Stage all’estero e tristezza

Inviata da Matilde · 1 gen 2025 Autorealizzazione e orientamento personale

Buonasera,
Sono ormai da quattro mesi in America per seguire un periodo di stage all’estero. L’opportunità è incredibile e il lavoro mi piace davvero molto, ma la città non mi piace per niente. È impossibile vivere senza una macchina e tutto è davvero molto costoso, e il che mi fa sentire impotente e frustrata. Inoltre la casa in cui sto è piena di problemi e la mia coinquilina (italiana) è molto poco pulita e non andiamo particolarmente d’accordo. Con i miei colleghi non ho molto legato e ho fatto amicizia con qualcuno ma il problema è che non sento proprio lo stimolo a volere fare qualsiasi cosa dopo lavoro ne tanto meno ho voglia di uscire nel weekend. Non la considero una vera e propria mancanza di casa in quanto anche in italia non abito nella mia città natale ma non riesco a smettere di sentire questo senso di oppressione e solitudine profonda e non riesco a smettere di essere sull’orlo di piangere per qualsiasi cosa
Mi sento un fallimento perché mi sono considerata sempre una persona molto aperta ma questo atteggiamento mi fa credere l’opposto

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Miglior risposta 2 GEN 2025

Ciao Matilde,
Quello che stai vivendo è una situazione complessa e non è strano sentirsi sopraffatti. Sai, anche a me è capitato qualcosa di simile durante un lungo viaggio in Inghilterra. Mi sentivo spaesato, come se tutto fosse fuori posto, e la sensazione di angoscia era davvero forte. Ma col tempo ho capito che quella stessa angoscia, per quanto scomoda, era un segnale importante: un invito ad ascoltarmi di più e a capire cosa stava cambiando dentro di me. Questi momenti possono essere difficili, ma accoglierli e ascoltarli è fondamentale, perché spesso portano a trasformazioni profonde.
L’idea che avevi di te stessa – come una persona aperta e capace di adattarsi – ora sembra scontrarsi con questa realtà. Ma questo non significa che tu sia sbagliata o che tu abbia fallito. Significa semplicemente che stai vivendo un momento di crescita, anche se ora può sembrare faticoso.

Oltre a prenderti del tempo per riflettere, ti consiglio alcuni esercizi che potrebbero aiutarti a ritrovare un po’ di serenità:
1) Le pagine del mattino: appena sveglia, prendi un quaderno e scrivi tre pagine di getto. Non importa cosa scrivi: possono essere pensieri, emozioni, o semplicemente quello che ti passa per la testa. È un modo per svuotare la mente e connetterti con te stessa.
2) L’ora con l’artista: dedica un momento a settimana a qualcosa che nutra la tua creatività e il tuo senso estetico. Può essere una visita a un museo, disegnare, ascoltare musica che ami, o semplicemente passeggiare in un luogo che ti ispira.
3)Mindfulness: prova a ritagliarti 5-10 minuti al giorno per praticare la mindfulness. Può essere semplice come concentrarti sul respiro, lasciando andare i pensieri senza giudicarli. Esistono anche molte app o video guidati che possono aiutarti a iniziare.
E poi, dedicati anche a letture che possano accompagnarti in questo momento. Due libri che consiglio sono "L’Alchimista" di Paulo Coelho e "Siddharta" di Hermann Hesse. Parlano di viaggi interiori e di come affrontare i cambiamenti, e penso che possano offrirti una nuova prospettiva.
Ricorda, non sei un fallimento. Sei in un momento di passaggio che può sembrare difficile, ma che ha il potenziale di portarti verso qualcosa di nuovo e più autentico. Concediti il tempo di ascoltarti e prenderti cura di te stessa.

