Sono terrorizzato, ho sbagliato tutto!

Inviata da luca · 7 apr 2016 Crisi esistenziale

Buongiorno,
sono terrorizzato. Sto aprendo gli occhi solo ora, dopo essermi nascosto sotto la sabbia per anni, sulla mia condizione.
Ho oramai 56 anni. Da quasi vent'anni non ho un lavoro regolare, ho fatto qualche lavoretto in nero e dentro me ho sempre 'rimandato' rimandato, rimandato ecc...pensando che un giorno o l' altro avrei trovato una possibilità per me, mentre nel contempo, per indolenza o per paura, continuavo a procrastinare fino a ridurmi nello stato in cui mi trovo ora.
Non avrò mai una pensione, mentre i miei coetanei ora sognano l'agognata pensione, e trovare, alla mia età, un lavoro serio e ben retribuito è praticamente impossibile.
Ho sbagliato tutto nella vita. A causa di tragedie immani che hanno colpito la mia famiglia, mi sono sempre più rifugiato in casa, non riuscendo a riprendere una vita lavorativa normale.
Ho una paura terribile per quello che mi aspetta. Ho il terrore di finire nell'indigenza più estrema e di finire in mezzo a una strada.
La notte non dormo più pensando a quanto sono stato cretino, e soprattutto pensando all'incubo che dovrò vivere, senza soldi, pensione..e con un fratello che mi odia a morte e che sara' ben felice di vedermi finire male.
Non so che fare. Nessuno può aiutarmi. Avrei bisogno di qualcuno che mi aiutasse ad affrontare questo incubo,ma nessuno può aiutarmi, nessuno. Sono e resto solo, per di più odiato dalla società, poiché uno che non lavora viene ripudiato e schifato da tutti.
Sono terrorizzato.

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Miglior risposta 7 APR 2016

Gentile Luca,
con quali risorse vive adesso? E' single o è sposato con figli? Che lavoro sa fare ed ha fatto in precedenza al nero? Quali tragedie hanno colpito la sua famiglia costringendola a rifugiarsi in casa senza poter lavorare normalmente? Cosa è accaduto per far sì che suo fratello la odiasse e fosse felice di vederla finire male? Ed è proprio sicuro di questo? Perchè pensa che in futuro non potrà continuare a fare ( o non fare ) quello che ha fatto ( o non fatto ) finora?
Credo che per lei sarebbe interessante e utile poter discutere, uno per uno, su questi diversi punti interrogativi, possibilmente in sede di psicoterapia, per eliminare i sensi di colpa ed assumere atteggiamenti più costruttivi.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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11 APR 2016

Caro Luca
prima di tutto ti chiedo di fare un bel respirone e di calmarti.
Cerca di tornare in equilibrio con te stesso nonostante tutto.
Secondo me, seppure ti trovi in una situazione di indigenza, tu non sei affatto incapace, anzi, se sei riuscito comunque a superare tutte le problematiche e i traumi che ti sono capitati e le varie tragedie famigliari, e sei arrivato fino ad ora, vuol dire che c'è molto di buono in te e molta forza.
Io sono convintissima (e guarda che non sto scherzando o parlando tanto per dire, per consolarti) che tu possa farcela e che tutto quello che la mente di terribile ti pone davanti non accadrà.
Una cosa però devi fare subito (e spero che tu mi ascolti e che lo faccia davvero) è quella di scrollarti subito di dosso tutto il giudizio sociale che sento pesare su di te.
Avendo provato personalmente il tuo stesso "sentire" e attraversato svariati problemi simili, so per certo, che la parte più terribile è quella scritta nelle ultime righe della tua lettera.
Tu sei una persona buona e capace e, magari sarai stato un pò pigro, e magari potevi fare di più, però quello che hai fatto non è male, altri non sarebbero riusciti dove sei riuscito tu!
Hai una tua dignità tienila alta di fronte a tutti, non accettare alcun giudizio deprimente sul tuo conto. Non permettere a nessuno di umiliarti.
Fai solo una cosa coltiva la tua forza in tutto e per tutto e comincia a fare quello che sai fare, per chiunque e in qualsiasi situazione.
Cioè mettiti sotto con umiltà e fortissima motivazione.
Vedrai che in poco tempo le cose inizieranno a migliorare.
Un carissimo saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta
Ps. ...ah ...56 anni non sono la fine della vita, hai ancora molto davanti...

