Sono già in cura da una psicoterapeuta per affrontare alcuni tratti ossessivi della mia personalità. Mi sono imbattuta nella descrizione del disturbo di personalità narcisista e sento di ritrovarmici. E inizio a rivangare nel passato episodi che mi fanno pensare di essere narcisista incallita. Anzi, di aver pensato finora di essere una buona persona, quando dentro ho vuoto, aridità. Sono da sempre una persona egocentrica, che pensa prima ai propri interessi, che sente il bisogno di stare al centro dell'attenzione. Ho molta poca autostima di me, cerco sempre l'approvazione degli altri, in tutte le relazioni e leggendo molti documenti ho come l'impressione che il mio retaggio di amicizie sia falso e sia solo un modo per non dover convivere con il mio vuoto, con la mia pochezza. Temo di usare i rapporti per potermi sentire apprezzata, per sentire che c'è qualcuno che mi vuole bene. E sto iniziando ad analizzare i gesti che ho fatto in passato per amiche o ex fidanzato. Mi sembra di averli fatti più per compiacerli e quindi per sentirmi apprezzata da loro che perché avessi voluto farli. Sono anche una persona invidiosa dei successi altrui e mi dispiace. So che questo non è segno di maturità.
Quando cammino per strada mi guardo sempre intorno per vedere se c'è qualcuno che mi guarda. Chiedo continue rassicurazioni sul mio aspetto alle amiche.
Per non parlare della mia rivalutazione sulla storia con il mio ex. Anche lui "narciso" mi ha messo alle strette, mi ha svalutata, ma io? Io sentivo la concorrenza nei suoi confronti, era sempre una guerra a chi aveva il problema più grosso, a chi aveva più ragione, a chi era migliore. E se tutti i bei gesti che ho fatto per lui li avessi fatti per sentirmi "amata", per sentirmi la vincitrice della guerra?
Soffro per queste cose. Mi rendo conto di essere una persona estremamente piccola, e mi chiedo se sia possibile cambiare una personalità del genere. Sono destinata ad essere manipolatrice e calcolatrice o è possibile cambiare? Credo che il bisogno di approvazione sia così radicato in me, da non riuscirci. Ma se non è possibile vivere la vita con le sue emozioni, che senso ha?
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28 NOV 2013
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gent.le Dubbiosa,
il cercare da soli sintomi e descrizioni cliniche in internet o altrove e trarne una diagnosi è alquanto arduo, angosciante e soprattutto fuorviante. La collega psicoterapeuta avrà certamente la sua ipotesi diagnostica, perchè è una professionista e in quanto tale, lasci a lei almeno questa responsabilità.
E' ,invece , una presa di consapevolezza molto utile quella di rivalutare da sè i suoi comportamenti e il suo stile relazionale avuti nei suoi rapporti amicali ed affettivi. Significa, come leggo, che le rimane l amaro in bocca e credo quindi possano solamente migliorare in qualità, comprendendo quale è il suo bisogno primario che ricerca (come l approvazione, dice). Un percorso interiore che è utile fare insieme alla sua terapeuta, come sta già facendo.
Non perda energie nelle auto-ipotesi !
E aggiungo: nessuno è mai nato e vissuto perfetto, ma ci si migliora camminando nella vita!
cordiali saluti
27 NOV 2013
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile utente,
quella in cui viviamo è fortemene basata sull’aspetto esteriore, sul giudizio altrui, sulla performance.
È difficile credere che ogni gesto amorevole sia stato frutto di un gesto egoista e malsano. Il più bravo o il migliore, non è chi non sbaglia mai, ma chi sbaglia meno. Non stia troppo a giudicarsi, come fosse l’essere peggiore. Tutti si sbaglia, ma è importante, e lei lo sta facendo, cercare di star meglio, di migliorarsi.
Se è già in contatto con una collega, parli a lei, così come ha fatto qui, delle sue perplessità, di ciò che secondo lei è importante indagare.
Per amare di più gli altri non vale trattare male sé stessi o svalutarsi. Cerchi di trovare il buono dentro di sé e passo dopo passo cercare di essere la persona che vorrebbe essere.
Restiamo in ascolto,
cordialmente,
Dottor Antonino Savasta,
Pistoia.
27 NOV 2013
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Grazie per avermi risposto.
Mi sento molto giù di morale e non riesco a vedere un futuro roseo, anzi ho molta paura di come possa io affrontare la vita se già così giovane ho molte difficoltà.
Ti è stata utile?
Grazie per la tua valutazione!
26 NOV 2013
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile dubbiosa,
per risolvere i suoi dubbi conviene abbandonare le ricerche virtuali e recarsi da uno psicoterapeuta treale: solo lui tramite visite specialistiche e test psicodiagnostici,potrà accertare o esludere una diagnosi di disturbo di personalità narcisistica. In ogni caso è lo psicoterapeuta deputato alla soluzione dei suoi problemi e difficoltà contingenti, anche per sempre
dr paolo zucconi, sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamementale in friuli venezia giulia
26 NOV 2013
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Utente,
c'è molta confusione in ciò che scrive, credo sia utile riportare tutti questi suoi dubbi alla Collega che la sta seguendo. Il pensiero ossessivo (o dubbioso) non è altro che un modo disfunzionale per gestire gli stati ansiosi, le sue insicurezze di base e la sua bassa autostima.
Tutto questo per rispondere alla domanda "chi sono"?
Le suggerisco di non valutare se stessa in base all'autodiagnosi on-line (peraltro errata), le persone ansiose talvolta sono suggestionabili e facilmente influenzabili.
Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo
26 NOV 2013
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile utente,
il disturbo narcisistico di personalità è un problema che invalida pesantemente la vita di una persona, soprattutto da un punto di vista relazionale (rapporti amicali, sentimentali, familiari, ecc.)
Trovo dannoso lanciarsi in psicodiagnosi "fai da te". Se ha questo dubbio ne parli con il suo terapeuta.
E' importante non confondere aspetti narcisistici (di egocentrismo, di "amor proprio") che riguardano ciascuno di noi (e meno male...) con una patologia.
Tenga presente che i rapporti conflittuali che descrive con il suo ex, sono molto frequenti in tutte le coppie, non necessariamente spia di un problema. Le lotte per il potere, per sentirsi amati, fanno parte della quotidianità delle relazioni intime; la differenza la fa il modo in cui il problema viene affrontato.
26 NOV 2013
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno gentile Signora,
faccia leggere questa sua richiesta al suo psicoterapeuta in modo tale che possa affrontare con lui questa sfaccettatura attuale del suo disturbo. In questo modo rafforzerà anche la fiducia verso il terapeuta e verso la terapia.
Cordialmente