Dott. Cosimo Frascella Psicologo a Matera

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2 GEN 2025

Cara Matilde,
Il tuo racconto rivela quanto sia complesso adattarsi a un cambiamento radicale come quello che stai vivendo.
Sei in un contesto nuovo, lontana da tutto ciò che conosci e che ti fa sentire al sicuro. Questo non è un fallimento, ma una sfida profonda che stai affrontando, e il tuo disagio non è segno di debolezza, bensì una risposta umana e naturale a un’esperienza impegnativa.
Quel senso di oppressione e solitudine potrebbe derivare dal fatto che il tuo mondo interno sta cercando di riorganizzarsi in un ambiente che non rispecchia ancora i tuoi bisogni profondi, quando ci troviamo in una situazione dove non ci sentiamo accolti, è come se la nostra identità si mettesse in discussione.
Ti definisci come una persona aperta, eppure questa esperienza ti fa dubitare di questa caratteristica: ma essere aperti non significa non provare mai fatica o difficoltà, significa avere il coraggio di affrontarle, come stai facendo.
La città, la casa, i rapporti umani: ogni elemento che descrivi contribuisce a farti sentire "fuori posto "e questo potrebbe essere il riflesso di una parte di te che non ha ancora trovato un modo per sentirsi a casa dentro di sé, indipendentemente dall'esterno.
Sentirsi smarriti in momenti simili è comprensibile, ogni volta che affronti questo disagio, stai coltivando una forza interiore che ti accompagnerà sempre.
Queste difficoltà, anche se ora sembrano montagne insormontabili, possono diventare una fonte di crescita preziosa.
Non è il luogo in cui ti trovi che ti definisce, ma il coraggio con cui affronti ciò che senti.
Ogni lacrima trattenuta o versata è la dimostrazione che stai camminando verso una te più autentica e forte
Resto a disposizione per domande e chiarimenti.
Cordiali Saluti Dott.ssa Jessica Bombino.

Jessica Bombino Psicologo a Bra

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2 GEN 2025

Ciao Matilde,
capisco quanto possa essere difficile vivere un'esperienza del genere, che doveva essere entusiasmante ma che invece si sta rivelando più complessa e opprimente di quanto avessi immaginato. Ti trovi in un contesto che ti sembra estraneo e difficile da gestire, e questo ti sta portando a sentirti sopraffatta e isolata. Il fatto che tu stia vivendo questa situazione ti fa sentire come se stessi fallendo, ma in realtà non è così. Quello che stai provando è del tutto comprensibile e umanamente valido.

