Buongiorno
vivo da 4 anni con un compagno che mi ha regalato forse i 4 anni più belli della mia vita, facendo del nostro rapporto il centro di tutto, condividendo valori, passioni. stile di vita. Dolcissimo e pieno di affetto. Solo ogni tanto aveva qualche scoppio di ira ingiustificato, che peraltro passava in pochissimo tempo, sempre da me attribuito a una sensibilità profondissima e fuori della media. Ora sono 3 mesi che non lo riconosco più. Continua a mettere tutto in discussione, sembra che si rivolti contro di me e contro il nostro mondo, contro tutto quello che abbiamo condiviso, è già andato via di casa due volte per tornare dopo 1/2 giorni dicendo che io sono la sua unica forza e ragione di vita. Quando torna è di nuovo quello che conosceco per qualche giorno, poi sprofonda in tristezza e rabbia e ricomincia. Noi abbiamo sempre condiviso la passione della bicicletta, ora non la vuole più vedere, di colpo, e non vuole più vedere tutti gli amici che abbiamo sempre frequentato in questo ambiente. In passato è vissuto spesso a cicli: passione intensa per qualcosa (qualsiasi tipo di sport), poi di colpo desiderio irrefrenabile di cambiare tutto, da sprofondare in depressione nera se no ci riesce. E in questi periodi ingrassa perché fatica a controllarsi, e beve anche troppo in proporzione alle sue abitudini. sostiene che la sua natura è cambiare continuamente e se non lo fa impazzisce. Se provo a dirgli di farsi aiutare diventa una furia. Porta dentro delle ferite da bambino e adolescente (genitori distratti che non hanno capito, dislessia che gli ha impedito di studiare, a fronte di un altissimo QI, incidente sul lavoro a 20 anni a cui è sopravvissuto per miracolo). Ho pensato al borderline perché di colpo non lo riconosco, è come se fosse un altro, e si rivolta contro tutto quello che prima amava, oltre agli eccessi di cibo e alcol (eccessi non terribili, ma pur sempre eccessi per la sua media), e accusa me di non amarlo abbastanza e trascurarlo! Ho solo paura che possa impazzire del tutto, e so di non poterlo aiutare se non standogli vicina.
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28 OTT 2014
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Gentile Emilia, leggendo quanto scrive , emerge il profondo legame che la unisce al suo compagno e comprendo il forte desiderio che prova di aiutarlo. Dato che in questo momento lui non è disposto ad un aiuto specialistico (di cui sicuramente necessiterebbe, aldilà della diagnosi di borderline o altro) gli rimarrei accanto per sostenerlo. Forse potrebbe essere utile che lei vada a parlare ad uno psicoterapeuta: oltre ad esserle di sostegno, potrebbe essere da esempio al suo compagno, che forse sarebbe meno spaventato da un percorso che ora non può nemmeno immaginare di intraprendere.
Saluti
Maria Rita Milesi
29 OTT 2014
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
L'amore che prova per lui non può soffocare l'amore e il rispetto per se stessa. Credo che lei sia molto provata da questa situazione non facile e credo che debba essere aiutata da persone competenti. Senz'altro il suo compagno ha bisogno di aiuto, forse anche farmacologico per non strutturare una dipendenza patologica(alcool, cibo, etc) . Non ppuò pensare che solo il suo amore e la sia vicinanza posso guarirlo. Buone cose Dottssa Rosanna Tartarelli
28 OTT 2014
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buongiorno Emilia
da quanto lei descrive si comprende bene che questo ragazzo vive una situazione interiore problematica e piena di contrasti.
Mi sembra di capire che le cosa sia "scoppiata" ultimamente e che prima la situazione fosse più equilibrata (diversamente non sareste rimasti insieme per quattro anni).
Quindi sarebbe da comprendere bene se pure siano successi fatti o cose che hanno "scatenato" questi disturbi (magari latenti) che stanno portando il suo fidanzato a questo stato di caos interiore che pure si traduce in comportamenti distruttivi (vedi nel mangiare e nel bere).
Credo occorra davvero una analisi seria e approfondita della situazione per fermare ed evitare che il "circolo vizioso del malessere" progredisca con alto potenziale di distruttività.
Cordiali saluti
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna
27 OTT 2014
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Emilia, tralasciando le etichette diagnostiche che, tramite web, risulterebbero essere improprie ed imprecise, mi colpisce l'amore che traspare, "nonostante tutto", per il suo compagno. Sfrutterei proprio questo forte sentimento per aiutarlo a prendere coscienza della situazione che sta affrontando in prima persona e che, ovviamente, si riversa drasticamente anche su di lei.
Ritengo che sia essenziale un aiuto per il suo compagno in questo momento.
Un caro saluto,
27 OTT 2014
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Emilia,
sono una valutazione psicopatologica anche con test psicodiagnostici se necessario potrà accertare o escludere un disturbo di personalità ipotizzato come il cosiddetto disturbo borderline
dr paolo zucconi sessuologo clinioc e psicoterapeuta comportamentale a udine
27 OTT 2014
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara Emilia,
On line mi riesce difficile se non impossibile stabilire un'etichetta diagnostica per il suo compagno , della quale peraltro potremmo farci poco. Di fatto, é lei che chiede consigli quindi é giusto che lei si prenda il suo spazio da uno psicoterapeuta che potrà aiutarla a capire meglio come lei funziona.
Cordialmente,
Dott.ssa Gerbi
27 OTT 2014
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentilissima Emilia,
è molto attenta e premurosa nei confronti del suo compagno e condivido con lei la necessità di un intervento immediato viste le circostanze. Pare proprio che accaduto qualcosa, dentro o fuori di lui, per il quale emerge un disagio e un malessere che manifesta nei più svariati modi, dall'altalenanza di comportamenti, all'attuazione di comportamenti disfunzionali, quali il bere, che mi sembra di capire non gli siano mai appartenuti.
Al di là delle etichette diagnostiche, borderline o altro, che comunque non posso essere definite tramite web, l'emergenza di una condizione disagevole è evidente. Lei si sta attivando tanto per lui, ed è proprio importante che alche il suo compagno capisca il valore di un intervento con il quale possa risollevarsi. Lui è autore di se stesso, e lei potrà fare una fetta di lavoro, incentivandolo, spronandolo e supportandolo in un percorso di crescita, che sarà lui a fare per poter stare meglio.
Rimango in ascolto e a disposizione per ulteriori informazioni.
Dott.ssa Gabriella Petrone - Piacenza-