Buongiorno, sono una ragazza di 26 anni e vorrei esporre un po' il mio stato per qualche consiglio. Recentemente sono stata dal medico che mi ha valutato come un soggetto ansioso. Premetto che sono sempre stata succube dell'ansia ma da almeno sei mesi a questa parte è andata peggiorando, da quando ho traslocato con il mio compagno per andare in un posto che non ci è piaciuto sin dall' inizio ma che, per questioni mie lavorative, siamo dovuti andare. Ho faticato molto per raggiungere l'obiettivo di andare a lavore in uno studio di tatuaggi. Era il mio sogno e finalmente ne avevo avuto l'occasione. Avevo iniziato come apprendista e nonostante le mie difficoltà sociali (sono sempre molto riservata, faccio fatica a parlare con le persone e ho un carattere sempre molto spento e impacciato), mi sono sforzata di integrarmi il più possibile in un gruppo di quattro persone e a darmi da fare. Purtroppo quando mi trovo in gruppo sono sempre quella che viene messa da parte. Quella che viene addirittura evitata, anche se non ho mai capito il motivo. Questa cosa, oltre a farmi rimanere sempre molto male, mi debilita molto. Mi fa sentire di troppo oltre che inadeguata e tutto ciò va ad influire anche sulla mia ansia e autostima e di conseguenza tendo a isolarmi ancora di più.
Comunque sia, ho lasciato quello studio. Non sono riuscita ad integrarmi e la mia ansia era così presente che avevo paura di sbagliare, di essere giudicata e di perdere fiducia nelle mie capacità alla vista di un lavoro fatto male. Si può dire che è stato un trauma avere a che fare con quelle persone, perché erano troppo intraprendenti ed esuberanti.. troppo "vivaci" e io dovevo essere come loro ed essere così anche con i clienti. Palesemente si notava che ero la pecora nera del team. Ho mollato i tatuaggi e mi sono rinchiusa in casa, pensando di continuare a lavorare come illustratrice digitale. Purtroppo non guadagno molto e la cosa mi fa sentire male perché il mio ragazzo è sempre fuori per lavoro ed è lui che ci mantiene del tutto. Mi sento anche in colpa perché è a causa mia che ci siamo trasferiti nel nostro posto attuale e anche lui risente molto dell'aria di questa città. Vorrei tanto riuscire a trovare un lavoro normale, con un guadagno normale ma ho paura di affrontare il mondo del lavoro perché non so fare molto e sono sempre molto agitata. So solo disegnare ma ho l'intraprendenza di un tonno.
Purtroppo la mia situazione è andata peggiorando perché non ho più smesso di rimanere in casa tranne che per le più banali commissioni. Purtroppo non ho amici e non riesco a farmene perché tutti mi hanno sempre evitata o trovata poco interessante e c'è da dire che non sono neanche bravissima ad approcciare con gli altri. Mi sono anche iscritta su un gruppo di persone con disagi come il mio e altro, ma persino li vengo ignorata nonostante io provi sempre a porgermi e ad essere disponibile ed educata. L'unico amico che ho è il mio ragazzo con cui ho un bellissimo rapporto. Ultimamente ho iniziato a farmi paranoie e ad essere sempre preoccupata. Ad avere attacchi di panico e a stare male. Mi hanno prescritto un ansiolitico da prendere al bisogno ma non ne ho ancora fatto uso. Mi preoccupo per la mia salute e ad ogni sintomo vado in ansia. Ho perso interesse in tante cose, mi sono impigrita e anche la creatività è andata a farsi benedire. Non so più cosa fare. Il mio ragazzo non è mai a casa per via del lavoro e ogni giorno sono sempre sola. Vorrei poter uscire da questa situazione. A breve torneremo nella nostra vecchia città e vorrei ricominciare tutto da capo. Vorrei farmi degli amici, trovare un lavoro o riuscire a far sbocciare il lavoro da illustratrice. Vorrei non sentirmi in colpa a non guadagnare abbastanza e tante altre cose ma non so come fare. Mi sento completamente vuota ogni giorno di più.
Chiedo scusa per il lungo testo, ne ho approfittato un po' per aprirmi anche se c'è sempre molto altro da dire.
