Sto male dopo molestia?

Inviata da Luana · 6 dic 2016 Violenza sessuale

Ciao a tutti. Sono un giovissima moglie e da circa un mese sto soffrendo molto per un episodio che mi è accaduto. Un professionista sanitario ma non medico, amico della mia famiglia, con la scusa di controllare se presentavo sintomi di un'infezione ha avuto atteggiamenti poco consoni e invadenti arrivando a farmi spogliare per controllare,e quindi in qualche modo mettere le mani anche se giustificando la cosa. io all'inizio pensavo che davvero fossero quelle le sue intenzioni, ma poi mi sono accorta che qualcosa non andava quando, e sono rimasta talmente scioccata, perchè non me lo aspettavo, da un professionista, in quel momento in una posizione di potere, amico della mia famiglia...che mi sono bloccata, non sono riusicta a reagire ma provavo solo tanto imbarazzo sperando che finisse al più presto.Era come se in quel momento stessi guardando la scena da fuori, cercavo di coprirmi, ero irrigidita, ma troppo turbata. Adesso sto vivendo con vergogna e sensi di colpa, non sono riuscita a parlarne con nessuno della mia famiglia, nemmeno con mio marito, e questo mi fa stare ancora più male, vorrei liberarmi e dirglielo ma ho un'immensa paura che lui si arrabbi con me per non essermi difesa o possa incolparmi o pensare chissà cosa..perchè non c'è stata costrizione fisica o violenza, ma io in quel momento ero scioccata,..Lui tra l'altro è abbastanza geloso di me,(come me, del resto) ha paura del tradimento (considera tradimento non solo un rapporto sessuale completo, ma anche ,ad esempio, prendere un caffè con qualcuno se si sa che si prova qualcosa..) ho paura che sia mia la colpa perchè essendo adulta non sono riuscita a fare nulla..può questo essere considerato abuso? può anche una persona adulta subire un abuso o molestia anche se con modi gentili?

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Miglior risposta 7 DIC 2016

Buonasera Luana, innanzitutto, mi dispiace molto per ciò che le è successo. Il fatto che lei non abbia reagito a questa che, da come l'ha raccontata, sembra proprio una molestia, non è affatto indice di colpa o responsabilità. Probabilmente, in quel momento, il suo sistema ha adottato una delle tre classiche strategie di difesa, durante un pericolo, che si possono mettere in atto: ovvero il freezing (congelamento). Le altre due sono attacco e fuga. Il congelamento è una strategia evolutiva che mette il suo essere in una posizione di irrigidimento per comunicare all'aggressore che si è morti (generalmente, molti predatori sono attirati da una vittima che si muove per poterla mangiare viva). Durante l'evoluzione, anche se, fortunatamente, il contesto in cui viviamo è cambiato molto, però la Natura ha mantenuto queste strategie in quanto, mediamente, vincenti e che hanno permesso lo sviluppo delle varie specie. Dunque, seguendo questo discorso, lei ha fatto, in quel momento, ciò che ha ritenuto utile per farla sopravvivere, e ci è riuscita. Quindi, personalmente, più che la colpa, evidenzierei la sua bravura ed adeguatezza nella gestione della situazione. Il fatto, tuttavia, è che, una volta sopravvissuti a queste situazioni, noi esseri umani ne dobbiamo pagare gli scotti emotivi. Le consiglierei, dunque, se già non lo ha fatto, innanzitutto di confidarsi con qualcuno che lei senta fidato, molto vicino, non giudicante, accogliente, etc., in modo da poter cominciare ad integrare, in modo funzionale, la sofferenza di quell'evento (se si cerca di evitarla, nasconderla o si aspetta che passi da sola, questo difficilmente può avvenire), un pò come succede con i lutti. Quando sentirà che riesce a gestire meglio (emotivamente) il ricordo dell'evento, allora potrà decidere cosa fare, ovvero se cominciare una psicoterapia per gestire ancora meglio l'affetto legato alla molestia. Ed anche decidere se, come e quando parlarne con suo marito (comunque, è consigliabile farlo, visto che dovrebbe essere una delle persone più importanti della sua vita). Infine, decidere anche come comportarsi con il molestatore, nel caso, in qualche modo, facesse ancora parte della sua vita.
Buona fortuna
dott. Massimo Bedetti
Psicologo/Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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13 DIC 2016

Salve Luana, quello che racconta mi colpisce davvero tanto. Da come lo descrive, questo episodio ha avuto per lei caratteri traumatici, ed è proprio per questo che la sua mente e il suo corpo hanno reagito come lei descrive, bloccandosi. Comprendo che, normalmente tutti saremmo portati a colpevolizzarci e provare vergogna per quella che sembrerebbe una non reazione. Le garantisco però che in quel momento il suo blocco era una risposta neurobiologica ad una paura estrema, perciò lei non poteva reagire diversamente, non se ne faccia una colpa. Capisco sia difficilie da confessare, soprattutto se immaginiamo la reazione catastrofica di un compagno geloso. Questo però non dovrebbe toglierle la dignità di confessare una molestia subita. Un saluto.
Dott.ssa Piera Briganti Psicologa