Il contrasto tra l'opportunità professionale che stai vivendo e l’ambiente che ti circonda può creare una dissonanza che ti fa sentire smarrita. L’esperienza di sentirsi soli, di non trovare stimoli, di non riuscire a legare facilmente con gli altri, e di vivere in un posto che ti sembra opprimente, è molto più comune di quanto sembri. L'inizio di una nuova fase della vita in un posto nuovo, con difficoltà ambientali, sociali e personali, può far emergere tutta una serie di emozioni difficili da gestire.
Accogli i tuoi sentimenti senza giudizio. La sensazione di solitudine e di frustrazione che provi non è un segno di fallimento, ma una reazione naturale a una situazione complessa. Stai affrontando una transizione, un cambiamento che ti ha spinto fuori dalla tua zona di comfort, e la difficoltà che provi non significa che tu sia diventata una persona meno aperta o capace. La solitudine non è una colpa, e nemmeno un segno di debolezza. Accogliere questi sentimenti, senza etichettarli negativamente, è il primo passo per superare il blocco che ti impedisce di reagire positivamente.
Fai un passo indietro e analizza la situazione: in questo momento, la frustrazione sembra legata a diversi fattori (la città, la casa, la coinquilina, la difficoltà di legare con i colleghi). Potrebbe essere utile fare una lista di ciò che puoi effettivamente cambiare e di ciò che è fuori dal tuo controllo. Alcuni aspetti (come la città e la dinamica con la coinquilina) sono complessi, ma se focalizzi la tua energia su quelli che puoi cambiare, anche piccoli passi possono aiutarti a migliorare la situazione.
Impara a dare priorità al tuo benessere. Se ti senti giù, non è il momento di forzarti ad essere "aperta" o a cercare di fare tutte le cose che ti dicono essere "normali" per qualcuno in viaggio. Non c’è niente di sbagliato nel volere stare per conto tuo, o nel non avere la spinta a fare attività sociali quando sei emotivamente esausta. Concediti il permesso di fare ciò che ti fa sentire meglio, anche se è semplicemente riposarti o concentrarti sul lavoro. A volte, riacquistare energia per te stessa è più importante che forzarsi a entrare in dinamiche sociali.
Il fatto che non ti senti particolarmente legata ai tuoi colleghi o che la dinamica con la tua coinquilina non vada bene può contribuire ad amplificare la sensazione di solitudine. Tuttavia, prova a rimanere in contatto con le persone che ti sono più care in Italia. Un messaggio, una videochiamata, o anche solo un piccolo aggiornamento sulla tua giornata con amici o familiari ti aiuterà a sentirti meno isolata e più supportata. Talvolta le aspettative possono essere un peso enorme, riguarda le tue aspettative. Se sei partita con l'idea che dovevi "adattarti subito", "essere sempre felice", o "fare amicizie facilmente", la realtà può risultare schiacciante. Non c'è un tempo prestabilito per adattarsi a un nuovo contesto, e non è necessario fare amicizie subito. Rivedi le tue aspettative su cosa significa vivere in un altro paese. La difficoltà iniziale non è un fallimento, ma una parte normale del processo di adattamento.
Cerca di trovare piacere nelle piccole cose,perché spesso quando tutto sembra difficile, è utile concentrarsi sulle piccole cose che possono darti soddisfazione. Questo potrebbe significare prendere una pausa per una passeggiata, leggere un libro che ti piace, fare una cosa che ti rilassa dopo il lavoro. Anche se non ti senti particolarmente motivata, ricorda che ci sono piccoli momenti che possono darti un senso di leggerezza.
Pianifica dei piccoli obiettivi, a volte, uscire dalla solitudine o dalla frustrazione richiede semplicemente di fissare piccoli obiettivi quotidiani. Non devi forzarti a fare enormi cambiamenti subito, ma magari potresti iniziare con piccole cose: ad esempio, stabilire un obiettivo per migliorare la tua casa o cercare di fare una piccola attività sociale al di fuori del lavoro una volta alla settimana.
Non temere di chiedere aiuto, se senti che la solitudine o la tristezza sono troppo forti da affrontare da sola, non esitare a cercare un supporto psicologico. Molti luoghi offrono risorse anche per i cittadini stranieri, e parlare con un professionista potrebbe darti l’opportunità di esplorare più a fondo ciò che provi, trovare nuove strategie per affrontare il momento difficile e migliorare il tuo benessere.

Non sei un fallimento. Quello che stai vivendo è difficile, ma non è una riflessione su chi sei come persona. Questi momenti di vulnerabilità sono parte della vita e vanno affrontati con gentilezza verso te stessa. Non è facile adattarsi, soprattutto quando ci sono tanti fattori che ti pesano addosso, ma ogni piccolo passo che fai per comprendere ciò che senti è un segno di forza, non di debolezza.

Se vuoi approfondire qualche aspetto o se hai bisogno di altro supporto, sono qui per te. Cordialmente Dott.ssa Di Costanzo Maria Luisa

Dott.ssa Maria Luisa Di Costanzo Psicologo a Fuorigrotta

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2 GEN 2025

Ciao Matilde e grazie per la tua condivisione.
Cosa ti rende un fallimento? Quando pensi di esserlo, cosa provi? come ti fa stare?

Cosa desideri di diverso da quel senso di oppressione e solitudine? Cosa ti porta a desiderarlo?

Alle volte, quando viviamo alcune situazioni nelle quali non ci riflettiamo al 100%, ciò che non funziona, tende a "portarci giù", a toglierci energie positive (quelle che si creano ad esempio nel tuo caso grazie al lavoro che ti piace tanto).

