Sto per cedere, mi porto addosso macigni che mi fanno stare male.
Salve, scrivo in quanto ultimamente sto vivendo un periodo estremamente difficile. Innanzitutto, come sta accadendo a molte persone, le restrizioni legate all’emergenza sanitaria stanno rendendo monotone le giornate. Ma questo è ciò che pesa di meno. A novembre mi sono laureata e dopo pochi giorni è morta mia nonna che ha lasciato sia in me che nella mia famiglia una ferita invisibile che emerge nei momenti più bui. Inoltre, sto cercando lavoro da dopo la laurea ma, nonostante le innumerevoli candidature a cui ho inviato il curriculum, non ho mai ricevuto risposta o le poche che hanno risposto sono stati dei no. So che è una cosa normale ricevere delle porte in faccia e cerco di non farmele pesare ma è un altro peso che si aggiunge anche perché, avendo 25 anni, sento la necessità di raggiungere una minima indipendenza economica. Il macigno più grande che porto sulle spalle è una situazione familiare che apparentemente sembra normale ma che nasconde il dolore più grande. Mia madre è di Napoli e per amore si è trasferita altrove e quando sono nata io, non avendo parenti a cui lasciarmi, i miei hanno deciso che mia madre si sarebbe occupata della casa. Questa cosa credo che a lei abbia pesato e pesi tutt’ora, ma ciò che più mi fa male è che da quando sono piccola che sento lamentare mia madre sul fatto che non sta nel suo paese e quello dove abita lei le fa schifo. Sentire queste cose mi fa stare male perché un po’ attribuisco a me stessa la colpa delle sue infelicità un po’ perché a volte dà la colpa a mio padre che credo, nonostante abbia fatto i suoi sbagli, è una persona che ha fatto molti sacrifici per non farci mancare mai nulla. Ultimamente, anche in concomitanza con la morte di mia nonna, questa cosa si è acutizzata tanto che, una notte si è svegliata strillando e dicendo che voleva morire e che voleva andare a Napoli senza più tornare. Dal quel momento io vivo nell’angoscia più totale. Sono sempre stata forte ma ora sento che sto per cedere