Ringrazio in anticipo chi mi risponderà.
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2 FEB 2023
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Cara Jessi, è davvero molto bello che tu sia riuscita ad utilizzare questo spazio per aprirti, per questo ti ringrazio.
Mi sembra di percepire dalle tue parole un grande sforzo finalizzato alla "ricerca di appartenenza", che probabilmente sacrifica il tuo potenziale autentico. Ognuno di noi è infatti differente dall'altro, e vivrà indubbiamente disagi simili in maniera molto diversa. E' difficile trovare un contesto sicuro all'interno del quale affermarsi per ciò che si è, senza il timore di essere giudicati. Questo spazio potresti indubbiamente trovarlo in terapia, per concederti di metterti alla prova, conoscere meglio te stessa, le tue risorse e i tuoi punti di forza, da mostrare poi all'esterno. Senza dubbio lavorando su queste tematiche riacquisirai quella sicurezza "perduta" (è solamente nascosta) necessaria per affermarti anche nel mondo lavorativo.
Spesso un trasferimento costituisce per noi un nuovo inizio, un'occasione per lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare: io ti consiglio, in realtà, di fare tesoro della tua esperienza, anche se negativa, proprio per avere l'occasione di avere bene a mente ciò che desideri realmente e ciò a cui, invece, ti sei dovuta adeguare.
Il cambiamento può avvenire solo se spinto da motivazioni personali autentiche, dalla scoperta dei propri bisogni e dalla rincorsa al loro soddisfacimento.
Spero di esserti stata di aiuto,
un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi
2 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Jessi,
Comprendo e conosco molto bene la condizione psicologica che stai vivendo, quella di sentirti sempre fuori posto, o come tu scrivi La pecora nera. Alcune teorie hanno riconosciuto l'importanza fondamentale della pecora nera in un gregge, in un gruppo familiare, poiché ha una funzione evolutiva. È quella che si distingue e che non si omologa, che rimane se stessa A fronte delle pressioni culturali e sociali e, in questa Resistenza, riesce a far fiorire ed emergere tutto il suo potenziale, La sua peculiarità, le sue risorse. I suoi Talenti e la sua unicità. La pecora nera non è sbagliata, è diversa, possiede forza tenacia e resistenza. Secondo Jung il nostro compito è quello di individuarci, ovvero far fiorire quel quid personale e soggettivo che ci distingue e ci rende unici di fronte al contesto sociale uniformante. Comprendo la tua difficoltà nel sostenere questo ruolo, Ma riparti dalle tue qualità, per riscoprire chi veramente sei e trovare il tuo modo assolutamente originale di stare nel mondo e con gli altri. Attraverso un percorso di psicoterapia, nello spazio accogliente di un professionista, potresti iniziare ad esplorare te stessa Ed uscire da questo ruolo che ti impedisce di orientarti nel mondo per realizzare te stessa. Sei dotata di molte qualità, riconoscendotele puoi partire per un nuovo cammino.
Spero di esserti stata d'aiuto. Resto a disposizione
Un caro saluto
Dottoressa Simona D'Urso
2 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Jessi,
purtroppo l'ansia può essere paragonabile alle sabbie mobili: infatti la paura estrema porta la persona a mettere in atto una serie di tentativi di soluzione della situazione che, come spesso accade, piuttosto che risolvere il problema lo mantengono o lo incrementano creando un circolo vizioso, nel quale la persona, per cercare di mantenere il controllo, perde il controllo.
Ad esempio molti luoghi o molte situazioni vengono temute a tal punto che si inizia ad evitarle, in questo modo ci si sente temporaneamente al sicuro fino a quando il senso di incapacità di affrontare le situazioni diventerà così dilagante da estendere l’evitamento ad altri luoghi o situazioni. Questa è la ragione per cui, come diceva, lei "non ha più smesso di rimanere in casa tranne che per le più banali commissioni".
