Stress lavorativo e voglia di fuggire

Inviata da Sabina Marinò · 13 mag 2021

Buongiorno, presa dall'ennesimo attacco di panico tento di scrivere quello che mi sta succedendo sperando di ricevere un minimo aiuto. Sono da sempre una ragazza molto ansiosa e l'ansia mi colpisce soprattutto nell'ambiente di lavoro. Infatti non sono mai riuscita a rimanere nello stesso posto più di 3 anni. Mi ritrovo al quarto cambiamento di lavoro in pochi anni. Attualmente sono un'impiegata in un ufficio paghe da 5 mesi (la mia prima esperienza lavorativa è stata in questo ambito un po' per caso e da lì ho continuato con questa tipologia di lavoro che comunque è molto richiesta ma sinceramente non mi è mai piaciuta). Più passavano i giorni in quell'ufficio e più mi rendevo conto di aver fatto l'ennesima scelta sbagliata. Mi ritrovo sempre nella stessa situazione: collega esaurita che non ce la fa più e si dimette lasciandomi da sola a gestire un carico di lavoro eccessivo e un titolare a cui non importa nulla! E questo mi sta letteralmente consumando dentro. Sono sopraffatta dalle tantissime scadenze e dall'idea di non farcela, sono continuamente di corsa e arrivo a fine giornata sfinita da non riuscire neanche a preparare la cena. Il mio fidanzato cerca di farmi forza dicendomi di resistere e andare avanti, che sarà più semplice con il tempo, ma più mi dice queste parole e più mi chiudo in me stessa! L'idea di andare a lavorare ancora in quell'ufficio mi mette così tanta ansia che mi vengono attacchi di panico frequenti e la notte non riesco a chiudere occhio! Non riesco più a vivere né tantomeno a mangiare perché ho nausea e mal di stomaco dal nervoso. Adesso non so cosa fare, mi trovo in una situazione in cui vorrei fuggire di nuovo ma non posso perché comunque abbiamo bisogno dell'entrata di due stipendi per poter vivere bene e quindi non posso di punto in bianco lasciare il lavoro e questo mi fa stare ancora più male! Sto cercando di cambiare lavoro ma il punto è che non so benissimo cosa fare dato che le mie esperienze lavorative si limitano ad un unico settore specifico che neanche mi fa impazzire. Sono costantemente agitata e ho paura mi possa succedere qualcosa da un momento all'altro. In questi giorni, sotto consiglio del medico, mi sono presa una pausa per riposarmi perché sono esplosa. A casa mi sento un po' meglio ma già penso a quando dovrò ritornare a lavorare lì. Vi chiedo come poter affrontare al meglio questa brutta situazione perché io proprio non so cosa fare.

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Miglior risposta 13 MAG 2021

Gentile Sabina,
la comprendo perfettamente, purtroppo il disagio che proviamo sul lavoro si ripercuote anche sulla nostra salute oltre che sulla vita privata. La soluzione più semplice è quella di assumere calmati o mettersi in malattia, ma è solo un sollievo momentaneo, quello di cui ha realmente bisogno è cambiare ambiente e/o lavoro per qualcosa che sia più appagante e motivante. Come professionista che si occupa di disagio lavorativo so per certo che non potrà continuare così ancora per molto, ma prima di lasciare il suo lavoro, le consiglio di avere ben chiaro il suo nuovo obiettivo professionale e come/cosa fare per raggiungerlo. Lavoro su Salerno ma è possibile effettuare un percorso di orientamento professionale anche online.
Mi contatti pure se desidera approfondire
un caro saluto
Dott.ssa Mariagrazia Stabile