Questo senso di oppressione e solitudine è circostanziale, legato alla situazione e situazioni che stai vivendo.
E se potessi rivederlo e ridimensionarlo?

Sono qui per te, qualora tu desiderassi un confronto.
Abbi cura di te.

Eva

Dott.ssa Eva Melchior Psicologo a Altavilla Vicentina

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2 GEN 2025

Salve, grazie per aver condiviso la tua storia e comprendo il tuo stato di smarrimento e di solitudine. Ti ritrovi dall' altra parte del mondo, in un Paese che se non vivi nelle città centrali, le restanti zone sono molte isolate. Hai già fatto esperienza del genere in Italia è vero, ma ora hai davanti altre difficoltà come la lingua, una cultura diversa e pure se hai una coinquilina che non capisce le tue difficoltà, ti senti comunque sola. Non sei un caso isolato oppure la tua tristezza non è motivata, hai tutte queste incognite che ti portano comunque ad amplificare le tue sensazioni. Non sei un fallimento, anzi stai affrontando da sola qualcosa di molto grande e nonostante tutto, continui a non mollare. Saluti

Dott.ssa Ada Palma Psicologo a Giugliano in Campania

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2 GEN 2025

Buon giorno Matilde, la scelta di andare così lontano, affrontando un distacco dai consolidati punti di riferimento, dimostrano che lei è una persona forte e molto motivata. Ciò non toglie che ogni distacco ha un impatto sul nostro sistema emotivo, che pur nel disagio provato, ci aiuta a ridefinire la nuova condizione.
Quello che sta vivendo è una esperienza simile al lutto: frustrazione e rabbia per una condizione economica che non è quella che aveva in Italia, tristezza per la mancanza di relazioni soddisfacenti. Le emozioni che sta provando sono dolorose, ma le stanno segnalando la necessità di una ristrutturazione mentalmente di obiettivi e priorità.
Sarebbe preferibile cercare un sostegno psicologico che la potrebbe aiutare a superare questa fase difficile, nel frattempo provi ad utilizzare gli indicatori emotivi per modificare la sua condizione. Ad esempio incanalando l'irritazione verso la coinquilina per essere maggiormente assertiva. Anche la tristezza può essere considerata funzionale, è una emozione che aiuta l'introspezione, a centrarsi sui propri suoi bisogni.
Resto a disposizione per un sostegno online e la saluto cordialmente.
Dott. Maurizio Tremaroli

Dott. Maurizio Tremaroli Psicologo a San Benedetto del Tronto

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2 GEN 2025

Buongiorno Matilde, l'esperienza che sta facendo può essere complessa. Ho abitato in Texas 3 anni e mi rendo conto di quanto sia difficile vivere in certi Stati degli US senza macchina. Anche le abitudini spesso sono molto diverse e non sempre è facile adattarsi.
Quanto lunga sarà la sua permanenza? Che obiettivi si era data?
Io le consiglio di chiedere di farsi seguire dal punto di vista psicologico o trovando un'italiano/a lì oppure online. La lingua in questi casi è importantissima anche se lei dovesse conoscere perfettamente l'americano; sto seguendo un ragazzo che come lei è andato per studio per un periodo negli USA e un attacco di panico gli ha fatto vivere il resto della permanenza in modo molto complessa.
Può anche comprare dei testi di esercizi di psicologia positiva che magari la sollevano un pò, ma meglio dei colloqui per aiutarla ad organizzarsi emotivamente durante questa esperienza.

Se ha piacere ci sono

Michela Romano
psicologa psicoterapeuta

Dr.ssa Michela Romano Psicologo a Santorso

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2 GEN 2025

Cara Matilde,

grazie per aver condiviso ciò che sta attraversando. Le sue parole trasmettono tutta la difficoltà e il peso specifico di una situazione sfidante che, per quanto ricca di opportunità, può essere profondamente impegnativa sul piano emotivo e pratico.

