Salve a tutti ho 24 anni, e sono in cura da una psicoterapeuta da circa due mesi, mi ci sono recato di mia spontanea volontà perché mi reputo una persona intelligente e buona caratterialmente. Sono andato da lei perché provavo una forte rabbia e gelosia nei confronti della fidanzata di mio cognato (senza che lei mi avesse fatto nessun tipo di torto) cosi dopo continui litigi con la mia ragazza, decido di farmi un esame di coscienza (non è da tutti) e quindi di contattare un professionista. Ho diversi problemi regressi soprattutto legati alla mia infanzia e adolescenza, su cui non mi dilungo. È però venuto fuori (confermato anche dalla dottoressa) che sono privo di empatia. Mi ha però detto che comunque empatici lavorando su noi stessi si può diventare, vorrei sapere quindi da voi dottori: come devo fare? su che punti devo lavorare?
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11 MAR 2016
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Caro Fabio,
con la tua psicoterapeuta potrai lavorare su questo punto e imparare l'empatia.
Quello che io voglio dirti come mia riflessione è che spesso la mancanza di empatia è dovuta ad eccessivo nervosismo per cui la persona molto tesa e nervosa, non riesce a laaciarsi andare alle emozioni e tutto viene ad essere sopraffatto dal suo nervosismo. Quindi è molto importante raggiungere uno stato di calma.
A volte la mancanza di empatia verso gli altri riflette una situazione di non accettazione delle proprie emozioni e quindi pure respinge l'identificazione con quelle degli altri.
Verifica se questo potrebbe essere il suo caso.
La persona calma, non solo percepisce limpidamente le proprie emozioni ma, come uno specchio, riflette in sè le emozioni dell'altro, le riconosce ed entra spntaneamente in risonanza empatica.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci psicologa psicoterapeuta
12 MAR 2016
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Caro Fabio,
l'empatia è la capacità di comprendere, in modo immediato, lo stato d'animo e la situazione emotiva di un'altra persona riuscendo a "mettersi nei suoi panni".
Se lei ha difficoltà in questo senso è molto probabile che abbia una struttura di personalità sul versante rigido per cui non è in grado di riconoscere bene e di utilizzare appieno le emozioni nel relazionarsi agli altri.
Pertanto è in questa area della sfera emotiva che dovrà lavorare prevalentemente sotto la guida della sua psicoterapeuta.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno)
11 MAR 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
La psicoterapia ha come presupposto la fiducia nel proprio terapeuta.
E allora perchè chiedi a noi ? Affidati al Tuo terapeuta e poni a lui queste domande.
Cordialmente. Dr. Marco tartari, Asti
10 MAR 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Fabio,
innanzitutto provando a "calarsi" nei panni altrui, tentando di chiedersi se le altre persone vivono e reagiscono alle situazioni in modo diverso da come fa Lei. Ognuno di noi ragiona e prova emozioni diverse, quindi si può provare a diventare maggiormente sensibili ed empatici facendo questa operazione di decentramento rispetto al nostro mondo interiore!
Ovviamente è un processo non immediato all'inizio, ma con allenamento e la buona guida del suo terapeuta noterà presto degli avanzamenti!
Un cordiale saluto
Dott.ssa Annalisa Caretti