I mio partner dopo la nascita di nostro figlio mi critica sempre perché sono grassa, perché non faccio mai abbastanza per la famiglia, che penso solo a mangiare e che arrivero a non poter lavorare piu. Continua cosi con delle critiche, litighiamo spesso ,comincia tutto dalle cose piu sccioche e finische sempre a rimproverarmi delle cose, io sto soffrendo tanto il suo attegimento, ho anche chiesto aiuto a una dietologa e ho cominciato fare qualche progresso, e lui dopo neanche 3 mesi mi fa, perché vai e spendi soldi dalla dietologa tanto non serve a niente. Questa e la principale critica ma ne ha delle altre, e vedo a malincuore che non si rende conto che mi ferisce. Ho cercato di alzare un muro e dirgli "ALT non ti permettere piu di ferirmi cosi", ma funziona per poco e dopo riprende. NON MI SENTO PIU SERENA!
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2 GIU 2020
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Buongiorno, è evidente che Lei si trovi oggi in uno stato di sofferenza. Al di là di come desidera chiamarlo, Lei stessa riconosce la necessità di affrontarlo e di porre un freno a un circolo vizioso che, verosimilmente, ha nel cibo Tanto uno sbocco quanto un carburante, contribuendo a peggiorare esponenzialmente le dinamiche tra Lei e il partner. Ad esempio, Se alla disconferma trova conforto nel cibo, e questo a sua volta provoca aumento di peso ed è fonte quindi di attacco e di ulteriore disconferma, si creano un circolo complesso che deve essere spezzato. Naturalmente, queste sono ipotesi che vanno valutate nello specifico della Sua storia di vita tramite un colloquio più approfondito. Ha valutato un percorso psicologico? Vi sono tematiche che possono essere affrontate: 1) il rapporto con il cibo: quando mangia? Perché? Vi sono motivi che hanno a che vedere con il Suo modo di essere nel mondo e con le dinamiche che si instaurano tra Lei e l'Altro? Risolvere questi quesiti darebbe conto della difficoltà a perdere peso e Le permetterebbe di assumere modalità migliori di regolare le disconferme; 2) il rapporto con il partner: quali confini, quali regole, quali modalità comunicative appaiono disfunzionali? Perché? Come si sono strutturate e come si possono modificare? Perché Lei fatica a porre dei limiti? Il percorso terapeutico ha l'obiettivo di comprendere come Lei si muove nel mondo e si emoziona con l'Altro, per aiutarLa a vedere significati nuovi che Le consentano di aprire possibilità d'azione che ad oggi non sono percorribili (Lei non vede soluzione). Contatti un terapeuta, ormai lavoriamo anche online senza difficoltà. A disposizione, DP
3 GIU 2020
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Gentile Lola,
Mi dispiace molto per quello che riferisce...nessuno dovrebbe trattarci così. Sarebbe da capire meglio come mai il suo partner la squalifichi... non voglio mettere in dubbio il suo amore per lei, anche perché esistono dei momenti complicati che possono portare a relazionarsi con l’altro in maniera penalizzante nei suoi confronti..tuttavia con questo atteggiamento egli non l’aiuta. Forse potrebbe provare a chiedergli cosa potrebbe fare per essere di aiuto nei suoi confronti. Se non avesse una risposta da darle certo lui si troverebbe di fronte ad una condizione di impotenza..ma è così che ci si sente quando non si riesce in modo produttivo a mettere in campo le proprie risorse, per qualche motivo. Dunque credo che lei avrebbe bisogno di essere supportata, non squalificata..e probabilmente anche il suo partner avrebbe bisogno di un supporto, in quanto dietro la penalizzazione dell’altro spesso c’è un tentativo individuale di compensazione.