Vivere lontano da casa, in un contesto così diverso, non è semplice, e il fatto che si senta oppressa o sola non sminuisce il suo valore né il suo spirito di apertura, anzi. È normale che un’esperienza di questo tipo metta alla prova anche le persone più resilienti.

Non dimentichi perché ha intrapreso questo percorso! A volte, i periodi più difficili sono quelli che lasciano i frutti più importanti.

Le auguro di trovare presto il sollievo e la serenità di cui ha bisogno, e che possa riscoprirsi in una dimensione su misura per lei.

Un caro saluto.

Dott. Giorgio Maggiacomo Psicologo a Bologna

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2 GEN 2025

Gentilissima Matilde, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrivi, e comprendo soprattutto la tua frustrazione nel sentirti affranta da quanto sta accadendo e stai provando soprattutto. Quello che senti ora non ti identifica e non vuole per forza dire che tu non sia una persona poco aperta; sembrano invece essere le circostanze che ti spingono a credere che sia così. Credo che intraprendere dei colloqui di terapia potrebbe aiutarti ad esplorare e comprendere a fondo quello che senti, individuando anche delle strategie efficaci per affrontare la situazione. Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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2 GEN 2025

Cara Matilde, capisco molto bene il tuo disagio. Sei in una situazione che, pur essendo un’opportunità unica per la tua carriera, ti sta causando molta frustrazione e senso di solitudine. Il fatto che tu stia vivendo in un contesto che non ti piace, sia a livello di città che di convivenza, può sicuramente amplificare queste sensazioni di impotenza. Non è facile sentirsi isolata, soprattutto quando ci si trova lontano da casa, e la distanza emotiva dai colleghi e dalla coinquilina peggiora ulteriormente il quadro. Inoltre, il fatto che non trovi piacere a fare nulla dopo il lavoro, nemmeno nei weekend, è un segnale di una condizione emotiva che sta diventando sempre più difficile da gestire. Prima di tutto, voglio dirti che queste emozioni non fanno di te una persona debole o un fallimento. Al contrario, sono segni che il tuo corpo e la tua mente ti stanno chiedendo di rivedere il tuo benessere emotivo in un ambiente che, al momento, sembra troppo opprimente. Non c’è nulla di sbagliato nel sentirsi sopraffatti quando ci si trova in una situazione che non corrisponde alle proprie aspettative, anche se può sembrare un’opportunità ideale a livello professionale. Un possibile passo potrebbe essere quello di cercare di riorganizzare la tua routine e le tue priorità. Hai fatto una scelta che ti sta spingendo oltre i tuoi limiti, e questo è qualcosa che va valorizzato. Tuttavia, se il senso di solitudine e di oppressione è troppo forte, potrebbe essere utile parlarne con qualcuno, magari un professionista, per comprendere meglio come affrontare questi momenti difficili. La solitudine e il malessere che provi non sono un riflesso della tua “vera” personalità, ma il risultato di un contesto che non riesce ad alimentare il tuo benessere. A livello pratico, potresti provare a concentrarti su alcuni aspetti che puoi controllare, come ad esempio cercare di instaurare rapporti migliori con i colleghi o modificare alcune dinamiche con la tua coinquilina. Potresti anche dedicare tempo a te stessa, magari esplorando la città da un’altra prospettiva, cercando luoghi che possano offrirti più serenità, anche se ti sembra che la situazione non possa migliorare. Infine, ricordati che è importante darti il permesso di sentirti così. Non sei un fallimento per non sentirti a tuo agio in una situazione difficile. Anzi, è un segno che hai la consapevolezza di ciò che non va e questo è già un passo importante verso il cambiamento.
Ti saluto augurandoti il meglio.
Cordialmente,
Dott.ssa Velia Morati

