Stressata dalla titolare per la quale lavoro
Buongiorno,
Vi scrivo perché ho grosse difficoltà a lavoro. Premetto che non è un lavoro fisso, ma stagionale. Lavoro in un hotel dove mi occupo di registrare i clienti, rispondere alle loro domande e varie mansioni amministrative. È la prima volta che lavoro in un hotel. Ho 42 anni e precedentemente ho avuto poche esperienze lavorative avendo fatto la mamma a tempo pieno. Però ho, anche se poche, esperienze come assistente amministrativa, accoglienza e anche insegnante. Il problema è che la titolare dell'hotel è parecchi stressata, lo capisco, ma riversa sui suoi impiegati tutta la sua rabbia. Ora ha preso di mira me che sono nuova. Qualsiasi errore, tra l'altro non grave, da parte mia la irrita. Il problema è che io faccio errori perché mi sento sempre controllata da parte sua e sempre con l'ansia di sbagliare alla fine faccio piccoli errori che potrei evitare. Inizialmente andavo a lavoro con la voglia di imparare, ora mi sento demotivata, stanza, nauseata, stressata e sempre con la voglia di piangere. Ora so che il lavoro finisce a settembre, ma già ora non ne posso più. Ogni volta che mi rimprovera sento dolori al petto, tachicardia e temo di collassare. Ieri poi ero stanca (alla fine dormo male) e non riuscivo a capire nulla né a concentrarmi e la titolare sempre a urlarmi addosso. Anzi arriva pure a fare di peggio mortificandomi con sadismo. La mia collega è molto esperta e brava, lavoro per lei da tre anni ed è il suo braccio destro. Io invece mi sento incapace e inadatta. Vorrei essere più capace e brava ma con la pressione e lo stress faccio solo casini. Pretende pure delle cose assurde e con tutto l'accumulo di nuove cose da fare e ricordare (anche se prendo note su note) temo di non riuscire a gestire tutto. Specie perché lei mi chiede cose impossibili (pretende che memorizzi i numeri delle stanze di ogni cliente così i clienti non devono sempre ripetere il numero della stanza quando lo chiedo loro per annotarlo per spese extra o affitto bici). Spesso vorrei dirle che forse non sono adatta e che sarebbe meglio se si trova un'impiegata migliore di me, penso di licenziarmi ma non so se posso. Ho paura poi di deludere mia sorella e mio padre. Sono divorziata e i miei figli vivono col padre altrove (anche se non lontanissimi da me ma a qualche ora di distanza) e ad agosto vengono a trovarmi ma temo che a lavoro farò peggio in quel periodo. Soffro di depressione da anni, pensavo di averla passata ma ora sta tornando. Sono ansiosa e ho poco tempo per me e quel che ho da pochi giorni (lavoro lì da due settimane circa) lo passo piangendo e con la voglia di morire. Non so a chi rivolgermi nè chiedere aiuto. Mi sento sola, temo di prendere una decisione sbagliata, mi sento in un vicolo cieco da cui non so come uscire. Spesso mi dico che se non trovo un lavoro fisso da anni è perché sono incapace e gli altri lo vedono. Sempre più spesso mi dico che se mi ritrovo senza soldi a dormire sotto i ponti alla fine forse mi sento più libera e felice. Odio questo mondo dove la competenza conta sempre di più e dove se non sei preciso al millimetro non conti nulla. Sono insicura di me da quando sono piccola (anche lì spesso vessata a scuola dalle insegnanti perché ho difficoltà in matematica e presa in giro dai compagni perché timida) ma se le persone a lavoro non fanno che criticarmi urlandomi contro invece di insegnarmi dove sbaglio la stima di me si abbassa sempre di più.