Dott.ssa Piera Briganti Psicologo a Osimo

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13 DIC 2016

Buongiorno Luana,
mi dispiace molto per quanto le è successo, che è a tutti gli effetti un abuso. La sua risposta è stata congrua alla situazione schoccante; nessuno è pronto per ricevere una molestia e quando succede è appunto uno schock che lascia la persona disarmata. Spesso la vergogna e i sensi di colpa si accompagnano all'accaduto, per quanto lei, come sottolineato da altre colleghe, non abbia alcuna colpa per quanto successo. E' stato un trauma e purtroppo le rispercussioni emotive sono inevitabilmente forti. La fatica a confidarsi con qualcuno è comprensibile, perchè quando si è vittime di abusi accade di frequente che si provi vergogna, ci si senta disorientati, a volte sbagliati, si provi colpa, si perda la lucidità, ci si senta preda, anche, di pensieri, immagini intrusive, vissuti, rievocazioni dell'accaduto che fanno sentire come se si stesse perdendo la terra sotto ai piedi oppure ci si senta congelati. L'isolamento, in questi casi, è però la trappola peggiore. Riuscire a parlarne con qualcuno di fidato è molto importante: nella molestia si è in uno stato di impotenza terribile. Parlandone con qualcuno, si riprende invece un po' di potere sull'accaduto. Comprendo la sua fatica a parlarne con suo marito. Ha qualche amica con la quale potrebbe confidarsi? Le aggiungo che quanto le è successo non solo, ripeto, non è colpa sua ma anche costituisce, a livello legale un reato penale per l'aggressore. Chi le ha fatto molestia ha commesso un reato penale e se lei deciderà di sporgere denuncia il soggetto in questione verrà sottoposto a procedimento penale. Questo è importante che lei lo sappia. Spesso infatti le donne si trovano sole in queste circostanze e non sono informate del fatto che per ciò che hanno subito esiste una legislazione apposita che le tutela. Se le risulta difficile al momento parlarne con qualcuno che conosce e se non si sente di sporgere denuncia, la invito a non rimanere sola e isolata nel suo dolore e a rivolgersi a un professionista che la possa aiutare ad elaborare quanto le è capitato. Può contattare uno psicologo ma anche rivolgersi a un centro antiviolenza. In tutto il territorio nazionale ci sono centri appositi che accolgono le donne che hanno subito violenza: il loro accesso è gratuito, i professionisti che ci lavorano hanno una formazione specifica nel campo e saranno in grado di aiutarla, ,mantenendo il suo anonimato e il segreto professionale. Spero che riesca a fare questo passo per farsi aiutare.
Ha tutta la mia solidarietà non solo di professionista ma anche di donna.
Un caro saluto
Marzia Menzani, psicologa, psicoterapeuta, arteterapeuta

Dott.ssa Marzia Menzani Psicologo a Bologna

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7 DIC 2016

Cara Luana,
come le ha ben spiegato il Dott. Benedetti la sua reazione è stata una delle possibili difese che lei ha adottato per se stessa per difendersi e per sopravvivere. Molto spesso nelle situazioni di abuso la vittima ha le reazioni che lei ha descritto, irrigidimento e una depersonalizzazione ovvero percepire ciò che ci sta accadendo come irreale e distaccato dal nostro corpo, come appunto se stessimo guardano la scena da fuori. Non ha nessuna colpa per quello che è accaduto, lei si è affidata ad una figura professionale ed amica la quale ha approfittato di questo potere tradendo la sua fiducia. Il suo, da come lo descrive è un abuso a tutti gli effetti, e le consiglio di non tenersi quanto ha vissuto per se stessa perché è una sofferenza grande e difficile da gestire da soli. Le assicuro che quando si aprirà con qualcuno di fidato un po’ di quel macigno che sente inizierà a sgretolarsi. Scelga per prima una figura con la quale le risulta meno difficile parlare, un’amica, un familiare, un genitore, e poi quando lo desidera e lo riterrà opportuno si apra anche con suo marito. Dopo questa prima fase vedrà lei se sente il bisogno di affidarsi ad un percorso psicoterapeutico e come, insieme alle persone care, gestire la sua situazione con la persona che ha abusato di lei. So che sente un enorme senso di colpa e vergogna ma si ricordi sempre LEI NON HA NESSUNA COLPA per quanto è successo. Cordialmente
Dott.ssa Laura Bustiani
Psicologa – Psicoterapeuta Pisa-Lucca

Dott.ssa Laura Bustiani Psicologo a Pisa

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7 DIC 2016

Cara Luana
mi dispiace per quello che ha dovuto subìre e sono fermamente convinta che lei non abbia alcuna colpa o responsabilità. Come ha ben detto, questo professionista ha abusato della sua posizione e della fiducia che lei riservava in lui essendo un amico di famiglia. Purtroppo la maggior parte degli abusi accadono proprio nell'ambiente familiare. La sua reazione è anch'essa una delle risposte più probabili che vengono messe in atto in talune circostanze quindi - se la ciò la può consolare in qualche modo - lei ha reagito come avrebbero e hanno fatto molte donne al suo posto.
Io le consiglio vivamente di non tenersi tutto dentro, ma di aprirsi con qualcuno con cui si senta libera di parlare senza il rischio di essere giudicata e non accolte nella sua sofferenza.
Se non riesce a far questo con nessuno, le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo.
Le faccio i miei migliori auguri!
Cordialmente

Dr.ssa Cristina Giacomelli
Lanciano (CH) - Pescara

Dr.ssa Cristina Giacomelli Psicologo a Lanciano

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