Dott.ssa Velia Morati Psicologo a Nocera Inferiore

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2 GEN 2025

Buongiorno Matilde, grazie per aver condiviso la tua situazione. Da quello che racconti sembra tu stia vivendo un periodo di cambiamenti importanti che ti hanno portata in questa situazione di forte stress. Capisco come questo ti stia facendo sentire, ma non sei un fallimento, quello che stai vivendo ora non cambia la persona che sei e che sei sempre stata. Il senso di impotenza, frustrazione e la mancanza di stimoli che senti sono comprensibili, sono segnali che qualcosa non va in questo momento.
Ci sono alcune domande che puoi farti per fare il punto della situazione: quali erano le tue aspettative quando hai iniziato questa esperienza? Come ti sei sentita nel primo periodo? Quando hai iniziato a percepire il senso di frustrazione e solitudine? Come ti piacerebbe trascorrere i prossimi mesi?
Potresti ritagliarti uno spazio nella tua giornata in cui inserire un'attività o una passione che coltivi, magari questo potrebbe portarti a conoscere persone con i tuoi stessi interessi e con cui sarebbe più facile instaurare rapporti. Parla con la tua coinquilina il più chiaramente possibile, stabilite dei turni di pulizia per quello che riguarda gli spazi in comune.
Infine, cerca di essere gentile con te stessa, dai peso ai tuoi successi e ricordati che questo è solo un momento passeggero della tua vita, non definisce ciò che sei.
Ti auguro di trovare il tuo equilibrio, rimango a disposizione per qualsiasi domanda.
Simona

Simona Silvestrini Psicologo a Firenze

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2 GEN 2025

Ciao, capisco perfettamente quanto tu possa sentirti in questo momento. È del tutto normale provare un mix di emozioni contrastanti quando si vive un'esperienza all'estero, soprattutto quando ci si trova a confrontarsi con una realtà così diversa dalla propria.

Non sentirti un fallimento. È un'esperienza molto comune quella che stai vivendo. Molte persone che si trasferiscono all'estero affrontano momenti di sconforto, solitudine e frustrazione. È importante ricordare che queste sensazioni sono del tutto naturali e non indicano un tuo fallimento personale.

Analizziamo insieme la situazione:

- La città: è comprensibile che non ti piaccia la città. Il fatto di non avere una macchina e di trovare tutto costoso può limitare molto la tua libertà e generare frustrazione.
- La convivenza: avere una coinquilina con cui non vai d'accordo e una casa con problemi può rendere la situazione molto stressante e influire negativamente sul tuo benessere.
- Le relazioni sociali: anche se hai fatto qualche amicizia, sembra che non ti senti completamente a tuo agio e che non riesca a creare legami più profondi.
- La solitudine: sentirti sola e oppressa è un segnale importante che qualcosa non va.

Cosa puoi fare?

- Parlane con qualcuno: condividere le tue emozioni con un amico, un familiare o uno psicologo può aiutarti a sentirti meno sola e a trovare nuove prospettive.
- Cerca attività che ti piacciono: anche se non hai voglia di uscire, prova a trovare delle attività che ti appassionano e che ti permettano di staccare la spina dal lavoro. Potresti iscriverti a un corso, unirti a un gruppo o semplicemente dedicarti a un hobby.
- Valuta la possibilità di cambiare casa: se la situazione con la tua coinquilina è insostenibile, potresti cercare un altro alloggio.
- Esplora la città: anche se non hai una macchina, cerca di scoprire nuovi posti nella città. Ci sono sicuramente dei quartieri più interessanti e meno costosi da esplorare.
- Contatta la tua famiglia e i tuoi amici: mantenere i contatti con le persone care può aiutarti a sentirti più vicina a casa.
- Prenditi cura di te stessa: assicurati di dormire a sufficienza, di mangiare sano e di fare attività fisica.
- Rifletti sui tuoi obiettivi: ricordati perché hai deciso di fare questo stage. Quali sono i tuoi obiettivi a lungo termine? Concentrarti sui tuoi obiettivi può aiutarti a mantenere la motivazione.

