Sottovalutarsi

Inviata da Cipi · 30 giu 2020

Buon pomeriggio, mi chiamo Claudia e ho 26 anni. È da un po’ di tempo che quando decido di fare o faccio qualcosa non riesca mai ad apprezzare il risultato finale. Mi sento sempre sottovalutata, come se le persone accanto a me sapessero fare meglio di me nonostante io ci metta tutta me stessa nel fare le cose. Ho paura di non essere abbastanza per me e per gli altri. Come posso cambiare questa cosa?
Grazie in anticipo.

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Miglior risposta 1 LUG 2020

Gentile Claudia,
sicuramente sta vivendo un periodo non semplice, ma c'è stato un cambiamento negli ultimi anni o è sempre stato così? Potrebbe iniziare ad individuare se c'è stato un evento scatenante questo suo senso di inadeguatezza.
Poi sicuramente potrebbe esserle utile un percorso di supporto psicologico per comprendere meglio da dove nasce e come affrontare questa sua difficoltà.

Spero di esserle stata utile

Dott.ssa Silvia Passaretti

Dott.ssa Silvia Passaretti Psicologo a Milano

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2 LUG 2020

Gentile Claudia,

Ha paura di non essere “abbastanza” rispetto al metro di giudizio di chi? Deve necessariamente esserci una competizione con gli altri nelle cose che fa? Provi a pensare agli individui (inclusa lei stessa) come esseri diversi e multi sfaccettati anziché esseri “migliori o peggiori degli altri”. Anche lei, come tutti, avrà i suoi talenti, le sue inclinazioni, le sue preferenze, come anche le sue debolezze e i punti per cui prova minore interesse.
Purtroppo la società di oggi ci spinge a perseguire l’affermazione attraverso la competizione: bisogna necessariamente essere “vincenti”, quand'anche non perfetti comunque migliori degli altri. Ma chi giudica la prestazione? Sempre altri esseri umani. E chi stabilisce che loro sono perfetti mentre gli altri no?
Se non riesce a sganciarsi da sola da queste credenze e convenzioni sociali disfunzionali al suo benessere sarebbe utile indagare da dove proviene la sua ansia (se da un modello educativo eccessivamente esigente oppure dall’idea che lei stessa si è costruita rispetto a come dovrebbe funzionare il mondo). Un orientamento terapeutico di tipo cognitivo potrebbe essere indicato in questi casi, ma ovviamente deve valutare lei quale terapeuta le ispira maggiore fiducia, indipendentemente dall’orientamento.

Un saluto,
Dott.ssa Michela Arnò

Dott.ssa Michela Arnò Psicologo a Ciampino

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2 LUG 2020

Buongiorno Claudia,
e grazie per la sintesi della sua storia.
Se vuole fare un piccolo percorso i autoanalisi, potrebbe cercare di trovare che cosa è cambiato nella sua vita nel momento in cui ha iniziato approvare questa insoddisfazione. Se trova la risposta, trova anche la soluzione. Se invece la risposta non si trova, può chiedere aiuto ad un terapeuta. In quel caso sareste in due a cercare, di cui uno in posizione decentrata rispetto al problema. Lei si trova nell'età migliore per avere buoni risultati da un ciclo di colloqui. La aiuterebbe nel fare le migliori scelte nelle questioni fondamentali che la vita le offrirà a breve.
Dott. Giuliana Gibellini, Psicologa Psicoterapeuta, Specialista in Psicologia Clinica ad indirizzo psicoanalitico

Dott.ssa Giuliana Gibellini Psicologo a Carpi

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1 LUG 2020

Cara Claudia, spesso alla tua età ci si sente in difficoltà, perché a metà strada tra la giovinezza e il futuro che aspetta! Da come scrivi, poi, sembri essere una ragazza sensibile, talvolta insicura e chiedi come poter cambiare. Una consulenza psicologica può aiutarti a focalizzare il problema e a decidere il da farsi, magari anche un percorso terapeutico.
Ciascuno di noi, cara Claudia ha delle personali attitudini che rappresentano il cuore della personalità, c’è chi è timido, chi più coraggioso, chi riflessivo, chi tendente all’impulsività, chi romantico, chi più razionale; certi aspetti rimangono intatti, non possono subire un radicale cambiamento, ma senz’altro CIO' CHE PUO' CAMBIARE E' L'ATTITUDINE, ovvero il modo di rispondere a ciò che la vita ci pone d’avanti, il modo di affrontare i cambiamenti e le situazioni. Si può prendere consapevolezza delle proprie attitudini, del proprio modo di funzionare e decidere di imparare una gestione diversa di rispondere al proprio mondo interno ed esterno.
Pur rimanendo intatta l’attitudine di base, l’atteggiamento può cambiare! È questo l’obiettivo di una psicoterapia, ciò che, terapeuta e paziente, costruiscono incontro dopo incontro.
In bocca al lupo e, se vorrai, sono a disposizione!

Dott.ssa Valentina Franzese Psicologo a Roma

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1 LUG 2020

Gentie Cipi,
la sua problematica si riferisca all'autostima, è lei stessa che si svaluta, il cambiamento avviene con l'accettazione di se stessa, a livello incondizionato.
Tutte le volte che lei si dimentica di darsi valore, anche in piccole cose entra in una dimensione "distruttiva", cio' probabilmente la porta a non ottenere quello che desidera. Occorre prendersi cura del proprio mondo psichico, la realtà che percepiamo è lo specchio di ciò che abbiamo dentro di noi . Un percorso di counseling potrebbe esserle utile in questo momento,
se lo desidera mi scriva pure in privato,
cordialmente
dr.ssa Costa

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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1 LUG 2020

Cara Claudia,
le sensazioni di cui parla sembrano esprimere una fragile fiducia di base in se stessa e nel suo valore. Questo aspetto, che forse la porta a sentirsi costantemente sottovalutata dagli altri, può ostacolare la possibilità di provare soddisfazione e piacere rispetto alla sua vita e ai suoi risultati.
E' molto importante che sia nato in lei un desiderio di cambiamento ora. Le suggerisco di prestare ascolto a questo aspetto e magari intraprendere un percorso che la aiuti a esplorare la sua sofferenza e ad aprirsi a nuove prospettive su di sé.

Un saluto,
Dott.ssa Martina Mazzetti

Dott.ssa Martina Mazzetti Psicologo a Milano

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1 LUG 2020

Buongiorno Cipi,
sentirsi sottovalutati sia in relazione a se stessi e nel confronto con gli altri avvertendo per loro un maggior valore, può avere origine diverse individuali, relazionali con figure primarie, famigliari, ed esperenziali. Proverei a chiedermi da dove arriva? Come mai non riesce ad apprezzarsi?
Per perseguire il cambiamento sarebbe utile conoscerne l’origine, i significati e la sua paura di non essere abbastanza nonostante si impegni al massimo.
Un cordiale saluto
Dr.ssa Elisabetta Ciaccia

Dott.ssa Elisabetta Ciaccia Psicologo a Milano

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