona stessa).
Tuttavia gli elementi forniti non sono esaustivi per completare la diagnosi e il fatto che lei prima avvertisse questi pensieri come una piacevole fuga dalla realtà mentre adesso li avverte icome negativi e invalidanti per la sua qualità della vita fa pensare che sia arrivato il momento di intraprendere un percorso di psicoterapia, in grado di valutare adeguatamente la situazione e intervenire nel minor tempo possibile.
Con l'augurio di esserle stata d'aiuto le lascio un caro saluto e qualora avesse bisogno non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Di Rosa Raffaella
Psicologa clinica e dell'età evolutiva, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale a Villaricca (Napoli).

Dott.ssa Di Rosa Raffaella Psicologo a Villaricca

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5 FEB 2016

Buongiorno Chiara, perchè invece di pensare e rimuginare, nei momenti di stress non provi a "fare" qualcosa di piacevole che ti possa distrarre? Io passerei dal piano del pensiero a quello del comportamento. Se poi questo non dovesse essere sufficiente potresti anche valutare l'idea di iniziare un percorso di psicoterapia che ti aiuti a prendere maggior consapevolezza di questi tuoi aspetti di personalità.

Dott.ssa Cinzia Marzero Psicoterapeuta
Moncalieri

Dott.ssa Cinzia Marzero Psicologo a Moncalieri

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