Ricorda: È normale sentirsi persi e disorientati a volte. Ma è importante non arrendersi e cercare di trovare delle soluzioni. Potresti anche considerare di parlare con il tuo responsabile di stage per capire se ci sono delle possibilità di cambiare qualcosa nella tua situazione.

Non sei sola. Molte persone si trovano ad affrontare situazioni simili. Sii paziente con te stessa e cerca di trovare delle strategie per migliorare il tuo benessere.

Dott. Mirko Manzella Psicologo a Trieste

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2 GEN 2025

Gentilo utente probabilmente sta affrontando un predicato di forte stress dove mettere sulla bilancia cosa va e cosa non va di questa esperienza. Le consiglio di fare un percorso personale al fine di dare più valore alle sue scelte. Sono a disposizione un grande abbraccio

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli Psicologo a Palermo

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2 GEN 2025

Cara Matilde,

ti ringrazio per aver condiviso con me questo momento delicato. È evidente quanto tu stia mettendo impegno e coraggio in questa esperienza, e questo di per sé merita già un riconoscimento. A volte, però, anche le opportunità più incredibili possono rivelarsi difficili, soprattutto quando si è lontani da ciò che ci fa sentire a casa e ci si trova a fronteggiare situazioni inaspettate.

Il senso di oppressione e solitudine che descrivi non è un segnale di debolezza o di fallimento, ma una reazione umana e naturale di fronte a uno scenario che richiede tanto da te, sia a livello pratico che emotivo. La tua frustrazione per le difficoltà logistiche, come il costo della vita e la necessità di una macchina, si somma a dinamiche relazionali complesse, sia con la coinquilina che con i colleghi. È normale sentirsi sopraffatti quando mancano punti di riferimento stabili.

Quello che posso dirti, Matilde, è che il tuo valore non si misura dalla tua capacità di adattarti a ogni situazione. Essere aperti non significa accettare senza difficoltà ogni contesto, ma piuttosto avere il coraggio di riconoscere quando qualcosa non funziona per noi e chiedere aiuto o fare piccoli aggiustamenti per migliorare la situazione.

Ecco alcuni spunti che potrebbero aiutarti:
1. Accogli le tue emozioni
Non respingere il tuo senso di solitudine o il desiderio di piangere. Dare spazio a queste emozioni può aiutarti a liberarti del peso che senti. Scrivere un diario, per esempio, potrebbe essere un modo per “contenere” e dare ordine ai tuoi pensieri.
2. Crea routine piacevoli
Anche se non ti senti stimolata a uscire, prova a dedicarti a piccole attività che ti portino piacere o serenità. Può essere un libro, una serie TV, una passeggiata in un parco, o anche la scoperta di un caffè accogliente. Includere momenti di cura per te stessa nella tua giornata può fare una grande differenza.
3. Fai un passo alla volta nelle relazioni
Non forzarti a legare con tutti i colleghi o ad avere amicizie intense subito. Anche un piccolo gesto, come un invito a pranzo o una conversazione più personale con un collega, potrebbe aprire nuove porte.
4. Visualizza il tuo obiettivo
Ricordati perché hai scelto di partire e cosa stai imparando da questa esperienza, anche dalle difficoltà. Questo può darti una prospettiva più ampia e rendere il momento attuale meno opprimente.

Infine, non dimenticare che affrontare un’esperienza così intensa in un altro paese è già di per sé una conquista. Non sei un fallimento, Matilde: stai solo attraversando un momento complesso, e il fatto che tu riesca a parlarne dimostra una grande forza.

Se senti di aver bisogno di ulteriore supporto, sarò felice di accompagnarti in un percorso di riflessione e crescita per gestire al meglio questo momento e rafforzare le tue risorse personali.

Con un caro saluto,
Dott.ssa Barbara Durand
Ricevo a Torino e online
www.basisicure.com

Dott.ssa Barbara Durand Psicologo a Torino

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