Anonimo-181915 Psicologo a Salerno

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17 MAG 2021

Cara Sabrina,
leggendo le poche righe che scrive traspare benissimo il suo malessere ed il senso di oppressione che la pervade.
Purtroppo oggi, come correttamente scrive, se si vuole avere un discreto tenore di vita è necessario che entrambi i membri della coppia lavorino, oltre al fatto che, anche se fosse da sola, le garantisce una sua autonomia e di pagare le bollette.
Quello che le suggerisco è intraprendere un percorso con un professionista che possa aiutarla prima di tutto a rilassarsi e a ritrovare serenità. Poi a lavorare su questa forte ansia, a cosa è dovuta e da dove arriva. Certamente un percorso potrebbe aiutarla a fare maggiore chiarezza sul suo funzionamento per non evitare di farsi travolgere da queste emozioni così impattanti sulla sua vita.
Sono a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Stefania Barbaro
(ricevo anche on line)

Dottoressa Stefania Barbaro Psicologo a Milano

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15 MAG 2021

Cara Sabina, ​da quello che scrive si percepisce la fatica che sta vivendo in questo momento nello svolgere un lavoro impegnativo che non le piace più di tanto. E comprendo che le scadenze lavorative e la necessità economica di riportare uno stipendio, esercitino su di lei una pressione notevole.
Se da una parte questo lavoro le dà delle sicurezze in quanto lo padroneggia e perché le garantisce uno stipendio, dall'altra le costa un grande dispendio di energie.
Credo sia importante che si prenda cura di sé, anche attraverso un percorso terapeutico per comprendere, senza giudicarsi, cosa nello specifico le genera ansia e in che modo utilizza "la fuga" come strategia per cercare di farvi fronte.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e per un'eventuale consulenza (anche online).
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Isabella Ciampi

Maria Isabella Ciampi Psicologo a Perugia

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14 MAG 2021

Cara Sabina,

è significativo che il settore in cui lavora non le piace nemmeno più di tanto, oltre al senso di sopraffazione, l'insonnia e gli attacchi di panico che la portano a voler scappare un'altra volta. Fino a che non andrà all'origine della sua esigenza di fuga, da esplorare nei suoi contesti di appartenenza per essere ben compresa nella sua complessità, lei potrebbe anche arrivare al suo decimo cambiamento di lavoro. E' fondamentale che si conceda l'opportunità di intraprendere questo viaggio alla scoperta e ridefinizione degli eventi che le sono accaduti, di se stessa e degli altri, alla luce delle sue relazioni familiari, amicali, sentimentali, scolastiche e lavorative.
Rimango a sua completa disposizione, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice.

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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14 MAG 2021

Gentile Sabina,
la sua condizione attuale è rappresentata dall'interazioni di molteplici fattori (aspettative verso il futuro, autostima lavorativa, desiderio di trovare lavoro nel campo desiderato, conflitti con i colleghi, ansia da prestazione personale), i quali, interagendo fra loro, determinano lo stato di ansia e stress che spesso avverte. In particolare, dalla problematica descritta, emerge come il contesto lavorativo sia divenuto disfunzionale per la sua salute, portando sempre più ai margini della sua esistenza il benessere personale che inevitabilmente è divenuto ostaggio della condizione emotiva lavorativa.

Quello che le consiglio è di intraprendere come prima fase un percorso di gestione dello stress lavorativo e di affiancarlo ad un ciclo di sviluppo motivazionale personale e di orientamento lavorativo, in grado di riportare ad una condizione funzionale le proprie risorse personali.
Rimango disponibile.

Cordialmente,
Dott. Fabio Romanelli
Psicologo del Lavoro

Dott. Fabio Romanelli Psicologo a Fiumicino

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13 MAG 2021

Cara Sabina, penso possa esserLe utile affrontare questa situazione, riconoscendo le Sue risorse e mettendole in campo per raggiungere la Sua serenità e la Sua soddisfazione. Per ciò che riporta, per la gestione della frustrazione e dello stress, della condizione di ansia, intraprenda un percorso psicologico di scoperta e di modifica di quegli aspetti che non Le permettono di provare benessere.
Buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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