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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8 APR 2016

Buonasera Luca, mi sembra evidente che la sua filosofia di vita, su cui sta riflettendo in modo importante, da poco, la accompagni da svariato tempo. Tutto quello che ora sta criticando, di questa filosofia, paradossalmente, è stato proprio quello che le ha permesso di vivere e sopravvivere fino ad ora. Dunque, tutto a posto, per me? Naturalmente no, nel senso che le potrei chiedere: come mai questa riflessione arriva proprio a 56 anni (ovvero ora) e non è avvenuta 2-3-5-10 anni fa, oppure fra 4 anni, al traguardo dei 60 anni? Ci sarà un motivo contingente che le ha fatto "aprire gli occhi"? Ebbene, credo che proprio tale motivo (concreto, emotivo, interno, esterno, etc.) sia la differenza tra ciò che è stato prima e ciò che è adesso. Una differenza che le sta dando l'informazione per cui lei non sopporta (emotivamente, soprattutto) l'idea di non aver concluso niente di stabile e di non vedere prospettive future (tutte queste cose, con i comprensibili correlati emotivi di spavento, delusione, tristezza e, per certi versi, depressione). Credo, tuttavia, che questo sia un momento "positivo" per lei: finalmente sta riflettendo sulla sua esistenza con un altro punto di vista (soprattutto emotivo; cognitivamente, mi sembra di aver capito, che è da tempo che ha compreso che tale condotta non avrebbe portato a qualcosa di buono per lei). Tale nuovo punto di vista la sta portando (ipotizzo) ad una crisi (dal greco: krìsis: separazione, ma anche scelta, giudizio) che può essere foriera appunto di una visione di Sé, attuale, separata da quella pregressa e con la possibilità di nuove scelte, per migliorare sia il giudizio su di Sé che la propria qualità di vita, presente e futura. Insomma, prenda (sarebbe meglio con un aiuto psicoterapeutico, se possibile) questo momento come un'opportunità di crescita, sviluppo ed ulteriore complessificazione del suo sistema. La psicologia ingenua potrebbe dirle: si è chiusa una porta, si apre un portone. La psicoterapia le potrebbe dire: da un ordine (percezione di vita, fino ad ora, abbastanza egosintonica) sta attraversando delle fluttuazioni (crisi, disordine potenzialmente creativo, comunque vissuto come egodistonico) che la potrebbero portare ad un nuovo ordine, più articolato e complesso del precedente (questo processo, tecnicamente, viene chiamato proprio "ordine attraverso fluttuazioni", proprio dei sistemi complessi, come noi esseri umani) arrivando, così, ad un salto evolutivo importante.
Buona fortuna
dott. Massimo Bedetti
Psicologo/Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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7 APR 2016

Gentile Sig. Luca,
la ricerca del lavoro, come ben sappiamo, è un grosso problema in Italia negli ultimi anni, purtroppo sono moltissimi i Suoi coetanei che si trovano, per vari motivi, in difficoltà perché non riescono a rientrare nel mondo del lavoro.
Non è solo quindi ad affrontare queste difficoltà giorno dopo giorno, non se ne faccia una colpa! Del resto i sensi di colpa non sono quasi mai utili a risolvere i problemi, anzi ci distolgono dai pensieri positivi che possono migliorare l’umore e farci affrontare meglio le difficoltà. Lei parla di “tragedie” che hanno colpito la Sua famiglia, quindi è assolutamente comprensibile che abbia dedicato tempo ed energie in compiti che erano, in quelle fasi, prioritari rispetto al lavoro; nessuna persona con un minimo di buon senso quindi la odierebbe come pensa Lei per aver fatto ciò.
Questi pensieri negativi rischiano di farLa isolare come in passato, mentre invece costruire una buona rete sociale potrebbe avere risvolti utili per avere qualche dritta sulla ricerca del lavoro, qualche contatto in grado di aiutarLa a trovare un impiego, un colloquio di lavoro e così via.
Le consiglio quindi di non ricadere nell’isolamento, potrebbe invece rivelarsi utile costruire o ricostruire la Sua rete sociale, impegnandosi ogni giorno nella ricerca del lavoro e nei rapporti umani, sentendo di poter rimediare alle mancanze del passato e di poter costruire un futuro più roseo, aprendosi ad incontrare le altre persone, anche chiedendo aiuto a un fratello o qualche vecchio amico/collega magari.
In bocca al lupo
Dott.ssa Lovaglio

Dott.ssa Simona Lovaglio Psicologo a Milano

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