Proprio per queste ragioni, sarebbe utile indagare, con il supporto di un professionista, le sue tentate soluzioni, ovvero quei comportamenti che mette in atto nel tentativo di risolvere o controllare la sua sintomatologia, ma che finiscono per mantenere in essere o addirittura peggiorare il problema. Per risolvere il problema, occorre chiedersi, quindi, non cosa causa il problema, ma cosa lo mantiene. Inoltre il supporto di un professionista le sarà utile anche per la gestione delle sue emozioni, per aprirsi sulle altre cose che non ha ancora detto e, soprattutto, per far emergere tutte le sue risorse, utili a riappropriarsi del suo benessere psicofisico.
Spero di esserle stata utile e resto a disposizione per un'eventuale consulenza psicologica.
Saluti.
Dott.ssa Deborah De Luca
2 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentilissima Jessi, grazie per la profonda condivisione. Capisco la situazione che descrivi, e comprendo la sofferenza che stai sperimentando. L'ansia spesso ci condiziona a tal punto da bloccarci anche e soprattutto nelle passioni o nelle cose che desideriamo molto, come sembra essere un pò successo a te. Credo che intraprendere un percorso di terapia potrebbe aiutarti ad esplorare e comprendere a fondo le motivazioni sottostanti la tua ansia, in modo da individuare delle strategie per fronteggiarla e riprenderti in mano la tua vita. Resto a disposizione!
AV
2 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Jessi, di certo il cambio di ambiente può essere considerato un evento stressante, che può spiegare in parte l'aumento della sua ansia. E' da apprezzare il suo impegno nel tentare di inserirsi nel gruppo di tatuatori nonostante le sue difficoltà. Le consiglio di rivolgersi a uno psicologo per potenziare le sue abilità sociali, aumentare la sua autostima e imparare a comprendere e gestire le sua ansia e le sue emozioni. In questo modo, se sarà necessario l'utilizzo di un farmaco, lo psicologo la indirizzerà da uno psichiatra per comprendere quale possa essere quello più adatto a lei. Ritengo ottimo il fatto che lei abbia in mente diversi obiettivi verso cui vuole tendere e su cui sarà possibile lavorare in terapia.
2 FEB 2023
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Buongiorno
Mi spiace molto della sua situazione.
Le consiglio di andare da uno psicoterapeuta
Per l ansia e per tutti i suoi problemi.
Coraggio
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
2 FEB 2023
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Buongiorno Jessi,
ho letto con attenzione il suo messaggio e nonostante percepisca la sua sofferenza per i limiti che la timidezza le pone, mi pare di intravedere una persona intelligente e a tratti autoironica. Credo che varrebbe la pena intraprendere un percorso che la aiuti in primo luogo a comprendere meglio le radici di questa sensazione di inadeguatezza piuttosto pervasiva e attraverso il quale tentare un'evoluzione, che la porti a vivere la vita che desidera.
Le auguro di trovare la persona con cui intraprendere questo lavoro,
2 FEB 2023
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Buongiorno Jessi,
comincerei cercando di restituirle un'immagine un po' meno severa di se stessa. Mi pare che sia una persona abbastanza intraprendente, a differenza di quanto lei scrive paragonandosi ad un tonno: ha lasciato la propria città per questioni lavorative, ha provato ad avviarsi professionalmente. Quando ha capito che quel posto non faceva per lei si è reinventata come disegnatrice digitale, ha riconosciuto di avere un problema e ha deciso di scrivere a degli psicologi per chiedere un aiuto. Non mi sembra che questa non sia intraprendenza. Credo che un percorso di supporto la aiuterebbe sicuramente a migliorare questo senso di ansia che sta affrontando e ad essere un po' meno critica verso se stessa. Sicuramente le sarebbe utile, data anche la sua volontà di ricominciare.
Spero di esserle stata utile e rimango a sua disposizione per un incontro, anche online.
2 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Jessi, la cosa migliore da fare sarebbe proprio iniziare un percorso terapeutico attraverso il quale poter comprendere a pieno cosa ti frena e disinnescare tutto il nucleo che l'ansia porta (apatia, senso di colpa, ipocondria). A questo, potresti capire se ti serve unire l'utilizzo del farmaco o meno; il farmaco da sé tratta l'acuto e il sintomo ma non può funzionare se rimani psicologicamente ferma.
Hai fatto un passo importante scrivendo qui per iniziare a prenderti cura di te stessa.
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